La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 480 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)

Mario Draghi dice stop al Quantitative easing: pacchia finita? Ecco quali pesanti rischi corre l'Italia !!!

Il presidente della Bce ha annunciato che a dicembre cesserà l'acquisto di titoli di stato dei Paesi dell'Eurozona. Il nostro Paese ha grosse preoccupazioni. I pericoli della speculazione e i vincoli di bilancio.

Mario Draghi

Mario Draghi

L’annuncio del presidente della Bce Mario Draghi di voler chiudere i rubinetti del Quantitative easing dal primo di gennaio 2019 ha destato parecchie preoccupazioni in Italia. Qualcuno si è affrettato a sottolineare, parafrasando qualche drastica uscita di Salvini, che “la pacchia è finita”. Titolo che oggi campeggia nell’edizione, per esempio, del Manifesto. Ma cosa significa in sostanza questa decisione per il nostro Paese?

Da un punto di vista puramente tecnico - come spiega il giornale - che la Banca Centrale Europea, dunque le banche centrali nazionali su mandato della Bce, non compreranno più titoli di stato dei paesi della zona euro nell’ambito del piano di Draghi per arginare la speculazione sui “debiti sovrani”. Una attività che ne consentiva la protezione  tenendo bassi i rendimenti e che, per l’Italia ha significato un risparmio di qualcosa come 10 miliardi all’anno. Da non dimenticare che il Qe ha effetti concreti che ci riguardano tutti. Il fine del Qe è quello di ampliare la quantità di moneta in circolazione, in modo da stimolare l'economia. Acquistando i titoli di stato, la Bce fa scendere i loro rendimenti e  consente ai paesi della zona euro di pagare meno interessi per finanziare il debito pubblico. Le banche inoltre trovano condizioni per concedere più prestiti alle famiglie e alle imprese.

Reinvestire i proventi dei bond

Tuttavia l'EuroTower ha assicurato che lo spegnimento del motore del Quantitative easing non comporterà una rimodulazione della politica monetaria capace di aggravare la situazione economica. Contestualmente ha chiarito che i proventi dei bond in scadenza acquistati con il Qe saranno reinvestiti per lungo tempo. Per meglio precisare: utilizzo del capitale rimborsato dei bond in portafoglio per comprare  nuovi titoli di pari durata, per il tempo utile ad assicurare l'accomodamento monetario necessario. Comunque, per dirla tutta in soldoni, l'intervento verrà ridimensionato a 15 miliardi al mese da ottobre fino a fine anno, e verrà eliminato dal prossimo anno. I tassi d'interesse saranno mantenuti fermi almeno fino a prossima estate. La mossa è arrivata, a detta di Draghi, in seguito a "un'attenta valutazione dei progressi fatti" che ha portato a ritenere che l'aggiustamento dell'inflazione verso l'obiettivo è "sostanziale".

La situazione (e in particolare quella italiana) tuttavia rimane in uno stato di allerta, perché la crescita permane debole e la liquidità messa in circolo non ha raggiunto l’economia reale. Sono mancati in definitiva politiche fiscali espansive e  investimenti pubblici e privati per rilanciare la domanda. Come precisa Luigi Pandolfi sul Manifesto “la Bce, dentro la governance europea, bada essenzialmente alla stabilità dei prezzi e al mantenimento del valore della moneta”.

Dovrebbero allora agire gli Stati, ma questi sono strozzati dal cappio del pareggio di bilancio. Senza contare che non hanno molti margini di manovra contro la speculazione. Purtroppo a fare la parte del leone sono i mercati, stabilendo le condizioni di finanziamento, che potrebbero significativamente cambiare dopo il tramonto del Quantitative easing.

I rischi per l'Italia

Non è difficile comprendere che in questo quadro il nostro Paese rischia parecchio, coi suoi 2300 miliardi e passa di debito pubblico sul groppone: il 131 per cento sul Pil. La decisione della Bce è dunque gravida di insidie per l'economia europea e in particolare per gli Stati come l'Italia. Anche se il presidente - come si apprende dai media - ha dichiarato contestualmente, come si accennava, che la Banca Europea "è pronta a rivedere i propri strumenti di politica monetaria" qualora si rivelasse indispensabile. Quanto alla situazione politica del nostro Paese ha aggiunto però una nota che suona una volta di più come un avvertimento: "Non giova a nessuno mettere in discussione l'euro".  Draghi ha inoltre rimarcato "l'importanza che il dibattito politico rimanga nei limiti dei trattati", auspicando - riporta il Giornale - che "i progressi fatti dai Paesi non vengano messi a rischio".

I mutui

Un effetto molto temuto è quello sui mutui, visto l'aumento dei tassi di interesse. Ma non dovrebbero esserci conseguenze immediate sulle rate. Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso, inoltre, non ha nulla da temere. Semmai con uno spread più alto praticato dalle banche potrebbe esserci un aumento dei tassi per i nuovi mutui a tasso fisso. Diverso il discorso per i mutui a tasso variabile i cui ratei potrebbero subire aumenti. Su un mutuo a 20 anni, di 100mila euro, già stipulato gli esperti prevedono una lievitazione della rata di circa 20 euro.

La bozza del Def

Attualmente in Italia si lavora al Def, e dalle prime intuizioni consentite dalle enunciazioni del governo Conte, l’Italia si appresta a perseguire i propri obiettivi rispettando il quadro d'impegni europei sui saldi 2018-2019. Del resto basterebbe rileggere l’intervista al Corriere del ministro all’Economia Giovanni Tria per rendersi conto che quella è la direzione annunciata. Certo si accenna anche a “un nuovo quadro di finanza pubblica, ma ancora non si capisce bene la prospettiva concreta cui si punta.  Intanto le clausole di salvaguardia pendono sempre sulle nostre teste e per sterilizzarle urge una manovra da 12,4 miliardi di euro. L’esecutivo dovrà perciò trovare quei soldi, in qualche modo. Come? Forse attraverso condoni (la pace fiscale?) come qualcuno sostiene, o tagli alle spese e maggior deficit. Fatto sta che se i 12 miliardi non verranno accumulati l’Iva, in base alle clausole siglate dai nostri governanti, potrebbe passare dal 22 per cento al 24,2. Alla faccia della ripresa dei consumi.

Il governo Conte

Le preoccupazioni

Si tratta dei primi muraglioni contro cui rischiano di infrangersi le onde del cambiamento agitate dal nuovo governo a guida Cinquestelle-Lega. Insomma, le cosiddette “compatibilità di bilancio”, che l'esecutivo costruito da Di Maio e Salvini sembra in definitiva non voler mettere in discussione, si rivelano com’era intuibile un formidabile ostacolo da superare.

Il tutto in un quadro economico non certo entusiasmante, i cui segnali parlano di ribasso delle previsioni di crescita dell’Italia, con stime non rosee sul calo della produzione industriale e sul rallentamento delle esportazioni verso i Paesi extra-Unione.

E questo preoccupa perché è difficile mantenere gli impegni 2018-2019 se il Pil invece di migliorare torna indietro. Il tutto con la prospettiva di veder venir meno l’intervento benefico del Quantitative easing di Draghi. Anche se il presidente della Bce - non è male ribadirlo - ha lasciato uno spiraglio aperto quando ha precisato che "la decisione presa mantiene comunque "un ampio grado" di accomodamento nella politica monetaria.

La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero:

QUEL GIORNO ANCHE PER IL GOVERNATORE DELLA BCE

SARA' EVIDENTE L'URGENZA DI SVOLGERE UN'AZIONE DECISA

NEI CONFRONTI DELLA IRRRESPONSABILITA' DEL CETO POLITICO

AFFINCHE' PREVALESSE, PRIMA ANCORA DELLE MISURE RESTRITTIVE

DELLE ESPOSIZIONI DEBITORIE VERSO GLI ISTITUTI DI CREDITO,

L'ADOZIONE DI SISTEMI FISCALI SULLA VERA RICCHEZZA !!!

 

Insomma, l'appello di Hominibus a Tutti gli Uomini di buona volontà

consiglia di stornare l'attenzione dagli elementi esteriori della vita sociale

e fare una profonda riflessione sul progetto di riforma della organizzazione

politica, sociale ed economica che propone di riportare l'amministrazione di

Enti territoriali come Comuni, Province, Regioni, Stati e Federazioni di Stati

al livello di comuni Condominii, da amministrare come tali, che metterebbe in

primo piano solo elementi patrimoniali, azzerando la solita mediazione perché...

I Politici sono il kernel di Malavita,

insistendo ancora in arroccamenti che

seminano dolore e morte nel mondo.

Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione

che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le

attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare

con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei

dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi

che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,

 

PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!

Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,

archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.

 

Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta

gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,

sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste

nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !

Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":

 

Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di

grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire

la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,

restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.

 

Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,

occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non

cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio

mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,

che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,

permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,

facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,

il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,

ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"

politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,

nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o

incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli

ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che

vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da

abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio

con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa

tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti

regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,

liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...

 

 Fiscalità Patrimoniale

come Ordine Universale per garantire

Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza

per tutti i Popoli della Terra!

 

E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire

l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che

non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione

capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi

strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione

democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.

 

Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione

dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove

prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al

danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale

preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.

IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo

e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!

...................

Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,

 è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte

che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,

risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.

---------------------------------------------------------------------------------

ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,

PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE

LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,

DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,

 CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!

-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...

...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!

 

Insomma, ...

"Non si può risolvere un problema con

 lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !" 

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA

 

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,

aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve

non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,

ma serve a favorire la libera circolazione della

ricchezza finanziaria mondiale, annullando

il forte richiamo dei paradisi fiscali,

facili ricoveri, generati dalla

connivenza politica.

 

Roma, 12 Giugno 2018

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate