Dal
TGCom: "Non siamo per Italia multietnica": Immigrati,
Berlusconi su linea governo
"La sinistra aveva aperto le porte, la sinistra era ed è
quella di un'Italia multietnica: la nostra idea non è così". A chiarirlo è
il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo, a Palazzo
Chigi, ad una domanda sulle preoccupazioni del Vaticano dopo il
respingimento verso la Libia di alcuni barconi di clandestini. "La nostra
idea - ha proseguito - è quella di accogliere solo chi ha le condizioni per
ottenere l'asilo politico''.
E il premier difende così il respingimento degli immigrati clandestini prima
che tocchino il suolo italiano, un'azione effettuata sempre "seguendo le
norme internazionali e quelle umanitarie".
Poi allarga il campo sul tema dell'immigrazione, spiegando la visione della
sinistra e quella del Pdl. "La sinistra ha aperto le porte ai clandestini di
tutti i Paesi e quindi ha l'idea di un'Italia multietnica" dice, aggiungendo
che però "per noi non è così. Possono entrare in Italia solo quelli che
chiedono asilo politico e coloro che mettono piede sul nostro suolo".
Fuori dai confini, afferma Berlusconi, "vale il nostro diritto, previsto dai
trattati internazionali, di respingerli". Quindi "nessuno scandalo" nel
comportamento avuto dalle nostre autorità in questi giorni nei confronti di
clandestini in acque internazionali. Tutto questo però non significa,
continua, che "noi non critichiamo l'Unione europea per non aver messo a
punto una seria politica per l'immigrazione".
Gheddafi in Italia
Il presidente del Consiglio infine ribadisce gli ottimi
rapporti con la Libia, con "il leader libico Gheddafi che farà una visita di
qualche giorno in Italia. E' una cosa importante che non accadeva da anni.
Questo testimonia i buoni rapporti che ci sono tra il nostro Paese e la
Libia"
Melandri: è vero, il Pd ha un'idea diversa
La risposta dell'opposizione arriva da Giovanna Melandri.
"Il Pd ha in mente un'Italia diversa da quella che propone il governo
Berlusconi: vuole un Paese fondato sul rispetto e non sugli istinti razziali
- spiega la responsabile Cultura del Pd - Sì, noi abbiamo un'idea diversa
dell`Italia, signor presidente del Consiglio: multietnica, pluralista,
libera, un Paese fondato sul lavoro e sul rispetto. Di persone oneste e
sincere che si impegnano in quello che fanno con passione e fatica. Un Paese
in cui non conta il colore della pelle, la razza o la religione, ma
piuttosto l`onestà e la sincerità del cuore.
Sì, presidente Berlusconi abbiamo in mente - insiste Melandri -
un'Italia molto diversa dalla sua".
Il quesito di Hominibus
Ma gliene frega veramente
a questa gradevolissima signora
ed al Partito Democratico di Franceschini,
dei poveracci malvestiti, maleodoranti, affamati,
al limite estremo della loro amarissima esistenza terrena,
al punto di mettere a rischio il precario equilibrio
della popolazione ressata nel nostro Paese
che già ha troppi problemi propri
da assumerne altri ancora?
E non é sola nel frangente,
perché é in una nutrita compagnia,
con la falange vaticana, l'inutile Udc di Casini,
con l'aiuto esterno della sinistra extraparlamentare,
tutti contraddistinti da una caratteristica che li
accomuna:
La necessità di rifornire la loro industria di
pietismo
che andrebbe in crisi con la soluzione vera
del dolore di larghi strati dell'umanità
a cui spetta il tragico ruolo.
Ma questa strana alleanza
tra solidarietà catto-demo-comunista
e popolazione bisognosa di vera assistenza
é stata debellata nei Paesi economicamente più forti,
in cui la popolazione di riferimento non é più allo
stremo,
ed é più sensibile alla difesa del benessere
acquisito,
anche scorretta, da manipolatori del consenso,
più avvertiti e solleciti ad adeguare
l'azione ai mutati scenari.
Come dimostra di essere
la destra al governo che dà prova
di sapere interpretare le istanze più comuni,
anche se anch'essa fallisce nelle soluzioni di fondo,
che evita accuratamente perché contrarie ai suoi
interessi,
mentre esse costituirebbero il giusto motore di
azione
politica della democrazia in Italia e nel Mondo
per consentire ai popoli di vivere
meglio nei Paesi di origine.
L'uomo nella sua essenza
é un essere economico, sensibile
al confronto tra impegno e convenienza propri,
senza arrivare a considerare la razza e l'etnia
altrui.
Pertanto, l'arrivo di ospite nella comunità pone il
problema
nei seguenti termini: serve a me? quanto mi costa?
Le risposte alle domande determinano l'umore
nei suoi confronti, da interpretare
solo in termini economici.
Quindi la disputa pregnante
su questa multirazzialità e pluralità
presunta di uni, ma non di altri contendenti,
é una contesa in cui, tacendo sui suoi costi e
ricavi,
si fanno prevalere solo dure strategie di comodo
politico,
non per gli amministrati, ma per gli amministratori,
che si fregiano di un compito che genererà
per loro ornamenti morali indebiti
e fatica di vita per i soliti noti.
Per queste migrazioni di popoli,
che hanno sempre una sollecitazione vitale,
non turistica, sarebbe condivisibile la convenienza
a contenerle aiutando lo sviluppo delle loro economie
locali,
ma queste iniziative lodevoli si scontrano con
interessi contrari,
che assegnano un ruolo di sudditanza alle genti in
difficoltà,
perché sono ottime occasioni di iniziative solidali,
in cui il vero vantaggio rimane per il più forte,
che profitta nei propri interessi.
Concludendo questa riflessione,
proviamo ad immaginare una fruizione onesta,
democratica della richezza presente nei territori di
fuga,
molto spesso in mano a legislatori
ed amministratori infedeli,
che gestiscono il potere per favorire se stessi e le
multinazionali,
in pieno dispregio del benessere di tutta quella
povera gente,
che troviamo sulle carrette del mare o dentro
nel mare,
e capiamo che sono vittime dell'esempio dato
dalle nostre democrazie "avanzate",
DOVE NON SI MUORE PIU'
PLATEALMENTE,
MA LENTAMENTE
ED INESORABILMENTE,
NELLE MANI DI TUTTI I
GOVERNANTI,
DI DESTRA, CENTRO,
SINISTRA,
PER ASSENZA DI IDEALI VERI
NELL'USO DEL POTERE !
Roma, 11 Maggio 2009
Hominibus
Movimento di
opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca
finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
strozzate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi
benestanti.