La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 602 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Mario Draghi
E’ stata la giornata dei miraggi. Nel tardo pomeriggio di ieri, alla chiusura dei mercati finanziari, sembravano accalcarsi le buone notizie. Il temuto spread fra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi era tornato ai livelli di settembre, prima della tempesta finanziaria sulla manovra. Anche i tassi sui titoli a 2 anni, quelli sui quali più si esercita la speculazione, erano scesi ai livelli di sei mesi fa. E l’eterna offensiva in Borsa contro le fragili banche italiane si era di colpo interrotta con le quotazioni dei maggiori istituti risalite ai numeri di fine estate.
Troppo bello per essere vero. E, infatti, era solo il rimbalzo dell’annuncio che Mario Draghi aveva fatto nel primo pomeriggio, quando aveva spiegato che la Bce, in soccorso di una economia europea di nuovo zoppicante, tornerà ad allargare i cordoni della borsa dei prestiti alle banche e rinvierà, almeno fino al 2020, un aumento dei tassi di interesse che era stato, invece, messo in preventivo già per questa estate. L’inversione a U dei banchieri di Francoforte che, solo due mesi fa avevano messo fine alle misure espansive degli ultimi anni, è stata un po’ come la botta d’adrenalina che ringalluzzisce uno che sta per annegare e scorge, qualche bracciata più in là, un salvagente. Il problema è che mentre per altri agili nuotatori d’Europa può essere sufficiente, per un paese come l’Italia, zavorrata da una economia che non decolla da più di vent’anni, quel salvagente rischia di essere troppo piccolo e troppo poco gonfio per tenerci a galla.
Al momento, del resto, stiamo andando sempre più sott’acqua. Nel 2019, infatti, l’economia italiana non crescerà dell’1,5 per cento, come il governo sperava a settembre. Neanche dell’1 per cento, come si era rassegnato a dire a dicembre. Ma neppure dello 0,6 per cento, come Bankitalia pronosticava a gennaio. Anzi, mancherà anche lo 0,2 per cento che la Commissione europea calcolava a febbraio. Zero per cento? Magari. Secondo l’Ocse, l’organizzazione che raccoglie i paesi più ricchi del pianeta, nel 2019 l’Italia conoscerà una brusca recessione: meno 0,2 per cento. E, l’anno prossimo, non crescerà più dello 0,5 per cento. Ieri, gli economisti della Bce hanno sostanzialmente confermato le previsioni Ocse uscite il giorno prima. Un calcolo specifico per l’Italia non è stato pubblicato a Francoforte, ma le prospettive di crescita dell’economia dell’intera eurozona sono state bruscamente tagliate all’1,1 per cento per quest’anno, rispetto all’1,7 per cento calcolato solo tre mesi fa.
Colpa dei venti contrari che spirano sull’economia mondiale: il rallentamento della Cina, la Brexit, la guerra commerciale fra Washington e Pechino. L’eurozona e l’Italia pagano, insomma, questi anni in cui Berlino ha imposto a tutti uno sviluppo basato soprattutto sulle esportazioni, cedendo, di fatto, ai paesi extraeuropei le chiavi dell’economia del continente. Ora, dato che, secondo i calcoli della Bce, la domanda estera di prodotti dell’eurozona aumenterà, nel 2019, solo del 2,2 per cento e non del 3,1 per cento previsto solo pochi mesi fa, è arrivato il momento di pagare il conto.
Come hanno sottolineato sia l’Ocse, sia Mario Draghi, il rallentamento è frutto, tuttavia, anche di fattori interni, a cominciare dalla imprevista recessione italiana. La frenata del nostro paese è più brusca di quella degli altri perché, nel caso italiano, l’incertezza politica di questi mesi ha determinato una paralisi di consumi ed investimenti – in una parola anche della domanda interna e non solo di quella estera. La ricetta dell’Ocse (e, sia pure velatamente, di Draghi) passa per una forte spinta agli investimenti e riforme strutturali in chiave di liberalizzazione e deregolamentazione. Non è la strada scelta dal governo italiano che, sugli investimenti, si è prodotto soprattutto in parole e, quando si è trattato di fatti, ha evocato piuttosto marce indietro. Come sulle deregolamentazioni, come racconta la vicenda delle aperture domenicali dei negozi. La coalizione gialloverde ha preferito puntare sui consumi. Ma, come stimolo alla domanda delle famiglie, il reddito di cittadinanza, secondo gli economisti, non riuscirà a spingere il Pil neanche di uno 0,2 per cento. E l’effetto positivo verrà annullato da quota 100, perché i minori redditi (chi va in pensione prima avrà un reddito mensile inferiore allo stipendio che percepiva prima) incideranno sui consumi.
La recessione, però, non si limita a pesare sui bilanci delle famiglie, ma anche su quello dello Stato. Il disavanzo concordato con Bruxelles al 2 per cento del Pil nel 2019 presupponeva, infatti, uno sviluppo dell’economia (e, in particolare, delle entrate fiscali) all’1 per cento. Già con uno sviluppo limitato allo 0,4 per cento il disavanzo salirebbe al 2,6 per cento. E con il meno 0,2 per cento pronosticato dall’Ocse? Saremmo vicini se non oltre il tetto del 3 per cento, il ben noto tabù del trattato di Maastricht. Quanto basta per preparare la scena ad un nuovo duello all’arma bianca quest’estate, quando Bruxelles controllerà l’andamento dei conti italiani e si troverà di fronte ad un vero e proprio sfondamento. I due miliardi di euro messi da parte da Tria per fronteggiare scivolamenti del deficit sono, infatti, poco più di un pannicello caldo. La manovra, di cui già si parla da qualche tempo, dovrebbe essere, infatti, più vicina ai dieci miliardi per riportare il disavanzo al 2 per cento inizialmente previsto. Ma un intervento di questa portata riproporrebbe il paradosso dell’austerità, già visto in questi anni. Bruxelles chiede all’Italia di tamponare deficit e disavanzo, perché teme un contagio sui mercati finanziari e problemi per l’euro. Ma una manovra all’insegna di tagli e tasse aggraverebbe la recessione e, dunque, anche il bilancio dello Stato.
A luglio, d’altra parte, il governo sarà ormai rigidamente vincolato a reddito cittadinanza e pensioni anticipate, già in atto e una svolta dai sussidi agli investimenti, che Bruxelles, probabilmente, accoglierebbe, non pare più possibile. Come uscirne? L’ironia è che, probabilmente, è inutile preoccuparsi di cosa accadrà a luglio perché il governo si è cacciato, fin da prima, nel vicolo cieco e la situazione è destinata ad esplodere già nelle prossime settimane.
La scadenza è fra un mese, il 10 aprile, sei settimane prima delle elezioni europee a cui è appesa la sopravvivenza dell’attuale governo. Entro quella data, l’esecutivo gialloverde deve varare il Documento di economia e finanza con cui il ministero del Tesoro delinea la strategia per il 2020, l’anno in cui emergeranno tutte le contraddizioni dell’attuale politica economica. Ci si arriverà con le scorie di un anno di recessione, che appesantiranno, già da sole, i conti dell’anno prossimo. A queste si aggiunge uno sviluppo 2020 inferiore alle previsioni: l’Ocse lo limita allo 0,5 per cento, un punto in meno delle ultime proiezioni del governo. Già questi due fattori sarebbero sufficienti a far prevedere una manovra lacrime e sangue, ma è solo metà della storia. Per pagare reddito di cittadinanza e quota 100 del 2020, il governo ha messo a bilancio, infatti, un aumento dell’Iva per 23 miliardi. Tutti vorrebbero eliminarlo, perché strozzerebbe i consumi e strangolerebbe l’economia. Ma non farlo significa trovare 23 miliardi di tagli alla spesa e nuove tasse. Per capirci, 23 miliardi corrispondono, da soli, ad una manovra pari all’1,5 per cento del Pil. Se non si trova il modo di coprire questo mancato introito e ci aggiungiamo le scorie della recessione 2019, gli effetti del minore sviluppo 2020, le spese obbligatorie (i contratti già firmati con il pubblico impiego, le missioni all’estero ecc.) il deficit è già volato ben al di là del 3 per cento e le possibilità di accordo con Bruxelles – anche con una futura Commissione più sensibile alle tesi sovraniste – schiacciate sullo zero .
E’ un passaggio difficilissimo. Forse, le convulsioni a cui stiamo assistendo, in queste ore, sulla Tav, sono solo una pallida anticipazione di quello che ci aspetta a fine mese.
La raccomandazione di Hominibus agli storici amministratori pubblici, come, p.e.
Il Presidente della B.C.E. MARIO DRAGHI ...
... affinché abbandonino la soporifera e consueta resistenza al vero nuovo che richiede determinazione incrollabile nella individuazione dei punti dolenti da sostenere a viso aperto, che non possono identificarsi in scontri tra falsificatori nazionali ed internazionali, emergendo dalla abitudine comune, replicata in tutto il mondo, di affrontare i problemi imposti dalla civile convivenza con la pretesa di poter conservare trattamenti privilegiati. Di conseguenza...
...La straordinaria urgenza della riforma fiscale per
mandare in soffitta una legislazione ormai
indegna del III° Millennio, mediante
l'immediata archiviazione
di costose procedure amministrative
di lavoro utile solo a distrarre l'attenzione
dalla vera ricchezza che sta sotto la luce del sole!
Insomma, ....
mentre oggi la vera soluzione
e' sotto gli occhi di Tutti,
basta solo coglierla
avendo il merito di offrire la soluzione armonica tra i diversi ceti sociali
che permette di ...
... AZZERARE IL RUOLO DELLE FORMAZIONI POLITICHE
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, ...
REPETITA IUVANT ...o NO?!?!
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo l'occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare,
insieme all'ottimo Ministro BONAFEDE,
IL MEGLIO
della marmaglia, A TUTTI I LIVELLI, di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, populisti, europeisti, sovranisti, costituzionalisti, distogliendolo dalle
SOLITE GRANDI CAZZATE,
spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie, populiste, europeiste, sovraniste, costituzionaliste, di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 8 Marzo 2019
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate