ROMA - Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, spera che Guido Bertolaso "capisca da solo" che si deve dimettere, "altrimenti bisognera' chiedere che lo faccia". A Perugia per partecipare al congresso nazionale Arcigay, Bersani ha risposto ai giornalisti che finora il Pd "non ha chiesto esplicitamente le dimissioni di Bertolaso: sul piano personale sara' la magistratura a determinarne i gradi di responsabilita'". Ma ora, per il segretario Pd, "si e' creata una situazione oggettiva, che non consente un buon governo della protezione civile in tranquillita' e serenita'". Da qui l' auspicio di Bersani affinche' Bertolaso "capisca da solo" che si deve dimettere e l'annuncio che se non lo fara', il Pd lo sollecitera' in questo senso.

CONTRO DL SPA OPPOSIZIONE FERMISSIMA - Bersani annuncia che il Pd fara' "opposizione fermissima" contro il decreto del Governo teso a trasformare la Protezione civile in una Spa. Il segretario del Pd ribadisce l'invita all'esecutivo a tornare sui suoi passi. "Se facciamo norme che aggravano il problema, come quelle che il Governo sta proponendo, e' come se ci buttassimo nel pozzo", ha detto Bersani. "Si tratta di norme rischiose - ha continuato - se ora le applichiamo ad ambiti ancora piu' vasti, triplichiamo il rischio. Spero che il Governo ci ripensi. Ho visto qualche perplessita' e qualche incertezza dentro la maggioranza".

DONADI, STOP A PROTEZIONE SPA E BERTOLASO SI DIMETTA - Sulla stessa linea del Pd anche l'Italia dei Valori. "Protezione Civile Spa deve essere subito fermata. La privatizzazione e' uno scandalo e serve solo a rafforzare un sistema di potere. La protezione civile deve tornare alla sua mission originaria, di gestione delle emergenze. Il governo deve assumersi tutte le sue responsabilita' nella vicenda e Bertolaso deve dimettersi. E' necessario anche un'attenta verifica degli stati d'emergenza attualmente in vigore. Sono troppi ed in molti casi del tutto ingiustificati", afferma il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.

MATTEOLI "BERTOLASO RESTI", CAPEZZONE "PD GIOCA ALLO SFASCIO" - La replica della maggioranza sul caso Bertolaso arriva dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, e dal portavoce del Pdl, Daniele Capezzone. "'Bertolaso deve restare alla guida della Protezione Civile perche' ha dimostrato di essere professionalmente capace ed efficiente",  afferma Matteoli che aggiunge: "non potra' essere un'inchiesta in corso su accuse da dimostrare che lo puo' obbligare a farsi da parte. Non sarebbe ne' giusto ne' opportuno neppure sul piano politico". Secondo Matteoli "Bersani, con la sua uscita, dimostra ancora una volta di essere condizionato e purtroppo eterodiretto dal partito dei giustizialisti, Di Pietro in testa. Noi invece da garantisti, crediamo nella buona fede e nei comportamenti corretti di Bertolaso".
Sulla stessa linea Capezzone: "Tutto il mondo ammira e invidia la nostra protezione civile, e gli interventi in Campania e in Abruzzo sono ormai dei casi di studio internazionale. E' gravissimo che Bersani e il Pd giochino allo sfascio, con un'aggressione contro Bertolaso che e' incomprensibile per i cittadini".

GELMINI: NON SI TOCCA, NO A RICHIESTA DIMISSIONI - "Bertolaso non si tocca. No alla richiesta di dimissioni di Bersani". E' la posizione del ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Per il ministro, "siamo di fronte all'ennesimo tentativo di diffamare uno dei simboli del buon governo di questa maggioranza, di screditare un esponente di un esecutivo che presenta fatti e non parole, che risolve le emergenze e che e' vicino alla gente. Bertolaso e' tutto questo, un uomo da sempre vicino a tutte le persone che soffrono e che vivono situazioni di difficolta'. La tecnica usata per distruggere una persona - conclude Gelmini - e' sempre la stessa, infangarla ed iniziare indagini che poi si concluderanno con un nulla di fatto".

CASINI: NO A GHIGLIOTTINA MA C'E' QUESTIONE MORALE  - "Oggi i garantisti, le persone serie in Italia, non possono mettere la ghigliottina decapitando servitori dello stato prima che siano provate eventuali responsabilita' ma, nello stesso tempo, devono prendere atto che c'e' una grande questione morale aperta nel Paese, dal nord al sud amministratori infedeli, non mettiamo la testa sotto la sabbia", afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.

DOMANI MOBILITAZIONE DEGLI AQUILANI IN PIAZZA DUOMO - Si ritroveranno in piazza alle 14 in punto di domani, con cartelli e scritte, per dire ancora una volta "io alle 3.32 non ridevo", in segno di protesta alla luce delle intercettazioni divulgate negli ultimi giorni relative all'inchiesta fiorentina sugli appalti del G8. Un appuntamento per molti aquilani che si stanno organizzando sui social network, in un'iniziativa che - secondo le intenzione dei promotori - rinuncia ad essere una manifestazione vera e propria, ma rappresenta un momento di incontro. A decine gli aquilani che, invece, parteciperanno alla manifestazione nazionale contro la Protezione civile Spa, in programma a Roma, in piazza Montecitorio, il 18 febbraio alle 10. Il coordinamento aquilano perla partecipazione a quello che e' stato gia' ribattezzato "No Bertolaso Day" e' stato promosso dal comitato spontaneo "3e32".

PER BERTOLASO LUNGO APPLAUSO DAL MEETING DI TORINO - Uno scatto d'orgoglio per la partecipazione alla Protezione Civile italiana, "un corpo apprezzato da tutto il mondo", un saluto caloroso e un lungo applauso di vicinanza a Guido Bertolaso: cosi' oltre 2.000 volontari della Protezione Civile riuniti  a Torino all'Auditorium Lingotto per un convegno nazionale sul volontariato, hanno voluto dire la loro sul proprio leader. Al tavolo si sono susseguiti rappresentanti nazionali e regionali e quando, a fine lavori della mattinata, e' intervenuto Agostino Miozzo, direttore del Dipartimento Nazionale salutando Bertolaso, e' scattato l'orgoglio dei partecipanti, tutti regolarmente in divisa. "L'ho incontrato ieri sera alle 8 in dipartimento e mi e' sembrato molto stanco, ma tranquillo" ha detto Miozzo scatenando il lungo applauso dei "Bertolaso Boys". Un vero e proprio sfogo. "Conosco Bertolaso dall'82 - ha detto Miozzo - quando fu il mio capo in una missione in Africa. Da allora abbiamo fatto tante battaglie insieme, ultimamente siamo stati insieme anche ad Haiti. Non posso credere che abbia responsabilita' personali dirette. Ieri sera mi ha solo detto che la sua vera preoccupazione, ora, e' di vedere distruggere nel tritacarne mediatico, una storia bellissima".

IL SUO LEGALE: FESTINI? FANTASIOSE RICOSTRUZIONI - ''Si tratta di fantasiose ricostruzioni'' nella migliore delle ipotesi quelle che vedono il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso coinvolto in festini o massaggi a sfondi sessuale. Lo dice il legale dello stesso Bertolaso, Filippo Dinacci, sottolineando che in seguito a indagini difensive ''si sono acquisite prove'' che dimostrano come i massaggi di cui ha usufruito Bertolaso sono stati fatti per motivi terapeutici. L'avvocato definisce inoltre una ''ipotesi di fantasia'' il rapporto sessuale che il capo della Protezione Civile avrebbe avuto con una brasiliana di nome Monica.   DA BERTOLASO RICHIESTA RIESAME CONTRO SEQUESTRO - Attraverso il suo legale, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso ha fatto ricorso al tribunale del riesame di Firenze contro il sequestro di documenti avvenuto in occasione della perquisizione del 10 febbraio scorso nei suoi uffici e nella sua abitazione. Il provvedimento era stato disposto dal gip di Firenze nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi. Oltre a Bertolaso, indagato per corruzione, anche Mauro Della Giovampaola, tra i quattro arrestati, avrebbe gia' presentato richiesta di riesame, in questo caso contro l'ordinanza di custodia cautelare. Della Giovampaola era responsabile dei cantieri per i lavori del G8 a La Maddalena. Non risulta, al momento, che identica richiesta sia stata avanzata dai legali degli altri tre arrestati: Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Fabio De Santis, provveditore alle opere pubbliche della Toscana, e l'imprenditore romano Diego Anemone. Il legale di Balducci, Franco Coppi, ha spiegato che prima di decidere se fare richiesta di riesame, attende la decisione del gip di Firenze, Rosario Lupo, sull'istanza di revoca della misura cautelare presentata all'interrogatorio di garanzia, ieri, e sulla quale il gip si e' riservato. Nonostante gli atti siano stati trasmessi per competenza alla procura di Perugia, vista la presenza fra gli indagati di un magistrato di Roma, il tribunale del riesame competente e' quello di Firenze, dove ha sede il gip che ha firmato i provvedimenti.