La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 458 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Berlusconi, Mattarella, Di Maio
Più che uno stallo sembra un terremoto. Arriva anche la sentenza che dice che ci fu una trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra con la condanna, tra le altre, di Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, a complicare un quadro politico dove l’unica certezza che ogni volta riemerge da veti e giravolte è il legame tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. “Ci siamo messaggiati padiglione dopo padiglione” diceva ieri il leader della Lega in visita alla Fiera del mobile a Milano mentre l’altro era in viaggio per il Molise per la chiusura della campagna elettorale. E mentre loro ragionavano via whatsapp sui destini della legislatura e del governo, Berlusconi parlava ai microfoni nella piazza di Isernia: “I 5 Stelle sono un pericolo per il Paese”, “non sono un partito democratico”, sono anzi “il partito dei disoccupati” e, tanto per essere chiari, “a Mediaset pulirebbero i cessi”.
Si chiude così, almeno per Berlusconi e in modo “definitivo”, l’opzione di un’alleanza 5 Stelle. Il Cavaliere riparte “dal centrodestra unito, dai suoi programmi” e da Salvini premier. I voti che mancano, una cinquantina alla Camera e una ventina al Senato, vanno cercati in Parlamento. Messa così sembra anche facile. Il punto è che Salvini segue altre strade. Dentro Forza Italia cominciano a non fidarsi più tanto di lui (“ha fatto un casino ieri con la Casellati scaricando su di lei la responsabilità del flop di un accordo che non c’è mai stato”). Come Luigi Di Maio non “si fida” di un mandato o un incarico a Roberto Fico che potrebbe essere la prossima mossa del Quirinale. Il lavoro del presidente Mattarella, col passare dei giorni, si complica. I dolori di Mattarella, il vaffa di Berlusconi, i distinguo della Casellati e il fraseggio Salvini-Di Maio sono i punti da seguire per raccontare il giorno n.47 dello stallo politico. Al nome di Roberto Fico e ad una serie di subordinate quirinalizie, sono appesi gli eventuali sviluppi. Che Mattarella deciderà non prima di lunedì. Alla vigilia della Festa della Liberazione. Ma è solo una suggestione.
Il suo mandato esplorativo può dirsi concluso. Con un bilancio un po’ magro: tra centrodestra e 5 Stelle esiste una sola possibile maggioranza, quella tra Lega e 5 Stelle. La presidente è salita al Colle ieri a mezzogiorno. Mezz’ora di colloquio con Mattarella e poi una breve spiegazione alla stampa. Di cui Casellati non poteva fare a meno visto quello che era uscito sui giornali ieri mattina. La frase più gentile nei suoi confronti era questa, pronunciata da Salvini: “Se chi deve mediare non media…”. In casa del Carroccio sarebbe passata la voce che se “la bella novità” con cui Salvini giovedì aveva illuso il paese è finita in nulla, la responsabilità sarebbe dell’incaricata che “avrebbe lavorato per far saltare l’accordo invece che aiutarlo”. La colpa di Casellati, sempre secondo alcune ricostruzioni dei lumbard, sarebbe quella di non aver accettato il piano di Salvini che prevedeva, intanto, di partire con “un tavolo delle forze di maggioranza per parlare dei punti del programma condiviso”, e solo dopo, tra una settimana o anche due, affrontare il nodo del premier e della squadra di governo. La Presidente esploratrice invece, come ha voluto spiegare ieri mattina, ha precisato di “aver svolto con dedizione l’incarico per favorire un confronto costruttivo nel perimetro e nei limiti indicati da Mattarella”. Insomma, il mandato diceva con chiarezza che doveva cercare maggioranza, premier e squadra di governo. Casellati non poteva, nei vari incontri, limitarsi a prendere tempo in attesa di sviluppi come avrebbe preteso Salvini. Ecco perché con i 5 Stelle ha affrontato anche temi tabù. Che infatti hanno spaventato Di Maio disponibile a stare al tavolo (“ok all’appoggio esterno”) ma non a decidere con Forza Italia cosa fare e con chi. I nomi di due possibili ministri azzurri – Carfagna, Malan – sono stati a quel punto gettati in pasto ai media. Non da Forza Italia. E per bruciarli.
Mattarella ieri non ha voluto incontrare la stampa. “Vi faremo sapere” ha detto lo staff congedando i cronisti. Se ne riparla lunedì. Il Presidente vuole riflettere. Nei fatti, vuole dare altre 48 ore di tempo a Salvini e Di Maio per verificare se l’indicazione dell’esploratrice – esiste nei numeri una maggioranza Lega e 5 Stelle – ha la stoffa e i fondamenti per riuscire a stare in piedi.
E’ l’ora di pranzo. Già dalla mattina Matteo e Luigi fanno sapere di aver riattivato canali di dialogo che giovedì sera, alla fine della consultazioni a Giustiniani, sembravano chiusi. Salvini manda a dire da Milano che “ostinatamente e testardamente proverò fino in fondo per riconoscere il voto degli italiani” che hanno mandato al 32 per cento i 5 Stelle e al 17% la Lega. Di Maio, in partenza per il Molise, è “fiducioso di natura” e se Salvini “insiste per un governo con loro, ne prendo atto, io ho già detto ieri”. Insomma, una bella intesa a distanza. Berlusconi in quel momento è in volo per il Molise. Quando arriva a Isernia viene informato delle 48 ore di tempo in più che il Colle ha dato all’asse Lega-5 Stelle e decide di intervenire. A modo suo. Una specie di vaffa day in stile grillino. Ai 5 Stelle dice che sono nullafacenti e che a Mediaset “pulirebbero i cessi”. A Salvini, che ha fatto balenare l’idea del pre- incarico, recapita un altro messaggio: “Si parte dal centrodestra, dal nostro programma che abbiano iniziato a scrivere un anno fa e i voti per raggiungere la maggioranza li andiamo a cercare ovunque in Parlamento, nel gruppo Misto ma anche nel Pd”. La senatrice Licia Ronzulli, membro dello staff personale di Berlusconi con Sestino Giacomoni, vorrebbe convincerlo che è meglio tacere. Come Berlusconi aveva con fatica fatto il giorno prima quando ha anche evitato di grattarsi un occhio per evitare di dare spunti di mimica facciale alle telecamere. Ma l’uomo è inarrestabile. E zitto non ci sta più.
Avviene tutto a favore di telecamere e microfoni. Quasi un nuovo gioco di ruolo a distanza: “La costruzione di una maggioranza politica”. Salvini inorridisce davanti all’ipotesi Pd: “Se qualcuno si tira fuori insultando e guadando a sinistra, tanti auguri. Io non voglio perdere altro tempo. Attendo le prossime ore ma poi faremo passi avanti perché di tempo ne abbiamo già perso anche troppo”. Niet anche da Giorgia Meloni: “Berlusconi si metta l’anima in pace: non ci saranno mai i nostri voti per un accordo con il Pd. Fratelli d’Italia lavora per la compattezza della coalizione”. Il leader della Lega si riferisce a Berlusconi e l’alleanza di centrodestra alle quattro del pomeriggio sembra non esistere più.
Berlusconi si ritira in albergo per riposare. Lo staff si mette al lavoro per comunicati, correzioni, sintesi dialettiche. Solo che da Palermo rimbalza la sentenza di primo grado del processo Trattativa: condannato il vertice del Ros, il reparto speciale dell’Arma affidato all’epoca al generale Mario Mori; condannati i mafiosi; assolto Nicola Mancino dalla falsa testimonianza; condannato l’unico politico sopravvissuto ad altre assoluzioni, Marcello Dell’Utri, l’ex senatore e fondatore di Forza Italia. Per i 5 Stelle è il cacio sui maccheroni servito nel giorno e nel momento perfetto. Le parole del pm Nino Di Matteo una vera manna: “Dell’Utri è stata la cinghia di trasmissione tra Cosa Nostra e l’allora da poco insediato governo Berlusconi. La Corte ha ritenuto provata questa cosa”. Per i 5 Stelle è il via libera per attaccare Silvio Berlusconi. L’occasione per seppellire l’alleanza. “Il Caimano è nervoso, hanno condannato Dell’Utri” non perde tempo Di Battista. “Questa sentenza è una pietra tombale sull’ex Cavaliere, Dell’Utri fece da tramite tra Cosa Nostra e Berlusconi” scrive sui social il questore della Camera Riccardo Fraccaro. “Oggi muore per sempre la Seconda Repubblica” si fa sotto Di Maio.
E’ un attacco a freddo. Che mette a tacere il resto. Salvini non replica più. Berlusconi fa una conferenza stampa verso le otto di sera prima del comizio finale in piazza (parlerà per quasi un’ora promettendo di diventare “molisano” con tanto di casa acquistata in loco) in cui conferma che “l’asse con i 5 Stelle è definitivamente sepolto” ma precisa che il nuovo governo “deve partire dal centrodestra unito che ha avuto la maggioranza”. I voti del Pd sono, con gli altri disponibili, solo un modo per raggiungere la maggioranza e far partire il governo. A sera i pontieri possono tirare il fiato: l’alleanza tiene. Salvini non può mollare tutto adesso, leadership e premiership, per andare fare il socio di minoranza di Di Maio. Ma mai come ieri la coalizione è stata ad un passo da finire in briciole.
E’ chiaro che i risultati delle regionali in Molise avranno un peso sugli equilibri politici. I 5 Stelle potrebbero governare la prima regione in Italia e per Di Maio sarebbe un viatico straordinario. La forza della coalizione di centrodestra risentirà della performance di Forza Italia e della Lega. Soprattutto, sulla decisione di Mattarella, peserà cosa si diranno nelle prossime ore ma prima di lunedì Salvini, Di Maio e Berlusconi. Se l’asse giallo-verde, che nei fatti beneficia di un mandato informale di 48 ore, dovesse tenere, il Capo dello Stato potrebbe anche decidere di affidare un preincarico a uno dei due leader. Ma questo vorrebbe dire che l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia è morta e sepolta. Mentre, invece, per Berlusconi è “definitivamente sepolta” l’interlocuzione con Di Maio.
L’opzione più probabile prevede invece l’affidamento del mandato esplorativo a Roberto Fico. Un mandato gemello e speculare a quello di Casellati, cioè nel recinto Pd-M5s? Oppure un mandato largo, esteso a tutte le forze in campo? La discesa in campo di Fico potrebbe essere la fine della stella Di Maio. E l’insorgere di un problema di leadership in casa dei 5 Stelle. Due scenari possono essere esclusi: no allo scioglimento anticipato delle Camere; no a governi di minoranza. Per il resto ci sono troppi “Se” e troppe subordinate. Conviene aspettare lunedì. E leggere bene i risultati in Molise.
L'opinione di Hominibus
Sulla scena politica nazionale il voto del 4 marzo NON HA determinato un netto spartiacque nella consueta
gestione indecente della Cosa Pubblica, prevedibile anche con l'accozzaglia di personalità vecchie e nuove,
sì, ma ancora molto lontane dall'intuizione della corretta soluzione per il Bene Comune, che consiste
nella riforma improcrastinabile del delinquenziale sistema di partecipazione alle spese comuni !
A tal uopo è necessario intervenire "EDUCANDO IL POPOLO E I POLITICI", come segue:
Ipotizzando la scomparsa dei partiti politici che, storicamente, sono stati la causa prima di
grave ritardo nella evoluzione del genere umano, si sarebbe certi di non dovere subire
la mediazione di terzi, ma aspirare alla affermazione dei personali convincimenti,
restringendo, così, la libertà nell'interpretazione delle deleghe troppo generiche.
Premessa la certezza di poter fare a meno dei soliti Politici, sia vecchi sia nuovi,
occupatori di Stato, ma che sarebbero ormai da calciare per la pretesa di non
cambiare la formula dell'amministrazione di uno Stato nel 3° Millennio
mediante il riconoscimento delle forze equilibratrici spontanee,
che richiedono la eliminazione dei tradizionali apparati,
permettendo la partecipazione diretta del Cittadino,
facile da realizzare con l'impiego delle nuove tecnologie,
il migliore consiglio da dare, non solo alla nostra cara Italia,
ma al Mondo intero, è quello di smetterla con le "minchiatelle"
politico-amministrative, complicando il processo di rapporti privati,
nazionali, internazionali, da parte di politici intrallazzatori, prepotenti o
incapaci, che cavano vantaggi giustificati solo dalla libertà concessa dagli
ordinamenti molto diffusi per continuare a far resistere una classe sociale che
vive grazie alla immaturità dei Popoli sottoposti, manipolati con regimi fiscali da
abrogare urgentemente con il declassamento dello Stato ad elementare Condominio
con i Cittadini del Mondo che sapranno associarsi in entità territoriali, solo dopo previa
tabula rasa dei limiti convenzionali della politica, accettando la supremazia delle conseguenti
regole amministrative di tipo condominiale e facendo riferimento al solo valore dei beni residenti,
liberando le transazioni di qualsiasi tipo da oneri fiscali molto pesanti e di difficile riscontro, con la...
Fiscalità Patrimoniale
come Ordine Universale per garantire
Correttezza amministrativa, Economia ed Efficienza
per tutti i Popoli della Terra!
E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
---------------------------------------------------------------------------------
ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che finalmente sparisca lo storico ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
Provvedimenti ipotizzati in Italia, estensibili nel mondo...
...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 21 Aprile 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate