TEATRINO POLITICO
Campionatura del confronto tra gli allevatori nostrani di polli

Offese a Napolitano, Di Pietro indagato a Roma

Dal Sole24ore.com  del 3 febbraio 2009

 
Offesa all'onore o al prestigio del presidente della Repubblica. Per questo reato, previsto dall'articolo 278 del codice penale, è stato iscritto sul registro degli indagati della Procura di Roma il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro. La formalizzazione dell'accusa si configura come un «atto dovuto», dopo la denuncia presentata sabato scorso dall'Unione camere penali italiane seguita alle dichiarazioni fatte da Di Pietro nell'ambito di una manifestazione svoltasi a piazza Navona. L'ex pm di Mani pulite, riferendosi a Giorgio Napolitano, aveva detto:
 
«A lei che dovrebbe essere arbitro,
possiamo dire che a volte il suo giudizio
 ci appare poco da arbitro e poco da terzo?»
 
Poi Di Pietro aveva aggiunto, secondo la denuncia firmata dal presidente dell'Ucpi Oreste Dominioni e da Renato Borzone:
 
«Il silenzio uccide,
il silenzio è un comportamento mafioso»
 
Dal giornale "La Repubblica":
Fischi contro Napolitano. Durante la manifestazione, in piazza Farnese a Roma, contro la riforma della giustizia targata centrodestra e in difesa del procuratore di Salerno Luigi Apicella, convocata dall'Associazione nazionale vittime di mafia e dall'Italia dei Valori, dalla piazza sono partiti fischi contro il presidente della Repubblica quando è stato rimosso uno striscione sul quale era scritto "Napolitano dorme, l'Italia insorge".
 
L'opinione di Hominibus
 
Nel momento critico in cui viviamo
sembra che possa passare in secondo ordine
il giudizio formale delle espressioni usate da Di Pietro,
di cui si può essere quasi sicuri dell'onestà del suo impegno
nel sostenere a suo modo lo straccio di democrazia di questa Italia,
assalita da orde così virulente e testardamente determinate
nel ribaltare la interpretazione e soluzione dei problemi
che serrano la maggioranza della popolazione
in una morsa di caparbia violenza.
 
Ma, malgrado la comune condanna,
sembra che la cruda sollecitazione a scuotersi
abbia sortito il risultato esorbitante,.. nel rifiuto di firma
al paventato decreto del governo per bloccare l'esecuzione
di accompagno a morte di una ragazza che forse voleva vivere,
che forse ha anche dimostrato di non gradire di essere usata
come oggetto di contesa politica, uscendo dalla scena
benché abbia saputo resistere per tanti anni
in un ambiente di sincera dedizione.
 
Così viene grande voglia di credere
che i corpi, anche in quelle condizioni estreme,
siano ancora in grado di percepire perfettamente gli umori
delle persone che si affaccendano intorno con varie intenzioni,
sapendo così scegliere tra il sospetto di essere una scomodità 
o di essere solo un mezzo per favorire manovre  di parte,
abbandonando anticipatamente e spontaneamente
questa terra di lupi e finti agnelli, che in branco
sono capaci di impeti inconfessabili.
 
In questo, come in frequenti altri casi,
c'é da chiedersi come tante menti, cuori e forze
che prosperano ed albergano nei luoghi dove si decide
del destino di intere popolazioni, dai peones ai presidenti,
non abbiano mai profuso il medesimo impegno nel discutere
del monumento al disagio mortale per milioni di individui,
che muoiono da bambini, da giovani, da adulti, da sani,
in ambienti pericolosi o in intraprese rischiose
perché affamati e senza diritti veri.
 
Neppure il nostro caro Presidente,
si guarda dall'interferire sul quel problema,
che implacabilmente, subdolamente, quotidianamente
 strangola milioni di individui con solo la parvenza di cittadini,
costretti a sopravvivere in un stato di sottomissione, in una società
dove coesiste la libertà di vessare le masse per assicurare
il benessere di pochi, insieme al vezzo vergognoso
 di enfatizzare esibizioni camuffate per volere
testimoniare una falsa vicinanza!
 
Avendo ricevuto alcuna attenzione, da cittadini inesistenti,
nel sottoporre la questione urgente di un fisco classista,
proviamo a ripetere l'invito al Capo di Stato in carica,
sperando in una mutata predisposizione d'animo:
 
Ill.mo Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
 
Il sistema fiscale in Italia (e nel mondo)
 fa schifo
perché favorisce oltre il limite di decenza
la classe dei benestanti a cui appartiene
anche Lei e  coloro che si impegnano
allo spasimo in questioni di minimo
impatto sul destino dei molti milioni
di persone viventi in questo Paese.
 
Se ha a cuore il bene del popolo,
può e deve infrangere le regole,
allorché la causa lo richieda.
 
Ed oggi ne ha l'occasione,
incastrati come siamo
in una cappa politica
estranea ai molti,
nella realtà.
Ci provi...
San Gennaro La proteggerà
e la popolazione oppressa Le sarà eternamente riconoscente!
... altrimenti non sono condannabili esternazioni come quelle dell'on.le Di Pietro,
anzi encomiabili, non nella forma, ma nella sostanza, perché testimoniano
sensibilità e volontà politica, necessarie nella crisi che attraversiamo,
per dare voce alle sollecitazioni generate dal vero disagio sociale.
 
Basterebbe annunciare con il garbo che Le é solito:
 
"E' giunto il momento di riflettere sulle opportunità offerte dal fisco patrimoniale,
perché é semplice, economico, infallibile, onesto, controllato dai cittadini,
prezioso regolatore automatico della contribuzione al bene comune,
antidoto contro la costituzione di posizioni di indebito vantaggio,
specialmente se posto in stretta connessione con il mercato."
 
Perché tutto il resto che, invece, appassiona i benestanti,
serve solo a distrarre l'attenzione dal problema base.
 
Hominibus
Movimento di opinione per l'affermazione della democrazia reale
a difesa del 70/80% della popolazione mondiale, vittima inconsapevole di legislatori e governanti infedeli

11 Febbraio 2009