Egregi Signori del Parlamento, del Governo, dei Partiti, del C.S.M., della Chiesa, delle Università, dei Centri studi, dei Giornali e delle Televisioni, destinatari di questo comunicato,
 
in questo clima esasperante di reciproco, ma per fortuna ancora civile, disconoscimento di affidabilità, desideriamo, anche noi nel nostro piccolo, di preavvisare l'esercizio democratico di sfiducia verso i seguenti Enti: 
  1. La Presidenza della Repubblica, se non utilizzerà l'art.74 della Costituzione per chiedere alla Corte costituzionale di emettere un giudizio, finalmente esplicito, sul rispetto della capacità contributiva nel prelievo fiscale mediante l'imposizione sul reddito separatamente dal patrimonio, ed, indiscriminatamente dalla ricchezza individuale, mediante l'Iva, i monopoli fiscali e le lotterie;
  2. Il Parlamento, se non provvederà a manifestare, almeno, pubblicamente la intenzione di voler modificare la legislazione in materia fiscale, in modo da realizzare correttamente il disposto dell'art. 53 della Costituzione;
  3. Il Governo, se, in mancanza di un ravvedimento spontaneo del Parlamento, non prenderà a breve una iniziativa legislativa per modificare radicalmente il preordinamento della legge finanziaria e far cessare il paradossale rovesciamento della attuale partecipazione alle spese comuni, che avviene in misura inversamente proporzionale alla ricchezza reale dei contribuenti;
  4. I Partiti, sia di destra che di sinistra, se non svolgeranno un'azione di informazione e formazione presso i loro elettori, affinché possa affermarsi il principio di una fiscalità basata principalmente sulla ricchezza reale, essendo l'unica modalità capace di eliminare definitivamente l'evasione e la sperequazione fiscale;
  5. Il Consiglio Superiore della Magistratura, se non coglierà l'occasione straordinaria di dimostrare a chiare lettere di meritare la indipendenza tanto reclamata dal potere politico, accusando apertamente di grave partigianeria il sistema fiscale;
  6. La Chiesa, se, in ossequio alle lodevoli intenzioni di aiutare i più bisognosi, non dimostrerà una maggiore sensibilità pratica ed  un atteggiamento più incisivo presso i governanti del mondo, affinché dovunque si affermino sistemi fiscali equi, che facciano contribuire tutti, nessuno escluso, al benessere comune in proporzione della propria ricchezza reale;
  7. I Dipartimenti universitari di Economia pubblica, se, avendo scritto testi limpidi, in cui affermano, a seguito di profonda ed articolata analisi, che un sistema fiscale equo deve necessariamente essere di tipo patrimoniale,  non smetteranno di partecipare alla composizione di commissioni tecniche per realizzare solo leggi di segno opposto;
  8. I Centri studi sociali e mezzi di comunicazione, se non assumeranno atteggiamenti autonomi in difesa dei diritti oggettivi di tutti i cittadini, e non di ossequioso fiancheggiamento dei poteri forti, contribuendo a costruire un muro invalicabile di omertà, che non fa onore ad una società moderna.
Il momento in cui decideremo di far rientrare o emettere il nostro provvedimento di sfiducia é rappresentato dalla formulazione della prossima legge finanziaria per l'esercizio 2006, avendo chiesto al Presidente della Repubblica ed al C.S.M., in applicazione dell'art. 74 della Costituzione, che sia formalizzata la richiesta alla Corte costituzionale di emettere un parere sulla incostituzionalità gravemente sospettata del sistema fiscale italiano vigente, a causa della violazione dell'art. 53. della Costituzione.
 

 Testo della petizione al Presidente della Repubblica, 

inviata in data 2 Settembre 2005

 

E' tempo, ormai, di usare la ragione, non la forza !

Affinché non possa più accadere che un tizio qualunque,

capitato per caso nella poltrona di Responsabile del 

Ministero Buffo,

possa pensare, così a casaccio o con la prima brillante intuizione notturna,

di colpire fiscalmente le "secondecase" per risolvere i problemi di bilancio dello Stato, 

né di assistere alla scena penosa di un noto esponente della sinistra

che sia reticente a pronunciare il termine 'patrimoniale' !


Parlamentari, 

usate i Vostri poteri in modo che non siano una prova a carico,

altrimenti,  anziché chiedere di andare alle primarie,

Vi converrà chiedere di andare...

all'asilo... politico !