La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 541 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via
Luigi Di Maio
Ha letto i giornali, ha visto un po' di sondaggi, Salvini che gli sta avanti e rosicchia terreno, le cronache locali con la rabbia per il Tap, a Torino per la Tav, adesso ci si mettono anche i siciliani del No Muos che hanno deciso di marciare proprio durante la conferenza internazionale per la Libia e magari con il Presidente Trump, atteso a Palermo, che vede manifestare contro il "suo" orecchio elettronico.
E insomma, ha messo in fila un po' di cose Luigi di Maio, soprattutto le frasi, seppure estrapolate da un libro, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti per cui il reddito di cittadinanza mostra "complicanze". Non a caso è fuori dalla Manovra e rinviato, con la riforma delle pensioni, a chissà quando. "Allora sapete che c'è- ha detto al suo staff intorno a mezzogiorno - oggi la diretta Facebook la faccio io". Non era prevista. Ed è stato come un gigantesco e antico "vaffa", tra il liberatorio e il rivendicativo. Sicuramente provocatorio.
Un ritorno alle origini del Movimento. Un levarsi i sassolini dalla scarpe rispetto a Giancarlo Giorgetti, il numero 2 della Lega, sempre più nel mirino del vertice stellato, a Salvini e alla Lega in genere, ma anche rispetto al Quirinale e al Presidente Mattarella che anche giovedì ha voluto accompagnare la legge di bilancio in Parlamento con una serie di raccomandazioni scritte in difesa del risparmio dei cittadini, a tutela del debito pubblico. Con un sottinteso richiamo al governo e al Parlamento a fare attenzione di "non tradire la fiducia dei cittadini".
Il primo vaffa è stato sulle misure bandiera, reddito e pensioni. "Il reddito di cittadinanza, le pensioni di cittadinanza e quota 100 sono nella legge di bilancio, chi dice il contrario racconta balle. Perché in manovra ci sono i soldi (16 miliardi) e quindi vuole dire che c'è la ciccia. E se c'è la ciccia, vuole dire che faremo quanto promesso. E siccome c'è l'emergenza povertà e l'emergenza lavoro, subito dopo Natale facciamo un bel decreto così che da febbraio iniziamo ad erogare il Reddito e le pensioni". Alla faccia di chi dice che ci vorranno mesi e forse un anno.
Inquadratura stretta, camicia bianca, fiacca scura, espressione decisa, il vicepremier riserva il secondo "vaffa" è sulle pensioni d'oro, un'altra di quelle misure bandiera, annunciate, remunerativa "fino a tre miliardi" e che invece poi è scomparsa dal testo della manovra. "Stiamo ancora facendo i conti - incalza il vice premier - poiché non sono ancora soddisfatto dei soldi che recupereremo, voglio recuperarne di più. Stiamo lavorando al meglio, faremo un emendamento è così andremo a prendere più soldi possibili ai pensionati d'oro, gente che prende 8-9 mila euro al mese, che non ha versato i contributi e ci ha rubato il futuro". Ancora l'altro giorno il viceministro al Mise Galli (Lega) spiegava, al contrario, che il taglio delle pensioni è una misura "molto complicata dal punto di vista tecnico" e che può comportare profili di illegittimità. Il "suo" ministro, diretto superiore, la pensa in maniera diversa e quindi, stiano tutti sereni, sarà a breve presentato un emendamento al testo della manovra.
Il terza vaffa è dedicato all'editoria, agli odiati giornali. E agli annunciati tagli delle detrazioni e sgravi riservate al settore dell'informazione che però non sono entrati nel testo arrivato alla Camera. "Per me - ha spiegato Di Maio - garantire la libertà d'informazione significa fare in modo che un giornale non debba dipendere dai soldi che gli dà lo Stato. Chi fa buona informazione può stare sul mercato da solo, senza aiuti. Il giorno in cui avremo tagliato questi fondi, io non potrò più dire nulla perché vorrà dire che quei giornali hanno abbastanza appeal per essere comprati dalle persone". Qui la diversità di opinione con la Lega è evidente. E al deputato Morelli, capo della comunicazione del Carroccio, che difende la stampa e soprattutto quella locale, Di Maio concede che si "a volte è migliore la stampa locale di quella nazionale". Ma anche per quella locale i criteri "possono essere solo meritocratici".
Quindici minuti di diretta Facebook. Un vaffa dietro l'altro. "Ai parlamentari taglieremo gli stipendi, come già facciamo noi" promette Di Maio. Ma anche "le doppie diarie, i doppi stipendi e anche i telepass". Nel mirino anche ' i petrolieri": "Toglieremo un po' di sgravi anche a loro per dare soldi agli insegnanti, a scuola, università e ricerca". E poi la Tav, che è "uno spreco", assai meglio "dare i soldi al trasporto locale". E la prescrizione che muore "dopo il primo grado di giudizio come ha annunciato il ministro Bonafede. Era scritto nel programma e lo faremo". Sarà un emendamento allo cosiddetto spazza-corrotti.
Insomma, una doccia fredda sul governo, sull'alleato Lega, "su tutti quelli che parlano e non sanno quello che dicono oppure raccontano bugie". E anche un altolà a chi sta provando ad annacquare il cambiamento. "Siamo sotto attacco - chiama a raccolta il capo politico del Movimento solleticando l'orgoglio 5 Stelle - soprattutto noi del Movimento e questo mi dà ancora di più la motivazione ad andare avanti. Noi ce la mettiamo tutta, contro tutto e contro tutti". Anche quella del complotto e dell'accerchiamento è una delle dimensioni preferite. Quasi ideali.
Tutto questo accade intorno alle 13. Il premier Conte è a Tunisi per un bilaterale importante in vista della Congerenza sulla Libia a Palermo (12-13 novembre) un appuntamento internazionale che per questioni geopolitiche l'Italia e il governo non possono sbagliare. Il premier viene raggiunto da una raffica di agenzie da Roma. Nella sala stampa di Palazzo Chigi le tivù sono sintonizzate con la conferenza stampa tunisina e l'espressione di Conte non è tra le migliori. Così, invece che di Libia, Il premier si ritrova a parlare di Giorgetti e reddito di cittadinanza.
Per destino, o per scelta, i Vaffa di Di Maio s'intrecciano con le anticipazioni del libro di Bruno Vespa, quasi fossero uno conseguenza dell'altro. O viceversa. La classica strenna natalizia del padrone di casa di Porta a Porta, grazie al tempismo dell'ufficio promozione, si è trasformata in una miccia. La tecnica è quella di sempre: si prendono pillole delle varie interviste e si rilanciano a secondo di quello che in giornata può far lavorare meglio la polemica. E così è. Una delle frasi di Giorgetti estrapolata dal testo, dunque totalmente fuori contesto, sembra fatta apposta per diventare un'interlocuzione polemica alle dichiarazioni di Di Maio. Il reddito di cittadinanza, aveva sostenuto Giorgetti intervistato da Vespa, "presenta complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso".
Si capisce che buttato lì così, il virgolettato è una bomba. E' il primo pomeriggio. Il partito del Quirinale va in fibrillazione. Non c'è dubbio che se Di Maio cambia stile e contenuti, il governo del cambiamento ha un problema. E i toni bassi, anche con l'Europa, faticosamente tenuti in queste due settimane (al netto dell'attacco a Draghi) rischiano di essere spazzati via con una diretta Facebook.
Di sicuro, stando alle parole di Di Maio, "saltano" i tempi lunghi per l'entrata in vigore del reddito e di "quota 100" prospettati in questi giorni e confermati dall'assenza dei provvedimenti in manovra. Tempi lunghi utili soprattutto per convincere Bruxelles che sono la crescita e gli investimenti le parole chiave della manovra e non le misure assistenzialistiche e che magari il deficit si fermerà prima di arrivare al 2,4. Saltano, insomma, quei piccoli stratagemmi costruiti a fatica per recuperare affidabilità all'Italia ostaggio di uno spread troppo alto.
Conte è costretto a mettere da parte la Libia e, accanto al presidente tunisino un po' allibito, a tenere il punto su Giorgetti e Di Maio. "Il reddito di cittadinanza partirà - assicura il premier con quel suo tono impassibile - Siamo ben consapevoli tutti che è una riforma che va fatta con molta attenzione: è la ragione per cui non è stata inserita adesso, teniamo farla bene e con tutti i dettagli". Non una parola sul decreto annunciato da Di Maio proprio a Natale, decreto che non potrà mai essere perché non ci sono le caratteristiche dell'urgenza. Mattarella non lo firmerà mai. Due parole invece sul tema Europa, per cercare di non strappare quel sottile filo di dialogo con Bruxelles: "Come presidente del Consiglio, interloquisco io con le istituzioni europee, mi siedo io al tavolo con loro e caratterizzo il tono dell'interlocuzione con loro, con cui ho avviato un dialogo costruttivo e a cui personalmente spiegherò e dimostrerò come questa manovra sia frutto di un lavoro serio e responsabile". L'ottimismo della volontà.
Ma non basta per freddare gli animi. La guerra fredda Lega- Cinque Stelle è ripartita alla grande. E non è solo il problema di un libro e della sua anticipazione. Di Maio e i suoi non sopportano Giorgetti, lo considerano "un nemico" e da tempo. In casa Lega non sopportano più Di Maio. Ogni giorno è sempre più dura. Ieri, come se fossero già abbastanza i motivi di dissidio, si è aggiunto un nuovo dossier: la Lega ha presentato emendamenti per togliere dal ddl anticorruzione gli articoli 9 e 10 che prevedano la tracciabilità di ogni finanziamento ai partiti. donazione. "Magari ci sono dei problemi interni alla Lega - aveva detto nella diretta Facebook Luigi di Maio - non lo so e non mi interessa: ho visto che sono stati presentati addirittura emendamenti soppressivi alla trasparenza dei partiti e delle fondazioni che è nella legge 'spazza-corrotti". Allusione pesante. Litigano, su tutto. Ma sono condannati a stare insieme.
Così Conte rientra a Roma in serata e convoca subito Giorgetti a palazzo Chigi. Nuove tensioni? Ulteriori chiarimenti? Macché. "E' stato fatto il punto sul maltempo, l'Italia è in una grande emergenza" è stata la versione ufficiale veicolata dello staff di Conte e da quello della Lega, entrambi un po' infastiditi per "tanto inutile e strumentale clamore". Così strumentale che negli stessi minuti il ministro Fraccaro, alter ego di Di Maio, ha affidato ai social questa frase: "Le complicazioni (il termine usato da Giorgetti sul reddito di cittadinanza,ndr) nascono quando si provano a insinuare dubbi sui punti inseriti nel contratto". Davanti ci sono due mesi di dibattito parlamentare sulla manovra. Il verdetto dell'Europa. E la campagna elettorale.
, Giornalisti, ...
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo un'ottima occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare il meglio della marmaglia di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, distogliendolo dalle solite grandi cazzate, spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma assolutamente straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, in difficoltà di sopravvivenza...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 3 Novembre 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate