La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 620 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Primo pomeriggio, corridoio che corre intorno all’aula di Montecitorio, separato dal Transatlantico, dove le colonne aiutano talvolta a mantenere una certa riservatezza. Il ministro in quota Lega allarga le braccia e incassa la testa nelle spalle: “Guarda che qui non c’è nulla di veramente sicuro, ogni ora che passa c’è un cambiamento e anche il ministro Tria, boh… non so se è poi così blindato. E’ uno che vuol fare troppo di testa sua. Insiste troppo su certi punti.I 5 Stelle gliel’hanno giurata ed è palese a tutti ma anche tra i nostri c’è chi non lo ama”.
Così, l’unica certezza è che oggi alle 16 è convocato il Consiglio dei ministri e che all’ordine del giorno c’è il decreto Crescita, nei fatti una “manovra bis” cui è delegato il miracolo italiano del secondo semestre per un 2019 “bellissimo” (cit. premier Conte).
Un’altra cosa certa è che Giovanni Tria, il ministro economico che il Quirinale pescò dal cilindro un anno fa per trovare la quadra del governo, sarà nelle prossime settimane il punching ball dove le forze di maggioranza scaricheranno a turno, ma anche insieme, fallimenti e mancate promesse della campagna elettorale per le europee e le grandi manovre per le alleanze del post voto. Perché sono i soldi e le politiche economiche che faranno la differenza, questa volta più di sempre. E il professore di Roma Tre prestato alla scrivania che fu di Quintino Sella, condivide poco tanto quelle della Lega che quelle dei 5 Stelle. Soprattutto le seconde. I regolamenti di conti con il ministro economico saranno quindi all’ordine del giorno nelle prossime settimane. Così come lo furono nei mesi della legge di Bilancio. E per quanto Tria possa beneficiare dello scudo del Quirinale - per cui può permettersi di sfidare tutti chiedendo “come reagirebbero i mercati se andassi via dal governo?” - è inevitabile che Lega e 5 Stelle daranno a lui la colpa di insuccessi e promesse negate, di come sarà scritto il Def, di come andrà avanti la trattativa per Alitala, quella per Cassa depositi e prestiti, di come dovrà essere impostata la manovra per il 2020. Almeno finché Tria avrà voglia e riterrà dignitoso fare il punchingball in difesa dei conti pubblici.
A parte questo, tutto il resto, a cominciare dalle norme che dovrebbero restituire i soldi ai risparmiatori “truffati” dai crac bancari, è una storia che viene scritta e riscritta più volte durante il giorno. Il rimborso sarà nel decreto Crescita, in linea con quelli che sono i diktat di Bruxelles in materia di banche ma non come vorrebbero Lega e 5 Stelle. Dunque la sintesi toccherà al premier Conte oggi quando tornerà dalla visita di Stato in Qatar. L’ultima versione, ieri sera intorno alle 22, è questa: a palazzo Chigi è arrivata la bozza preparata da Tria già compatibile con i paletti imposti dall’Unione Europea; è quella che prevede il rimborso automatico al risparmiatore che ha “sbagliato” investimento con un Isee da 35 mila euro e un patrimonio immobiliare non superiore ai 100 mila euro. Oltre queste soglie, il giudizio finale toccherà ad una speciale Commissione presso il Mef composta da esperti indipendenti. Più di così Tria non può fare. E se per la Lega queste sono condizioni più o meno accettabili, i 5 Stelle le giudicano irricevibili. In sintonia con le associazioni dei risparmiatori cui tante energie e speranze hanno dato Di Battista e Di Maio nella lunga campagna elettorale del 2018. “Noi quello che dovevano fare l’abbiamo fatto - ripetono fonti del Mef - adesso l’ultimo miglio spetta alla politica”. E la politica litiga. Non decide. A Tria sarebbe stato chiesto di riformulare il testo entro oggi. E oggi, per fortuna, torna Conte. “I ministri devono pensare a lavorare e a stare tranquilli” ha sibilato ieri il premier dal Qatar.
C’è voluto un po’, nel marasma di ieri, anche per far capire che in realtà oggi nel decreto Crescita non andrà la norma specifica che dà il via libera al rimborso. Le norme che leggeremo oggi servono a sganciare il Fondo per i risarcimenti dalla legge di bilancio e legarlo, invece, al decreto crescita. Questo per evitare guai e illeciti che sarebbero poi contestati dalla Corte dei Conti. Saranno poi i decreti attuativi (del Mef o di palazzo Chigi?) ad aprire il rubinetto dei rimborsi, un miliardo e mezzo dei conti dormienti stanziati con la legge di bilancio. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro ha spiegato ieri sera: “Nel Consiglio dei ministri non ci saranno nuove norme ma si affronterà il tema dei decreti attuativi con l'obiettivo di approvarli il prima possibile”.
Vedremo stasera come andrà a finire. Se andrà a finire in qualche modo. Ma per capire cosa sta succedendo occorre avere lo sguardo lungo, almeno fino al 26 maggio, giorno delle urne europee (in Italia anche amministrative). In queste ore è scontro su tutto, dalla castrazione chimica per i colpevoli di reati sessuali all’oro della Banca d’Italia (mozione M5s al voto oggi in Senato). E sarà così per ogni provvedimento in cui Lega e 5 Stelle potranno distinguersi per capitalizzare consenso.
Se il decreto Crescita, rimborsi banche a parte, dovrebbe trovare finalmente tutti d’accordo (si tratta soprattutto di abbassare un po’ di tasse, Ires e Imu sui capannoni), resta molta incertezza sull’altro decreto cui sono state attribuite dal premier Conte, ma anche da Tria, doti salvifiche: il cosiddetto sblocca-appalti. “Faremo ripartire 319 cantieri” ha promesso Di Maio. Approvato salvo-intese una dozzina di giorni fa, dovrebbe approdare direttamente in aula. Il pacchetto di norme, tutte richieste dalla Lega, ammettono sub appalti liberi, anche dai controlli, fino al 50% dell’importo dei lavori; il silenzio-assenso per i permessi richiesti se le Sovrintendenze non rispondono entro 90 giorni; la possibilità di andare in deroga alle destinazioni d’uso anche nei centri storici. Roba indigeribile per un Movimento che in nome della “legalità” e delle “gare d’appalto fatte a regola d’arte” ha bloccato Roma precipitandola nel degrado e nella sporcizia.
Nonostante nella lunga giornata di ieri i rispettivi staff abbiano provato a veicolare buoni propositi per una tregua (i 5 Stelle, ad esempio, sembrano aver congelato gli attacchi privati a Tria sul caso della consigliera Bugno e del figlio della moglie del ministro), la cronaca del preconsiglio (ieri pomeriggio) ha testimoniato ancora tensioni e ripicche: da Alitalia dove Di Maio ha provato a spingere, ma Tria non è d’accordo, sulla norma per convertire il prestito ponte di Alitalia in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco; ai Piani individuali di risparmio (Pir) su cui Di Maio non sarebbe soddisfatto. Ogni ministero, più in generale, avanza le sue richieste. Sul decreto sblocca appalti. E sul decreto Crescita. Altro che tregua. Ed è opportuno, oltre a tutto ciò, mettere in conto anche che Tria ha tenuto per sé le deleghe più importanti irritando non poco i suoi vice, dalla ineffabile Castelli ai più esperti Bitonci e Garavaglia.
I rapporti sono logori. Tra Lega e 5 Stelle. E tra le due forze di governo e il ministro Tria. L’obiettivo di entrambi è piegarlo in vista del Def, che Conte promette di consegnare entro il 10 aprile (mercoledì prossimo), e in vista di quella manovra 2020 che il governo inizierà a scrivere proprio con il Def e poi da luglio in avanti. Non è un caso se questa tempesta è iniziata domenica quando il ministro economico ha dichiarato che “nel 2019 sarà crescita zero”. E quando il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker e il segretario Ocse sono arrivati a Roma per rappresentare al governo e al Quirinale tutta la loro preoccupazione per un’Italia ferma, in stagnazione, che ha scommesso su misure sbagliate come il Reddito di cittadinanza e Quota 100. Salvini e Di Maio vogliono un Def (Documento di economia e finanza) col segno + e con un Pil inferiore all’1% previsto causa recessione europea ma pur sempre tra lo 0, 5 e lo 0,7%. La Lega, che ogni settimana riunisce i suoi economici, Bitonci, Garavaglia, Durigon, Borghi e Bagnai, per lavorare sulla manovra 2020, sta preparando simulazioni per la flat tax “che non è un costo” spiegano. Tria non ne vuole neppure sentire parlare perché il costo invece c’è ed è altissimo. E per Di Maio, non ci può allontanare dai criteri di una tassazione progressiva. Di Maio scommette tutto su decreto crescita e sblocca-cantieri, una sorta di manovra bis, e vuole che il Mef metta subito in conto la crescita che quelle misure porteranno. In futuro, però. E forse.
Trucchi e sotterfugi per far tornare conti che non tornano. Ecco perché il ministro Tria è oggetto di tante attenzioni. “Spazzatura contro di me ma l’intimidazione non passa” ha fatto trapelare il titolare di via XX Settembre. Conte ha assicurato che “non c'è nessuna dimissione o richiesta di dimissioni” invitando i ministri a “parlare di meno e a stare tranquilli”. Di Maio ha confermato. “Se ognuno fa il suo dovere non deve temere niente” ha tagliato corto, seccato, Matteo Salvini che pure ha difeso Tria ma che oggi non sarà al Consiglio dei ministri perché impegnato a Parigi al G7. E allora non si può che tornare alle parole preoccupate del ministro appena fuori dall’aula di Montecitorio: “Qua non siamo più sicuri di nulla perché ogni ora cambiano le carte in tavola…”.
La raccomandazione di Hominibus
"ERGA OMNES",
ai soliti Politicanti, principalmente di sinistra, ma, data la bontà della proposta, anche di centro e di destra...
... affinché abbandonino la soporifera e consueta resistenza al vero nuovo che richiede determinazione incrollabile nella individuazione dei punti dolenti da sostenere a viso aperto, che non possono identificarsi in scontri tra falsificatori nazionali ed internazionali, emergendo dalla abitudine comune, replicata in tutto il mondo, di affrontare i problemi imposti dalla civile convivenza con la pretesa di poter conservare trattamenti privilegiati. Di conseguenza...
...La straordinaria urgenza della riforma fiscale per
mandare in soffitta una legislazione ormai
indegna del III° Millennio, mediante
l'immediata archiviazione
di costose procedure amministrative
di lavoro utile solo a distrarre l'attenzione
dalla vera ricchezza che sta sotto la luce del sole!
Insomma, ....
mentre oggi la vera soluzione
e' sotto gli occhi di Tutti,
basta solo coglierla
avendo il merito di offrire la soluzione armonica tra i diversi ceti sociali
che permette di ...
... AZZERARE IL RUOLO DELLE FORMAZIONI POLITICHE
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, ...
REPETITA IUVANT ...o NO?!?!
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo l'occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare,
insieme all'ottimo Ministro BONAFEDE,
IL MEGLIO
della marmaglia, A TUTTI I LIVELLI, di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, populisti, europeisti, sovranisti, costituzionalisti, distogliendolo dalle
SOLITE GRANDI CAZZATE,
spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie, populiste, europeiste, sovraniste, costituzionaliste, di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 4 Aprile 2019
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate