La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 570 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via
Il grosso delle critiche al provvedimento sono arrivate ieri, e quasi tutte dal fronte del Partito Democratico: “Perché non hanno implementato il Rei!?”. Oppure: “A che serve il Reddito di Cittadinanza se c’era già il Rei!”. O addirittura: “Con il Reddito di cittadinanza è stato stravolto il Rei!”. Obiezioni, come vedremo, a dire poco singolari.
Cosi, mentre con la diffusione della bozza della relazione tecnica arrivano i primi numeri “veri” sul Reddito di Cittadinanza (il più importante: secondo questo documento assisterà un milione e 375mila nuclei familiari) si alza anche un curioso fuoco di sbarramento azionato dei dirigenti del Pd (soprattutto degli ex renziani) che sparano a zero contro la misura finanziata dalla manovra, come se arrecasse un danno ad un meccanismo perfetto già esistente. Il senso di queste critiche è ben rappresentato da questo tweet postato dalla deputata Alessia Morani: “Alla fine i fondi disponibili per il RDC saranno 3,5 miliardi di € per una platea di 5 milioni. Il RDC sarà totalmente inadeguato, se mai verrà alla luce”.
Un atteggiamento curioso. Forse tra un anno avremo motivo di criticare il Reddito di Cittadinanza per qualcosa che non ha funzionato (che oggi ancora non conosciamo ma che - come vedremo - potrebbe verificarsi) nel complesso meccanismo che mette in moto, ma sicuramente paragonare questa misura al Rei, addirittura con toni di accorato rimpianto, data l’entità dei fondi e degli assistiti, è come paragonare un abete ad un bonsai. È come dire: Ti sei comprato questo schifo di scooter? Ma guarda che bella la mia bicicletta!
In realtà è davvero infantile l’idea che il dibattito su uno strumento così delicato avvenga a colpi de “il mio” o “il tuo”. Con l’ex consigliere economico Marattin che diceva: “Dentro il finanziamento per il reddito ci sono due milioni di euro di soldi nostri, quelli del Rei!”. Quel giorno Marattin si trovava a Piazzapulita e strappó a Corrado Formigli una sorta di ululato: “Caro Marattin, finiamola con queste bambinate! I soldi stanziati sono dello Stato, di tutti, non di una parte politica”. Il problema dei Renziani, quindi sembra la difficoltà di accettare l’idea che qualcuno abbia investito più di loro nella spesa sociale.
Tutti però hanno le loro magagne piccole e grandi da nascondere in questa corsa comparativa. Il Movimento cinque Stelle, ad esempio, ha ripetuto per tutta la campagna elettorale che il Reddito avrebbe interessato “tutti gli italiani senza lavoro”, poi ha corretto il tiro passando ai “sei milioni di italiani più poveri”, adesso l’ha circoscritta ulteriormente, individuando la platea in un milione 375 mila famiglie potenzialmente aventi diritto: è implicito che questa cifra si possa moltiplicare al massimo per 3, o per 3,5 motivo per cui la Morani dice che andrà a cinque milioni, ma è possibile anche che siano un po’ meno. Il punto non è quello, non è una valutazione da fare un tanto al chilo, ma piuttosto sul piano della qualità. È vero - per esempio - che tra la prima bozza della manovra e l’ultima è intervenuta la trattativa con l’Europa, con i suoi vincoli e le sue limature, ma è evidente che gli italiani interessanti saranno 4-5 milioni (il Rei con 267 mila nuclei familiari ha raggiunto 841 mila persone) e non 6 milioni come detto dal governo subito dopo il voto.
Tuttavia non è detto che questo sia necessariamente un male. Sia perché lo strumento viene messo in rodaggio con numeri più facilmente gestibili (e dopo la sperimentazione nulla toglie che possa essere implementato), sia perché l’investimento di più di un milione di euro per ristrutturare i Centri per l’impiego darà i suoi frutti non subito, ma nel tempo. Ed è folle che chi ha governato in questi anni dica: “Ma tanto i centri in Italia non funzionano”. Bravi: e voi dove eravate?
Sicuramente non si può criticare il Reddito dicendo “Era meglio il Rei”. Perché, se uno deve fare 15 chilometri, lo scooter è sicuramente meglio della bicicletta, con buona pace dell’onorevole Morani. Se qualcuno ha deciso di investire sette milioni di euro sui nuovi poveri italiani è davvero curioso criticarlo, dicendo: “Ma come! Noi avevamo già speso due milioni!”.
Il punto vero è capire come funzioneranno gli strumenti in più che il Reddito aggiunge a quelli già previsti dal Rei. Dice infatti Il professor Pasquale Tridico, uno dei padri di questo progetto, docente di economia a Roma 3 e consulente al ministero: “Questo non è solo un sussidio di povertà: è la prima misura in cui si fondono il sostegno all’occupazione e l’investimento per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori”.
La gamba in più - dunque - è quella importantissima dell’inserimento lavorativo, e del rilancio dei centri. Il reddito durerà 18 mesi, e durante questo periodo ogni cittadino che lo percepisce avrà una “dote”, uno sgravio che potrebbe essere incamerato come credito contributivo da chi dovesse assumerlo.
Potrà presentare domanda per ottenere il Reddito chiunque abbia un Isee di 9.360 euro. E poi c’è una barriera di “filtro” sulle proprietà personali (oltre alla prima casa) che non potranno avere valore non sia superiore oltre 30mila euro. Il terzo paletto riguarderà il conto corrente: su cui (retroattivamente al 2018 per dribblare i furbetti) un singolo non potrà avere più di 6mila, una coppia di 8mila, con tre componenti del nucleo familiare si arriva a 10mila euro. Il possesso della prima casa - invece - non intacca il diritto al reddito. Lo riduce soltanto.
L’Isee, che fa testo, si riferisce all’anno precedente all’introduzione del reddito, il 2018: quindi non ci si può spogliare dei beni ora, perché sarebbe inutile. Al pari del Rei il reddito prevede un controllo incrociato di Comune, Inps e Agenzia delle entrate. Tre setacci abbastanza stretti. E in più rispetto al Rei, in vista del Reddito sono state incrementate le dotazioni dei fondi sociali (ad esempio degli assistenti sociali, che spesso con il Rei potevano preparare bei programmi, ma poi non erano finanziati nei loro interventi).
Ci sono poi delle norme anti-furbetti. Se uno è separato per finta nella speranza di prendere del reddito di cittadinanza, non dovrebbe ottenere un centesimo (perché il controllo incrociato con l’anagrafe dei comuni segnalerà gli stati di famiglia congiunti dei finti separati).
Il reddito in realtà è composto di due parti: la prima è quello che in Europa viene chiamato “Housing support”. Ovvero la parte di finanziamento che va a chi non ha una casa. Chi è senza domicilio prenderà fino a 280 euro (di contributo di Housing support) e fino a 500 (per la parte del reddito economico diretto). Chi non ha il contributo affitto percepisce il reddito pieno. Chi ha una casa percepirà il reddito con la detrazione della quota Housing support.
I centri per l’impiego potranno assumere da subito i nuovi “navigator” (li chiamano così) ovvero gli operatori che dovranno trovare lavoro agli altri. Qui andrebbe ricordato ai nostalgici del passato che con la riforma Del Rio i dipendenti dei centri vennero colpevolmente sottratti alle province e inquadrati nelle regioni (dissolvendo tante realtà), e che la maggior parte di loro erano precari a tempo indeterminato (gente che non poteva trovare lavoro a chicchessia, visto che in primo luogo avrebbe dovuto trovarlo per sé).
I “Navigators”, invece, guadagneranno 30mila euro l’anno e saranno il cardine dei nuovi centri. Se ne assumeranno in tutto 30mila, e dovrebbero lavorare dentro e fuori dagli uffici, in giro per le imprese, con un compito di cerniera. Dicono i critici renziani: “Ma come possono assumerli se c'è il blocco nel pubblico impiego?”. A questo al ministero hanno pensato, ed infatti i nuovi dipendenti dei Centri vengono assunti da Ampal Serviti spa (che dal punto di vista legale non è una società di Stato).
Il primo anno saranno 4mila, “la più grande assunzione per un servizio di pubblica utilità della storia italiana”, dice con malcelata enfasi Tridico, preconizzando che alla fine arriveranno a 30mila.
A questo punto, sul convegno, si innesteranno i criteri di accettazione e rifiuto delle offerte di lavoro prodotte dai centri e dalle agenzie interinali coinvolte. Ma se ne potranno declinare solo tre: “Al terzo No - spiega Tridico - sei fuori”. Ma dire no a cosa? Da mesi al ministero discutono della cosiddetta “territorialità”. E alla fine - sempre che il testo finale non riveli sorprese - secondo quanto dicono i tecnici del ministero ci sarà un mix di condizioni. Se sei disoccupato da 6 mesi potrai rifiutare offerte fino a 250 chilometri dalla tua residenza anagrafica.
Se sei disoccupato da più di 12 mesi potrai rifiutare un lavoro solo sopra 500 km. Una distanza enorme, a ben vedere, ma Tridico la spiega così: “È vero, ma dobbiamo fissare dei criteri validi per tutti. Altrimenti, se non ti va bene dici di no e perdi il reddito”. Infine le tessere con cui vengono erogati i soldi: saranno probabilmente simili, se non identiche a dei normali Postamat “Perché - come spiega Laura Castelli - non vogliamo che ci sia identificabilità”. Data di partenza prossimo aprile.
Ecco allora, alla fine di questa complessa e ambiziosa architettura, i veri punti su cui verificare il collaudo del reddito:
1. Cosa succede nel periodo di transizione? In alcune parti d’Italia i centri funzionano già ora, in altre No, e quindi non ci saranno offerte (in questo caso il reddito - per i primi 18 mesi - diventerà un semplice Rei senza reinserimento lavorativo).
2. Funzioneranno i Riders? Non sarà facile integrare tante persone, e tutte insieme in una macchina arrugginita: quanto ci metteranno a produrre offerte? Chi li selezionerà e con quali criteri?
3. Quanti furbetti, malgrado tutto idolatro riusciranno a sfuggire ai setacci dei Comuni e dell’agenzia delle entrate? Nessuno è in grado di fare stime, né in positivo, né in negativo. Ma i controlli sono gli stessi del Rei, lo strumento base pure (l’Isee) quello che ha funzionato nel primo caso può funzionare anche nel secondo.
4. Grande interrogativo. Riuscirà, e nei tempi giusti, la titanica opera di registrazione e accreditamento digitale degli aventi diritto? Gli uomini de M5s ne sono convinti, ma nulla può essere dato per scontato.
5. In conclusione: lo scooter è sicuramente meglio della bicicletta, a patto che si verifichino questa Cinque condizioni preliminari. Ma se questo accadrà davvero, o meno, e in quale misura, potrà dirlo solo la prova dei fatti.
La straordinaria urgenza della riforma fiscale per
mandare in soffitta una legislazione ormai
indegna dei III° Millennio, mediante
l'immediata archiviazione
di costose procedure amministrative
di lavoro utile solo a distrarre l'attenzione
dalla vera ricchezza che sta sotto la luce del sole!
Insomma, ....
mentre oggi la vera soluzione
e' sotto gli occhi di Tutti,
basta solo coglierla
avendo il merito di offrire la soluzione armonica tra i diversi ceti sociali
che permette di azzerare il ruolo delle formazioni politiche, ormai fuori corso
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, ...
REPETITA IUVANT ...o NO?!?!
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo un'ottima occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare
IL MEGLIO
della marmaglia, A TUTTI I LIVELLI, di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, populisti, europeisti, sovranisti, costituzionalisti, distogliendolo dalle
SOLITE GRANDI CAZZATE,
spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie, populiste, europeiste, sovraniste, costituzionaliste, di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 3 gennaio 2019
Hominibus
Movimento di opinione per l9 costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate