Grave attentato questa mattina nel quartiere diplomatico della capitale dell'Afghanistan. La strage e' stata provocata da un'autobomba carica di esplosivo, colpiti due mezzi di un convoglio. Le sei vittime appartengono
al 186/mo reggimento della Folgore
ROMA - Sei militari italiani sono stati uccisi e
quattro feriti in un attentato avvenuto nel pieno centro di Kabul, sulla
Massoud Circle, la strada che conduce all'aeroporto della capitale afghana.
Sia i morti che i feriti (questi ultimi non sarebbero in pericolo di vita)
sono tutti del 186.o Reggimento Paracadutisti Folgore. Nell'attentato sono
morti anche due afghani e oltre 30 civili sarebbero rimasti feriti.
Decine di veicoli hanno preso fuoco. L'attacco e' stato rivendicato dai
talebani ed e' stato fatto - hanno riferito fonti dei ribelli ad Al Jazira -
"con lo scopo di dimostrare che nessuno puo' considerarsi al sicuro in
Afghanistan". "Sui mezzi c'erano complessivamente 10 nostri soldati. Sei
sono morti", ha confermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa
intervenendo al Senato. I morti italiani sono quattro caporal maggiore, un
sergente maggiore e il tenente che comandava i due blindati Lince. Due delle
vittime tornavano dalla licenza. Secondo una prima ricostruzione della
Difesa italiana, a provocare l'esplosione sarebbe stata un'autobomba. Due i
mezzi militari - due veicoli blindati Lince - rimasti coinvolti.
L'auto carica di esplosivo e' scoppiata al passaggio del primo mezzo del
convoglio, uccidendo tutti e cinque gli occupanti. Danni gravi anche al
secondo Lince: uno dei militari a bordo e' morto e altri tre sono rimasti
feriti. L'attentato e' avvenuto alle 12.10 locali, le 9.40 in Italia, nei
pressi della rotonda Massud, dove il traffico e' rallentato per i controlli
sul traffico diretto verso l'ambasciata Usa, il comando Isaf e l'aeroporto.
Sui due lati delle strade sono stati distrutti case e negozi. Secondo le
prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto
ha riferito in Senato il ministro della Difesa Ignazio La Russa) con a bordo
i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad
infilarsi tra i mezzi prima di esplodere. Negli ultimi mesi, nonostante la
massiccia presenza di forze armate internazionali, a Kabul si sono
moltiplicati gli attacchi suicidi dei talebani.
L'ultimo e' stato l'8 settembre scorso, quando un'autobomba ha ucciso tre
civili esplodendo davanti all'entrata della base aerea della Nato. Il
Presidente dela Repubblica Giorgio Napolitano e' stato informato a Tokyo
dell'attentato; il premier Silvio Berlusconi ha espresso il suo profondo
cordoglio personale e quello dell'intero Governo al Capo di Stato Maggiore
della Difesa generale Camporini e al generale Castellano che comanda il
nostro contingente a Kabul.
"Il Governo italiano - si legge in una nota - e' vicino alle famiglie delle
vittime, condivide il loro dolore in questo tragico momento ed esprime la
sua solidarieta' a tutti i componenti della missione italiana in Afghanistan
impegnata a sostegno della democrazia e della liberta' in questo sfortunato
paese. "I militari italiani hanno pagato un ulteriore tributo di sangue per
la causa della liberta' e della democrazia dei popoli", ha detto il
presidente della Camera Gianfranco Fini nell'Aula di Montecitorio prima di
far osservare al'Assemblea un minuto di silenzio in memoria delle vittime
dell'attentato a Kabul. "Il sacrificio di questi eroi - ha sottolineato dal
canto suo il Presidente del Senato, Renato Schifani - costituisce un
ulteriore doloroso contributo che i nostri militari, con grande coraggio e
professionalita', continuano a dare per difendere la democrazia, la pace e
la sicurezza internazionale. L'Italia si inchina davanti a questi nostri
ragazzi e si stringe commossa intorno alle loro famiglie".
L'attacco ai militari italiani a Kabul, costato la vita a sei soldati, "e'
una grande tragedia". Lo dichiara il portavoce della Nato James
Appathurai, esprimendo la vicinanza dell'Alleanza all'Italia, di cui ricorda
"l'importante contributo" alla missione Isaf in Afghanistan.eicolo militare
italiano dell'Isaf.