La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 596 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Nel momento più difficile, sono le primarie più importanti. Certo, conta chi vince perché poi la storia, se riparte, riparte da chi sarà il nuovo segretario e dal consenso che riuscirà ad ottenere. Ma a ben vedere in queste primarie si giocano e s’intrecciano almeno tre, quattro diverse partite: il destino del Pd così come lo immaginò Veltroni, il partito di centrosinistra con vocazione maggioritaria e cioè di governo; la capacità di organizzare un’opposizione seria e strutturata al governo grilloleghista; il ruolo del centrosinistra; il destino di Matteo Renzi e del renzismo inteso come stagione di riforme, probabilmente imperfetta ma di cambiamento.
I tre candidati si sono sfidati ieri in un confronto tv negli studi di Sky a Roma, il momento più pubblico di un congresso estenuante, che si conclude, al netto della parentesi Martina segretario per quattro mesi e mezzo, un anno esatto dopo la disfatta delle politiche del 4 marzo. Troppo tardi, secondo molti. O forse il tempo giusto per vedere che forme avrebbe assunto il cambiamento uscito dalle urne un anno fa. Un confronto tv utile, anomalo rispetto ad altri perché “confezionato” per non risultare ansiogeno e possibilmente senza risse. All’insegna del fair play, e chissà se pagherà di questi tempi. Candidati tutti a sedere: Roberto Giachetti sulla sinistra del conduttore (il giornalista Fabio Vitale, unico in piedi), giacca scura e camicia bianca sbottonata; Maurizio Martina, l’unico con la cravatta amaranto a vagheggiare qualcosa di rosso ma non troppo, al centro e non casuale visto che fa dell’ “unità nelle diversità” la sua cifra; Nicola Zingaretti sulla destra, anche lui senza cravatta, la postura di chi già si sente segretario. Difficile dire se il confronto avrà spostato voti. Di sicuro sono i voti, o meglio il numero di quanti andranno domenica ai gazebo, il primo obiettivo di tutti.
Il destino del Pd sta nella partecipazione alle primarie, le quinte per scegliere il segretario (2008-2009- 2013-2017-2019) a cui se ne aggiungono altre due per la scelta del candidato premier (2005-2012). Tutti i candidati hanno condiviso l’appello alla partecipazione ai gazebo. L’asticella è stata fissata intorno a un milione: se dovessero essere di meno, sempre la metà rispetto all’ultima volta, il nuovo segretario dovrebbe seriamente porsi la domanda su come porre fine all’agonia del Partito Democratico piuttosto che tentare di rivitalizzarlo. Le primarie sono aperte a tutti e gli ultimi due test elettorali hanno regalato da questo punto di vista buoni auspici: tanto in Abruzzo quanto in Sardegna le coalizioni di centrosinistra hanno superato il 30 per cento e sono andate meglio che nel 2018. Il simbolo del Pd però è stato seminascosto e i candidati, tanto Legnini quanto Zedda, sono due figure con storie importanti e di successo alle spalle ma senza tessera di partito. Due coalizioni con un leader e non per un leader. La differenza può sembrare raffinata ma è sostanziale. Martina è stato ottimista e costruttivo : “Non metto asticelle ma sono convinto che i nostri elettori ci stupiranno e tanti andranno tanti a votare”. Zingaretti ha fatto una chiamata alle armi in nome della democrazia: “Se domenica saremo in tanti daremo un segnale di riscossa democratica, dimostreremo che intorno al Pd è possibile organizzare un’opposizione degna di questo nome”.
Commento a caldo e di pancia: “Con questi tre candidati non si fa un Renzi”. Abituati alla vivacità e alle provocazioni dell’ex segretario, il fair play e il bon ton rischiano di risultare soporiferi. O forse è proprio questo che cercano i simpatizzanti dopo anni di litigi, rotture e vendette cercate da tutte le parti. Al di là dei modi di fare, è la visione di Paese e il modello di partito e comunità quello che conta. Premesso che Matteo Renzi non ha fatto endorsement per nessuno dei tre e che i cosiddetti ex renziani sono in buona parte andati nella mozione Martina e un’altra parte con Giachetti, si può semplificare dicendo che su quelle sedie c’è un chiaramente renziano, cioè Giachetti, un chiaramente antirenziano che è Zingaretti e uno, Martina, che sta in una terra di mezzo. “E basta – dice - con questa storia di renziani e antirenziani. Io voglio i democratici, solo i democratici, intransigenti sui valori e riformisti nelle idee”. L’unico vero scontro, infatti, durante il confronto è stato tra Giachetti e Zingaretti. “Avete presente – ha chiarito il primo – l’Unione ai tempi di Prodi quando si entrava a palazzo Chigi per un consiglio dei ministri e all’uscita ognuna delle 18 sigle della coalizione diceva ognuna una cosa diversa? Ecco, io quel modello non lo voglio più. Io credo in quello che creò Veltroni e voglio andare avanti con un partito a vocazione maggioritaria”.
Le singole mozioni con i programmi non sono fatte per appassionare e garantire programmi di governo. Oggi possiamo dire che neppure i Contratti di governo assolvono a questo compito. I testi delle mozioni sono disponibili sul web. Tutte condivisibili, e ci mancherebbe altro. Tutte condividono una critica ferrea alle scelte economiche di questo governo, mettono il lavoro e la crescita al centro, riconoscono il problema sociale della povertà da affrontare, come già aveva iniziato il governo Renzi, con lo strumento del Rei (reddito di inclusione con più fondi), il modello Minniti come quello giusto per affrontare il tema migrazioni. Da notare che nella mozione Martina, parlando di giustizia, si ragiona sulla separazione delle carriere tra giudici e pm (tema su cui converge anche Giachetti perchè “la giustizia è malata”). E’ il tema delle alleanze, invece, che ha scaldato il confronto.
Giachetti, #sempreavanti è il titolo della sua mozione, è il più duro. “Io non escludo di lasciare il partito se il nuovo segretario proporrà alleanze con i 5 Stelle o il rientro nel Pd di chi contro il Pd ha sparato alzo zero per anni fin alla scissione”. Il ritorno della “Ditta” e alla “Ditta”, cioè Bersani, D’Alema, Speranza: è il punto più divisivo. Giachetti vuole portare avanti la stagione riformista. Zingaretti, mozione “E’ tempo di scegliere” #primalepersone, ha replicato: “Allora la notizia è che Giachetti non se ne andrà perchè non ci sarà alcuna alleanza con i 5 Stelle, con la destra o con la Lega, io cerco di lavorare sulle persone, di trovare una nuova empatia con chi ci ha lasciato e non ci ha più votato. Dico no allo scambio delle figurine”. Ma è indubbio che la storia Zingaretti, che ha vinto due volte nel Lazio con alleanze ampie a sinistra, indichi un percorso che guarda a sinistra, che viene dal Pci, che ha fatto tanta strada insieme a D’Alema e Bersani e ha come referente la Ditta. Martina, applica alla lettera il titolo della sua mozione “#fiancoafianco, cambiare il Pd per cambiare l’Italia”: “Nessuna alleanza con 5 Stelle e le destre che sono i nostri avversari, Sì ad un partito con prospettiva maggioritaria”.
Dicono i candidati che da queste primarie dipende il destino e la qualità della democrazia nel paese perchè solo attraverso rito dei gazebo e la scelta di un nuovo segretario con una linea chiara l’opposizione può finalmente fare scelte chiare e parlare con voce sola. Ora è chiaro che tuto questo dipende dai numeri con cui il nuovo segretario sarà eletto. Il favorito è Zingaretti, il primo a candidarsi (era luglio scorso), l’unico a mettere la parola “segretario” accanto al nome nel manifesto elettorale. Al suo fianco sono scesi i padri fondatori del Pd e i bid, da Prodi a Gentiloni passando per Enrico Letta, Giuliano Pisapia e Massimo Cacciari. I sondaggi dicono che vincerà “con una forbice che va dal 52 al 60%”. I più realisti dicono che arriverà al 56%, una vittoria netta che dovrebbe lasciare il 30% a Martina e il 14% a Giachetti, sceso in campo per ultimo, senza big al suo fianco, che molti davano per spacciato fin dalla prima fase delle primarie e invece è qui sul podio. In realtà nessuno è pronto a scommettere e la partita è aperta. Perché se Zingaretti dovesse fermarsi al 52% o, peggio ancora, restare sotto il 50%, sarà l’assemblea nazionale a decidere il segretario. E a quel punto un’alleanza Martina-Giachetti potrebbe cambiare tutte le previsioni e scrivere un’altra storia.
Da qui la battuta che “il post primarie potrebbe essere ancora più complicato del congresso”. Il primo appuntamento del nuovo segretario saranno infatti le liste per le Europee. E qui arriva la prima questione: che fare con Carlo Calenda e il suo manifesto “Siamo europei” arrivato ad oltre 200 mila firme? Martina e Zingaretti al giochino “chi sarebbe il compagno di viaggio per Erasmus”, cioè in Europa, dicono Calenda. L’ex ministro dello Sviluppo economico però ha già detto di voler portare avanti una piattaforma europeista senza simboli di partito. Neppure il Pd. Martina e Zingaretti un po’ di Pd da qualche parte lo vogliono, non centrale ma presente. Giachetti, ancora una volta, è il più chiaro e immagina l’avventura Erasmus in Europa “con Matteo Renzi”. Ieri pomeriggio Zingaretti presentava la sua mozione in piazza di Pietra a Roma con Paolo Gentiloni. Tra il pubblico - molto ceto politico della sinistra romana in cerca di ricollocazione - giravano previsioni sui capilista: “Cacciari al nord-est, Pisapia nord-ovest, e poi Enrico Letta e Carlo Calenda…”. Ancora qualche incertezza sul sud e le isole. E’ chiaro che questo schema salta se Zingaretti non raggiunge una maggioranza ampia e sicura. Asticella fissata al 54%.
Una delle partite che s’intrecciano nelle urne delle primarie è il destino di Matteo Renzi. Colpito e amareggiato per i guai giudiziari dei genitori (ieri la mamma è stata rinviata a giudizio per un altro processo, sempre per bancarotta, a Cuneo, e oggi dovrebbe arrivare la decisione del gip di Firenze sulla revoca degli arresti domiciliari), il senatore di Firenze e Scandicci prosegue la marcia di presentazione del suo libro “Un’altra strada”. Ogni tappa riempie la sala. Ieri era a Napoli. E questo vorrà pur dire qualcosa. Molti, nel Pd, lo vorrebbero fuori, “finchè non se ne va avremo sempre una zavorra ai piedi, non saremo mai liberi”, dicono oggi senza timori. I big, ufficialmente, lo definiscono “una risorsa” per il partito e quindi sperano invece che resti. Se lasciasse per fare un suo partito sarebbe la fine del Pd. Renzi si è chiamato fuori da queste primarie. Lo aveva detto e lo ha fatto. Osserva, partecipa, si augura che “il nuovo segretario non riceva lo stesso trattamento che ho ricevuto io pur avendo raggiunto il 70%”. Il suo libro è, in molte pagine, un atto di accusa. Ha promesso che andrà ai gazebo. Non ha detto a votare per chi. Zingaretti si augura che “non ci manchi nell'ambito di un partito pluralista”. Giachetti lo definisce “l'arma di punta della nostra opposizione” e dichiara: “Io sono assolutamente leale e poi lui c’è”. Martina dice stop al dibattito renziani/antirenziani. Come si vede, Matteo Renzi resta il non-detto e il convitato di pietra del congresso. Anche il suo destino dipenderà dai numeri che usciranno dai gazebo. Si vota dalle 8 alle 20. Lo spoglio inizierà subito. Il 4 marzo il nuovo segretario.
La raccomandazione di Hominibus ai soliti amministratori pubblici ...
... affinché abbandonino la soporifera e consueta resistenza al vero nuovo che richiede determinazione incrollabile nella individuazione dei punti dolenti da sostenere a viso aperto, che non possono identificarsi in scontri tra falsificatori nazionali ed internazionali, emergendo dalla abitudine comune, replicata in tutto il mondo, di affrontare i problemi imposti dalla civile convivenza con la pretesa di poter conservare trattamenti privilegiati. Di conseguenza...
...COME PUNTO DI PARTENZA E' NECESSARIO FARE PIAZZA PULITA DELLE
BASI TRADIZIONALI DELLA POLITICA ED AVERE IL CORAGGIO DI
ADATTARE CRITERI USATI IN AMBIENTI ADDIRITTURA
DOMESTICI, AGGIUNGENDO SOLO IL DOVERE
DI SOCCORSO NEI CONFRONTI DEI
BISOGNOSI IN PROPORZIONE ALLA RICCHEZZA
POSSEDUTA IN AMBITI CONDOMINIALI, ASSUMENDO,
COME TALI, ENTI COME COMUNI, PROVINCE, REGIONI, STATI E
CONFEDERAZIONI DI STATI, OFFRENDO AL MONDO L'ESEMPIO CON LA.,.
...La straordinaria urgenza della riforma fiscale per
mandare in soffitta una legislazione ormai
indegna del III° Millennio, mediante
l'immediata archiviazione
di costose procedure amministrative
di lavoro utile solo a distrarre l'attenzione
dalla vera ricchezza che sta sotto la luce del sole!
Insomma, ....
mentre oggi la vera soluzione
e' sotto gli occhi di Tutti,
basta solo coglierla
avendo il merito di offrire la soluzione armonica tra i diversi ceti sociali
che permette di ...
... AZZERARE IL RUOLO DELLE FORMAZIONI POLITICHE
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, ...
REPETITA IUVANT ...o NO?!?!
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo l'occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare,
insieme all'ottimo Ministro BONAFEDE,
IL MEGLIO
della marmaglia, A TUTTI I LIVELLI, di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, populisti, europeisti, sovranisti, costituzionalisti, distogliendolo dalle
SOLITE GRANDI CAZZATE,
spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie, populiste, europeiste, sovraniste, costituzionaliste, di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 1 Marzo 2019
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate