La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 545 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via
A partire dall’inizio degli anni ’80 l’assoluto protagonista della vita politica ed economica dell’Italia è diventato il debito pubblico. La variabile che più di tutte ha inciso sul destino di leader e partiti. E che ancora oggi rappresenta il perno attorno a cui ruota il futuro dei cittadini e delle forze politiche dominanti. La soluzione del problema è nota a tutti: fare le riforme strutturali necessarie per far ripartire l’economia e migliorare allo stesso tempo i conti pubblici. Ma fino ad ora tutti hanno ceduto alla tentazione di seguire la scorciatoia di aumentare la spesa pubblica corrente (e dunque il debito) anziché lavorare per migliorare efficienza e produttività del sistema Paese. Errore che stanno commettendo anche Lega e M5s e su cui, prima o poi, inevitabilmente saranno chiamate in giudizio.
Fino alla fine degli anni ‘70 in Italia non è esistito un problema di debito pubblico. Il rapporto debito/pil ha viaggiato attorno al 50%. A partire agli anni ’80, per uscire dalla profonda crisi economica e sociale del decennio precedente, le classi politiche dominanti della prima Repubblica anziché investire per rendere più competitivo il Paese hanno iniziato a pompare la spesa pubblica, utile anche a creare consenso politico. Una riforma previdenziale molto generosa (i baby pensionati della pubblica amministrazione sono figli di questa stagione) e un sistema sanitario pubblico inefficiente e molto costoso sono state le due punte dell’iceberg di un sistema malato che ha fatto saltare i conti pubblici e ipotecato il futuro delle generazioni più giovani. Alcuni dati rendono bene l’idea del disastro commesso negli anni ’80. Dal 1981 al 1993 il rapporto deficit/pil è stato stabilmente sopra il 10%. Il rapporto debito/pil nel 1980 era ancora al 56,86%, nel 1992 per la prima volta ha superato quota 100 attestandosi al 105,2%.
Per gli italiani il risveglio da un decennio vissuto al di sopra delle proprie possibilità è stato molto doloroso. L’anno cruciale è stato il 1992. A febbraio con l’arresto di Mario Chiesa è iniziata Tangentopoli. A settembre per evitare il default del Paese, l’allora premier, Giuliano Amato, si è reso responsabile di una delle pagine più nere della storia repubblicana italiana: il prelievo forzoso sui conti correnti. Pochi giorni dopo l’Italia ha dovuto arrendersi allo speculatore George Soros facendo svalutare pesantemente la lira attraverso l’uscita dallo Sme (il sistema monetario europeo da cui più tardi sarebbe nato l’euro). Nell’immaginario collettivo la prima Repubblica è morta a causa di Tangentopoli ma la realtà è che a sentenziare la sua morte è stata il debito pubblico divenuto ad un certo punto non più sostenibile.
La seconda Repubblica si è aperta con la stagione dei tecnici (Ciampi e Dini) e con la necessità di mettere in ordine i conti pubblici. Operazione che ha visto poi impegnati i nuovi protagonisti della politica italiana: il centrodestra berlusconiano e il centrosinistra. Privatizzazioni, riforma del sistema previdenziale, aumento della pressione fiscale, tagli lineari della spesa pubblica hanno fatto calare rapidamente il deficit pubblico che nel 2000 si è attestato addirittura sotto l’1% (allo 0,91%). Buone notizie anche per il rapporto debito/pil che nel 2004 è sceso al 100% dopo essere salito al 121,84% nel 1994. Al risanamento ha contribuito anche la necessità di aderire all’euro. La moneta unica ufficialmente ha esordito nei mercati finanziari nel 1999 e ha iniziato a circolare tra i cittadini a partire dal 1 gennaio del 2002.
Ma la stagione dei conti in ordine è stata breve. E qui è stato commesso il secondo “delitto” nei confronti delle generazioni future. Ancora una volta anziché investire nell’ammodernamento e nell’efficienza del Paese le classi politiche dominanti nel tentativo di rilanciare la crescita hanno ripreso a creare deficit e dunque debito. Non come negli anni ’80 (i paletti europei non lo consentivano più) ma ugualmente in modo consistente. E così nel 2009 il deficit ha superato nuovamente il 5% del pil (5,3% per l’esattezza) e il debito pubblico archiviato il minimo a 99,7% del Pil nel 2007 è risalito velocemente oltre il 115% nel 2010, alla vigilia della crisi finanziaria dei debiti sovrani del 2011. Dieci anni di seconda Repubblica hanno di fatto lasciato le cose esattamente come prima. Problemi come corruzione diffusa, inefficienza e sprechi nella pubblica amministrazione, burocrazia ossessiva, lentezza della giustizia, carenze infrastrutturali e così via sono rimaste le stesse di prima impedendo la ripresa. E i mercati (per i quali eravamo uno dei Piigs dell’Europa) ci hanno presentato il conto nel 2011 con l’impennata dello spread che ha sancito la fine di Berlusconi e l’avvento di Monti. Le politiche di austerity del professore bocconiano hanno evitato la deriva dei conti pubblici ma per l’ennesima volta non hanno inciso sui mali storici della società. Non hanno sfiorato minimamente le caste dominanti sia politiche che economiche. Questa è stata probabilmente la più grande occasione storica sprecata dall’Italia in questo inizio di nuovo millennio che ha posto le basi per l’ascesa del populismo. Il conto è stato interamente pagato dai cittadini comuni, ovvero dalla classe media, che non ha perdonato le elité dominanti.
L’ultimo capitolo della seconda Repubblica di fatto è stato il governo Renzi. La rottamazione promessa e invocata dagli italiani non c’è stata. Conquistato il potere il giovane premier del Partito democratico ha proseguito sulla stessa linea dei predecessori (escluso Monti): usare le spese correnti come leva di consenso. La sua misura più nota (gli 80 euro) è costata ben 9 miliardi di euro e in termini di effetti sulla crescita è stata un flop. E così durante il triennio renziano il debito pubblico è rimasto stabilmente sopra il 131% e il deficit/pil è sceso solo marginalmente, rimanendo al 2,5%. Il varo di ogni legge di Bilancio è stato accompagnato dal triste teatrino delle trattative con Bruxelles per strappare qualche punto di deficit di flessibilità che ha finito per creare nel Paese un forte sentimento anti europeo. In estrema sintesi si può dire che Centrodestra e Centrosinistra hanno fallito la sfida di far ripartire l’Italia risanando allo stesso tempo i conti pubblici. La tentazione di non toccare interessi forti e privilegi e di ricorrere alla scorciatoia della spesa pubblica corrente è stata fatale. Esattamente come per la prima Repubblica la pietra tombale di questa esperienza politica è stata il debito pubblico e le ricadute che questo produce sulla vita degli italiani.
La netta affermazione di Lega e M5s ha portato alla nascita del primo governo populista della storia italiana e di fatto all’avvento della terza Repubblica. Rispetto alla seconda Repubblica il governo del Cambiamento ha effettivamente impresso un cambio di marcia alla politica italiana per riportarla agli anni drammatici della Prima repubblica: deficit di bilancio fuori controllo nel tentativo di far ripartire l’economia con l’aggiunta di una forte propaganda antieuropea come fonte principale dei nostri mali. Anche questa volta non c’è traccia delle politiche e delle riforme di cui il Paese avrebbe davvero bisogno per ripartire. Spending review e sburocratizzazione sono finite presto nel dimenticatoio, la lotta alla corruzione è stata sostituita dall’ennesimo condono fiscale e di investimenti e tagli fiscali alle aziende l’unica traccia che c'è è a parole. L’Italia rischia di ritrovarsi con gli stessi problemi di prima ma con ancora più deficit e dunque debito pubblico. E ancora una volta prima o poi il conto da pagare arriverà. Inizialmente saranno colpiti i cittadini. Già nei prossimi mesi potrebbero aumentare le tasse locali e la frenata dell’economia, già in atto e prevista da tutti tranne che dall’esecutivo, riprenderà a mordere su disoccupazione e povertà.
Ma dopo i cittadini a pagare saranno anche Lega e M5s. Le elezioni europee sanciranno un loro successo (quantomeno quello della Lega) perché la Manovra del Popolo è concepita in questa ottica, ma quando sarà chiaro a tutti che non basta creare più debito per far ripartire il Paese inevitabilmente ci sarà una ribellione degli elettori. Esattamente come successo a Matteo Renzi che dal 40% è passato al 17%. Chi lo avrebbe detto nei primi anni del suo governo? Il problema del debito pubblico (e del freno alla crescita) non può essere cancellato dalle parole della propaganda e da una legge di Bilancio elettoralistica. E non potrà essere risolto neanche uscendo dall’euro e facendo default. Qualunque sarà la china che il Paese seguirà, il debito presenterà il suo conto e spazzerà via la terza Repubblica così come ha fatto con la prima e la seconda. Per Lega e M5s c’è solo una opzione in campo: fare le riforme che il Paese aspetta invano da tempo. Avranno la forza di iniziare questa stagione dopo la resa dei conti delle europee del prossimo maggio?
, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri, ...
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo un'ottima occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare il meglio
della marmaglia di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, lobbisti, banchieri, distogliendolo dalle solite grandi cazzate, spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, Lobbisti, Banchieri in difficoltà di sopravvivenza in Italia, Europa, Mondo...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche, lobbistiche, finanziarie di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 12 Novembre 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate