La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 529 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via
Il ministro Tria col premier Conte e il vicepremier Di Maio
Alle dieci di sera dell’ottavo giorno di attesa, la Nota di aggiornamento della politica economica e finanziaria è arrivata in Parlamento. E anche a Bruxelles dove però gli uffici erano chiusi da un pezzo. Questa volta non c’erano balconi aperti e adunate in piazza come una settimana fa. Adesso i numeri che raccontano il quadro macroeconomico sono scritti, le politiche sottese anche, e d’ora in poi, come si dice, le chiacchiere stanno a zero. Cioè si fa sul serio e senza scuse.
“Confido - scrive il ministro Giovanni Tria nella premessa al documento lungo 138 pagine - che la presente Nota di Aggiornamento ponga le basi per una vera ripresa dell'Italia nei prossimi anni. L’obiettivo primario è promuovere una ripresa vigorosa, puntando su un incremento adeguato della produttività del sistema paese e del suo potenziale di crescita e di conseguire una maggiore resilienza rispetto alla congiuntura e al peggioramento del quadro economico internazionale”. Parole sante, utili a rabbonire Bruxelles che però ha già fatto sapere che non ci saranno sconti e il giudizio si baserà “solo sui numeri di previsione del 2019”. Quando, cioè, il deficit è confermato che arriverà al 2,4%. Decisamente troppo. Anche se diminuirà, insieme al debito pubblico, nei due anni a seguire.
Tutto il Def in dettaglio: leggi il documento del governo
Ai Commissari europei e ai capi di governo dei 27 che da giorni accusano palazzo Chigi di non rispettare le regole fondanti della Ue, il governo consegna una sorta di appello alla collaborazione e al cambiamento. L’Italia, si legge nell’introduzione, “vuole giocare un ruolo critico ma anche propositivo e propulsivo riguardo all'approfondimento dell'Unione Monetaria e alle politiche dell'Unione Europea, al fine di rafforzare la crescita economica e sociale e il ribilanciamento fra paesi membri in termini di livelli di reddito e di occupazione”. Sarebbe necessario, ad esempio, che “le politiche europee e le regole fiscali comuni fossero maggiormente orientate alla crescita e alla convergenza economica fra i paesi dell'Area euro”.
La Nota conferma le cifre date mercoledì dal premier Conte e dal ministro Tria. E’ ufficializzato, finalmente, anche il Pil. Dunque, il deficit sarà del 2,4% nel 2019, 2,1% nel 2020 e 1,8% nel 2021. Il debito è destinato a scendere di quattro punti in tre anni: dal 130,9% del 2018, al 130% del 2019, al 129,2% del 2020 fino al 126,7% del 2021. Il Pil, assai ridimensionato nel 2018 (1,2 contro l’1,5% previsto) aumenterà dello 0,6% nel 2019 (1,8), dello 0,5 nel 2020 (1,7%) e dello 0,3% nel 2021 (1,5%). “L'obiettivo del Governo - scrive Tria - è ridurre sensibilmente il divario di crescita con l'area euro (il ministro aveva detto, dimezzare, ndr). Su un orizzonte più lungo, l'Italia dovrà crescere più rapidamente del resto d'Europa, onde recuperare il terreno perso negli ultimi vent'anni. Questi obiettivi di crescita economica sono ambiziosi ma realistici”. Miele per i palati di chiunque. Ancora più prelibato se si pensa che la disoccupazione, secondo le tabelle del Def, scenderà fino all’8,6% nel 2021 (oggi è intorno al 10%).
La “manovra del popolo” firmata e voluta dal governo del cambiamento gialloverde contiene subito, nelle prime pagine, una vistosa violazione costituzionale. Infatti cancella, senza una vera modifica della Carta, il principio introdotto dal Parlamento nel 2012 in ben quattro articoli (81, 97, 117 e 119): il pareggio di bilancio. Nella relazione che accompagna il Def, si legge che il pareggio di bilancio in termini strutturali, sarà raggiunto gradualmente negli anni a seguire. Il percorso riprenderà “quando tasso di crescita del Pil reale e disoccupazione saranno tornati ai valori pre-crisi”. Speriamo presto ma chissà quando.
La Nota introduce una manovra il cui valore si aggira trai 35 e i 40 miliardi. Di questi circa 20 se ne vanno tra reddito di cittadinanza, revisione dei centri per l’impiego, superamento della Fornero e flat tax, le misure bandiera di 5 Stelle e Lega. A questa cifra vanno aggiunti i 12,5 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva, 3/4 miliardi di spese correnti, un miliardo e mezzo per il fondo per i truffati dalle banche. Sulla distribuzione delle risorse, come vedremo, Lega e 5 Stelle hanno litigato tutto il giorno rivendicando a se un po’ di più rispetto all’altro. A riprova che i prossimi mesi, quelli in cui sarà scritta la vera legge di bilancio di cui la Nota di oggi è solo la cornice, saranno un ring da campagna elettorale. Tutte queste misure, infatti, saranno introdotte con distinti disegni di legge collegati alla legge di bilancio. Andrà così per la disciplina dell'introduzione del reddito di cittadinanza e la riforma dei centri per l’impiego, per le misure a favore delle start up innovative (Fondo venture capital per start up innovative); per i soggetti coinvolti dalla crisi del sistema bancario (c.d. Fondo ristoro a favore dei soggetti truffati). La relazione contiene un lungo elenco di provvedimenti: dal ddl con le misure fiscali agevolate per le società che riducono le emissioni inquinanti (c.d. Ires verde) a quello con le misure per il dissesto e il riequilibrio finanziario degli enti locali; dal ddl per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo alla delega al governo per il riordino della materia dello spettacolo e per la modifica del codice dei beni culturali. E poi anche giochi, sport, università, fino al codice del lavoro. E’ un programma ambizioso e di legislatura.
La relazione del ministro Tria è un po’ il riassunto del programma contesto nel Contratto di governo: c’è dentro tutto ma ancora una volta i tanto attesi dettagli, cioè “da quando”, “con quali soldi e presi dove”, sono rinviati a disegni legge e decreti che verranno. Un vizio, a dir la verità, assai diffuso nella seconda repubblica e già ben presente anche nella terza. Il ministro sembra convinto quando spiega che il Def presuppone la pensione a 62 anni “come somma dell'età anagrafica (62 anni) e contributiva (minimo 38 anni)”. Sarà, spiega, “un modo per rinnovare le competenze nel mondo del lavoro”. Ugualmente quando spiega che “lo strumento del reddito di cittadinanza che scatterà fin dal prossimo anno (quando? Marzo o settembre?ndr) è un obiettivo primario del governo ed è necessario per assicurare un più rapido ed efficace accompagnamento al lavoro dei cittadini in fasi complesse di transizione come quella attuale ed eliminare sacche di povertà non accettabili nel settimo paese piùindustrializzato del mondo”. La Nota al Def spiega che i circa 3 miliardi che i governi Pd hanno destinati ai poveri sotto forma di Reddito di inclusione (Rei), saranno utilizzati per il Reddito di cittadinanza. La flat tax sarà “generalizzata” e alla cosiddetta pace fiscale sarà dedicato un decreto legge “per completare il percorso di chiusura delle posizioni debitorie ancora aperte e consentire che l'attività di riscossione ordinaria riprenda con sempre maggiore efficienza”. Prevista la revisione delle agevolazioni fiscali (ma non dice quali che è la cosa più difficile) perché “la difficoltà del loro coordinamento produce possibili sovrapposizioni”. Entro l’anno, poi sarà “attivata la task force per gli investimenti pubblici” ovverosia “un centro di competenze dedicato con il compito di offrire servizi di assistenza tecnica e di assicurare standard di qualità nelle amministrazioni centrali e periferiche”. In pratica, un’amministrazione parallela, vedremo con quali poteri, in grado di fare bene e presto negli investimenti pubblici e nella spesa dei fondi pubblici. Come quelli europei che speso dobbiamo restituire perché non siamo capaci di spenderli. In questo contesto, si dice che saranno riviste tutte le concessioni con privati.
E’ uno dei capitoli più attesi. Si scopre che il governo giallo verde è convinto di poter ricavare “3-4 miliardi dai tagli della spesa pubblica” senza dire quali. Il settore Difesa potrebbe essere quello nel mirino. Non solo: per abbattere il debito già nel 2020 sono necessari “introiti da privatizzazioni e da altri proventi finanziari per circa lo 0,3 per cento del Pil”, cioè circa 10 miliardi, “in entrambi gli anni 2019 e 2020”. Per i Comuni virtuosi, con i bilanci attivi, è in arrivo “l’abolizione del patto di stabilità interno”. Nuovi tagli e il recupero dell’evasione dovranno garantire, a partire dal 2019, i soldi per sterilizzare una volta per tutte le clausole dell’Iva (servono 12 miliardi e mezzo).
Ora, tutto quanto è scritto nelle 138 pagine sarebbe semplicemente perfetto se ci fosse la certezza della realizzabilità delle misure illustrate. Otto giorni di rinvio, solo ieri la consegna del Def è stata spostata tre volte - alle 14, alle 18.30 infine alle 22 - raccontano invece che ci sono molti problemi nel far quadrare i conti proposti dal governo. Alle 19 di ieri i tecnici del Mef, quelli che il portavoce del premier minacciò di “passare per i coltelli” se non avessero trovato i 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, avevano “i capelli ritti” (sic) come racconta una fonte interna del dicastero di via XX Settembre. Difficile “far quadrare i conti e le tabelle” rispetto a un deficit così alto e, soprattutto, rispetto alle aspettative di ciascun contraente del patto di governo. La sfida degli uomini dei conti della ragioneria e del ministero è duplice: soddisfare le esigenze del contratto di governo e poi quelle di ciascun contraente visto che nessuno vuole o può restare indietro rispetto all’altro e deve mostrarsi al proprio elettorato soddisfacente e di parola. In fondo Def e manovra sono la moneta buona da spendere almeno in una campagna elettorale, quella per le Europee. La guerra di dichiarazioni ieri tra Salvini e Di Maio per rivendicare chi e quale misura aveva più fondi a disposizione, ne è stato un chiaro esempio. Dietro il clamoroso ritardo nella consegna della Nota di aggiornamento al Def (mai otto giorni di ritardo) c’è il fatto che, banalmente, i soldi non bastano. I circa dieci miliardi in più disponibili con il deficit a 2,4% non sono sufficienti per realizzare tutto quello di cui si parla nella Nota al Def. Ne servirebbero almeno un’altra decina. E per quando uno possa “tirare” su tagli, razionalizzazioni e riduzioni, questi soldi non si sa dove andare a prenderli. Il Pil in crescita nei prossimi tre anni intorno all’1,5, risulta poi una scommessa veramente ardita. A detta anche dell’Europa. Da qui “i capelli ritti” dei tecnici del Mef.
Ieri sera, pochi minuti dopo le 22, tutti i parlamentari membri delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato avevano in posta il pdf della Nota del Def. Le opposizioni sono pronte a dare battaglia. “Questa manovra fa paura” ha detto Silvio Berlusconi. Il segretario del Pd Maurizio Martina ha presentato la “manovra ombra” dopo un confronto con le parti sociali. Per Francesco Boccia, ex presidente della Commissione Bilancio, “non è credibile la riduzione del debito tra il 2019 e il 2021 perché ipotizzano una crescita troppo ottimistica”. Gli ricordano, queste previsioni, “quelle del centrodestra di dieci anni fa che in autunno erano fatte per spendere subito salvo poi correggere i conti perché il pil in primavera non torna. Non si capisce cosa debbano dismettere... sarà interessante scoprirlo nella legge di bilancio con quasi un punto di Pil dal 2019. Il rapporto deficit/ pil a 2,4 ci può stare ma la destinazione del maggior debito va tutto in spesa corrente e questo è il limite maggiore della manovra che si prospetta. Se avessero concentrato quei 14/15 miliardi in investimenti o in riduzione del carico fiscale sul lavoro avrebbero potuto ipotizzare una crescita più credibile nel triennio”. La Nota, a sua avviso, è a rischio invalidazione da parte dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che è organismo terzo. Lo sapremo già martedì con le prima audizioni.
Stefano Ceccanti, il costituzionalista del Pd, vede “una doppia violazione dell'articolo 81 della Costituzione” che prende due condizioni per approvare l’indebitamento. “Non ci si può indebitare perché in maniera soggettiva si ritiene che il ciclo economico sia negativo” dice Ceccanti. Non c’è poi traccia del secondo requisito per l'indebitamento, gli eventi eccezionali (come le ondate migratorie della scorsa legislatura o il terremoto nella scorsa legislatura). “Nella Nota - osserva Ceccanti - si parla solo di vaghi rischi per le evoluzioni dello scenario internazionale. Anche qui: ci devono essere puntuali e chiari eventi ben precisati altrimenti anche quel limite non sarebbe tale”. Insomma i limiti in Costituzione sono cose serie che “si scrivono da sobri per le situazioni in cui ci si potrebbe ubriacare. Qui ci si ubriaca del possibile consenso elettorale di breve termine, ma quei limiti esistono e non si possono superare impunemente”. La sessione di bilancio è appena cominciata.
Forza, ottimo Ministro TRIA, indipendente, visto che ne può cogliere l'occasione, recuperi anche la marmaglia politica europea, vecchia e nuova, distogliendola dalle solite grandi cazzate, spiegando che le misure da adottare sono elementari, ma straordinarie rispetto a quelle usuali del vivere insieme perché impongono la rivoluzione dei principi della partecipazione alle spese comuni indivisibili, impegnando la Società a guardare al di sopra degli interessi speculativi per dare una soluzione definitiva alla indilazionabile esigenza di assicurare il rispetto reciproco tra i diversi strati sociali !
Attenzione, allora Sigg. Politici, in difficoltà di sopravvivenza...,
non serve promuovere provvedimenti che fanno sopravvivere personalità politiche di scarso amore verso il Prossimo, ma grande verso Se Stessi, mentre ormai è necessario riconoscere la via maestra per concepire l'idea dell'assetto sociale che assicuri il diritto di vivere insieme in questo terzo millennio aderendo ad un progetto, nuovo di zecca, denominato...
"HOMINIBUS"
che mette in primo piano l'apparentamento degli Stati ad enormi Condominii, i cui rappresentanti sono nominati e finanziati in un accordo economico privato, eliminando, così, la soggezione politica, azzerandone vigliacche protezioni e regalie a giustificazione reciproca!!!
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 6 Ottobre 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate