Dal Teatrino politico: Tema n.3  

Perché tante intelligenze sono incapaci di intendere la necessità del fisco patrimoniale?

Grandi, il Governo punta a portare al 20% la tassazione delle rendite finanziarie con la prossima Finanziaria.
 
“E’ un obiettivo per il 2008, come già il presidente Prodi aveva annunciato. E la Finanziaria è il classico strumento per una tale misura” spiega Grandi. “Ha ragione Ferrero - aggiunge Grandi riferendosi alla richiesta del ministro della Solidarietà sociale di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie - ed è un obiettivo che il Governo intende realizzare nel 2008”.
La misura - spiega infatti Grandi - era originariamente contenuta nel disegno di legge delega che prende proprio il nome dalla rendita finanziarie: un provvedimento che prevedeva un prelievo del 20% per tutti i tipi di rendite.
“Poi – chiarisce Grandi - si è scelto di toglierlo perché, fra Governo e maggioranza, non si è riusciti a trovare la quadra della misura. Sono rimaste invece quelle sull'equiparazione dei fondi esteri e quelli italiani, la riforma degli estimi, l’Ici, etc...ma con riserva il Governo, già allora, aveva deciso che avrebbe ripensato alla formula originaria”.  “Del resto - sostiene Grandi – c’è anche la necessità di portare la tassazione sulle rendite finanziarie ai livelli europei, che sono fra il 20 ed il 22%”.
Ora, forte della discussione di allora, il Governo intende rimettere in campo il provvedimento, del quale - come afferma il sottosegretario - ancora “è difficile dire che maggior gettito porterà”, perché “le previsioni di entrate erano riferite alla formulazione originaria”.
   
Montezemolo, e' scandaloso che qualche esponente del Governo venga fuori con la tassazione delle rendite
 
"Le tasse rappresentano un'emergenza nazionale e l'altra priorita' e' la sicurezza";
"Il Paese deve di nuovo tornare a darsi obiettivi, sfide, sapere dove vuole andare e dia ai giovani indicazioni su dove andare";
"Gli imprenditori italiani chiedono solo una cosa: essere messi nella condizione di fare il loro mestiere, non chiedono incentivi, non chiedono denaro a fondo perduto, ma chiedono solo un ambiente competitivo in cui fare il loro mestiere. Abbiamo bisogno di un sistema di imprese che reagisca, come sta reagendo. L'impresa vuol dire benessere, crescita, occupazione. Dobbiamo mettere al centro l'impresa";
"Uno degli elementi fondamentali con cui gli imprenditori italiani si stanno confrontando per reagire, migliorare, per fare con passione il proprio mestiere: l'innovazione è uno dei pilastri su cui si fonda il sistema delle imprese del futuro, insieme a concorrenza e internazionalizzazione. Di questi tre pilastri facciamo un impegno costante di Confindustria";
"In questo governo, come in molti governi precedenti, spicca la mancanza di coraggio di tagliare le spese improduttive";
"Per combattere l'evasione bisogna abbassare il livello delle tasse, perché è chiaro che più le tasse sono alte più uno è portato ad evadere»;
"Paghiamo troppe tasse, su questa posizione in Confindustria siamo unitissimi. Non ci sono altre soluzioni: e per questo dal Governo ci aspettiamo decisioni forti e coraggiose; siamo per lo scambio incentivi-tasse";
"Come possiamo pensare di avere un Paese che ancora oggi ha il numero più alto di partiti in Europa e invece di diminuirli li aumenta? Abbiamo una Camera e un Senato che fanno pressoché la stessa cosa lavorano, due giorni la settimana con un livello di produttività bassissimo. Dobbiamo avere il coraggio rispettoso di dirle queste cose. In un paese come il nostro sono i cittadini i proprietari della politica e non viceversa. La parte sana di questo Paese non ne può più di sentire un linguaggio fuori dal mondo di tutti i giorni, nel sentire spesso gli uomini politici che si parlano tra di loro senza rendersi conto di ciò che sta avvenendo in Italia, ma soprattutto nel mondo".
   
Tremonti, sui dati delle maggiori entrate fiscali, Prodi non canti vittoria , ma chieda scusa 

"L'analisi degli ultimi dati sulle entrate fiscali dimostra che la lotta all'evasione fiscale é stata un fallimento e che gli italiani non hanno fiducia in quello che ha fatto e che farà il governo Prodi. Nel comparto imprese-Lavoro autonomo si é registrato un incremento m inimo pari a solo 500 milioni di euro. Non solo le grida fiscali del governo hanno prodotto un effetto di recupero irrisorio, ma soprattutto hanno prodotto un risultato a scendere"
  
 
 
Alemanno, a novembre tax day unitario della Cdl
 
Alleanza nazionale lancia la proposta di un tax day, una manifestazione unitaria di tutta la Cdl da celebrarsi a novembre.
Gianni Alemanno, conversando con i giornalisti al Meeting di Rimini, spiega: “Per completare l’autunno caldo di opposizione al governo dobbiamo lanciare per novembre un tax day unitario di tutto il centrodestra, con le organizzazioni professionali e di categoria. Una forma costruttiva e non illegale — aggiunge l’esponente di An — rispetto allo sciopero fiscale proposto dalla Lega. Dobbiamo fare in modo che in quel momento ci sia un manifesto alternativo sulle tasse e bloccare l’eccesso e la deriva che questa Finanziaria e che questa politica fiscale sta determinando con l’aumento della pressione fiscale”.
 
Bossi, "Andremo fino in fondo, non ci fermeremo a metà, costi quel che costi"
 
Dopo aver precisato ieri che trattasi non di sciopero fiscale ma di protesta, Umberto Bossi torna a parlare dell'iniziativa leghista sulle tasse. Ed alza i toni arrivando perfino ad agitare lo spettro dei 'fucili lumbard' contro 'Roma ladrona'. ''La rivolta e la protesta fiscale sono parte della lotta di liberazione in atto perché il Nord ha le scatole piene di uno Stato delinquenziale", ha detto il Senatur parlando da Passo San Marco, una montagna sopra Bergamo. Poi, arringando i suoi, Bossi ha rivendicato il ruolo-guida della regione lombarda. Al punto che "se la Lombardia chiude i rubinetti, l'Italia muore in cinque giorni perché vivono con i soldi dei lombardi
 
Napolitano, nota del Quirinale sulle esternazioni di Bossi
 
"Il Presidente della Repubblica ha la massima considerazione per la liberta' del confronto politico, anche nelle sue asprezze, e per il pieno esercizio del ruolo e dei diritti di qualsiasi forza di opposizione. Ma dinanzi a eccessi clamorosi nella polemica e nella propaganda, sente di dover esprimere un forte richiamo alla moderazione del linguaggio, e al rispetto dei valori nazionali e dei principi costituzionali."
 
 
Prodi, obiettivo del governo portare serenità e garanzie per i cittadini

"Stiamo già lavorando a fondo per preparare una Legge Finanziaria che porti serenità e garanzie positive per i cittadini", ha detto Prodi in una nota scritta diffusa da Palazzo Chigi. Il premier interpreta anche i dati dell'autotassazione di agosto, resi noti stamani, come il segnale che l'azione fiscale del governo sta dando i frutti sperati. "L'incremento, ad aliquote immutate, sul quale lo Stato potrà contare per investire e al tempo stesso lavorare per chi ha meno, è sinonimo di serietà e di fiducia comune", si legge nella nota. Questi risultati, dice Prodi, "fanno ben sperare per un 2008 di positiva crescita, accompagnata da un ulteriore miglioramento dei conti pubblici e da tagli alla spesa che diventino energie in più per chi è svantaggiato".

Visco, Montezemolo fa retorica

I dati sul gettito gettito da autoliquidazione - Irpef, Ires e Irap - resi noti venerdì ci informano dell'aumento delle entrate fiscali da gennaio ad agosto; e del miglioramento di previsioni e stime contenute nel Documento di programmazione economica e finanziaria del governo. E c'è chi parla di "boom" delle entrate. Il fisco sta spremendo gli italiani? «No - afferma il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco - questi ottimi risultati sono la prova che la politica fiscale sta facendo il proprio lavoro...». Visco lo dichiara in una intervista su "Repubblica". Dopo che anche il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani ha osservato: «I dati sul gettito da autoliquidazione non dimostrano un aumento della pressione fiscale. Dimostrano invece che non è in corso lo sciopero fiscale». Al presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo,- che aveva commentato così la tassazione delle rendite: «È scandaloso» - Visco replica: «Montezemolo fa solo retorica: la vera emergenza nazionale in Italia non è il fisco, ma l'evasione fiscale, che resta una vera e propria pandemia». E aggiunge: è necessario «razionalizzare il prelievo e semplificare gli adempimenti» e «i primi interventi devono riguardare proprio il mondo delle imprese».

Le domande di Hominibus ai protagonisti sopra citati:

Ad Alfiero Grandi, sottosegretario all'economia:

Posto che i governi rinunciano ad amministrare con la propria testa e preferiscono copiare le abitudini degli altri paesi, non le sembra riduttivo, per lei, per il suo ministero, per il governo di cui fa parte, proclamare una imposta al 20% sulle rendite finanziarie, con la sola giustificazione che così fan tutti, facendo presuppore di non avere altra considerazione logica in merito?

A Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, della Fiat, ecc., ecc.:

Perché giudica scandaloso che il governo voglia tassare le rendite, ponendo come generica giustificazione che le tasse sono una emergenza nazionale ? Quando scatta questa emergenza, quando fa troppo caldo?

Perché carica il governo del problema della sicurezza (immaginando si riferisca a quella sul lavoro, che si integra con quella generale), mentre é diffusa l'abitudine tra gli imprenditori di ricorrere alla lunga filiera dei sub-appalti e, attraverso questi, alla economicissima manodopera extracomunitaria o locale extrasindacale e alla ridotta applicazione delle norme di sicurezza, che incide sia sul richiamo di nuove invasioni che sul conseguente incremento di una popolazione avventizia al limite della sopravvivenza, condizione di risparmi illeciti per gli imprendittori e di grave pregiudizio della sicurezza sociale?

Perché avete accettato di condividere con i lavoratori la ripartizione della riduzione del cuneo fiscale, anziché pretendere di abolirne interamente l'applicazione, consentendovi di ridurre notevolmente i costi di produzione e di aumentare di conseguenza la competitività sui mercati internazionali, visto che é una priorità per voi? Ciò, forse, accade perché vi sostenete entrambi, governo ed imprese, in un gioco di squadra, poiché il primo non può rinunciare al facile e sicuro grande gettito dell'Irpef sul lavoro dipendente, mentre le seconde non gradirebbero la trasposizione delle imposte dal reddito di bilancio, facilmente manipolabile, ad una seria imposta sulle risorse impegnate nella produzione (fabbricati, stabilimenti, impianti, attrezzature, marchi, concessioni, ecc.) al valore di mercato, o sul valore di borsa, se quotate?

Perché non dichiarate di essere uniti anche nella mancarnza di coraggio nell'innovare, ognuno nel proprio ambito? Perché non riuscite a dire una cosa più intelligente dell'affermare che il basso livello delle tasse riduce l'evasione, anziché proporre di liberare le imprese dai mille lacciuoli amministrativi e fiscali, affinché possano concentrare tutti gli sforzi nel far bene il loro mestiere, ed accettare un solo onere fiscale annuale sul valore patrimoniale aziendale, non determinato dal fisco o dalle dichiarazioni spontanee, ma dal mercato?

Perché non comprendete che la proliferazione dei partiti e degli organismi amministrativi e di controllo dipende in massima parte dalle regole di convivenza civile e sociale, che debbono essere estremamente chiare per non dare luogo ad infinite interpretazioni e ad altrettanti interpreti e sostenitori?

Perché non cominciate voi ad usare un linguaggio che possa aiutare a cogliere la vera essenza dei problemi, magari ponendo al centro l'uomo, come risorsa principale, e, nell'ordine, società, fisco e poi l'impresa?

All' on.le Giulio Tremonti, vice presidente della Camera dei Deputati: 

Perché ha necessità di sbandierare il fallimento della lotta all'evasione fiscale del governo Prodi, essendo un esito scontato per un profondo conoscitore della storica precarietà del sistema fiscale vigente?

Perché non pensa che gli italiani possano essere avvertiti del medesimo pericolo che correrebbero con un governo di destra e lei al posto di Visco?

Perché una persona, come lei, che potrebbe recitare a memoria tutte le leggi, leggine e regolamenti applicativi dei dispositivi fiscali, non volge al servizio del Paese la sua ferrea determinazione nel cavillo fiscale ed aiuta, in un afflato bipartisan, il buon Visco a compiere una operazione degna di imperitura memoria, buttando nel secchio della spazzatura il sistema fiscale bastato sul reddito e sostituendolo con quello sul patrimonio?

All' on.le Giovanni Alemanno, membro della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione):

Perché non si unisce anche lei al duo in formazione Visco-Tremonti e scaccia dalla mente inutili comparsate come il Tax Day, con la prospettiva di essere in un prossimo futuro il presidente della V Commissione di cui oggi fa parte come semplice membro o, addirittura, ministro del ministero dell'economia e finanze?

Al senatore Umberto Bossi:

Perché anziché farvi concedere dallo Stato italiano una porzione ben definita del territorio, della dimensione commisurata alla vostra consistenza numerica, ai confini oppure in mezzo alla pianura padana, a vostra scelta e dove più vi aggrada, compatibilmente con i diritti preesistenti di altre popolazioni, da mettere in sicurezza con recinzioni invalicabili, non tentate di modificare la vostra prospettiva politica cambiando il nome Lega nord in Lega fiscale, prendendo in carico la riforma del sistema fiscale di tipo interamente patrimoniale ed ampliando così l'adesione potenziale al 70/80% della popolazione?

Al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano:

Perchè sente di dover esprimere un forte richiamo alla moderazione del linguaggio, e al rispetto dei valori nazionali e dei principi costituzionali, ma non é finora intervenuto nel sollecitare il Parlamento a rivedere il sistema di prelievo fiscale che, dal punto di vista mediatico non sembra grave come la minaccia dei fucili leghisti, ma nella sostanza sottopone la stragrande maggioranza della popolazione a sopportare una enorme parte del carico fiscale che, per l'art.53 della Costituzione, spetterebbe alla classe dei benestanti?
 
Questa distrazione é forse da addebitare al solito conflitto di interessi, diffuso a tutti livelli?
Ecco come il suo predecessore ha aderito alla proposta di Hominibus ! (tratto da Rieducational Story della XIV Legislatura)

All' on.le Romano Prodi, primo ministro dell'attuale governo:

Perché si affida ad espressioni buoniste, che, malgrado la forma, non possono avere sostanza?

Perché lei, Visco e Bersani lavorate prestando  l'attenzione solo ai margini di un quadro politico e sociale che rimane intatto nella sua avvilente precarietà?

Perché non accetta la critica di Tremonti e della destra, che imputano il maggiore gettito fiscale di questo periodo all'andamento favorevole dell'economia internazionale, e non ascolta le sollecitazioni della comunità europea a impegnare tutto il maggiore introito nella riduzione del debito pubblico, che recherebbe vantaggi all'esercizio in corso ed a quelli futuri?

Perché tutti voi politici pensate più al consenso popolare che all'effettivo bene del Paese, il quale richiede corretta informazione e formazione per ben comprendere i problemi da affrontare e i metodi più idonei per risolverli?

Perché non volete adottare il fisco patrimoniale che avrebbe il consenso del 70/80% della popolazione, non solo in Italia ma in ogni parte del mondo, e che in una vera democrazia non avrebbe alcuna difficoltà ad essere votato al primo colpo?

All' on.le Vincenzo Visco, vice-ministro dell'economia e delle finanze:

Perché, a proposito della denunciata pandemia dell'evasione fiscale, non coglie la prospettiva del procurabile accordo al di sopra delle parti Visco-Tremonti, con la collaborazione, in subordine, del giovane Alemanno che rinuncia al Tax Day, e, travolgendo l'attendismo pernicioso di Prodi, riprende a lavorare di grande lena sul suo ottimo progetto di imposta patrimoniale degli anni '80,  sempre non trascurando le considerazioni disponibili sull'argomento nel sito www.hominibus.it , per una rapido aggiornamento e messa in opera ?

Sono gli acciacchi dell'età o la mutata condizione patrimoniale dal farla desistere da una impresa così avvincente?

P.S.: Ecco la sorte toccata al suo predecessore ! (tratto da Rieducational Story della XIV Legislatura)

Concludendo:

In un regime fiscale di tipo patrimoniale tutti questi signori non avrebbero alcun motivo di lamentarsi o di difendersi o alcunché da dichiarare, perché la pressione fiscale verrebbe esercitata una sola volta all'anno, sulla base di un imponibile, determinato automaticamente dal mercato, costituito dalla ricchezza mobile e immobile di ogni cittadino e con una aliquota unica, non progressiva per eliminare l'arbitrio politico delle classi di imposizione, mediante il semplice rapporto:

Ammontare della spesa autorizzata dal Parlamento

diviso

 Ammontare della ricchezza nazionale

così Grandi non avrebbe nulla da dichiarare, Montezemolo smetterebbe di scandalizzarsi ad ogni pié sospinto e pagherebbe volentieri molto di più perché il conto non si presterebbe più a contestazioni pretestuose, il giulivo Tremonti si avvicenderebbe al ministero di economia e finanze con l'arcigno Visco in un rapporto di armoniosa e costruttiva collaborazione, avendo finalmente debellato tutti i guai del contenzioso fiscale, Alemanno si preparerebbe al cambio di guardia, data la buona volontà dimostrata con l'eliminazione del Tax Day, Bossi e i suoi boys rimetterebbero nelle custodie i fucili e rinuncerebbero a costituire la riserva leghista, Napolitano non sarebbe più da noi pressato con denunce penali  affinché dichiarasse apertamente la incostituzionalità del sistema fiscale, la frammentazione dei partiti e gli apparati amministrativi si ridurrebbero all'osso, i Cittadini sarebbero molto meno oberati dal mantenimento di apparati elefantiaci e sarebbero tutti in grado di controllare l'addebito fiscale o l'accredito spettante come contributo di solidarietà, e Prodi potrebbe prendere, finalmente con la soddisfazione di tutti, i voti... francescani, però, a cui ha sempre aspirato, unica qualifica mancante nel suo chilometrico curriculum.

Roma 27 Agosto 2007

HOMINIBUS
Movimento di opinione per l'affermazione della democrazia fiscale