La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 624 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Si capisce che siamo in campagna elettorale, perché riprendono a volare promesse mirabolanti, poco importa se, per il momento, ci si accontenta di parole e i fatti (e i dettagli) sono rinviati ai mesi futuri. La Lega ha deciso che il tam tam che ci accompagnerà durante l’estate sarà l’introduzione della flat tax, ovvero di una Irpef ad aliquota bassa e non progressiva. A Salvini basta, in vista delle elezioni europee di maggio, che il Def, il documento che illustra il programma economico e finanziario del governo e che il ministro del Tesoro presenterà domani, ricordi l’impegno comune (c’è nel contratto fra Lega e 5Stelle) a realizzarla. A settembre, si stabilirà come, a cura del governo Conte o, eventualmente, di quello che verrà, dopo le elezioni. Intanto, Armando Siri, il sottosegretario leghista che ne è il profeta, non si stanca di ripetere che la flat tax è “la più grande rivoluzione fiscale della storia italiana”, nonché “l’unica medicina per vincere la recessione”.
In realtà, la flat tax non è né l’una, né l’altra cosa. La più grande rivoluzione fiscale della storia italiana dal dopoguerra è, semmai, l’introduzione della ritenuta alla fonte dell’Irpef sulle buste paga, che ha trasformato i lavoratori dipendenti – spesso e volentieri più dei loro datori di lavoro – nella più grande cinghia di trasmissione di soldi all’erario. E il ristagno ultraventennale dell’economia italiana non dipende dalla scarsità di consumi, come sembra supporre Siri, ma dallo spegnersi degli investimenti. Piuttosto, la flat tax costa molto, privilegia i ricchi nella versione maxi, crea sperequazioni insostenibili nella versione mini, dove si colpiscono in particolare le coppie sposate e il lavoro delle donne. Alimentando il lavoro nero. Vediamo.
La flat tax di cui si parla in questi giorni è una versione mini. Ma la Lega la presenta come un passo intermedio in vista della realizzazione della versione originaria e completa. Quindi, la versione maxi è un obiettivo dilazionato, ma ancora vivo e vegeto, su cui valutare l’intero progetto. Che ha costi elevatissimi: la flat tax farebbe perdere allo Stato entrate per 50 miliardi di euro l’anno, secondo le valutazioni di un sito di economisti indipendenti, lavoce.info. Per 60 miliardi, secondo calcoli attribuiti al ministero del Tesoro, ma mai confermati o pubblicati. L’Italia non se la può permettere e, probabilmente, non deve neanche augurarsela, perché il tessuto sociale ne verrebbe profondamente segnato.
Il meccanismo prevederebbe un’aliquota del 15 per cento per i redditi fino a 80 mila euro l’anno e del 20 per cento per quelli superiori, contro le cinque aliquote attuali, che vanno dal 23 al 43 per cento, salendo man mano che sale il reddito. Risultato? Una famiglia che guadagna 27 mila euro l’anno risparmierebbe 800 euro di tasse, una che supera i 100 mila ne risparmierebbe oltre 10 mila. Letta in un altro modo: il 50 per cento dei soldi in meno incassati dall’erario sarebbero quattrini che restano nelle tasche del 10 per cento più ricco della popolazione. Una bonanza da 30 miliardi di euro l’anno - secondo i calcoli attribuiti al ministero del Tesoro - per chi ha meno problemi economici, mentre il restante 90 per cento si spartirebbe gli altri 30.
Per il 2020, tuttavia, ci si fermerebbe ad una versione ridotta: flat tax al 15 per cento per i redditi che non superino, per l’intera famiglia, i 50 mila euro l’anno. Oltre, tutto resta come prima. Il costo, tuttavia, resta massiccio: 17 miliardi di euro secondo alcune simulazioni, 12-13 secondo fonti governative. L’Italia non si può permettere neanche questo. Già occorre trovare 23 miliardi di maggiori entrate o minori spese per scongiurare l’aumento dell’Iva . Con la flat tax, anche mini, si arriverebbe a 45 miliardi di euro scoperti. Aggiungete una quindicina di miliardi di euro già incorporati nelle previsioni dell’anno prossimo (spese già programmate, minori entrate per la recessione) e, a settembre, il governo si troverebbe a dover cercare circa 60 miliardi di euro per tappare il buco 2020 della finanza pubblica. L’alternativa, naturalmente, che Siri non rinuncia a citare, è finanziare tutto in disavanzo. Ma il conto di questo sfondamento dei deficit fissati a livello europeo e della parallela esplosione del debito lo pagheremmo sul mercato dei titoli di Stato, con la liquefazione dello spread e la moltiplicazione del costo degli interessi, che aggraverebbe ulteriormente il disavanzo.
La flat tax leghista (Di Maio non sembra aver ancora deciso se imbarcarsi o meno sul progetto di Salvini) non ha, tuttavia, solo problemi di compatibilità finanziaria. Ma anche, per così dire, sociale. I giudizi, dicono i tecnici, si potranno dare solo di fronte ad un progetto dettagliato, che precisi se ci sono deduzioni, dove, come eccetera. Così come lo conosciamo, però, il progetto premia chi guadagna appena meno di 50 mila euro, che passa da un’aliquota fiscale del 38 per cento ad una del 15 per cento. Per il 20 per cento degli italiani più poveri, non cambia nulla. E tutto resta uguale (al contrario che nella versione maxi) anche per il 20 per cento degli italiani più ricchi. Il problema è che per il 60 per cento degli italiani restanti succede di tutto.
Il punto chiave del progetto che conosciamo è che il reddito di riferimento è quello familiare e non, come oggi, quello individuale. Questo dà, probabilmente, accesso a deduzioni secondo il numero di componenti della famiglia, ma crea conseguenze contradditorie. Secondo i calcoli de lavoce.info, una famiglia in cui lavora solo il marito e porta a casa 40 mila euro l’anno si vede dimezzare l’Irpef, con un risparmio superiore a 5 mila euro di tassa in meno. Ma se, nella stessa famiglia, il reddito di 40 mila euro l’anno viene raggiunto con i 25 mila euro del marito e 15 mila della moglie, il risparmio della flat tax va in fumo. Con le regole attuali, infatti, il primo partner paga, sui suoi 25 mila euro, 4.269 euro di tasse, il secondo (reddito 15 mila) ne paga 926. Totale: 5.195 euro l’anno di Irpef. Con la flat tax, ne paga 5.100. Risparmio: 95 euro.
La situazione si complica ulteriormente, ai limiti del paradosso, nel caso si scavalchi la soglia dei 50 mila euro e si perda il diritto alla flat tax. Mettiamo che il marito guadagni 40 mila euro l’anno e la moglie decida di mettersi a lavorare per 15 mila euro. Nella situazione attuale, il reddito della famiglia aumenta di 15 mila euro e l’Irpef complessiva dei due coniugi cresce di 1.616 euro. Fatta la flat tax, i due coniugi sono oltre il tetto di 50 mila, scattano le vecchie aliquote: il reddito annuale cresce di 15 mila euro, l’Irpef di 6.803 euro. Alla famiglia, se il lavoro non è in nero, l’occupazione della signora ha portato solo 8 mila euro, 5 mila in meno di quanto avverrebbe adesso.
Appianare queste contraddizioni non sarà facile, ma la vera debolezza della flat tax è che si tratta dell’ennesima occasione mancata di affrontare i due problemi di fondo del fisco italiano. Il primo è l’evasione, di cui quasi non si parla più. Secondo i calcoli dello stesso governo, ogni anno si perde gettito per 108 miliardi di euro. Se li recuperassimo, in dieci anni dimezzeremmo il debito pubblico e faremmo pernacchie ai tedeschi. L’altro è il cuneo fiscale: la distanza fra quanto costa il lavoratore all’azienda e quanto lo stesso lavoratore si trova in busta paga. Il cuneo fiscale significa che il lavoratore costa troppo all’azienda e si trova troppi pochi soldi nello stipendio. Ridurlo abbassa i costi, alimenta gli investimenti degli imprenditori e i consumi dei lavoratori.
In Italia, questo cuneo (tasse più contributi) è pari al 47,70 per cento dello stipendio. In linea con quanto avviene in Francia e quasi due punti in meno del cuneo tedesco. Ma, dal 2000 ad oggi, i due paesi nostri maggiori concorrenti lo hanno ridotto di tre punti, mentre in Italia è rimasto uguale. E in Svezia, il paese del fisco più esoso che c’è? E’ sotto il 43 per cento, quasi cinque punti in meno di quello italiano. Soprattutto, dal 2000 è sceso di 8 punti.
La raccomandazione di Hominibus
"ERGA OMNES",
ai soliti Politicanti, principalmente di sinistra, ma, data la bontà della proposta, anche di centro e di destra...
... affinché abbandonino la soporifera e consueta resistenza al vero nuovo che richiede determinazione incrollabile nella individuazione dei punti dolenti da sostenere a viso aperto, che non possono identificarsi in scontri tra falsificatori nazionali ed internazionali, emergendo dalla abitudine comune, replicata in tutto il mondo, di affrontare i problemi imposti dalla civile convivenza con la pretesa di poter conservare trattamenti privilegiati. Di conseguenza...
...La straordinaria urgenza della riforma fiscale per
mandare in soffitta una legislazione ormai
indegna del III° Millennio, mediante
l'immediata archiviazione
di costose procedure amministrative
di lavoro utile solo a distrarre l'attenzione
dalla vera ricchezza che sta sotto la luce del sole!
Insomma, ....
mentre oggi la vera soluzione
e' sotto gli occhi di Tutti,
basta solo coglierla
avendo il merito di offrire la soluzione armonica tra i diversi ceti sociali
che permette di ...
... AZZERARE IL RUOLO DELLE FORMAZIONI POLITICHE
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, ...
REPETITA IUVANT ...o NO?!?!
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo l'occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare,
insieme all'ottimo Ministro BONAFEDE,
IL MEGLIO
della marmaglia, A TUTTI I LIVELLI, di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, populisti, europeisti, sovranisti, costituzionalisti, distogliendolo dalle
SOLITE GRANDI CAZZATE,
spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie, populiste, europeiste, sovraniste, costituzionaliste, di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 9 Aprile 2019
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate