La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 469 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)

Di Maio e Salvini “bruciano” dieci possibili premier. E spunta il nome di Tremonti !!!

Il leader dei Cinquestelle e quello della Lega si incontrano tre volte nel corso di una sola giornata, provano a seminare i cronisti nascondendosi primo nello studio di un commercialista e poi in un hotel del centro, ma faticano a trovare la quadra sul premier da indicare oggi al Presidente della Repubblica. Di Maio rinuncia ad essere lui, ma non vuole Giorgetti e prova a piazzargli come vice il “suo” Fraccaro. “Non sarà un tecnico, ma un politico di altissimo livello”, annunciano. Ma al Colle non hanno nessuna anticipazione e temono sia un bluff. Tabellini e Colomban si chiamano fuori, Maroni non va bene al M5s, spunta il nome di Sapelli, ma si fa strada anche l'ipotesi Tremonti.

Giulio Tremonti

Giulio Tremonti

di Paolo Emilio Russo, giornalista parlamentare

Per sapere quando e come ci sarà un governo, bisogna fare come per il calciomercato: inseguire i protagonisti delle “trattative” nei loro tour tra uffici e grandi alberghi di Milano con il rischio di venire depistati dai protagonisti. Così, alle 21:30 Luigi Di Maio e Matteo Salvini erano nello studio da commercialista del deputato Stefano Buffagni, braccio destro di Davide Casaleggio, nel pieno centro di Milano. Poi la riunione si è spostata, fino a oltre le 23:30, in un luogo  ancora più riservato, all’Hotel President.  Per fare la quadra non erano  bastati né gli altri due incontri bilaterali della giornata - il primo al Pirellone, il secondo sempre lì, in un luogo scelto per seminare i cronisti - né le cinque ore di “tavolo tecnico” per individuare il nome del prossimo Presidente del Consiglio. Hanno chiamato il Quirinale per chiedere qualche ora di “extra time” rispetto alla scadenza che era stata fissata per ieri, hanno chiesto un appuntamento per questa mattina, ma ancora il jolly da giocare non ce l’avevano. 

Sembra incredibile, ma a bloccare la nascita dell’esecutivo “del cambiamento”, quello che, secondo Di Maio, “cambierà la storia”, quello “giallo verde”, è la difficoltà di trovare il profilo di un premier che possa avere il gradimento di entrambi contraenti del patto. Una figura che possa essere considerata non ostile da Forza Italia - che sarà obiettivamente più della ruota di scorta della nuova maggioranza, come forse Salvini e Di Maio avevano immaginato prima della riabilitazione di Berlusconi - e, soprattutto, che vada bene al Presidente della Repubblica. 

Dopo giorni di forcing, il deputato di Pomigliano d’Arco si è arreso al fatto che il premier non sarà lui. “Sarà una figura terza di “altissimo profilo”. Non sarà un tecnico perchè avrà una fisionomia politica, “espressione di un governo con un programma politico e due capi politici”, hanno scritto in una nota, passata alla stampa, i Cinquestelle seduti attorno al tavolo, quasi a voler giustificare la retromarcia del loro leader. 

Sul foglietto che il capo politico dei pentastellati ha tenuto sempre con sé nella tasca interna della giacca - e che non toglie nemmeno quando pranza a casa coi genitori -, ieri mattina c’erano almeno una decina di nomi, come quelli dell’ex rettore della Bocconi Guido Tabellini e dell’ex assessore alle Partecipate del Comune di Roma Massimo Colomban. Matteo Salvini però glieli ha cassati praticamente tutti, bollandoli come “troppo simili a Mario Monti, a quell’idea di ‘tecnico’ che agli italiani fa schifo”. 

I padani hanno stoppato anche il banchiere Franco Bernabè e Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia e già presidente della Corte costituzionale, che pure si era detto “allergico ai contratti di governo”.  Ai pentastellati invece non sembravano sufficientemente “nuovi” e “di rottura” - et pour cause - un uomo di grande esperienza come l’ex superministro dell’Economia Giulio Tremonti e l’ex commissario europeo Franco Frattini, mentre sul profilo di Roberto Maroni pende l’ombra di una - sia pur piccola - grana giudiziaria. Ecco perché in serata sono tornate a volare le quotazioni del braccio destro di un leader politico e dell’altro, cioè di Giancarlo Giorgetti e di Riccardo Fraccaro.  Il primo sarebbe certamente la soluzione più gradita al Cavaliere. I due candidati potrebbero anzi costituire un ticket, ma i pentastellati temono che la vicinanza di Giorgetti con i forzisti possa condizionare l’agenda del nuovo esecutivo.  Di Maio avrebbe rilanciato facendo il nome del suo consigliere Vincenzo Spadafora, in passato Garante per l’Infanzia e stimato a sinistra come a destra, o, in alternativa, quello dello storico ed economista Giulio Sapelli. 

Il nuovo premier? “E’ un nome nuovo e resterà coperto fino a quando saliremo al Colle”, giurava a notte fonda un leghista.  “Una rosa di nomi? E che dobbiamo fare, un squadra di calcio? Porteremo un nome solo”, ha confermato il segretario della Lega. Forse si tratta di un bluff o forse no. Magari una mossa per tranquillizzare il Quirinale, da cui continuano ad arrivare segnali di insofferenza per il protrarsi delle trattative.  

Raggiunto un accordo di massima sul programma, infatti, i due segretari hanno deciso di chiamare il Segretario generale del Quirinale per chiedere udienza per questa mattina. “Siamo pronti”, ha comunicato Di Maio, con a fianco Salvini. La telefonata sarebbe stata brevissima: 23 secondi. Il tutto mentre il Capo dello Stato era impegnato ad ascoltare un concerto al Quirinale organizzato per celebrare i settant’anni dello Stato di Israele.

Nessuna anticipazione è venuta sul profilo del premier che sarà proposto a Sergio Mattarella e questo silenzio ha creato non poco allarme. In realtà, a riprova del fatto che i nodi non erano del tutto sciolti, “La trattativa va avanti ad oltranza”, filtrava dalla cerchia ristretta del leader della Lega quando ormai era notte fonda.  Quando era l’una, il capo politico dei Cinquestelle ha concesso una battuta ai giornalisti. “L’incontro con Salvini è andato bene: è servito a rifinire gli ultimi dettagli di questo governo”. Sui nomi girati e, in particolare, su quello dell’ex ministro dell’Economia Tremonti nessuna concessione. “Domani andiamo al Colle, lo spero, ci deve convocare il Presidente”. 

La ricerca di un’intesa sul programma, invece, era proceduta in maniera più spedita. Almeno quello potrebbe arrivare al Quirinale completo e condiviso. Prevede moltissime spese: per il reddito di cittadinanza senza scadenze ma previa revisione dei centri per l'impiego, per l’introduzione della flat tax (con due aliquote), per una riforma delle pensioni che modifichi la legge Fornero, con una spesa di cinque miliardi. In più, ci sarebbero la nomina di un Ministero per le Disabilità e di uno per il Turismo (che, in realtà, era già stato istituito con l’ultimo governo Berlusconi) e la gratuità degli asilo  nido, Infine, Iva zero sui prodotti per l'infanzia, ma anche salario orario minimo e ristrutturazione della rete idrica. Il punto che ha creato maggiori problemi è quello che riguarda l’emergenza migratoria: il M5S abbozza sulla proposta di abolizione del reato di clandestinità, ma la Lega chiede anche il registro degli imam. Spetterà al premier incaricato “impersonificare” questo progetto di governo. 

Scelto il nome, terminato l’ultimo giro di consultazioni, il Capo dello Stato - già domani - potrebbe riservarsi, come vuole la consuetudine, una pausa di riflessione prendendosi qualche ora per pensare ed, eventualmente, per ascoltare i presidenti delle Camere o i Senatori a vita. Dal Colle segnalano che l’unica “finestra” libera per sciogliere la riserva è quella di martedì pomeriggio, dal momento che Sergio Mattarella la mattina sarà impegnato a Genova per una visita all'Istituto “Giannina Gaslini”. Domani pomeriggio il premier incaricato potrebbe presentare la lista dei ministri - che è stata compilata però dal duo Di Maio-Salvini - per poi giurare nelle mani del Presidente. Mercoledì potrebbe svolgersi la cerimonia della Campanella a Palazzo Chigi, cioè il passaggio di consegne con l’attuale inquilino, Paolo Gentiloni, che, da quel momento, non sarà più in carica nemmeno per il disbrigo degli affari correnti. Salvo intoppi, dunque, secondo questa road map, la settimana prossima potrebbe vedere il voto di fiducia, prima in Senato  e poi alla Camera.  

Di Maio e Salvini, i veti incrociati “bruciano” dieci possibili premier

Il leader dei Cinquestelle e quello della Lega si incontrano tre volte nel corso di una sola giornata, provano a seminare i cronisti nascondendosi primo nello studio di un commercialista  e poi in un hotel del centro, ma faticano a trovare la quadra sul premier da indicare oggi al Presidente della Repubblica. Di Maio rinuncia ad essere lui, ma non vuole Giorgetti e prova a piazzargli come vice il “suo” Fraccaro. “Non sarà un tecnico, ma un politico di altissimo livello”, annunciano. Ma al Colle non hanno nessuna anticipazione e temono sia un bluff. Tabellini e Colomban si chiamano fuori, Tremonti e Maroni non vanno bene al M5s, spunta il nome di Sapelli.

La preghiera di Hominibus, per auspicare il giorno vero: La Liberazione

 

APPELLLO ALLA COCCIUTAGGINE DEI POLITICANTI,

ANCHE SE SONO RIABILITATI, PER CESSARE LE MEDIAZIONI:

Partiti? No, ma manca molto poco!!!

Stando così le cose anche nel Terzo Millennio, con i grandi mezzi di comunicazione

che si sprecano solamente in impieghi di infimo profilo a causa della minaccia per tutte le

attività di mediazione ed interpretazione di bisogni ed aspettative, ormai possibili da soddisfare

con la doverosa onestà che favorisca la partecipazione diretta nella interrogazione e discussione dei

dispositivi di legge, non è più ammissibile la frequente complicazione nella formazione dei nuovi governi

che potrebbe essere resa semplicissima con la eliminazione della solita soporifera intermediazione dei partiti,

 

PERMETTENDO, COSI', L'IMMEDIATA COSTITUZIONE DEI POTERI CON I NOMINATIVI PIU' VOTATI !!!

Un migliaio dei primi in classifica per riempire le Camere e un centinaio dei primi di questi per il Governo,

archiviando, definitivamente, il ricorso a formazioni intermedie nella interpretazione di civili aspettative.

 

Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta

gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,

sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste

nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !

Così è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO ED ELIMINANDO I POLITICI":

 

Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di

grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire

la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,

restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.

 

Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,

occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non

cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio

mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,

che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,

permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,

facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,

il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,

ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"

politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,

nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o

incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli

ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che

vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da

abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio

con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa

tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti

regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,

liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...

 

 Fiscalità Patrimoniale

come Ordine Universale per garantire

Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza

per tutti i Popoli della Terra!

 

E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire

l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che

non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione

capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi

strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione

democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.

 

Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione

dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove

prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al

danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale

preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.

IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo

e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!

...................

Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,

 è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte

che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,

risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.

---------------------------------------------------------------------------------

ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,

PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE

LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,

DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,

 CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!

-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...

...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!

 

Insomma, ...

"Non si può risolvere un problema con

 lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !" 

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA

 

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,

aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve

non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,

ma serve a favorire la libera circolazione della

ricchezza finanziaria mondiale, annullando

il forte richiamo dei paradisi fiscali,

facili ricoveri, generati dalla

connivenza politica.

 

Roma, 14 Maggio 2018

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate