Partendo dalla convinzione che la bolla mondiale sia stata scatenata
dal distacco dei mezzi finanziari, messi in circolazione, dalla
effettiva non infinita crescita del valore
della ricchezza reale sottostante, reso ancora più difficile da rilevare
a causa della complessità degli strumenti utilizzati, ci sembra
improcrastinabile ed imprescindibile per un nuovo assetto della
convivenza civile la riforma dei sistemi fiscali nazionali, a partire da
quelli che partecipano alla costituzione della Comunità Europea,
nell'auspicio che l'esempio stimoli un allineamento anche a livello
mondiale.
La nostra iniziativa é generata dalla radicata convinzione che la
società debba rimuovere, prima di ogni cosa, quello che é il
vero ostacolo alla costruzione di una comunità realmente
sensibile, non nelle parole ma nei fatti, ai temi della giustizia
e solidarietà e che é costituito dall'attuale sistema fiscale,
basato principalmente sulla tassazione del reddito.
Prendendo spunto dalle
ricorrenti dichiarazioni allarmistiche nei mezzi di informazione
italiani, che denunciano ripetutamente la incapacità del governo
nel controllare i fenomeni di evasione ed elusione fiscale, ...
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Oltre al rientro di 100 miliardi di
euro, grazie allo scudo fiscale di Tremonti,
scoperto un simpatico esempio, tra i
tanti, di ...nullatenenti in Ferrari !
Dall'Espresso del 7/1/2010, di Stefano Livadiotti
Così
il fisco incrociando redditi e consumi scopre gli evasori: dal disoccupato
con yacht all'ambulante con mega villa. Ma gli sfuggono ancora 100 miliardi
Ferrari al Motor Show 2009
Frutta, verdura e Ferrari. È l'inedito quadretto emerso da
un controllo dell'Agenzia delle Entrate, nel cui mirino era finita una
famiglia di venditori ambulanti del Ponente ligure. I tre, marito,
moglie e un anziano genitore, nel corso della settimana battevano i
mercatini nella zona di Imperia. Con poca soddisfazione, almeno a quanto
scrivevano nella dichiarazione fiscale, dove si parlava di lavoro in
perdita. Poi, però, nei weekend, riposte le ceste di insalata, si
cambiavano d'abito e scorazzavano per le stesse strade a bordo di auto
di grossa cilindrata: prima una Bmw, poi una Mercedes e infine
addirittura una Ferrari d'epoca, che in quanto tale (beffa nella beffa)
gode del privilegio di una tassa di circolazione scontata a 50 euro...
>>
é evidente che l'attuale sistema fiscale non riesce a realizzare i
principi fondamentali di partecipazione alle spese pubbliche,
come l'equità, la progressività, la solidarietà, poiché non é né
efficace né efficiente nella sua azione e non assoggetta al prelievo
fiscale con metro comparato il reddito ed il patrimonio,
privilegiando il secondo in misura troppo evidente.
Lo Stato italiano, come gli altri Stati della
Comunità Europea, non nelle medesime misure, adotta una fiscalità che
effettua prelievi di tributi sul reddito e sul patrimonio, presentando le
seguenti anomalie:
- La tassazione del reddito, entità
filosofica per i contribuenti a struttura produttiva complessa,
poiché è facile manipolarlo, quando lo rileva lo sottopone ad aliquote
più pesanti (dal 22% al 44%, fino al 72% qualche decennio fa! ), per
compensare i mancati introiti della parte di reddito non scoperta;
- La tassazione sul patrimonio segue un criterio protettivo,
quasi conservativo (dall'1°/oo all'7°/oo)
Quindi, in Italia, la tassazione del reddito rappresenta un primo motivo
di incostituzionalità del sistema fiscale, perché é noto a tutti che il
fisco non può materialmente controllare il reddito in maniera capillare,
anche se centuplicasse le strutture di vigilanza, pertanto ne consegue che
la tassazione é incerta, quindi non equa, e per lo stesso motivo non può
essere solidale, e quando riesce a colpire lo fa in eccesso, mentre il
reddito non individuato non solo non viene tassato ma più facilmente si
trasforma in patrimonio, l'isola felice del sistema fiscale!
Inoltre, l’assoggettamento fiscale del reddito produce ulteriore
‘vulnus’ perché:
-
Riduce l'attenzione dal principale riferimento di un’azione
fiscale, che dovrebbe essere il patrimonio;
- Non dichiara
esplicitamente le necessarie regole per la equiparazione del
reddito al patrimonio;
- Produce il
declassamento di una grande parte dell'azione fiscale, da certa
ad incerta, se non nulla, specialmente in presenza di quei contribuenti
con strutture produttive di reddito complesse;
- Realizza, così,
in concomitanza della forte imposizione sui consumi, lo
straordinario paradosso di
far partecipare alle spese comuni i contribuenti in misura
inversamente proporzionale alla ricchezza reale posseduta, proprio
con modalità diametralmente opposta a quanto disposto dall'art.53 della
Costituzione italiana, per cui anche il nostro famoso "incapiente"
paga il 20% su quasi tutti gli acquisti, fino al 300% sui carburanti,
ed é inflessibilmente perseguito anche se prova a togliersi dalla sua
scomoda posizione, tentando la fortuna nelle canagliesche lotterie
nazionali!
Malgrado questa situazione sia nota a tutti, sia ai soggetti che ne traggono
vantaggio, un pò meno a quelli che ne subiscono le conseguenze, poiché i
primi sono ben rappresentati ed informati, mentre i secondi non hanno
adeguato consapevole patrocinio, non si ha notizia di alcuna iniziativa, né
tecnica né politica, che tenti di porre rimedio a questo stato di cose, anzi
é di questi giorni l'annuncio del governo italiano di voler
riformare riducendo l'imposizione sul reddito (Irpef) a 2 classi (23% e
33%), assicurando un ulteriore arbitrario vantaggio ai redditi medio-alti.
Per
questi motivi rivolgiamo la sollecitazione trasversale ad esprimere un
parere sull'ipotesi molto semplice, quasi elementare, di costituire,
progressivamente, un sistema fiscale di tipo
condominiale, che abbandoni definitivamente la pretesa di
colpire il reddito come fonte principale di gettito, e si limiti solo a
registrare con maggiore impegno e scrupolo la ricchezza reale, scopo ultimo
dell'umana operosità.
Posto
che in un condominio difficilmente il condomino possa sottrarsi al pagamento
delle quote di spese condominiali e che lo Stato può essere assimilato ad un
grosso condominio, desideriamo chiedere di prendere in seria considerazione
l'ipotesi di un sistema fiscale che ripeta alla lettera i criteri
dell'amministrazione condominiale e, quindi, basato sui seguenti
principi:
- Tassazione della
ricchezza reale civile, commerciale, industriale, mobile,
immobile, pubblica e privata, sulla base di inventari pubblici ai
corrispondenti valori di mercato dei beni posseduti, attivando
complementari automatismi basati su indici (quotazioni, studi di
settore, listini, aste) per l'accertamento del valore reale dei cespiti
posseduti, che consentano l'esaurimento del contenzioso fiscale in tempi
rapidi;
- Eliminazione di
tutti i regimi di monopolio statale, delle famigerate accise, delle
lotterie predatorie;
- Esenzione dei
redditi di qualsiasi origine (di impresa, di lavoro, di capitale,
pensioni, rendite varie);
- Esenzione dei
trasferimenti di beni e servizi a qualsiasi titolo (compravendite,
successioni, donazioni, ecc.);
- Controllo dei
movimenti patrimoniali con l'esterno della comunità politico-economica,
con esclusione dei movimenti di capitale che debbono godere del
regime di libera circolazione, perché sono difficili da controllare ed é
di maggiore utilità per l'umanità la facoltà di poter migrare verso le
aree di maggior profitto;
-
Privatizzazione di tutti i servizi pubblici, eccetto Difesa
interna, esterna, Giustizia, da affidare a 'public companies'
a larghissima partecipazione popolare, operanti in regime di
concorrenza, obbligatorie anche per attività imprenditoriali aventi
come fonte di sostentamento la raccolta pubblicitaria, per evitare
pericolose concentrazioni di potere personale nello sfruttamento,
manipolazione, informazione e formazione della pubblica attenzione ed
opinione;
- Piano unico
organico di aiuti efficaci per le classi disagiate.
Riteniamo che in tal modo sia possibile conseguire diversi vantaggi,
come:
- Eliminazione delle
complesse ed incerte dichiarazioni dei redditi e l'attuale diffusa e
reiterata microfiscalità con relativa evasione ed elusione;
- Tassazione
automatica con aliquota unica, non progressiva per
eliminare il residuale arbitrio politico, sul patrimonio posseduto ed
esclusione di valori finanziari come depositi bancari, azioni,
obbligazioni, partecipazioni, ecc.;
- Azione
amministrativa impositiva automatica, a costo quasi zero per lo
Stato, perché effettuata tramite la lettura dei beni censiti nel
territorio, aggiornati tramite la pubblica contrattazione ed
assoggettati ad offerte pubbliche d'acquisto in caso di valori
fortemente sottostimati rispetto al mercato;
- Riduzione
drastica della intromissione politica direttamente nei processi
economici, rivelatasi quasi sempre dannosa per la diffusa
tendenza ad essere condzionata da personali interessi elettorali,
- Liberazione di
un'enorme quantità di risorse pubbliche e private, che troverebbero
un impiego più produttivo in altri ambiti;
- Superamento della
discussione sulla modifica arbitraria delle aliquote, poiché
l'entità deve essere stabilita solo in base al rapporto tra spesa
politicamente ritenuta necessaria e consistenza patrimoniale di
riferimento.
-
Semplificazione dei criteri di riparto nel finanziamento delle attività
di comune interesse in ambito della Comunità Europea, in cui
ogni Stato sarebbe chiamato a partecipare in base al valore commerciale
dei beni posseduti, al posto del Prodotto interno lordo su cui gravano
seri dubbi di rigore intellettuale.
Il
criterio che porta ad escludere dalla tassazione la ricchezza finanziaria è
dettato dalla obiettiva utilità di classificare la ricchezza
personale finanziaria come pubblica e quella personale mobiliare o
immobiliare come privata, intendendo per pubblica o privata la generica
disponibilità all'uso da parte della comunità o di determinate persone
fisiche o giuridiche.
Tale esclusione é
confortata dalla considerazione che trattasi di ricchezza ad elevata
funzione sociale, il cui trattamento deve dipendere dal suo impiego, come
segue:
- se é convertita in
ricchezza reale (case, fabbricati, stabilimenti, impianti e macchinari,
beni mobili), assumerà un uso privatistico, e, quindi, verrebbe
assoggettata a tassazione;
- se permane nello stato
di entità finanziaria, essa risiede in depositi bancari e, quindi,
partecipa alla formazione della massa di mezzi che consente alle banche
od enti similari la mediazione dei bisogni pubblici di finanziamento e,
di conseguenza, non dovrebbe essere tassata, evitando così una inutile
maggiorazione dei costi di funzionamento dei servizi di credito.
Da una
nostra rilevazione in Italia, svolta in modo elementare sui dati ICI ,
basterebbe la sola applicazione di una aliquota fissa del
5°/oo o progressiva e solidale dal '3°/oo al 7°/oo (ma é già solidale
un'aliquota fissa, purché pagata da tutti), contro l'attuale tra 3°/oo e 7°/oo, sul
valore reale di tutta la ricchezza mobiliare ed immobiliare (stimata per
difetto in 100 mila miliardi di euro) per realizzare 500 miliardi di
euro, assicurando in modo infallibile il rispetto dei principi
costituzionali di equità, progressività , solidarietà, insieme ad una
razionalizzazione delle strutture pubbliche di rilevamento, controllo,
riscossione e recupero certo delle imposte.
In
tal modo sarebbero rimosse le resistenze a rilasciare fatture e quietanze e
l'economia sommersa avrebbe un importante motivo in meno per
non manifestarsi. Se, infine, si trovasse il coraggio di allentare la
regolamentazione del rapporto retributivo e previdenziale del lavoro
dipendente, si risolverebbe, insieme al problema dell'economia sommersa,
anche l'eterna questione del lavoro nero.
In
conclusione, lo Stato con un sistema fiscale di tipo condominiale ed
una mentalità apparentemente meno protettiva, rinuncerebbe all'affannoso
ed inefficace tentativo di controllare in dettaglio il processo di
formazione del reddito, che forse é solo un 'inciampo' all'azione fiscale
procurato dalla politica, ma concentrerebbe l'attenzione sulla corretta
rilevazione del patrimonio, predisponendo un sistema di valutazione della
ricchezza reale strettamente connesso con il mercato.
Lo
Stato con un sistema fiscale di tipo condominiale, oltre ad ottenere un
immediato raffreddamento del mercato immobiliare, che attualmente assorbe la
gran parte del reddito prodotto, ed una ripartizione del carico fiscale su
una base più ampia ed affidabile, a nostro avviso conseguirebbe i seguenti
risultati:
- Maggiore
disponibilità ed economicità di risorse finanziarie per le attività
produttive;
- Rallentamento del
processo di formazione del costo-prezzo verso il consumatore finale;
- Incentivazione dei
consumi in conseguenza della generale riduzione dei prezzi;
- Grande risparmio
per i contribuenti appartenenti alle fasce povere o meno ricche e
redistribuzione del carico fiscale, dal reddito al patrimonio, per le
fasce di ricchezza reale media;
- Moralizzazione,
impegno, attenzione e stimolo all'esercizio più solidale dei grandi
patrimoni;
- Predisposizione al
confronto con Paesi giganteschi che condizioneranno sempre più
l'economia del pianeta con organizzazioni di lavoro più spartane e
libere da pastoie inadatte per mercati globali;
- Facilitazione delle
integrazioni internazionali (una Italia in un'Europa ed in Mondo
condominiale).
Concludendo, chiediamo
se sia possibile intraprendere una iniziativa forte, al di sopra delle parti
e degli interessi costituiti, per porre la questione morale della
improrogabile revisione dei sistemi fiscali, il cui
malfunzionamento é all'origine di molti squilibri sociali ed una forte
spinta a comportamenti perseguiti dai codici civili e penali, mentre
potrebbe costituire la base per la costruzione della vera democrazia, in
cui tutti possano vivere, crescere e prosperare nel reciproco rispetto,
mettendo a frutto creatività, spirito di intrapresa, anche lavoro a tempo
determinato, ma con prelievo fiscale sui risultati di concreto
arricchimento, e realizzando, infine, la sostituzione di molta finta
solidarietà con veri diritti naturali.
Roma, 12 Gennaio
2010
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle
popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi
benestanti.
La nostra convinzione:
"Un fisco onesto, efficace, efficiente, equamente
partecipativo,
in una società semplice, liberale, laboriosa, ma fiscalmente
mercantile,
capace di ridurre la solidarietà perché ne rimuove la
principale causa...
cioé l'pocrisia del potere, spesso sotto le vesti di
premuroso patrocinio!"
perché...
"Solo
un sistema fiscale basato sulla tassazione della ricchezza reale
può
rendere morale ed umanamente impegnativo il suo esercizio
e
costituire il vero fondamento di una società moderna e pacificata
in
cui
il
povero accetta con maggiore serenità il suo stato,
perché sà che vivere da ricco comporta una commisurata sollecitudine
ed
il ricco non ha paura di impoverire,
perché sà che potrà apprezzare il
piacere ed il valore del vivere semplice!"
La terza
via, tra capitalismo e comunismo, con...
"Uno Stato liberale che incentivi e
sostenga l’iniziativa privata
con un fisco patrimoniale ed un
mercato in stretta simbiosi,
connubio naturale per mediare interesse
pubblico e privato,
e liberare da ipocrisia il rapporto tra
amministratori ed amministrati"
Buon Decennio di profiquo lavoro
in una Europa ed in un Mondo
condominiali,
in cui sarà più facile affrontare i
comuni problemi
della conoscenza come universale
fattore
di ricchezza e rispetto della Terra!