La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 598 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Alle 23 e 30 il nuovo segretario, maniche di camicia e sorridente, sale una rampa di scala dell’hotel-ristorante con vista sul Circo Massimo che è stata la sede del suo comitato nella Capitale. Quando è sopra, una volta fuori dal mirino di telecamere, smartphone e bloc notes, Nicola Zingaretti può finalmente esultare con il suo staff per la netta vittoria alle primarie del Pd: un milione e 800 mila votanti (che significano circa tre milioni contanti che entrano nelle casse esangui del partito); un consenso personale che supera il 60 per cento; nessuna conta in Assemblea, obbligatoria qualora nessuno dei tre candidati avesse raggiunto il 50%; un mandato pieno, senza ombre e senza scuse.
Dopo otto mesi disperati e faticosissimi, il neo segretario può finalmente fermarsi e compiacersi. Ha appena tenuto il suo primo discorso. Tre pilastri: “Unità e cambiamento”; “un nuovo Pd, con un nuovo campo e nuove alleanze di cui non sarò mai il capo ma il leader”; “grazie all’Italia che non si piega ad un governo pericoloso”. Zingaretti è felice, gli occhi sorridono e ha dato retta a tutti per oltre un’ora: amici, tv, radio, giornalisti. Non s’è risparmiato. Ma in quella stanza là sopra dove festeggia in via riservata con il suo staff, sono già tutte sul tavolo le sfide del segretario n°7 (di cui tre transitori) nella storia del pur giovane (11 anni) Partito democratico.
La prima, in parte già vinta, è quella per la tutela della democrazia. Le primarie del Pd del 3 marzo 2019 sono state prima di tutto un “successo per la democrazia” rivendica Zingaretti. Una partecipazione così larga significa infatti che c’è un pezzo d’Italia che cerca e vuole una forza politica in grado di contrapporsi all’attuale maggioranza politica. Sono quelli che non si rassegnano ad essere “inglobati nei 60 milioni di italiani dai quali il vicepremier Salvini fa discendere le proprie scelte politiche”, frase questa ascoltata spesso nelle code ai gazebo, alle Case del popolo e ovunque sono stati ospitati i 7500 gazebo elettorali. In questi otto mesi di governo il Pd ha fatto una eccellente opposizione nelle aule del Parlamento che però fuori non può essere percepita nella sua interezza. La larga partecipazione - che Salvini ha minimizzato riducendola al “minimo storico” - è un successo che tutti e tre i candidati alla segreteria possono rivendicare visto che il timore era di non arrivare neppure ad un milione. L’affluenza di ieri consegna al Pd un dividendo politico fondamentale in ogni democrazia che si chiama alternanza.
Quel numero è stato per settimane la differenza tra un successo e un fallimento. E da quel numero passava anche la seconda sfida di queste primarie: le condizioni di salute del Partito democratico. “Stasera sono un papà felice” ha tuittato ieri sera Walter Veltroni che il Pd fondò nel 2007 e in questa competizione ha schierato i suoi uomini migliori nella mozione Zingaretti. Certo, le prime primarie registrarono oltre tre milioni di votanti ma dopo la sconfitta del 4 marzo e un congresso durato un anno, portare quasi due milioni di cittadini, tra cui molte giovani coppie, ai gazebo era una mission del terzo tipo. Il Pd, considerato una bad company anche da molti parlamentari ieri sera in pieno festeggiamento al Comitato di Zingaretti, ha dimostrato ieri di essere in piedi e in piena convalescenza. Roberto Giachetti, che dovrebbe attestarsi tra il 12 e il 13%, ha lanciato l’hastag #altrochemacerie.
E’ stata la parola chiave della campagna di Zingaretti. Ma come? E per andare dove? “Oggi sono tornati molti elettori, da qui parte il nuovo partito” ha detto il neo segretario nel suo primo lungo discorso che contiene gli indizi del nuovo percorso. Zingaretti, aiutato da una traccia scritta, non ha dimenticato nessuno nel lungo elenco di ringraziamenti. Ecumenico è l’aggettivo più adatto. “Dedico questa vittoria a tutti: ai 5 milioni di poveri, lotteremo perché chi è povero non lo sia più; alle femministe; ai giovani che come Greta ogni venerdì scendono in piazza per la difesa dell’ambiente; ai partigiani, ai sindacati, ai giovani che lasciano l’Italia perché nel futuro questa sia una scelta e non un obbligo; ai troppi giovani disoccupati che il potere ignora; ai milioni di imprenditori e piccole e medie imprese che vogliono costruire il futuro del paese. La dedico alle persone e alle loro vite. Cercheremo di essere all’altezza che vuol dire saper ascoltare e saper decidere. Sapremo essere opposizione che vuol dire soprattutto avere idee migliori”. Un discorso di insediamento perfetto perchè non ha dimenticato nessuno.
Dalle parole ai fatti, adesso per Zingaretti inizia il tempo delle prove. I primi passaggi sono l’assemblea nazionale (17 marzo) e la segreteria. Da qui si capirà subito forma e sostanze del nuovo Pd. Quale spazio vorrà dare alle minoranze. E se e come intenderà lavorare insieme. Lo spoglio delle schede è stato interrotto all’una di notte, più o meno intorno al 10%. Solo oggi sarà possibile conoscere le percentuali esatte. Martina dovrebbe essere intorno al 24,5% e Giachetti al 12,5%. “Sarò un leader ma non un Capo e non vorrò mai essere solo” ha detto. Parola d’ordine inclusione. Vedremo che spazio vorrà dare alle minoranze. Entrambi gli sconfitti hanno riconosciuto la vittoria poco prima delle 22. “Lavoreremo fianco a fianco. Il Pd è in buone mani” ha detto Martina che gli ha dedicato la maglieria della campagna: “Siamo somma e non divisione”.
Il Pd di Nicola Zingaretti dovrebbe, sulla carta, spostarsi molto a sinistra per inglobare in un’unica alleanza Leu, Si, Possibile e molte di quelle formazioni che gravitano a sinistra del Pd. Difficile che questi significhi far tornare nel partito chi se ne andò circa due anni fa dando vita ad una dolorosa scissione. Più facile andare a recuperare i voti di quelli che se ne sono andati soprattutto nel Movimento 5 Stelle. Che non vuol dire, ha ripetuto più volte Zingaretti, “fare alleanze con i 5 Stelle”. Il presidente della Camera Roberto Fico è stato tra i primi a fare gli auguri al nuovo segretario, “buon lavoro”. Anche Zingaretti sa che oggi è impossibile solo immaginare un’alleanza con i 5 Stelle. A meno di ulteriori scissioni che sarebbero il vero killer del partito. Di certo, nonostante l’appoggio chiave di area Dem di Franceschini, dell’associazionismo e del volontariato, è più difficile che il neo segretario vada a cercare al centro i voti che servono per tornare maggioranza nel paese.
Ecco che il primo vero esame per la nuova segreteria saranno le elezioni europee, il perimetro delle alleanze e quello delle candidature. Questo successo di pubblico e numeri, ultima tappa di una scia positiva che inizia nelle due elezioni regionali di Abruzzo e Sardegna dove le coalizioni di centrosinistra hanno superato il 30% e ha trionfato sabato a Milano con i 250 mila in piazza contro il razzismo, dà un po’ più forza al Pd e al suo simbolo su cui invece ferve il dibattito se tenerlo o meno in vista nella coalizione. E ridiscute anche l’interazione con il manifesto Siamo europei di Carlo Calenda, nei nei panni el diligente scrittore in piazza del Popolo. L’ex ministro dello Sviluppo economico non vorrebbe simboli di partito nella sua piattaforma perché, a suo giudizio, la battaglia da fare, molto seria, è veramente post ideologica e vede schierati contro il blocco europeista (quello a cui Calenda vorrebbe dare vita) e il blocco sovranista ed europeista. Zingaretti, che con Martina e Giachetti, ha firmato il manifesto di Calenda ha idee un po’ più confuse. Ora è necessario chiarirsele perché il tempo sta per scadere.
Anche questa è senza dubbio una sfida sul tavolo del nuovo segretario. Molti deputati e senatori Pd non fanno mistero sul fatto che “sarebbe tanto meglio che Renzi se ne andasse dal Pd perché è ingombrante”. Per altri invece sarebbe inutile perché “quella stagione è stata ieri definitivamente archiviata”. Altri ancora hanno subito ingaggiato la guerra dei numeri per capire chi ha preso di più o meno. Miserie e meschinità, se ne sono viste tante in questi anni. Comunque Renzi nel 2017, le sue ultime primarie, prese un milione e 838 e 938 mila voti e fu eletto con un milione e 257 mila voti. Possiamo scommettere che oggi qualcuno proverà a stuzzicare qualche provocazione su queste cifre.
Il senatore di Firenze si è messaggiato con il nuovo segretario. E intorno alle 22 ha postato il seguente tweet: “Quella di Zingaretti è una vittoria bella e netta. Adesso basta con il fuoco amico, gli avversari politici non sono in casa ma al governo. In bocca al lupo al segretario Zingaretti. A Maurizio, Bobo e a tutti i volontari grazie. Viva la democrazia”. Matteo Renzi ha promesso che darà una mano. E con gli amici più fidati smentisce categoricamente ipotesi di strappo. A meno che Zingaretti non faccia accordi con M5s o cancelli mille giorni di renzismo.
E’ un fatto che il 12,5 % abbia votato Giachetti sia catalogabile alla voce: turborenziani. Così come è un fatto che il 22-23% (tutti i dati sono provvisori) riservato a Martina contenga numerosi parlamentari orfani di un candidato competitivo. Per Zingaretti, Renzi è una risorsa. “Mi ha fregato il titolo” ha detto ieri sera, scherzando, citando il libro “Un’altra strada” che intanto è alla quarta ristampa e riempie le sale in tutta Italia ad ogni presentazione. Basteranno poche settimane per capire se il vecchio e il nuovo segretario sapranno trovare una sintesi.
La raccomandazione di Hominibus ai soliti amministratori pubblici soddisfatti dalla alternanza ...
... affinché abbandonino la soporifera e consueta resistenza al vero nuovo che richiede determinazione incrollabile nella individuazione dei punti dolenti da sostenere a viso aperto, che non possono identificarsi in scontri tra falsificatori nazionali ed internazionali, emergendo dalla abitudine comune, replicata in tutto il mondo, di affrontare i problemi imposti dalla civile convivenza con la pretesa di poter conservare trattamenti privilegiati. Di conseguenza...
...COME PUNTO DI PARTENZA E' NECESSARIO FARE PIAZZA PULITA DELLE
BASI TRADIZIONALI DELLA POLITICA ED AVERE IL CORAGGIO DI
ADATTARE CRITERI USATI IN AMBIENTI ADDIRITTURA
DOMESTICI, AGGIUNGENDO SOLO IL DOVERE
DI SOCCORSO NEI CONFRONTI DEI
BISOGNOSI IN PROPORZIONE ALLA RICCHEZZA
POSSEDUTA IN AMBITI CONDOMINIALI, ASSUMENDO,
COME TALI, ENTI COME COMUNI, PROVINCE, REGIONI, STATI E
CONFEDERAZIONI DI STATI, OFFRENDO AL MONDO L'ESEMPIO CON LA.,.
...La straordinaria urgenza della riforma fiscale per
mandare in soffitta una legislazione ormai
indegna del III° Millennio, mediante
l'immediata archiviazione
di costose procedure amministrative
di lavoro utile solo a distrarre l'attenzione
dalla vera ricchezza che sta sotto la luce del sole!
Insomma, ....
mentre oggi la vera soluzione
e' sotto gli occhi di Tutti,
basta solo coglierla
avendo il merito di offrire la soluzione armonica tra i diversi ceti sociali
che permette di ...
... AZZERARE IL RUOLO DELLE FORMAZIONI POLITICHE
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, ...
REPETITA IUVANT ...o NO?!?!
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo l'occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare,
insieme all'ottimo Ministro BONAFEDE,
IL MEGLIO
della marmaglia, A TUTTI I LIVELLI, di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, populisti, europeisti, sovranisti, costituzionalisti, distogliendolo dalle
SOLITE GRANDI CAZZATE,
spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie, populiste, europeiste, sovraniste, costituzionaliste, di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 4 Marzo 2019
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate