Teatrino Politico
19 Gennaio 2010
Giorno di festa tra gli allevatori viventi di polli al governo,
in occasione del decennale della morte di un solidale storico
 

Napolitano, primo allevatore di polli, dalla Presidenza della Repubblica:

"Craxi ha lasciato una impronta non cancellabile" 

La vedova ringrazia: Non smise mai di pensare al bene dell'Italia 
Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla figura di Bettino Craxi e in occasione del decennale della sua morte (già celebrato lo scorso week-end ad Hammamet, dove morì) è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scrivendo una lunga lettera alla vedova del leader socialista. La missiva alla signora Anna Craxi ricostruisce la vicenda umana e politica dell'ex premier travolto da Tangentopoli segnalando come la sua figura abbia lasciato una "impronta non cancellabile" nella storia d'Italia. E la vedova gli ha risposto ringraziandolo: "non smise mai di pensare al bene dell'Italia e degli italiani". In quattro cartelle il Capo dello Stato ha ricordato l'attività politica di Craxi invitando a un giudizio "sereno" per quanto "non acritico" dall'esponente socialista, mette in guardia da "rimozioni e distorsioni" che lo Stato non si può permettere, osserva che Craxi pagò "con una durezza senza eguali" le responsabilità che gli furono attribuite per i fenomeni degenerativi del sistema politico. Quello stesso sistema "che è ancora in attesa di riforme che soddisfino le esigenze" esemplificate nella vicenda di Craxi. Comunque, osserva Napolitano, Craxi pur tra "luci ed ombre" ha lasciato "un'impronta incancellabile" nella storia italiana. Anna Maria Moncini, vedova Craxi, ha risposto a sua volta con una lettera al Presidente della Repubblica ringraziandolo "con viva emozione" per le "alte parole di apprezzamento". "Mio marito lavorò tutta una vita per l'affermazione delle idee in cui egli ha creduto con passione ed entusiasmo per rafforzare i valori di democrazia e di libertà in Italia e nel mondo. Egli riposa in terra di Tunisia, ma non smise mai di pensare al bene dell'Italia e dei suoi concittadini che per Suo tramite intendo in questa occasione ringraziare".

Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro (Ansa)Di Pietro, allevatore di polli, dal Senato della Repubblica, all'opposizione:

"Craxi? Qui osanniamo un delinquente latitante"

"In questo momento non si sta dando una lettura più serena di quegli anni, ma più falsa e più distorta". Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, non ci sta e replica a chi gli chiedeva della lettera che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato ieri alla vedova di Craxi e delle celebrazioni di questi giorni per il decennale della morte del leader socialista. "Per questo - ha aggiunto - questa mattina siamo andati a portare dei fiori sulla tomba del giornalista padre di Sonia Alfano, Beppe, ucciso per far arrestare i delinquenti mentre qui osanniamo un delinquente latitante".
"No ad una rilettura al netto delle condanne penali" - Antonio Di Pietro - che all'epoca di Tangentopoli era uno dei pm del pool di Mani Pulite, l'inchiesta che mise in luce il sistema di tangenti che tra gli altri coinvolse il leader socialista - insomma, non ci sta ad una rilettura del personaggio al netto delle condanne penali. "Sono pronto a qualsiasi rilettura purché si leggano tutti gli atti, se qualcuno è andato perso io li ho tutti e posso fare le fotocopie. Non si può fare una rilettura senza qualche pezzo, bisogna leggere tutte le sentenze, tutti gli approfittamenti e la grassazioni personali", ha detto il leader dell'Italia dei valori, lunedì a Firenze.
"Cattivo esempio per i giovani" - Una rilettura che sembra interessare buona parte degli esponenti politici di destra e sinistra, culminata nella lettera di Napolitano. "L'errore che però adesso si può fare - ha aggiunto Di Pietro - è indicare ai giovani come esempio un modello di governo basato sullo sperpero di denaro pubblico e approfittamento per fini privati".
 
CAPEZZONE A DI PIETRO: CRAXI GIGANTE TU UNO GNOMO

"Se non parlassimo di Di Pietro e dei suoi militi, ma di altri, potremmo definire empi i loro insulti e il loro odio contro un leader scomparso e contro una persona che non c'e' piu'". Lo dice Daniele Cape zzone, portavoce del Pdl, che aggiunge: "Ma non e' il caso di scomodare l'empieta' per Di Pietro. E' sufficiente dire che Craxi fu un gigante, e cosi' sara' ricordato, mentre Di Pietro e' e resta uno gnomo".

E Cape zzone, cos'era, cos'é, cosa sarà, specialmente adesso che é incu bato alla corte dei miracoli?

Il quesito di Hominibus

La distanza che separa il Primo Allevatore di polli

dall'ultimo dei cape zzoni, al governo ed all'opposizione,

passando per i finti guardiani, é maggiore di un micrometro,

se un paladino del socialismo richiama ancora così tanta attenzione

 a 10 anni della morte, avendo mancato la sua vera missione politica?

Malgrado le bandiere ed i garofani rossi,

la povera gente vive ancora coi ceppi fiscali,

a causa di finti fautori della socialdemocrazia.

Veri Statisti cercasi,

finché la gente comune sarà vessata

da sistemi fiscali truffaldini!

Roma, 20 gennaio 2010

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti.