La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 500 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Giuseppe Conte
Lo chiamano già "metodo Conte". Consiste nel: misurare le proprie uscite pubbliche, nè troppe nè mai; mettere sempre le mani avanti e gigioneggiare ("sono qui da solo contro tutti , che brutta sorpresa"); tono di voce basso, verso il suadente ("non ho mai compreso quelli che urlano, non è la mia attitudine e non è vincente, anzi"); sorriso a bocca obliqua, di chi vede lungo; rispondere a tutte le domande con garbo e passione senza dire assolutamente nulla; ironia da uomo del sud ("mi raccomando- rivolto ai giornalisti - almeno voi fate opposizione"); gentilezza da uomo di mondo. Travestirsi da anguilla e farsi scivolare tutto addosso. Ecumenico, didascalico, furbo e intimamente convinto di essere una spanna sopra gli altri. L'importante è far credere il contrario.
Il tentativo di ritratto, non autorizzato, del premier Giuseppe Conte emerge da un'occasione imprevista ma piacevole: ieri mattina il Professore ha incontrato la stampa nazionale per fare il punto della situazione prima della pausa estiva. In settanta giorni a palazzo Chigi, Conte è sceso due volte in sala stampa dopo le riunioni del Consiglio dei ministri (che sono state 14 con quella di ieri sera), ha comunicato soprattutto via social e per lo più nelle missioni estere (Bruxelles e Washington). Ieri invece non solo ha accettato di rispondere a quasi due ore di domande senza filtro e senza omissioni (pazienza per le molte reticenze) ma ha voluto poi anche condividere con i giornalisti un brindisi (a sue spese) per festeggiare il compleanno, 54 anni nella sala degli Arazzi, calici di vino bianco, tartine e pizzette. Tutto molto amichevole e informale. Una scelta e una situazione inattesa e non prevedibile rispetto a come sono andate le cose finora. La prima domanda, dunque, è capire perché questa scelta. Ci sono tre possibilità: 1)la più lineare, un incontro informale con i giornalisti al di fuori di urgenze di cronaca; 2)la situazione nella maggioranza è così tesa soprattutto sui dossier economici che c'era bisogno di dare messaggi tranquillizzanti per sterilizzare rischi di speculazione, ruolo “sedativo”che può competere solo al Professore, "avvocato del popolo", garante del contratto del governo del cambiamento; 3)dopo 70 giorni a palazzo Chigi, Conte ha deciso che è giunta l'ora di affrancarsi un po' dal protezionismo della Casaleggio e del portavoce Rocco Casalino e ha voluto dire, “macché Salvini e Di Maio, il governo sono io”. Ma forse, ciascuna di queste possibilità è un pezzo della risposta che le comprende tutte. Dettaglio, che può essere un indizio: nella sala degli Arazzi dove il premier ha ricevuto la stampa, erano state previste due poltroncine bianche sotto il tris di vessilli (italiano, europeo e quello giallo-azzurro della Presidenza del Consiglio fin qui di scarso uso). Una per Conte e l’altra, accanto, per il portavoce Casalino. Quest’ultima è stata rimossa. Il portavoce è rimasto a fianco, in piedi, per moderare le domande.
E difatti il premier ha dato su ogni argomento la sua rassicurazione: “Valuteremo tutto, ascolteremo tutti nel rispetto delle competenze e decideremo nel modo migliore, con tranquillità”. Parole chiave di ogni dossier: “Sintesi” e “soluzione”, quelle che lui, che è il Presidente del Consiglio, saprà trovare. Dunque la manovra d’autunno sarà “seria, rigorosa, coraggiosa e accompagnata da riforme strutturali” perché questo paese è “imbrigliato dalle norme e dalla burocrazia”. Segue l’elenco di una serie di misure che da circa vent’anni ogni forza politica promette e assicura soprattutto per una giustizia più veloce e un paese con meno corruzione. Ovviamente, di questa manovra saranno “tasselli importanti” la riforma fiscale e il reddito di cittadinanza. Capitolo risorse, il più difficile, quello che più interroga forze politiche, cittadini e i mercati oltre che Bruxelles. “Siamo il governo del cambiamento ma è chiaro che non ci possiamo inventare strumenti nuovi”. Dunque le risorse saranno trovate “ma siamo realisti e sappiamo di non poter fare tutto e subito”. Di certo non saranno fatti tagli a scuola, sanità e ricerca. Sicura, invece, la revisione delle tax expenditures, gli sgravi fiscali che l’Ufficio parlamentare di bilancio nel 2015 aveva calcolato valere 161 miliardi per 282 voci. Una bella riserva su cui mettere le mani. Con buona pace delle lobby che premono per mantenere gli sgravi. Anche rispetto a Bruxelles, “nessun problema” ha rassicurato il Professore: “Andremo in Europa a testa alta. Presenteremo un programma serio, ragionevole e coraggioso. Saremo duri e rigorosi ma non scriteriati nelle richieste”. Levarsi dalla testa poi che ci possano essere, rispetto ai dossier economici, piani A, B e C. “Il piano di investimenti da 50 miliardi del ministro Savona è il piano del governo. Ci sarà un’unica manovra e non sono previsti percorsi paralleli”.
La mediazione tranquilla di Conte è una narrazione sedativa, quasi ipnotica, che sul momento puoi solo ascoltare. Verrà il tempo, in autunno, in cui la forza dialettica andrà misurata sui fatti. Se va come dice il premier, non c’è di che preoccuparsi. Né ora né mai. L’importante, ora, è che le sue parole siano ascoltate dai mercati. E dagli speculatori pronti a sfruttare le settimane d’agosto per affondare i loro attacchi.
Quindi a chi gli chiede come vanno le cose tra Lega e 5 Stelle, tra lui e i suoi azionisti visto che da giorni volano siluri e grugniti su Tav, Tap, Ilva, Rai, Conte regala il suo sorriso più suadente e il tono di voce più flautato. “Non ho mai pensato di lavorare in un monocolore” ha scherzato, “detto questo tra noi il clima è molto buono, intorno al tavolo ho sempre persone ragionevoli, pragmatiche che hanno a cuore gli interessi degli italiani. Quello che ci tiene uniti nella diversità è la volontà di cambiare per migliorare questo bellissimo Paese”. Detto ciò, “voi ci chiedete ogni giorno Tav Sì/Tav No: vi assicuro che su questa e su altre grandi opere troveremo la sintesi e la troverò io nel Consiglio dei ministri dopo aver fatto tutte le verifiche necessarie e aver sentito le parti, i cittadini e aver valutato il mercato”. Il metodo Conte vale per tutti i dossier: Tav, Tap, terzo valico, Ilva, Alitalia. Persino sui dazi, la Libia e i rapporti con l’Iran, Trump e Bruxelles. E se in questo frattempo un nome a caso, ad esempio Arcelor-Mittal, dovesse stufarsi e andare via, si mettono per strada 14 mila lavoratori dell’Ilva? “Ma Di Maio non è mica uno scriteriato…” è stata la risposta del premier.
In due ore Conte è abile nello scansare ogni possibile scivolata. Anzi, dove può, rivendica. Maestro di parole e cavilli senza dubbio, non si vincono per caso arbitrati milionari militando nelle file di uno dei più grossi studi legali in Italia. Il timore è che la politica non possa essere un arbitrato. Sui vaccini, ad esempio, ha detto che è “tutto chiaro” e non servono decreti: “Mio figlio l’ho fatto vaccinare e questa è la linea del governo”. Tra leggi vigenti (Lorenzin), direttiva ministro Grillo (autocertificazione) e Mille proroghe (rinvio dell’obbligo al 2019), è molto difficile capire quale sia la linea. Forti delle parole del premier, in serata i presidi hanno deciso: a settembre a scuola si entra solo con i certificati delle vaccinazioni. Punto. Nulla da dire sulla linea Salvini sull’immigrazione. Ma se per caso qualcuno si fosse fatto l’idea che la tragedia di Foggia ha reso urgente la riapertura dei flussi di lavoro stagionali per avere mano d’opera controllata e non schiavizzata (prevista nel Contratto di governo), si sbaglia. “Affronteremo la questione flussi più in là in ambito europeo” ha detto Conte. Una sillaba diversa avrebbe scatenato le ire di Salvini e non è il caso visto che tra i due si raccontano tensioni sul dossier Rai. “Guardate che non è vero, per sicurezza gliel’ho chiesto anche ieri… Vi dico di più: considero quella di Foa la scelta migliore. Finora ho taciuto ma lo dico: per me è un professionista serio, rispettato e adeguato al ruolo”. Come se ne esce? Col metodo Conte: “Valuteremo nel rispetto delle rispettive competenze e nel modo migliore. Non ci saranno forzature (ad esempio le nomine dei direttori da parte del consigliere anziano, ndr) ma le forze politiche si parlino tra loro”.
Su una cosa il premier è stato netto al di là di ogni aspettativa: il condizionamento dei social sulla vita politica italiana nell’ultimo periodo. Soprattutto nei confronti del Quirinale. “Aver scoperto e verificato che ci sono stati interventi sui social che possono aver alterato le dinamiche della politica italiana – ha detto Conte che ha la delega sui servizi segreti - è un problema molto serio. Se dovessimo individuare le fonti di questi attacchi, andremo fino in fondo”. Le indagini al momento, puntano su “mani esperte che hanno agito sullo snodo di Milano”.
Circondato dai giornalisti, tra un calice di vino bianco e una tartina, tallonato da Casalino, Conte ha raccontato anche come è cambiata la sua vita, “se mi serve un libro devo mandare qualcuno a prenderlo”, la scelta di andare a vivere a palazzo Chigi (“dove abitavo io abbiamo scoperto che c’era una casa vacanze e mi hanno spiegato che sarebbe stata prenotata da qui ai prossimi anni da “turisti” cinesi e russi…”), nessun indizio su dove passerà le vacanze. Un piccolo party informale a cui ad un certo punto si è autoinvitato il sottosegretario Giancarlo Giorgetti accompagnato dal capo del Dag e dal vicesegretario generale. “Almeno pranzo anch’io…” ha scherzato restando però in disparte rispetto al festeggiato. La versione di Giorgetti sulla Rai va oltre rispetto a quella del premier. “Io sono solo un commercialista di provincia e non do pareri pro veritate… però dico che il Cda può fare le nomine, la delega è all’amministratore delegato (Salini, ndr) che ha già pieni poteri, non capisco perché dobbiamo stare fermi”. Giorgetti è un pragmatico e per indole diffida un po’ di tutto questo “vedremo”, “valuteremo”, “analizzeremo”. Il metodo Conte è certamente il migliore. Che succede però quando deve essere calato nella prassi? Quale sarà, ad esempio, la durata politica del ministro Tria? Giorgetti sorride con gli occhi e preferisce azzannare la tartina. Farete scattare le clausole dell’Iva per recuperare 12,4 miliardi? “Vediamo, cerchiamo risorse e non solo l’Europa ci suggerisce di farle scattare per abbassare invece la tassazione indiretta. Tra poco il premier e Tria ci daranno i compiti per le vacanze, nell’informativa diranno dove e quanto vorranno tagliare per trovare le risorse necessarie”. La presenza di Giorgetti nella stanza del brindisi è un ritorno alla dura realtà dopo un paio d’ore di carezze.
Realtà che irrompe al tavolo di Conte intorno alle 18 quando a palazzo Chigi arrivano i vicepremier Salvini e Di Maio, i ministri Tria e Savona per fare il punto sul bilancio. Dopo aver rassicurato la stampa, il premier cerca di fare altrettanto con il suo gabinetto ristretto ed economico. E’ necessario dare un segnale concreto ai mercati e avvisare gli speculatori che l’Italia sa quali compiti deve fare a casa in queste vacanze.
“Temo tutto e non temo nulla. Di certo non sarà una manovra scriteriata” aveva salutato la stampa. Alle 18 è arrivato a palazzo Chigi Matteo Salvini (inizialmente non previsto perché l’uomo dei conti è Giorgetti) passo svelto e scuro in volto irritato forse dall’ultima polemica nella maggioranza sempre sui migranti (il ministro degli Esteri Moavero Milanesi, in memoria della strage di Marcinelle, ha ricordato quando erano gli italiani ad essere migranti e il paragone non è piaciuto a Salvini). Il vertice, “l’informativa”, è stata allargata a Erika Stefani, ministro degli Affari Regionali e a Barbara Lezzi, ministra del Sud e detentrice di una fetta dei fondi europei assegnati all'Italia. Obiettivo della riunione è stato chiedere ai ministri i rispettivi contributi alla spending review e quantificare il peso economico delle richieste delle due forze politiche. La manovra che hanno in mente Salvini e Di Maio – i primi passi di flat tax e reddito, più un ritocco sulle pensioni, almeno la quota 100 - vale almeno 25 miliardi. Miliardi che, al momento, non si trovano. A settembre, in un modo o nell’altro, dovranno saltare fuori.
L'osservazione di Hominibus:
La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:
POICHE' LA COMBINAZIONE DI POLITICA
ED ECONOMIA IN ITALIA RISULTA ESSERE
FALLIMENTARE, NON BISOGNA POR TEMPO
IN MEZZO PER CESSARE SIMILI PATROCINI!!!
.......
QUEL GIORNO CESSERA' IL RISCHIO DI ESSERE,
SEMPRE PIU' DI PRIMA, IN BALIA DI PERSONALITA'
CHE NON POSSONO TUTELARE IL BENE COMUNE PER
INSUFFICIENZA DI CORRETTEZZA E DI PREPARAZIONE,
ENTRAMBE NECESSARIE PER CAPIRE IL VERO PROBLEMA
CHE ATTANAGLIA LA SOCIETA', ADEGUARNE LA SOLUZIONE
BASATA SULLA ONESTA' ED IL CORAGGIO PER RICONOSCERE
IL PESANTE AGGRAVIO DI SPESA PUBBLICA CHE SERVE SOLO A
DISTRARRE L'ATTENZIONE DALLA VERA RICCHEZZA PRIVATA!!!
.......
QUEL GIORNO ALMENO PER GLI UOMINI DI EDUCATA SENSIBILITA'
SARA' CHIARO CHE SIA GIUNTO IL MOMENTO DI PROMUOVERE
LA MODIFICA DEL SISTEMA FISCALE TRASFERENDO L'ONERE
RELATIVO DAL LAVORO ALLA RICCHEZZA PATRIMONIALE
RESIDENTE CON CONSEGUENTE INCENTIVAZIONE DI
ATTIVITA' PRODUTTIVE LIBERATE DELLA BECERA
IMPOSIZIONE FISCALE PREVENTIVA CHE INCIDE
SUL COSTO DI RISORSE, UMANE E MATERIALI !
Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà
consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita insieme
e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione
politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di
Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati
al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in
primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...
I Politici sono il kernel di Malavita,
insistendo ancora in arroccamenti che
seminano dolore e morte nel mondo.
Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione
che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le
attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare
con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei
dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi
che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,
PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!
Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,
archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 10 Agosto 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate