La macelleria fiscale di Tremonti e Berlusconi é uno schifo istituzionale ! |
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Il ministro Tremonti non ha fatto nulla per far pagare
le tasse a chi non le paga. Lo testimoniano i
nuovi dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate sulle
dichiarazioni dei redditi del 2008. I 21 milioni di
lavoratori dipendenti (pensionati esclusi) ha
dichiarato in media 21.600 euro. I
lavoratori autonomi denunciano un reddito imponibile
medio di 17.977 euro se in contabilità
semplificata (fatturato inferiore a circa 500 mila euro) e
33.149 se in contabilità ordinaria, ma tra essi gli
agricoltori 9.386, in semplificata e 33.086 in
ordinaria, gli impresari edili 19.568 e
rispettivamente 17.533(!), i commercianti 18.301
e 18.494(!), gli albergatori e ristoratori 13.907
e 27.748, i trasportatori 15.592 e 38.300,
gli agenti immobiliari 19.320 e 29.282. Si
tenga presente che i lavoratori autonomi in semplificata sono
circa 1,5 milioni, mentre quelli in ordinaria sono circa 700
mila. I professionisti(circa 700mila) dichiarano solo
leggermente di più (in media 44.266 euro). I
contribuenti con redditi dichiarati sopra i 150mila euro sono
solo 129.278 (il 3 per mille) e di essi l’86% sono dipendenti o
pensionati, cioè soggetti con ritenuta alla fonte. Nel
nostro Paese lo scorso anno sono state vendute 620
Ferrari, 151 Lamborghini, 180 mila fra
Mercedes,
Bmw,
Audi, per un totale di 206 mila auto dal prezzo medio di 103
mila euro. Se questo non è uno scandalo non so cosa
possa esserlo! E non parliamo degli yacht di lusso
intestati per oltre il 70% a nullatenenti o ultraottantenni.
Contro questa situazione il Ministro Tremonti
non ha fatto nulla. Ha cancellato le norme anti evasione
del governo Prodi. Nella sua illustre carriera ha fatto di tutto
per favorire gli evasori e gli elusori: è l’uomo-condono
per eccellenza. Nel precedente governo Berlusconi ne ha
fatti 10: gli evasori si sono autodenunciati accettando di
pagare 11 miliardi di euro, ma ne hanno realmente pagati 6 e
Tremonti è stato incapace di farsi dare il resto o di annullare
i benefici dell’autodenuncia. In questi due anni ha fatto di
peggio: ha fatto una norma che permette ad un evasore totale, se
scoperto, di pagare quanto avrebbe dovuto con una modesta
sanzione (10%) e con la facoltà di rateizzare il dovuto, senza
che il mancato pagamento di una rata faccia venir meno i
benefici all’evasore. Cioè Tremonti persevera
nell’idiozia già vista con i suoi condoni. E poi si è
messo a capo della peggiore feccia politica,
con la reiterazione dello scudo fiscale: il più
grande regalo mai visto ai grandi evasori, ai corruttori e
falsificatori di bilanci, ai mafiosi e camorristi. D’altronde
cosa possiamo aspettarci da uno che prima di fare il Ministro
insegnava alle grandi imprese ed alle banche come
evadere ed eludere il fisco, incassando parcelle milionarie?
I cittadini onesti alzino la voce e pretendano la
pubblicazione on line delle dichiarazioni dei redditi di tutti i
contribuenti in modo che vi sia il controllo sociale su
tutti coloro che vediamo girare su macchine di lusso o con
orologi o gioielli di valore milionario. E’ stato
proprio Tremonti ad impedirlo, richiamandosi alla
privacy (sic!), quando l’agenzia delle entrate lo aveva fatto.
L'opinione di Hominibus
Il fattore di I.d.V.,
on.le Antonio Borghesi
rileva lo schifo che fa
la coppia Berlusconi-Tremonti,
ma sorvola sullo schifo
che fanno tutti gli altri parlamentari,
di contorno, di
destra, centro, sinistra, esso compreso,
che, inerti, si limitano
a fare da cornice !
L'apice dell'abominio é
stato raggiunto
con
l'Angiolino, allorché gli é stato imposto l'ordine
di arringare le dimesse
toghe in nome del popolo sovrano,
recitando il principio
che impone alla magistratura
l'obbligo di agire
nell'ambito delle leggi.
Ma se proprio quelle
leggi sono emanate
da un consesso
che oggi é la chiara rappresentazione
dell'ultima spiaggia di
una democrazia in evidente collasso,
chi salverà il popolo
sovrano, male informato e formato,
dal delittuoso
agire di simili patrocinatori?
Ecco, allora, cosa
consiglia il mite fattore:
Egli, consapevole
del personale conflitto di interessi,
si limita a chiedere
la pubblicità alle dichiarazioni dei redditi,
al fine di distrarre
i cittadini in un controllo fratricida,
non
risolvendone così la iniquità di fondo.
Pertanto, visto che
i duri e puri di I.d.V.
sono correi
nell'ignorare l'ipocrisia del sistema fiscale,
si rende necessario ribadire i sani principi
dello stare insieme,
da non inventare perché si possono copiare
da accordi
già sperimentati e consolidati tra privati.
Queste regole si
limitano nel porre al centro
l'ammontare di tutti
i beni da custodire, servire e godere,
risultato concreto
dell'umana operosità, anche quella disonesta,
esonerando la
ricchezza finanziaria come risorsa sociale,
finché non é
privatizzata oppure esportata.
Altrimenti non
resta che sognare il giorno
in cui una salutare
retata estirpi una dilagante metastasi
costituita
da una rappresentanza parlamentare imperturbabile
nell'interpretare il ruolo solo come un diritto a
sopraffare
più adatto a
modi mafiosi che democratici.
A contorno di tale
disastro, stupisce ...
L'ESTRANEITA' DEL MONDO CATTOLICO DAL PROBLEMA DELLA
INGIUSTIZIA FISCALE !
SARA' PERCHE'
PERDEREBBE BUONA PARTE DEL RUOLO DI MEDIAZIONE
SOCIALE
CHE INTANTO FAVORISCE
L'ACCUMULO DELL'IMPONENTE PATRIMONIO?
CERTO SI FAREBBE
PRIMA E MEGLIO EVITANDO IL MALTOLTO
E LA DISTRAZIONE DA
UNA PIU' PROFONDA MEDITAZIONE
COSI' NECESSARIA
ALLA UMANA SALVEZZA !
La convinzione di Hominibus:
"Un fisco onesto, efficace, efficiente, equamente partecipativo, in una società semplice, liberale, laboriosa, ma fiscalmente mercantile, capace di ridurre la solidarietà perché ne rimuove la principale causa... cioé l'pocrisia del potere, spesso sotto le vesti di premuroso patrocinio!" |
Hominibus