Teatrino Politico
La corrispondenza di valori tra gli
allevatori di polli nostrani
Da L'Espresso del'1 ottobre 2009 n.40, intervista ad Eugenio
Scalfari, di Denise Pardo
Sua libertà di stampa
Attacchi ai giornali.
Querele. Persino un reato come l'evasione del canone. Così Berlusconi
vuole dominare sulla informazione. Colloquio con Eugenio Scalfari
Come se non bastasse, siamo arrivati al reato: ai giornali del premier e
a quelli vicino al premier che incitano all'evasione, all'illegalità...
Secondo Eugenio Scalfari la campagna contro il pagamento del canone Rai
scatenata dal "Giornale" diretto da Vittorio Feltri e da "Libero"
firmato da Maurizio Belpietro, meriterebbe l'intervento della
magistratura. All'ennesimo attacco berlusconiano contro stampa e tv
pubblica, dopo denunce, minacce di denunce, intimidazioni, il fondatore
del gruppo Espresso e di "Repubblica" analizza il tentativo di scacco ai
media da parte del presidente del Consiglio, la posizione dei grandi
giornali, l'intervento del governo per monitorare i contenuti Rai. E la
maniera di far sentire in modo più forte la voce della parte critica del
paese.
Ci sono state varie stagioni nel rapporto tra Silvio Berlusconi
e i media. Questa è la fase estrema, quella finale?
"Ora c'è il desiderio di dominare completamente l'informazione. Di
smobilitare, di smantellare tutte le trasmissioni e i giornali che non
si comportano come il presidente del Consiglio desidera. Ho appena
sfogliato "L'Osservatore romano". Essendo del Vaticano, il quotidiano si
occupa del papa. Adesso Benedetto XVI si è recato in visita nella
repubblica ceca. Lì ha fatto una quantità di discorsi, di conferenze
stampa, di omelie e come sempre "L'Osservatore romano" ha riportato
tutto fedelmente. E si capisce: quello è il papa. Bene. Questo è il
modello e il metro che vorrebbe il premier".
In pratica, il trattamento riverente, mai critico, verso un
pontefice magno...
"Certo. Ora è successa un'altra cosa incredibile, l'ennesima tra le cose
incredibili a cui ci ha fatto assistere il presidente del Consiglio.
Succede che "il Giornale" diretto da Vittorio Feltri, quotidiano della
famiglia Berlusconi, e "Libero" di proprietà degli Angelucci,
imprenditori di cliniche mediche che hanno accettato di nominare come
direttore Maurizio Belpietro, emissario del Cavaliere, una specie di
commissario politico, hanno dato il via ad una campagna per incitare gli
italiani, in particolare i loro lettori, a evadere il canone Rai. Senza
tener conto, tra l'altro, che il canone in quanto tale non esiste più:
ora c'è una imposta che finisce in un fondo dal quale il governo poi
attinge per pagare il canone. Si tratta dunque di un'imposta. Se non
viene pagata, è soggetta alle sanzioni di chi evade le tasse.
Siamo arrivati al punto che i giornali del presidente del
Consiglio incitano i cittadini a compiere un reato e il presidente del
Consiglio consente ai suoi giornali di incitare i cittadini a compiere
un reato non pagando un' imposta il cui ricavo in gran parte diventa
canone del servizio pubblico". ...ecc.
L'opinione di Hominibus
Egregio e caro Eugenio Scalfari,
perché non hai rilevato l'occasione irripetibile,
quella di lanciare l'ipotesi di permettere anche
alla RAI
di rinunciare al canone fisso e partecipare al
lauto banchetto
della pubblicità, anziché preoccuparTi della
presunta illegalità
insita nella improvvida sollecitazione
dei ciambellani di corte,
che nella loro foga di rendersi encomiabili al
Dominus
rischiano solo di rendergli il gran brutto
servizio
di creargli un concorrente temibile?
Sei anche Tu un allevatore di polli,
perché anche Tu ami giocare ai quattro cantoni,
cioé, Ti contrapponi cambiando cantone, ma tra
quelli
riservati agli allevatori di polli, sia di destra
o di finta sinistra,
e, così facendo nella Tua carriera di giornalista
- imprenditore,
hai dato un significativo contributo alla mitica
immagine
del tycoon, grande tombeur de femmes a
pagamento,
insaziabile collezionatore di trofei e di
traguardi,
che adesso, però, devi contrastare.
Ma ...
Tutti i tentativi Tuoi e del Tuo giornale
sono destinati a fallire per contiguità
d'interessi,
perché cacciatore e preda siete colpevoli di
ipocrisia
che Vi porta a farVi scudo di false ideologie
para-popolari,
per nascondere la stessa ansia di realizzare
interessi privati.
La missione dovrebbe competere ai polli di
allevamento,
che vengono depredati persino della loro
attenzione
ed esclusi dal godimento di vantaggi sacrosanti,
anzi, addirittura gravati da balzelli.
L'invito di Hominibus
Tu ed i Tuoi giornali ,
Tralasciate i gossip e fate una cosa utile per la
gente comune!
Difendete la causa di chi non può disporre dei
Vostri mezzi
e dite a gran voce che innanzitutto la
televisione pubblica
ha diritto ad un regime remunerativo per i suoi
utenti,
perché ci mettono davanti la faccia tutti i
giorni
e sarebbero soddisfatti se potessero sapere
che anch'essi partecipano allo sforzo
di spegnere il ghigno malandrino.
Meglio una
RAI anche essa commerciale,
senza
canone, ma con casse più piene,
che
un libertino con troppo denaro,
che spadroneggia, anche lodato,
grazie ad addizionali private
su
moltissimi
consumi,
indotti dai suoi spot!
-
-
Hominibus
Movimento di opinione per la
costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i
diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
strozzate da politiche
vergognosamente favorevoli alle classi benestanti.
In estremis, evviva:
Il lodo Alfano è
incostituzionale!
A maggioranza la Corte ha
bocciato lo scudo giudiziario per le quattro più alte cariche dello
Stato, per violazione dell'art. 138 - ci vuole una legge
costituzionale e non una legge ordinaria - e dell'art. 3, il
principio di uguaglianza.
Adesso possono riaprirsi i
processi nei confronti di un galantuomo dei nostri tempi.