La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 556 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via
La "strategia della tensione comunicativa". Un governo di "apprendisti stregoni" che usano l'ingrediente della paura per fondare e aumentare il consenso. La "bomba ad orologeria"innescata nel Paese. Un governo che si mette fare "l'incredibile Hulk" quando la situazione a livello Interno e internazionale è così delicata che un governo dovrebbe provare invece ad essere "l'uomo ragno che con le sue fini ragnatele cerca di tenere tutto insieme". Un governo "avventurista" perché la legge di bilancio è come un tema di fantasia che parla di tutto senza tenere presenti i fondamentali.
Prendi un venerdì sera a Padova, 30 novembre, nove della sera, Fornace Carotta, una suggestiva sala conferenze ricavata da un pezzo di archeologia industriale. Ci sono due gradi sopra lo zero e dunque uno magari resterebbe anche a casa. E però c'è Marco Minniti, l'ex ministro dell'Interno, che presenta il suo libro "Libertà è sicurezza" (ed.Rizzoli) con il professor Renzo Guolo e il deputato Alessandro Zan (Pd) e in sala arrivano trecento persone. Minniti è uno dei sei candidati alla segreteria del Pd, il suo è già un testa a testa con Nicola Zingaretti che però aveva lanciato la corsa alla segreteria il 7 luglio. Minniti lo ha fatto l'11 novembre. Maurizio Martina, l'ex segretario, ha ufficializzato la sua candidatura per ultimo. Sarà un ticket con Matteo Richetti. E insomma, una lunga marcia che andrà avanti fino al 3 marzo, giorno delle primarie, e che ridarà fiato ai circoli e alla base di un partito che il 4 marzo ha subito una sconfitta epocale. "Tramortito ma vivo e ora inizia anche a stare meglio: ecco la fotografia del Pd" commentano gli ospiti della serata mano a mano che la sala si riempie. Curiosità: ci sono anche molti giovani, e qualcuno, lungo la serata, prenderà appunti sullo Smart phone.
Le frasi tra virgolette che aprono l'articolo sono solo un assaggio di una chiacchierata lunga quasi due ore con l'ex ministro dell'Interno che credeva, con questo libro, di fare un bilancio dei suoi sedici mesi al Viminale e dei suoi quasi vent'anni, a fasi alterne e attraverso vari incarichi, nel cuore della sicurezza italiana. E invece il libro è diventato anche il manifesto politico di una candidatura alla segreteria del partito in cui Minniti, laureato in filosofia, milita da quando era ragazzo, FIGC, PCI, PDS, Ds, Pd. "Non sono un predestinato - dice - chi avrà voglia di leggere il libro capirà che nella mia vita ci sono stati molti momenti sliding doors, in cui avrei potuto prendere strade completamente diverse. Giunto a questo punto, però, poiché devo molto agli uomini e alle donne di questa comunità che è la sinistra italiana, ho ritenuto giusto che fosse arrivato il momento di restituire qualcosa. Perché la politica è servizio. E questo guaì a dimenticarlo". In un'altra occasione, a Napoli, circa un anno fa, Minniti disse che la politica, oltre che passione, è anche "stare insieme per qualcosa, per un obiettivo che è il bene comune". Lo volle dire soprattutto ai giovani frastornati dalle laceranti divisioni interne al partito. Venerdì sera, a Padova, Minniti ha mostrato anche doti di narratore che sa alternare messaggi gravi ad anedotti esilaranti.
"Sicurezza è libertà"
Dice che quando sono uscite le prime copie del libro alcuni amici lo hanno chiamato per dirgli che c'era "un grave errore in copertina", che la "e" congiunzione era diventata la "è" della terza persona del verbo essere. "Mi sono cadute le braccia" scherza l'ex ministro. La grande crisi economica, poi la minaccia di Al Qaeda cui è seguita quella di Islamic State, la somma di queste emergenze ha fatto sì che "la sicurezza è diventato un grande tema su cui formare il consenso. I nazionalpopulisti hanno proposto una sorta di scambio: io ti do un po' di sicurezza e tu mi dai la tua libertà". È uno scambio, sottolinea Minniti, "da cattivi maestri perché in una democrazia questo non è possibile. Se lo accetta, una democrazia perde un pezzo di se stessa. Sono convinto invece che non solo c'è connessione tra sicurezza e libertà, ma sono due facce della stessa medaglia, strettamente connesse. E quando la congiunzione diventa verbo, allora abbiamo a disposizione il principale antidoto contro il nazionalpopulismo".
"La strategia della tensione comunicativa"
Le forze di governo sono definite "apprendisti stregoni che stanno maneggiando la paura nel nostro paese". La loro principale arma è definita da Minniti "strategia della tensione comunicativa" ovverosia "parlano di emergenza quando non esiste. Un fatto non c'è ma viene evocato continuamente. Entra dentro le persone e cresce la paura su cui poi è facile costruire consenso". Compito della sinistra è "stare accanto alle persone che hanno paura con l'obiettivo di liberarle dalla paura. Mentre i nazionalpopulisti fanno esattamente il contrario: tengono le persone incatenate alla paura".
Decreto sicurezza
Il decreto Salvini approvato dal Parlamento la scorsa settimana è il prodotto perfetto della "strategia della tensione comunicativa". Ovverosia "si dice di voler fare una cosa per dare maggiore sicurezza e invece si creano le condizioni di avere più insicurezza". L'abolizione, nei fatti, del permesso umanitario e del circuito di accoglienza diffuso nei vari comuni (Sprar) "renderà impossibile ogni tentativo di integrazione, parola chiave per costruire le condizioni della sicurezza". Gli autori degli attentati in Europa non erano immigrati arrivati dal mare ma i figli di immigrati, le seconde e le terze generazioni.
"Bomba ad orologeria"
Cancellare il sistema di integrazione vuol dire "mettere una bomba ad orologeria nel paese. Abbiamo a che fare con apprendisti stregoni che stanno mettendo a rischio il futuro dell'Italia. Questo governo agisce con molti gesti simbolici. E allora può anche succedere che a gesti simbolici qualcuno decida di rispondere con gesti simbolici". Con il decreto che porta il suo nome, e che i 5 Stelle hanno deciso di appoggiare al buio con un voto di fiducia, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha deciso di "spingere nell'angolo pezzi della società italiana inclusi in un circuito magari imperfetto ma comunque basato su equilibrio molto forte tra diritti e doveri". Anche altri paesi hanno fatto questo, "hanno messo la polvere sotto il tappeto. Sono così nati quartieri ghetto, pezzi di metropoli europee che si ignoravano a vicenda. Poi ad un certo punto la situazione è sfuggita di mano. Per cui una mattina un giovane nato e cresciuto a Mollenbeck si è alzato e invece del panino e dei libri, ha messo Kalashnikov e tritolo". Minniti rivendica il grande sforzo e la fatica di costruire un sistema di accoglienza basato "sui piccoli numeri" che consentivano di conoscere le persone individualmente, di avviarle a lavori socialmente utili, di crea un rapporto con la comunità. "Abbiamo cercato di tenere insieme due diritti, di chi accoglie e di chi viene accolto. Tenere in equilibrio questi diritti vuol dire democrazia". I grandi centri di accoglienza in Veneto, di cui adesso Salvini rivendica la chiusura, in realtà hanno iniziato ad essere chiusi a gennaio 2017 quando Minniti, grazie alla tripla azione in Libia, in Africa (in Niger), in mare dettando il codice di autoregolamentazione delle ONG, ha ridotto gli sbarchi dell'80 per cento. Nell'estate 2017 è stato così possibile ridurre gradualmente le presenze nei grandi centri e procedere con una migliore distribuzione a piccoli numeri in tutto il territorio nazionale.
L'incredibile Hulk
I rapporti diplomatici con la comunità internazionale, fondamentali per le questioni legate alla sicurezza ma anche, come vediamo in questi giorni, per i dossier economici sono faticosi, difficili, fatti di piccoli passi in avanti spesso annullati da repentini passi indietro. E ogni volta di ricomincia. "Invece - sostiene Minniti - il governo si sta muovendo nella comunità internazionale come l' incredibile Hulk, il supereroe che ha un problema di controllo del proprio corpo per cui in ambienti ristretti non riesce a muoversi bene. Ecco, noi ci stiamo muovendo come elefante in cristalleria. E ci siamo isolati in Europa sul governo dei flussi migratori, sulle questioni economiche. Non si era mai vista una riunione dell'euro gruppo finire che 18 a 1, dove uno è l' Italia. Un miracolo. Abbiamo poi fatto anche un'altra cosa pazzesca: ci siamo anche alleati con i paesi nazionalpopulisti che, come dice la parola, non possono intendersi con un altro paese nazionalpopulista perché se per uno è sacro il confine, lo è anche per l'altro e quindi le cose non si sfiorano mai. Per cui è accaduto che quando abbiamo detto che vogliamo sforare sul deficit, i primi a protestare sono stati proprio i cosiddetti amici dell'Italia, i nazionalpopulisti. Volevamo più solidarietà e abbiamo affidato le carte a chi l'ha sempre negata per principio. A casa mia si dice che abbiamo affidato le pecore al lupo".
L'Uomo Ragno
Se uno guarda la mappa dell'Europa, si rende conto che sono pochi i paesi dove non c'è stato un attentato terroristico. Tra questi c'è l'Italia. Minniti non pronuncia neppure il nome, per scaramanzia. E, però, rivendica: "Tutto questo è avvenuto senza mai cedere un centimetro allo stato di diritto, nemmeno per un attimo, mai un'eccezione, mai la militarizzazione del territorio. Nel 2017 non abbiamo avuto attacchi terroristici e, nonostante il massimo livello di sicurezza, siamo riusciti ad ospitare il più alto numero di turisti stranieri. Possiamo dire che l'Italia è un paese bello e sicuro. Vi assicuro che non è una cosa semplicissima da tenere insieme" . Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro di prevenzione, di intelligence, di apparati di sicurezza tra i più preparati. "Ma anche perché ci siamo mossi in Italia e nel mondo come l'uomo ragno che cerca con abilità e intelligenza di tessere la tela. Sono molto orgoglioso della nostra capacità di parlare con gli altri. Stiamo riusciti a far firmare il patto dell'Islam italiano a sciiti e sunniti - in quanto a sensibilità sono forse più accese di quelle che troviamo nel Pd - che hanno condiviso i principali articoli della nostra Costituzione. Dall'altra parte abbiamo Salvini che appena arrivato ha dichiarato che la Tunisia ci manda delinquenti... è chiaro che i buoni rapporti con Tunisi, uno dei pochi accordi di riammissione che funzionano, hanno rischiato di saltare per sempre.
Sinistra e sicurezza
Questa volta è obbligatoria la congiunzione perché non si capisce il risultato del 4 marzo se non è chiaro che la sinistra ha, da anni, smesso di parlare di materie relative alla sicurezza e quindi non ha capito che le persone, da un certo punto in poi, hanno avuto paura. Il professor Guolo, sociologo, esperto di Islam e sicurezza, al tavolo con Minniti, ha parlato di "deficit culturale della sinistra" . Minniti ha raccontato l'esempio del Corviale, esperimento di edilizia popolare degli anni Settanta alla periferia di Roma dove alcuni architetti pensarono ad un insediamento di circa 1200 appartamenti - due palazzi lunghi ciascuno un chilometro e un terzo lungo 250 metri - dove i residenti avrebbero potuto condividere spazi e sevizi comuni, aree verdi e di svago. "Un tipico sogno finito male" racconta Minniti. "Ora il punto è l'80% delle persone che vivono là sono ottime persone costrette a combattere contro un 20% di criminali. È dovere della sinistra impedire che quel 20 % possa dominare sull'altro 80. Sicurezza vuol dire proteggere i più deboli e i più esposti: se uno è ricco, cambia casa e cambia zona per sentirsi più sicuro; se uno è povero non può farlo. Quando chi vive nei quartieri periferici ha smesso di parlare con la sinistra, si sono rivolti altrove". È chiaro che il modello di sicurezza che può dare la sinistra non ha nulla a che fare con quello immaginato dalla destra. "La parola sicurezza può avere un forte potere liberatorio. Una piazza diventa sicura se c'è l'auto di polizia ma anche l'illuminazione, pulizia, sviluppo di politiche di integrazione. Questa idea di sicurezza non è nella disponibilità della destra che pensa solo all'ordine pubblico. La sinistra, noi, abbiamo più strumenti. Se non lo facciamo, veniamo meno a compito storico. I sindaci i nostri migliori alleati. Peccato che da sei mesi non li chiama più nessuno".
Tornare al governo. Senza scorciatoie
Tutto vero. Come è vero che queste e altre "connessioni" sono venute meno da anni. L'obiettivo, quindi, adesso è che "il Pd torni a parlare di questo con la società italiana, senza scorciatoie però. Se lo facciamo vinciamo la battaglia del consenso. E potremo tornare al governo. Se invece il Pd crede di tornarci con qualche manovra di palazzo, questa è la via più semplice per perdere nuovamente elezioni". È chiaro che nel programma del candidato segretario Marco Minniti sono esclusi ogni tipo di accordo. In corsa con 5 Stelle o centrodestra per creare nuove maggioranze.
"Avessimo noi un Presidente del Consiglio..."
La battuta, molto applaudita come altri passaggi dell'incontro, arriva quando viene affrontato il tema dell'assenza dell'Italia a Marrakesh il prossimo 10 dicembre per la firma del Global Migration Compact. È l'ultima crepa nella maggioranza del governo del popolo. Quel documento delle Nazioni Unite che Minniti ben conosce - è stata l'Italia "uomo ragno" che ha portato il tema Africa in Europa e poi a livello di Nazioni Unite; così come è stato il ministro Minniti a creare le condizioni perché l'Onu entrasse in Libia a tutela dei campi profughi - è uno strumento che qualsiasi democrazia sarebbe condividere. Se avessimo però un Presidente del consiglio...". In democrazia "le forme sono sostanza. Conte aveva detto, ok noi lo firmeremo. Era settembre. L'altro giorno Salvini si è alzato in aula e ha detto che non andremo a Marrakech e ha aggiunto che tra qualche minuto il Presidente Conte farà una dichiarazione per dire che farà quello che io vi sto dicendo. Non era mai successo che un ministro dell'Interno annunciasse quello che farà il premier. È una contraddizione in termini. Tecnicamente si chiama dipendenza".
"Ci vuole molta politica"
Nel libro di Minniti compare il troubleshooters, il risolutore di guai, figura chiave per la soluzione di tante crisi diplomatiche. L'ex ministro dell'Interno si è trovato molte volte in quel ruolo, a lavorare dietro le quinte per trovare una soluzione a crisi come quella di Ocalan, della guerra nei Balcani, in Libia, sempre lì, ai tempi di Gheddafi. Ma non si vede in questo ruolo per risolvere la crisi del Pd. "Non so se il risolutore di guai in questo caso può risolvere il problema fino in fondo. Di certo ci vuole molta politica, molta convinzione. "Servono - dice citando Lawrence e "I 7 pilastri della saggezza" - uomini e donne che sognano di giorno, sognatori pericolosi perché può darsi che recitino il loro sogno ad occhi aperti per attuarlo".
"La manovra? Un tema di fantasia..."
Per parlare della legge di bilancio, Minniti racconta l'aneddoto di quando era al liceo (classico) e arrivò per un periodo un nuovo compagno di classe. Il quale, durante il compito di greco, si metteva in prima fila, cominciava a tradurre la versione e dopo 40 minuti consegnava il compito tra lo stupore degli altri. Arrivò poi il momento della correzione, all'epoca pubblica, in classe. "Venne così fuori che quello che a noi era sembrato un fenomeno, era uno che non aveva tradotto una versione dal greco ma aveva svolto un componimento a piacere sulla base del titolo senza azzeccare neppure una riga di traduzione". Questa Manovra, spiega Minniti, "è fondata su tre parole: debito, condono, assistenza. Tre parole che anche in passato hanno portato l'Italia a sbattere. Quindi, la manovra va cambiata profondamente: servono investimenti che garantiscano equità sociale e nuova occupazione. Invece questo è solo un tema di fantasia". E si arriva così al punto, quello che Minniti definisce "l'avventurismo di questo governo". Dopo che "hanno tenuto per mesi l'Italia col fiato sospeso, hanno fatto bruciare miliardi in borsa e alle banche italiane, hanno fatto diminuire l'occupazione e precipitare la produzione per cui è tornato il segno - davanti al Pil; dopo tutto questo si accorgono che non è questione di decimali e che si può trattare? Tutto questo si chiama avventurismo ed ha a che fare con un governo "che gioca solo una partita: quella di prendere tempo per allargare il proprio consenso".
Egregio Prof. MINNITI,
"Sicurezza è libertà", "La strategia della tensione comunicativa", Decreto sicurezza, "Bomba ad orologeria", L'incredibile Hulk, L'Uomo Ragno, Sinistra e sicurezza, Tornare al governo. Senza scorciatoie, "Ci vuole molta politica", "La manovra? Un tema di fantasia" ... forse potrebbe essere sostituito da ...:
avendo il merito di offrire la soluzione armonica tra i diversi ceti sociali
che permette di azzerare il ruolo delle formazioni politiche, ormai fuori corso
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, ...
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo un'ottima occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare
IL MEGLIO
della marmaglia di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, populisti, europeisti, sovranisti, costituzionalisti, distogliendolo dalle
SOLITE GRANDI CAZZATE,
spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, Populisti, Europeisti, Sovranisti, Costituzionalisti, in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie, populiste, europeiste, sovraniste, costituzionaliste, di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
---------------------------------------------------------------------------------
ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 2 dicembre 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate