La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 540 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via
Il suo nuovo programma si chiama Quarta Repubblica ed è uno dei punti di forza della Rete 4 del nuovo corso. Nessuna allusione però alla probabile fine della terza Repubblica, dopo il tramonto di prima e seconda. Non di questo si tratta ma di un “motivo più banale: Semplicemente il programma sta su Rete 4” ed è un tributo a ciò. Nessun significato di tipo politico, come si tende a ipotizzare. Nicola Porro, noto giornalista e conduttore televisivo, è fatto così. Abituato a rispondere con franchezza, ad essere schietto e coerente con la verità e le proprie idee, a non fare sconti a nessuno. Si può essere d'accordo o meno con il suo punto di vista ma questo bisogna riconoscerglielo. E l’attualità politica per lui è un piatto ghiotto. Induce a commenti fulminanti nonostante sia appena sceso da un aereo. Così una semplice chiacchierata può diventare l’occasione per toccare temi importanti del contesto italiano. Partendo magari da qualche considerazione spicciola per arrivare all’essenza ultima di un Paese stretto tra la necessità di far quadrare i conti pubblici e di avviare crescita e occupazione, di un mondo che cambia e ci trascina nel suo vortice globalizzante. Di un governo impegnato a dimostrare che le promesse fatte in campagna elettorale possono in tutto o in parte concretizzarsi.
Nicola, questo governo gialloverde sembra vivere un momento di estrema tensione. Basta pensare agli ultimi fatti e in particolare alla Tap cui il M5S dice si mentre alla Tav dice no. A questo proposito ci sono per altro differenze di vedute all’interno dello stesso schieramento pentastellato e attriti con la Lega che ha interessi a volte distanti. Esiste anche un dissidio sul decreto sicurezza voluto da Salvini sul quale una decina di parlamentari pentastellati minacciano di votare no. Insomma i motivi di contrasto non mancano. Si odono degli scricchiolii. A tuo avviso M5S e Lega riusciranno a trovare una composizione e far durare l’esecutivo?
“Lo capiremo in realtà soltanto dopo le elezioni europee. Con esse potrebbero cambiare i pesi all’interno dell'esecutivo, evidenziarsi le condizioni per la creazione di un nuovo equilibrio in caso di crisi di governo. Da considerare inoltre che gran parte degli eletti del M5S non potranno ripresentarsi alle prossime elezioni politiche e questo potrebbe rappresentare un elemento capace di renderli più tolleranti verso posizioni oggi divergenti”.
Molti osservatori fanno notare che fare opposizione è più facile che governare, e si riferiscono in particolare al M5S. D’altra parte si mette in risalto che l’esecutivo Conte è comunque frutto della volontà dei cittadini, stanchi di un certo tipo di establishment e di un certo tipo di politiche, e che i sondaggi testimoniano come questa predilezione continui.
“Effettivamente i sondaggi dicono che la luna di miele sta durando più dei cento giorni indicati. Certo, governare è davvero più difficile del fare opposizione, e l’opposizione del M5S in questi anni è stata totalmente antagonista. Contro l’establishment, appunto. Ma quando si diventa establishment l’esercizio di quell’antagonismo purtroppo non è più possibile. A quel punto vanno fatte scelte precise”.
Con la legge di Bilancio e gli allegati sono ai nastri di partenza il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza, cari al M5S. Contengono tuttavia dei paletti che ne limitano la portata originaria. Anche Quota 100 per le pensioni, caposaldo del Carroccio, dovrebbe essere pronta al varo. Ma anche in questo caso alcuni tasselli ridimensionano le intenzioni originarie. Si può parlare a questo proposito di rispetto dell’accordo oppure si tratta di un rimescolamento delle carte a danno delle attese dei rispettivi elettorati?
“C’è un rispetto dell’accordo, ma ognuno dei due schieramenti di governo ha dovuto fare dei compromessi. I cinquestelle rispettano la promessa del reddito di cittadinanza, che è alla fine solo un sussidio di disoccupazione, un grande spreco assistenziale da campagna elettorale, ma non sono riusciti a mantenere appieno l’altra loro promessa del no assoluto alle grandi infrastrutture. Salvini invece ha cercato di rispettare appieno la promessa (a costo zero) della durezza nei confronti dell’immigrazione, e poi Quota 100, anche se scopriamo essere in verità Quota almeno 100. Non è riuscito però a rispettare minimamente la promessa della Flat tax”.
Questo può essere considerato grave da una parte dell’elettorato leghista.
“Chiunque governa deve fare i conti con il possibile, non con i sogni. Quando governi è normale non riuscire a fare tutto quello che si è promesso, e sono sufficientemente anziano da sapere che tali cose avvengono in tutti i governi”.
Quando si tratta di fare politiche espansive – si sostiene - è giusto fare manovre in deficit come ha fatto il governo. Condividi la manovra gialloverde?
“Non condivido prima di tutto la premessa: questa non è una manovra espansiva, è una manovra assistenziale. Non ha nulla di espansivo se non per il debito pubblico. Nulla di essa mi induce a pensare che possa creare posti di lavoro”.
Quindi quanto detto da Di Maio, che il Pil si riprenderà come la felicità dei cittadini, cos’è, una boutade?
“Più che una boutade risulterà una presa in giro, come quando dicevano che non avrebbero fatto la TAP in Puglia. Temo sappiano già che questo non avverrà mai, ma continuano a dirlo”.
I vincoli dell’Europa a volte impediscono di avviarsi sulla strada dello sviluppo. Nel M5S ed anche nella Lega non manca chi parla di poteri finanziari che per realizzare i loro interessi impediscono ai governi di fare le loro scelte.
“Sciocchezze. Non si può fare di tutte le erbe un fascio: una cosa sono i mercati e un’altra i commissari europei. I commissari europei sono in campagna elettorale e cercano di condizionare questo governo. Tutto vero. I mercati però non sono in campagna elettorale: i mercati pensano soltanto a far soldi, come sempre, e da sempre. Tutt’e due fanno gli affari loro, solo che i mercati lo fanno per far denaro e gli altri per essere eletti, questa è la differenza. Mettere insieme le due cose non ha senso”.
Ma quest’Europa è da cambiare, sì o no?
“Si, così com’è è da cambiare. Siamo però artefici del nostro destino. Fino a poco tempo fa pensavamo a questa Europa come la salvezza, e fino al ’92 o ’93 si stigmatizzava chi era contro di essa. Berlusconi era contro l’Europa, Martino era contro l’Europa. Loro ed altri venivano tacciati di essere euroscettici, di non volere l’ingresso nell’euro. Prima se la sono presa contro di loro e adesso gli stessi che ci hanno fatto commettere l'errore ci spiegano che l’Europa non funziona. C’è da ridere, mi sembra una cosa un po’ ridicola. Detto questo, uno come Romano Prodi però una cosa giusta la dice, e cioè che non possiamo pensare di chiuderci dentro i nostri confini. Non riusciremo più a farlo”.
La sinistra, e non solo quella italiana, è in crisi. Crisi di contenuti, di valori o cosa?
“La crisi della sinistra mi interessa quanto il sesso degli angeli”
Provo a girartela così: cosa ha sbagliato il Pd nei confronti del proprio elettorato? Ha reciso il cordone ombelicale che lo legava alla base? Ha fatto scelte non più di sinistra?
“Voglio dire questo: tanti apparenti fenomeni ci raccontano perché è andato male questo o quel partito, io vorrei vedere questi fenomeni alla guida di quei partiti per valutare cosa sanno fare. Per il resto credo sia come spiegare a un falegname perché ha sbagliato la libreria. Non so perché l’ha sbagliata, conta solo che la libreria fa schifo. I risultati non ci sono e dunque nel Pd avranno senz’altro sbagliato cose rilevanti. In definitiva l’argomento mi appassiona poco”.
Quindi è inutile chiederti cosa ha sbagliato Renzi. La reazione immagino sia la stessa.
“C’è una cosa che mi dà l’orticaria: che tutti ora fanno i maestrini di Renzi, ma quando era al 40 per cento alle Europee tutti erano renziani. Oggi tutti sono pronti a spiegargli cosa ha sbagliato. Per quanto mi riguarda potrei dire che ha sbagliato, per esempio, ad avermi fatto fuori dalla Rai. Per il resto sono affari suoi”.
Il Pd si sta muovendo per trovare un nuovo leader, c’è chi parla di Minniti e chi di Zingaretti. Tu vedi in giro qualche altra figura all’altezza?
“Sono talmente pieni di problemi che è difficile dire qualcosa. Io vedo prima di tutto una molteplicità di Pd: il Pd di Minniti e quello di Del Rio, il Pd di Renzi e quello di Boccia o Zingaretti, quello di Veltroni e quello degli ex D’Alema e Bersani. E allora cos’è il Pd? Non lo so, non riesco a capirlo. E’ il partito di Del Rio che voleva aprire i porti ai disperati della immigrazione o quello di Minniti che sostanzialmente bastonava l’immigrazione? Ripeto: non lo so”.
Impossibile non parlare di Berlusconi e di Forza Italia. Hanno un futuro? Di recente l’ex Cavaliere ha invitato la Lega a tornare sulla retta via, ai programmi scritti insieme. In pratica ad abbandonare il M5S. Accadrà?
“Molto difficile che un partito relegato in questo momento a inseguire nei sondaggi, nei consensi degli elettori, possa chiedere alla Lega di fare qualche cosa. E’ come se Fini a suo tempo avesse avuto il potere di chiedere a Berlusconi di fare qualche cosa”.
Perché la Lega, un partito tradizionalmente orientato a destra, ha tanto successo?
“Perché questo è un Paese cui i partiti di destra sono sempre piaciuti. Quando Forza Italia è diventato un partito che non si capiva più cosa fosse ha perso consensi. E continua a perderne. Quando un partito è orientato a destra in questo nostro Paese raccoglie sempre, e poi oggi il vento soffia in quella direzione. In ogni caso la collocazione è importante. Quando assumi una certa identità finisci col prendere un pezzo di campo, un partito che non prende un pezzo di campo, invece, non è riconoscibile e ne paga le conseguenze”.
Nel tuo fortunato programma Quarta Repubblica passano politici influenti. Non mi permetto di chiederti se qualcuno ti ha colpito in modo particolare, ti posso però chiedere se in linea generale consideri all’altezza la classe politica che abbiamo in questo momento?
“Se mi posso permettere invece rispondo tranquillamente alla prima domanda. Ho avuto ospite Luigi Di Maio in trasmissione e l’ho molto incalzato. Appena si è seduto gli ho detto che non condividevo per niente il reddito di cittadinanza, ho fatto cioè una manifestazione del mio pensiero non da conduttore asettico ma da conduttore partecipe, e dopo questo mio disclosure ho trovato Di Maio molto ma molto efficace. Salvini è anche lui efficace ma batte su un tasto che rischia col tempo di essere oltremodo conosciuto. L’efficacia potrebbe dunque scemare perché quanto lui dice tutti se lo aspettano. Ho trovato invece Di Maio, da un punto di vista televisivo e tecnico molto, molto, sul pezzo”.
Il fascino dell’enfant prodige?
“Il mio non è un giudizio di valore sul suo programma, ma sulla sua capacità e presenza televisiva. Televisivamente si è dimostrato davvero molto bravo”.
Qual è il rischio più grosso che vedi in questo momento per l’Italia? C’è chi paventa perfino il pericolo di rigurgiti fascisti.
“Il vero problema di questo Paese è che si occupa dei dettagli, dei piccoli aspetti, e non capisce che siamo in mezzo a una rivoluzione talmente incredibile del mondo produttivo per cui tutte le cose di cui ci stiamo occupando in questo momento sono peanuts, sono noccioline. Il tema fondamentale è che stiamo ad occuparci dell’euro, dell’Europa, del reddito di cittadinanza, delle pensioni sociali, tutte cose – lo comprendo – fondamentali in queste condizioni straordinarie, ma non ci rendiamo conto che l’Italia è sempre più, e sempre più diventerà, marginale all’interno di un mondo in cui prima l’Europa e a seguire l’Italia stanno perdendo il loro status. Questo è il vero problema. Noi siamo fortunati perché siamo nati nella frazione di pianeta più felice. Temo però che tra un po’ di anni, in modo molto rapido, le cose cambieranno”.
Ma è inevitabile o si può fare qualcosa?
“Io non credo a nulla di inevitabile, non credo all’ineluttabilità di nulla, se non della morte, e dunque ci si può sicuramente adoperare in merito. Ma se pensiamo che mandare 100 persone in pensione significhi mettere 100 persone al lavoro, se qualcuno pensa che i prossimi lavori devono essere a tempo indeterminato grazie al decreto dignità, e se questo Paese pensa che il tema sia quello di aumentare il ruolo dello Stato per fare welfare non capendo che abbiamo pressioni migratorie per cui lo stato sociale verrebbe spazzato via anche se avessimo il 100 per cento di tasse, sbagliamo di grosso. La verità è che non riusciamo a inserirci nello spirito della storia, per usare parole importanti. Allo stato invece questo è un Paese da cui migliaia e migliaia di persone che contano e pensano, spesso giovani, se ne sono già andate”
, Giornalisti, ...
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente,
visto che ne può cogliere al volo un'ottima occasione, anche contando poco o nulla nella compagine di governo, approfitti della grave situazione italiana per cercare di recuperare il meglio della marmaglia di politici, imprenditori, opinionisti, economisti, giornalisti, distogliendolo dalle solite grandi cazzate, spiegando che le misure da adottare oggi sono elementari, ma straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono, alla base di tutte le proposte possibili ed immaginabili, la riforma della regola economica richiedente...
...la elementare rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il continuo ed automatico rispetto reciproco tra i diversi strati economico-sociali !
Attenzione, allora ....
Sigg. Politici, Imprenditori, Opinionisti, Economisti, Giornalisti, in difficoltà di sopravvivenza...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche, imprenditoriali, opinioniste, economiste, giornalistiche di scarso amore verso il Prossimo, ma grande solo verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
dal dativo e ablativo latino...
"Agli Uomini e Per gli Uomini",
senza intermediazioni fasulle!!!
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 1 Novembre 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate