TEATRINO POLITICO
La faticosa riqualificazione degli allevatori di polli
Il breakpoint della finta democrazia:
Ieri l'allarme dalle oche del Campidoglio, oggi dalla stia di Palazzo Chigi

Dopo il Processo di Norimberga per i crimini di guerra ...

(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera:)

Processo di Norimberga è il nome comunemente usato per due distinti gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. I processi si tennero nella città tedesca di Norimberga (Nürnberg) dal 20 novembre 1945 al 1 ottobre 1946 nel Palazzo di Giustizia di Norimberga (l'unica corte tedesca abbastanza grande da poter contenere l'evento e che non fosse stata distrutta dai bombardamenti alleati). Il primo e più famoso di questi processi fu il Processo dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale militare internazionale (IMT), che giudicò ventiquattro dei più importanti capi nazisti catturati (o ancora ritenuti in vita). Il secondo gruppo di processi fu per criminali di guerra inferiori, tenuto sotto la Legge numero 10 del Consiglio di Controllo dal Tribunale militare di Norimberga (NMT), e comprese anche il famoso Processo ai dottori.

... a quando il Processo di Roma per i crimini di pace ?

(Da Hominibus, riproposizione di riflessioni:)

Dopo il giorno della Liberazione o della Libertà, che dir si voglia,
dedicato alla memoria degli orrori del nazismo e del fascismo,
chiediamo
quando se ne potrà dedicare uno ad un tipo di violenza
sottile, quotidiana, praticata con il sorriso sulle labbra,
non nel furore delle guerre, ma in tempo di pace,
che
non assume la forza tragica dei racconti
e delle immagini di quegli eventi,
ma
é più subdola e devastante
per l'intero genere umano
perché  condiziona assiduamente
il destino di miliardi di uomini in tutto il mondo,
costretti ad emigrare anche da Paesi ricchi di risorse,
che sono privatizzate da ristrette bande di prepotenti malfattori,
oppure, cittadini di Paesi cosiddetti democratici, ma amministrati con
 
SISTEMI FISCALI PER BENESTANTI
che non  hanno mai turbato minimamente l'animo e la mente di legislatori e governanti
per i quali, anzi, si immaginano persino collocazioni in un pantheon per grandi statisti,
malgrado abbiano sempre agito in aperto contrasto ai principi di equità amministrativa!

Di seguito abbiamo indicato, in ordine ascendente di tempo e di responsabilità, tutti gli avvicendamenti di istituzioni, personaggi e partiti che, a nostro avviso, hanno portato l'Italia di oggi, a quasi settanta anni dall'inizio della sua storia democratica, a dover ancora sopportare governanti che si permettono l'arbitrio di trastullarsi con le modalità del prelievo fiscale in assoluta casualità e libertà, tranne il vincolo del voto di scambio, benché gli stuoli dei legiferanti e governanti, sulla carta, sembrano essere stati sempre composti, almeno fino a qualche legislazione fa, da teste lucide, grondanti di sapienza, saggezza, onorificenze ed esperienze pluridecennali nella gestione della cosa pubblica. I signori sotto menzionati, specialmente quelli di oggi, testimoni dell'attuale sfascio del sistema impositivo, non hanno voluto capire né forse mai capiranno, per interesse personale o handicap formativo, che il sistema fiscale basato principalmente sul reddito può essere in qualche modo ammesso solo in momenti difficili, come nel nostro dopoguerra, in cui l'economia del Paese era ridotta ai minimi termini ed era necessario ricostituire sicurezza e stabilità, ma é assolutamente inadatto e paradossale adesso che la vita politica, sociale ed economica dell'Italia é ritornata a regime, perché questo tipo di fiscalità, perpetuando la protezione del patrimonio, produce fenomeni abnormi che ne falsano la corretta partecipazione alla copertura delle spese comuni e sono motivo di  distorsione del mercato finanziario, favorendo investimenti speculativi e parassitari, a scapito dell'indispensabile sostegno verso i vitali processi della produzione.

Ai giorni nostri é più che mai urgente estendere anche al fisco le regole del mercato per rendere moderno,  efficiente, razionale ed economico l'attuale rapporto di tipo confessionale tra Stato e Cittadino nell'esercizio dell'imposizione fiscale ed eliminare la pletora di intermediari, spesso disonesti, ed imposte come Ici, Iva, Ires, Irpef, Monopoli, Accise, Lotterie, ecc.

Per raggiungere questo assetto insistiamo che siano necessarie e condivisibili, con menti scevre da pregiudizi atavici, le seguenti modifiche all'ordinamento vigente:

  1. Sottrarre, innanzitutto, al Parlamento la potestà di legiferare sulle modalità del prelievo fiscale, le quali debbono essere fissate una volta per tutte e rimanere immutabili al mutare di maggioranze e governi;

  2. Assegnare ad un Ente tecnico, esterno alla politica, il compito di organizzare un sistema strettamente contabile-amministrativo che rilevi la distribuzione nominativa della ricchezza patrimoniale, mobiliare ed immobiliare, e, mediante la istituzione della Borsa dei cespiti fiscali (BCF), realizzi l'imperativa pubblicità a tutte le operazioni di costituzione, trasferimento a qualsiasi titolo, distruzione o cessazione di tali elementi, autorizzando offerte pubbliche di acquisto per cespiti risultanti imputati a valori inferiori a quelli di mercato;

  3. Abbandonare il riferimento ai redditi di qualsiasi origine, come imponibile fiscale, per la connaturata difficoltà di rilevazione, specialmente per quelli più elevati;

  4. Esentare da imposte i trasferimenti a qualsiasi titolo di beni patrimoniali, mobili ed immobili, inclusa la ricchezza finanziaria, perché essa costituisce la linfa vitale per la economia di un Paese, a cui bisogna assicurare la circolazione più leggera possibile;

  5. Rendere rigoroso ed efficiente il controllo della congruità patrimoniale delle operazioni che prevedono importazioni/esportazioni di beni, servizi e capitali da e per l'estero, in armonia con i principi della fiscalità patrimoniale;

  6. Utilizzare i valori di borsa, già disponibili, per l'imposizione fiscale delle aziende quotate, e l'attivo patrimoniale ai valori di mercato, escludendo i valori finanziari e di funzionamento, per quelle non quotate (terreni, fabbricati, stabilimenti, impianti, attrezzature, arredi, concessioni, brevetti in uso, ecc.);

  7. Ridurre al minimo i servizi pubblici in regime di monopolio e le partecipazioni pubbliche in imprese private, per impedire la metastasi dell'ingerenza politica;

  8. Liberare i rapporti di lavoro da qualsiasi onere aggiuntivo alla retribuzione spettante per il lavoro effettivo svolto, evitando di far gravare direttamente sui beni e servizi al consumo imposte che sarebbe più ragionevole far regolare al lavoratore in base alla sua capacità contributiva complessiva, e trattamenti previdenziali, invitando i legislatori a voler considerare il prestatore d'opera come persona adulta, capace di saper scegliere la strategia migliore per assicurarsi autonomamente il futuro più consono alle proprie esigenze, anche in assenza di invadenti tutori politici, interessati principalmente alla gestione delle poltrone e dei fondi relativi;

  9. Attribuire gli ammortizzatori sociali ad esclusivo e completo carico dello Stato, al fine di sollevare le attività produttive pubbliche e private da oneri impropri, come il  dover garantire sicurezza e stabilità sociale,  che va al di là dei naturali obiettivi di economia, redditività, competitività e salvaguardia degli investimenti effettuati;

  10. Procedere alla ripartizione della spesa definita dal Parlamento mediante l'applicazione di un'unica imposta annuale con una aliquota uguale per tutti, neppure progressiva per eliminare qualsiasi residuo di incertezza o libertà politica, definita dal rapporto:
Imposta annuale sulla capacità contributiva (I.A.C.C)
=
Ammontare del preventivo di spesa pubblica (P.S.P.)
 /
Ammontare della ricchezza patrimoniale nazionale (R.P.N.).
 
Da una indagine elementare sulla ricchezza patrimoniale italiana, mobiliare ed immobiliare, al valore reale di mercato, che incontra mille difficoltà e resistenze, perché richiede la disponibilità di dati mai richiesti o ritenuti necessari da legislatori e governanti, sembra attendibile che questa possa attestarsi oltre l'astronomica cifra di
 
100 mila miliardi di euro !!!
 
consentendo di ipotizzare, insieme ad una grande razionalizzazione, semplificazione e conseguente economia della macchina amministrativa e di controllo:
  • Una imposta unica annuale al 4/6 per mille per ottenere il gettito equivalente alle imposte dirette, indirette ed in conto capitale;
  • Una imposta una tantum all' 1,5 per cento per azzerare l'intero debito pubblico, anche a titolo di minimo risarcimento del secolare favore fiscale goduto dal patrimonio.
Ecco l'elenco dei responsabili storici del fisco classista,
ancora in auge nel terzo millennio, in  ITALIA :

Governi della Repubblica

Periodo Nome del Governo Presidente del Consiglio Foto Partito Coalizione
ASSEMBLEA COSTITUENTE          
10 luglio 1946 - 2 febbraio 1947
Governo De Gasperi II Alcide De Gasperi DC DC-PSI-PCI-PRI
2 febbraio 1947 - 31 maggio 1947 Governo De Gasperi III Alcide De Gasperi DC DC-PSI-PCI
31 maggio 1947 - 23 maggio 1948 Governo De Gasperi IV Alcide De Gasperi DC DC-PSDI-PLI-PRI
I LEGISLATURA          
23 maggio 1948 - 27 gennaio 1950 Governo De Gasperi V Alcide De Gasperi DC DC-PSDI-PLI-PRI
27 gennaio 1950 - 26 luglio 1951 Governo De Gasperi VI Alcide De Gasperi DC DC-PSDI-PRI
26 luglio 1951 - 16 luglio 1953 Governo De Gasperi VII Alcide De Gasperi DC DC-PRI
II LEGISLATURA          
16 luglio 1953 - 17 agosto 1953 Governo De Gasperi VIII Alcide De Gasperi DC DC
17 agosto 1953 - 18 gennaio 1954 Governo Pella Giuseppe Pella DC DC
18 gennaio 1954 - 10 febbraio 1954 Governo Fanfani I Amintore Fanfani DC DC
10 febbraio 1954 - 6 luglio 1955 Governo Scelba Mario Scelba DC DC-PSDI-PLI
6 luglio 1955 - 19 maggio 1957 Governo Segni I Antonio Segni DC DC-PSDI-PLI
19 maggio 1957 - 1 luglio 1958 Governo Zoli Adone Zoli DC DC
III LEGISLATURA          
1 luglio 1958 - 15 febbraio 1959 Governo Fanfani II Amintore Fanfani DC DC-PSDI
15 febbraio 1959 - 25 marzo 1960 Governo Segni II Antonio Segni DC DC
25 marzo 1960 - 26 luglio 1960 Governo Tambroni Fernando Tambroni DC DC
26 luglio 1960 - 21 febbraio 1962 Governo Fanfani III Amintore Fanfani DC DC
21 febbraio 1962 - 21 giugno 1963 Governo Fanfani IV Amintore Fanfani DC DC-PSDI-PRI
IV LEGISLATURA          
21 giugno 1963 - 4 dicembre 1963 Governo Leone I Giovanni Leone DC DC
4 dicembre 1963 - 22 luglio 1964 Governo Moro I Aldo Moro DC DC-PSI-PSDI-PRI
22 luglio 1964 - 23 febbraio 1966 Governo Moro II Aldo Moro DC DC-PSI-PSDI-PRI
23 febbraio 1966 - 24 giugno 1968 Governo Moro III Aldo Moro DC DC-PSI-PSDI-PRI
V LEGISLATURA          
24 giugno 1968 - 12 dicembre 1968 Governo Leone II Giovanni Leone DC DC
12 dicembre 1968 - 5 agosto 1969 Governo Rumor I Mariano Rumor DC DC-PSI-PSDI-PRI
5 agosto 1969 - 27 marzo 1970 Governo Rumor II Mariano Rumor DC DC
27 marzo 1970 - 6 agosto 1970 Governo Rumor III Mariano Rumor DC DC-PSI-PSDI-PRI
6 agosto 1970 - 17 febbraio 1972 Governo Colombo Emilio Colombo DC DC-PSI-PSDI-PRI
17 febbraio 1972 - 26 giugno 1972 Governo Andreotti I Giulio Andreotti DC DC
VI LEGISLATURA          
26 giugno 1972 - 7 luglio 1973 Governo Andreotti II Giulio Andreotti DC DC-PSDI-PLI
7 luglio 1973 - 14 marzo 1974 Governo Rumor IV Mariano Rumor DC DC-PSI-PSDI-PRI
14 marzo 1974 - 23 novembre 1974 Governo Rumor V Mariano Rumor DC DC-PSI-PSDI
23 novembre 1974 - 12 febbraio 1976 Governo Moro IV Aldo Moro DC DC-PRI
12 febbraio 1976 - 29 luglio 1976 Governo Moro V Aldo Moro DC DC
VII LEGISLATURA          
29 luglio 1976 - 11 marzo 1978 Governo Andreotti III Giulio Andreotti DC DC
11 marzo 1978 - 20 marzo 1979 Governo Andreotti IV Giulio Andreotti DC DC
20 marzo 1979 - 4 agosto 1979 Governo Andreotti V Giulio Andreotti DC DC-PSDI-PRI
VIII LEGISLATURA          
4 agosto 1979 - 4 aprile 1980 Governo Cossiga I Francesco Cossiga DC DC-PSDI-PLI
4 aprile 1980 - 18 ottobre 1980 Governo Cossiga II Francesco Cossiga DC DC-PSI-PRI
18 ottobre 1980 - 28 giugno 1981 Governo Forlani Arnaldo Forlani DC DC-PSI-PSDI-PRI
28 giugno 1981 - 23 agosto 1982 Governo Spadolini I Giovanni Spadolini PRI DC-PSI-PSDI-PRI-PLI
23 agosto 1982 - 1 dicembre 1982 Governo Spadolini II Giovanni Spadolini PRI DC-PSI-PSDI-PRI-PLI
1 dicembre 1982 - 4 agosto 1983 Governo Fanfani V Amintore Fanfani DC DC-PSI-PSDI-PLI
IX LEGISLATURA          
4 agosto 1983 - 1 agosto 1986 Governo Craxi I Bettino Craxi PSI DC-PSI-PRI-PSDI-PLI
1 agosto 1986 - 17 aprile 1987 Governo Craxi II Bettino Craxi PSI DC-PSI-PRI-PSDI-PLI
17 aprile 1987 - 28 luglio 1987 Governo Fanfani VI Amintore Fanfani DC DC
e indipendenti
X LEGISLATURA          
28 luglio 1987 - 13 aprile 1988 Governo Goria Giovanni Goria DC DC-PSI-PRI-PSDI-PLI
13 aprile 1988 - 22 luglio 1989 Governo De Mita Ciriaco De Mita DC DC-PSI-PRI-PSDI-PLI
22 luglio 1989 - 12 aprile 1991 Governo Andreotti VI Giulio Andreotti DC DC-PSI-PRI-PSDI-PLI
12 aprile 1991 - 28 giugno 1992 Governo Andreotti VII Giulio Andreotti DC DC-PSI-PSDI-PLI
XI LEGISLATURA          
28 giugno 1992 - 28 aprile 1993 Governo Amato I Giuliano Amato PSI DC-PSI-PLI-PSDI
28 aprile 1993 - 10 maggio 1994 Governo Ciampi Carlo Azeglio Ciampi Indipendente DC-PSI-PLI-PSDI
e indipendenti di Sinistra
XII LEGISLATURA          
10 maggio 1994 - 17 gennaio 1995 Governo Berlusconi I Silvio Berlusconi FI FI-AN-LN-CCD
17 gennaio 1995 - 17 maggio 1996 Governo Dini Lamberto Dini Indipendente Governo Tecnico
XIII LEGISLATURA          
17 maggio 1996 - 21 ottobre 1998 Governo Prodi I Romano Prodi L'Ulivo PDS-PPI-RI-FV
21 ottobre 1998 - 22 dicembre 1999 Governo D'Alema I Massimo D'Alema DS DS-PPI-RI-FV-PDCI-SDI-UDR
22 dicembre 1999 - 25 aprile 2000 Governo D'Alema II Massimo D'Alema DS DS-PPI-RI-FV-PDCI-DEMO-UDEUR
25 aprile 2000 - 11 giugno 2001 Governo Amato II Giuliano Amato L'Ulivo DS-PPI-RI-FV-PDCI-SDI-DEMO-UDEUR
XIV LEGISLATURA          
11 giugno 2001 - 23 aprile 2005 Governo Berlusconi II Silvio Berlusconi FI FI-AN-LN-UDC
23 aprile 2005 - 17 maggio 2006 Governo Berlusconi III Silvio Berlusconi FI FI-AN-LN-UDC
XV LEGISLATURA          
17 maggio 2006 - 8 maggio 2008 Governo Prodi II Romano Prodi L'Ulivo DS-DL-PRC-RNP-PDCI-IDV-FV-UDEUR
XVI LEGISLATURA          
8 maggio 2008 - in carica Governo Berlusconi IV Silvio Berlusconi PdL PdL-LN
  Ma, al di sopra delle personalità incluse nelle istituzioni in elenco,
é inevitabile denunciare le gravi inadempienze a carico dei ...

Presidenti della Repubblica,

N. Nome Foto Scrutini Percentuale Dal Al Partito Stendardo Senatore a vita fino al
I Enrico De Nicola 1 72,9%
(405 voti su 556)
1° gennaio 1948 [1] 12 maggio 1948 PLI 1 ottobre 1959
II Luigi Einaudi 4 59,4%
(518 voti su 872)
12 maggio 1948 11 maggio 1955 PLI 30 ottobre 1961
III Giovanni Gronchi 4 78,9%
(658 voti su 883)
11 maggio 1955 11 maggio 1962 DC 17 ottobre 1978
IV Antonio Segni 9 52,6%
(443 voti su 842)
11 maggio 1962 6 dicembre 1964[2] DC 1 dicembre 1972
V Giuseppe Saragat 21 68,9%
(646 voti su 937)
29 dicembre 1964 29 dicembre  1971 PSDI 11 giugno 1988
VI Giovanni Leone 23 52,0%
(518 voti su 996)
29 dicembre  1971 15 giugno 1978[2] DC 9 novembre 2001[3]
VII Alessandro Pertini 16 83,6%
(832 voti su 995)
9 luglio 1978 29 giugno 1985[2] PSI 24 febbraio 1990
VIII Francesco  Cossiga 1 76,6%
(752 voti su 997)
3 luglio 1985 28 aprile 1992[2] DC in carica
IX Oscar  Luigi  Scalfaro 16 66,3%
(672 voti su 1014)
28 maggio 1992 15 maggio  1999[2] DC
(ora PD)
in carica
X Carlo  Azeglio  Ciampi 1 77,7%
(707 voti su 990)
18 maggio 1999 10 maggio  2006[2] Indipendente
(ora PD)
in carica
XI Giorgio  Napolitano 4 54,8%
(543 voti su 990)
15 maggio  2006 in carica DS
(divenuto PD)
già Senatore a vita dal 2005 al 2006

a cui l'art.74 della Costituzione dà la potestà di vigilare sulla qualità delle attività parlamentari e richiedere chiarimenti ed approfondimenti sulla correttezza delle leggi da promulgare, i quali sono colpevoli di avere favorito, nell'ambito del prelievo fiscale, sempre il ceto medio-alto di appartenenza; pertanto, siamo convinti che, almeno per la legge del contrappasso, visto che non valgono denunce alle procure della Repubblica, né gli esposti al C.S.M. che si ritrae dalle sue responsabilità, definendo incensurabili i delitti permessi dalla giurisdizione vigente, anche se riguardanti lesioni di diritti oggettivi come la ordinaria aspettativa di equità nei conti, siano (per i soggetti già passati a miglior vita) o saranno (per quelli ancora viventi, ma quasi tutti prossimi per età e limiti naturali)  condannati nell'aldilà a scontare la pena di servire umilmente ed onestamente, insieme ai componenti la magistratura ordinaria e costituzionale, il prossimo più debole, che sulla terra hanno collaborato stolidamente a tiranneggiare, offrendogli aiuti apparenti, dopo averlo massacrato di imposte subdole ed ipocrite,

in attesa che sia possibile un giorno istruire un ...

Processo ai criminali in tempo di pace !
 
Roma, 3 Maggio 2009
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
strozzate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti.

 

Le nostre convinzioni:

 "Solo un sistema fiscale basato sulla tassazione della ricchezza reale

può rendere morale ed equamente impegnativo il suo esercizio

e costituire il vero fondamento di una società moderna e pacificata

in cui

il povero accetta con maggiore serenità il suo stato,

perché sa che vivere da ricco comporta una commisurata sollecitudine

ed il ricco non ha paura di impoverire,

perché sa che potrà apprezzare il piacere del vivere semplice ed il valore delle piccole cose!"

 

La terza via, tra capitalismo e comunismo:

"Uno Stato liberale che incentivi e sostenga l’iniziativa privata

in un sistema fiscale di tipo patrimoniale, 

connubio naturale per mediare interesse pubblico e privato

e liberare da ipocrisia il rapporto tra amministratori ed amministrati"

Infine:

Nessuna riforma della legge elettorale
potrà risolvere i problemi di frammentazione politica e debolezza dei governi,
le cui vere cause e rimedi non sono quelli che movimentano il dibattito politico,
ma dipendono dalla vigenza di principi classisti, difficilmente condivisibili,
che,
generando un clima di confronto viziato all'origine dall'arroganza,
crea
le premesse per la proliferazione disordinata di atteggiamenti di difesa,
facendo oscillare la società tra contrapposti e trasversali estremismi,
in un interminabile e letale scontro intestino senza soluzione !