La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 505 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
E’ un pasticcio che oggi, i 43 morti di Genova, autorizzano a definire criminale quello sulla gestione delle autostrade italiane. Un pasticcio su cui la procura di Genova, il procuratore Cozzi, mette già le mani avanti dicendo che “le leggi sono inadeguate”, che i responsabili, una volta accertati, “andranno incontro a pene ridicole” e su cui lo Stato che doveva vigilare, fino al 2012 tramite Anas e da allora tramite una Direzione specifica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), invece non lo ha fatto perché le concessioni hanno nel tempo reso sempre più marginale il ruolo del controllore pubblico.
Già oggi vediamo il paradosso del professor Roberto Ferrazza, che il ministro Toninelli ha nominato presidente della Commissione d’inchiesta del Mit che sta valutando le cause del crollo del ponte Morandi nell’ambiguo doppio ruolo di controllore e controllato visto che era sempre il Dipartimento di cui fa parte Ferrazza che avrebbe dovuto vigilare per conto del ministero sulla sicurezza di strade, ponti e viadotti. Dalla montagna di carte, relazioni e pareri tecnici che in queste ore spuntano fuori come funghi risulta, ad esempio che già nel febbraio 2018 sia il Mit (cioè anche Ferrazza) che la Società autostrade erano a conoscenza del fatto che i tiranti del ponte Morandi erano “usurati” e avevano bisogno di interventi di consolidamento (da qui i lavori già appaltati per 20 milioni che sarebbero dovuti iniziare in ottobre). Ieri il professor Ferrazza, dopo un primo sopralluogo, ha spiegato che “il ponte è crollato per una serie di concause”, stralli, tiranti, soletta. Prima domanda a cui cercherà di rispondere la Procura: ma se tutti sapevano tutto perché non è stato fatto nulla per tempo? Perché, banalmente, il ponte Morandi non è stato chiuso al traffico per permettere la sua messa in sicurezza?
Il pasticcio è soprattutto politico. Inizia alla fine degli anni Novanta quando viene avviata la privatizzazione delle autostrade affidate a privati preoccupati di fare utili aumentando i pedaggi (legittimo) ma non altrettanto preoccupati di investire in sicurezza. E s’intreccia sempre più negli anni fino ad oggi quando la Lega di Matteo Salvini frena rispetto alla fretta-da-consenso dei 5 Stelle di revocare in tronco la concessione ad Autostrade (“prima ricostruiscano il ponte e aiutino i 600 sfollati” dicono i leghisti) e si scopre che lo stesso Salvini, giovane deputato del Carroccio, entrato in Parlamento nel quarto governo Berlusconi (maggio 2008) votò con un vero e proprio blitz a favore di una leggina salva-Benetton che impedì l’obbligo per i concessionari di investire almeno la metà dei guadagni dei pedaggi nella messa in sicurezza della rete autostradale.
A rinfrescare la memoria a Salvini hanno provveduto ieri Debora Serracchiani e Matteo Orfini. La deputata del Pd nel pomeriggio ha scritto un tweet per dire che “nel 2008 Matteo Salvini votò a favore del cosiddetto Salva Benetton che diede al gruppo concessioni molto vantaggiose per Autostrade. Governava con Berlusconi. Ora non se lo ricorda più?”. Come pro memoria l’ex governatrice del Friuli ha allegato il verbale di votazione della seduta. Era il 29 maggio 2008 e Matteo Salvini, così come Barbara Saltamartini e altri ancora oggi in Parlamento, votò a favore con Forza Italia e Lega del decreto-legge 8 aprile 2008 sulle “Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia europea”. Il Pd votò invece compatto contro il salva-Benetton. Il presidente del Pd Matteo Orfini si è rivolto invece al leader politico dei 5 Stelle che aveva attaccato Renzi perché “aveva favorito i Benetton”. “Caro Luigi Di Maio – ha scritto Orfini - dato che volevi smascherare quelli che hanno favorito i Benetton eccoti un aiuto: guardati a fianco, lo vedi Matteo Salvini? Ecco, parlane con lui. Oppure come sui 49 milioni fai finta di niente?”.
Il “salva Benetton” del 2008 va spiegato nei dettagli. Il primo governo Prodi (maggio 1996-ottobre 1998) avviò la strada della privatizzazione delle rete autostradale senza però preoccuparsi preventivamente di adottare norme in grado di tutelare l’interesse dei cittadini sul fronte delle tariffe e dei pedaggi. Cinque anni dopo, alla prima verifica, furono evidenti l’andamento positivo degli utili e degli extraprofitti, gli aumenti tariffari e, soprattutto, i mancati investimenti. Invece di correggere e riequilibrare, il Governo Berlusconi rinnovò nuovamente le concessioni senza fare modifiche. Nel 2006 torna in carica il governo Prodi (il secondo) che, memore dell’errore della prima concessione, provvede subito a fare alcune correzioni: allo scadere dei piani economico-finanziari e, comunque, entro un anno, tutte le convezioni dovevano essere riscritte per meglio tutelare l’interesse pubblico. Ad esempio, l’obbligo di reinvestire i guadagni nell' ammodernamento e nella manutenzione delle autostrade.
Il governo Prodi cade però dopo meno di due anni e l’8 maggio 2008 giura il IV governo Berlusconi che sfrutta la prima occasione utile – la conversione in legge dello Stato del decreto n°59 dell’8 aprile 2008 (che ha ancora la firma del governo Prodi), un omnibus sulle “Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità Europee”- e con un semplice emendamento cancella la riforma sulle concessionarie autostradali. L’emendamento, subito battezzato salva-Benetton, modificò le norme ed approvò, per “legge”, tutte le nuove convenzioni già sottoscritte tra Anas (il Mit è subentrato nel 2012)e concessionarie. L’approvazione “per legge” eliminò il parere del Cipe e del Parlamento che avevano chiesto maggiori garanzie e controlli per l’interesse pubblico sulle nuove convenzioni.
Se con il governo Prodi nel 2006 si obbligavano i gestori privati delle autostrade a legare gli aumenti dei pedaggi agli interventi di ammodernamento e manutenzione, il governo Berlusconi, grazie anche al voto della Lega e di Salvini cancella questa impostazione e gli utili dei pedaggi non dovevano più essere spesi per la messa in sicurezza. E’ vero che dal 2008 ad oggi non risultano tentativi di cambiare nuovamente le cose, però biblicamente si potrebbe dire che chi è senza peccato scagli la prima pietra. Così come è certamente un errore aver ostacolato in questi anni prima dall’opposizione e poi dal governo – lo hanno fatto i 5 Stelle - la realizzazione delle grandi opere.
Fare presto e fare bene. Le vittime e i loro famigliari non possono aspettare anni per sapere la verità e conoscere i colpevoli. La procura di Genova ha ben chiaro questo punto e il procuratore Cozzi ha messo in campo i pm più esperti e le unità investigative più capaci di polizia, guardia di finanza e vigili del fuoco. Oltre alle perizie sulle macerie – i primi sopralluoghi della Commissione del ieri sono stati tutti filmati - sono stati acquisite le concessioni, i documenti e perizie di Autostrade per l’Italia, del Ministero che doveva occuparsi di verificare la messa a norma, del Politecnico di Torino che da almeno un paio di anni aveva segnalato le condizioni deteriorate del ponte Morandi. Saranno acquisite anche i documenti relativi alle interrogazioni a livello comunale e regionale e quelle dei comitati cittadini da tempo preoccupate per rumori e cigolii provenienti dai giunti del ponte di Brooklyn di Genova.
A fianco di tutto questo c’è una città che non può fermarsi, una regione intera e il porto che rischiano la paralisi dei trasporti, 600 famiglie che devono trovare casa. In nome di tutto questo ieri il governatore Toti e il sindaco Bucci (entrambi Forza Italia) hanno detto chiaramente di valutare con attenzione le offerte di Autostrade per l’Italia che può ricostruire in otto mesi un nuovo ponte. Un atteggiamento che non piace ai 5 Stelle convinti invece di risolvere il prima possibile la concessione. In cerca più di un capro espiatorio e di uno scalpo da consegnare alla folla invece che di un vero colpevole che deve essere punito dallo Stato.
E qui si ritorna alla polemica politica con punte di sciacallaggio che purtroppo ha segnato questa tragedia fin dal primo minuto del 14 agosto. Certo, il ministro Toninelli ha dovuto subito frenare rispetto alla fughe in avanti di Conte e Di Maio (“stracciamo subito la concessione”) una volta che è stato informato che anche il suo ministero dovrà dare qualche spiegazione. E da “parte civile” al processo potrebbe ritrovarsi “responsabile civile”. Anche Salvini ora dovrà dare qualche spiegazione sulla salva- Benetton dopo aver, in questi giorni, viaggiato tra Genova e Viareggio per legare, idealmente, il dolore dei famigliari delle vittime di Viareggio (treno deragliato, 32 vittime, giugno 2009) con quelle del ponte Morandi. Il leader della Lega ha ripetuto che “vuole meritare gli applausi” ricevuti ai funerali a Genova. Secondo l’onorevole Michele Anzaldi (Pd), però, in quel padiglione della Fiera di Genova diventato la chiesa dei funerali di Stato, erano arrivati i pullman con i supporter leghisti. Una claque organizzata.
“Ricapitolando – ha scritto ieri su Facebook - un momento solenne e delicato come i funerali di Stato per le vittime del disastro di Genova è stato macchiato da una indegna claque organizzata, che ha accolto con ululati Salvini e Di Maio e ha contestato gli esponenti del Pd. Claque formata da persone che lo stesso Salvini aveva incontrato il giorno prima a Viareggio e che non avevano nulla a che fare con i familiari delle vittime del Ponte. Lo spazio sui media a questa claque indegna è stato sollecitato niente meno che dal portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino, pagato con i soldi di tutti gli italiani”. E che a funerale in corso si chiedeva, nella chat dei giornalisti accreditati a palazzo Chigi, come i giornali avrebbero riportato quei fischi il giorno dopo.
Rimini, (askanews) - "La verità è che il Parlamento non conta assolutamente più nulla, non conta soprattutto più nulla perché non conta e non è più sentito dai cittadini elettori, che vedono nel Parlamento il luogo dell'inconcludenza della politica. E se continuiamo come un feticcio a difendere questo modo della democrazia rappresentativa secondo me sbagliamo, non facciamo un bene neppure alla democrazia". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, nel corso del suo intervento al Meeting di Cl a Rimini.
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 21 Agosto 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate