La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 435 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
di - Twitter: @caporale_g
“Quello che vedo principalmente girando per il Paese? Tutti mi chiedono di essere lasciati in pace dallo Stato, c’è la percezione di un grande accanimento nei confronti del cittadino. In Italia oggi è perfino complicato essere un disoccupato, tutto pare un muro di gomma. La gente non chiede più leggi e più interventi, piuttosto vuole essere lasciata in pace. E’ uno Stato che ha 187 mila leggi ed ha bloccato tutto, con una nuova norma ogni due giorni e mezzo”. Luigi Di Maio, candidato premier per il Movimento Cinque Stelle accetta di ragionare con TiscaliNews sull’Italia e sulle prossime elezioni politiche mentre è in viaggio per presentare candidati e programma.
Non ci
sono
solo
troppe
leggi,
ma anche
troppe
tasse.
"Certo
ma non è
un
problema
soltanto
di
quanti
soldi
paghiamo,
seppure
sappiamo
tutti
che la
pressione
fiscale
è
altissima,
ma di
quante
tasse ci
sono
anche
banalmente
in
termini
numerici.
C’è un
effetto
giungla.
Troppe
tasse
servono
solo a
finanziare
enti,
semplificare
significa
permettere
un
accesso
al
sistema
più
semplice”.
Come sta
reagendo
la
vostra
base
alla
metamorfosi
del
Movimento
Cinque
Stelle:
da
organizzazione
che
raccoglie
principalmente
la
rabbia
dei
cittadini
a forza
politica
che
invece
vuole
andare
al
governo
per
determinare
un
cambiamento
concreto.
"In
tutta
Italia
stiamo
presentando
i nostri
candidati
all’uninominale
e si
tratta
di
esponenti
della
società
civile
che non
facevano
parte
del
Movimento
sui
territori,
ma che
hanno
delle
storie
professionali
importanti.
A
Brindisi
abbiamo
presentato
due
professori
universitari
e un
avvocato
che sta
seguendo
la causa
di
canonizzazione
di Aldo
Moro. E
molti
altri.
All’inizio
l’idea
di
inserirli
come
candidati
può
essere
sembrata
un pò
strana,
poi però
ogni
volta
che
raccontano
la loro
storia
entrano
subito
in
sintonia
con i
nostri
valori e
le
nostre
idee. La
strada è
quella
giusta”.
Era
immaginabile
appena
un anno
fa che
il
vostro
avversario
più
temibile
sarebbe
stato
Silvio
Berlusconi?
"Ma in
realtà
lui non
è in
campo,
la sua
presenza
è solo
un
effetto
mediatico.
Berlusconi
come
tutti
sanno ma
pochi
tengono
a mente
è
ineleggibile.
Chiunque
vota il
centrodestra
rischia
di
ritrovarsi
una
brutta
sorpresa.
E’ un
voto a
scatola
chiusa
da dove
può
uscire
di
tutto,
anche
Mario
Draghi
premier.
A mio
avviso è
molto
rischioso
per
l’Italia”.
E
bisogna
pur
riconoscere
che le
contraddizioni
politiche
tra
Salvini
e
Berlusconi
nonostante
tante
divergenze,
non
esplodono.
"Non ci
sono
esplosioni
perché
di fondo
c’è un
patto
delle
poltrone.
Il
centrodestra
adesso è
unito
solo per
vincere
la sfida
nei
collegi
uninominali.
Salvini
per
questo
obiettivo
si è
venduto
tutto:
la
battaglia
sulla
legge
Fornero,
quella
sull’Europa.
Il
giorno
dopo le
elezioni
però
litigheranno
definitivamente,
come è
successo
in
Sicilia
con gli
eletti
di
Salvini
che
hanno
abbandonato
il
governatore
Musumeci”.
Quanti
elettori
delusi
dal
centrosinistra
e dal
centrodestra
state
incontrando
girando
l’Italia?
"Eh,
tantissimi.
Parto da
un
esempio
personale:
mio
padre
imprenditore
votava
centrodestra
perché
fu
illuso
dall’annuncio
della
rivoluzione
liberale
di
Berlusconi,
poi si è
ritrovato
addosso
Equitalia
e gli
studi di
settore
proprio
con il
governo
di
centrodestra.
Non
potete
immaginare
quanti
operai e
dipendenti
incontro
che
votavano
Pd e poi
si sono
ritrovati
con
l’abolizione
dell’articolo
18 e il
Jobs Act.
Le
contraddizioni
che in
questi
anni
sono
esplose
nei due
blocchi
di
centrodestra
e
centrosinistra
portano
tanti a
votare
per noi,
molti
altri
invece
all’astensione
purtroppo”.
E’
rimasto
sorpreso
dalla
battuta
di
Alessandro
Di
Battista
sugli
“italiani
rincoglioniti”?
"L’importante
è che
l’abbia
chiarita,
perché
noi non
pensiamo
che gli
italiani
siano
così e
tanto
meno lo
pensa
Alessandro.
La
verità è
che ogni
giorno
dobbiamo
combattere
contro
il
tentativo
di
rincoglionirci
e questo
deriva
dal
fatto
che
alcune
forze
politiche
stanno
riproponendo
agli
italiani
le
stesse
promesse
di 10
anni o 5
anni fa.
La “flax
tax”
Berlusconi
la tirò
fuori
dal
cilindro
nel 1994
e poi
non la
fece mai
in 20
anni di
potere
assoluto”.
Appare
evidente
che
chiunque
andrà a
governo
dovrà
comunque
misurarsi
con una
burocrazia
che
fatica a
cambiare
e far
cambiare
il
Paese.
"Da un
lato
bisognerà
togliere
le armi
a chi
nella
pubblica
amministrazione
è in
mala
fede.
Sono
convinto
che la
maggioranza
è in
buona
fede. Le
armi da
togliere
sono le
leggi:
noi
proponiamo
l’abolizione
di 400
leggi
inutili
per
rendere
lo Stato
più
semplice
ed
evitare
che il
cavillo
diventi
arma di
ricatto
per
bloccare
i
processi.
Bisognerà
recuperare
quei
dirigenti
pubblici
che sono
stati
messi
negli
sgabuzzini
per aver
detto
qualche
no alle
richieste
dei
politici.
Quelli
che
invece
sono
sempre
stati
pronti a
servire
il
potente
di turno
sarà
necessario
farli
ruotare,
mandarli
altrove”.
Anche di
recente
vi siete
lamentati
sul
trattamento
ricevuto
da
alcuni
media, è
ancora
importante
la
televisione
per
ottenere
il voto
degli
italiani?
"Non so
se la tv
di Stato
sia
ancora
importante
o
decisiva
per il
voto, ma
pretendo
che
racconti
la
verità.
Perché
la
pagano i
cittadini
con il
canone
in
bolletta.
Ad
esempio
la
storia
dei
rimborsi
sottratti
da
alcuni
nostri
parlamentari
europei
è
completamente
inventata”.
Da
quando
lei ha
assunto
la
leadership
avete
iniziato
a
dialogare
anche
con
alcuni
mondi
fino a
ieri
distanti.
E sarà
capitato
anche di
incontrare
quei
settori
dell’economia
o della
finanza
che si
sono
sempre
dimostrati
preoccupati
rispetto
ad una
vittoria
politica
del
movimento.
Che
reazioni
avete
trovato?
"Personalmente
sto
cercando
di
parlare
con
tutti,
specie
per
eliminare
qualche
leggenda
metropolitana
che ci
riguarda.
Ho
incontrato
molte
associazioni
di
categorie
legate
agli
imprenditori
italiani:
Assolombarda,
Confesercenti,
Confartigianato,
piccoli
grandi
imprenditori
e alta
finanza.
Tanto
per
citarne
alcuni.
Devo
dire che
una
frase
che
ripetono
spesso
è: non
credevamo
che voi
foste
così. A
tutti
chiedo
solo la
possibilità
di
raccontare
chi
siamo”.
Perché
allora
c’è un
pezzo di
Paese,
chiamiamoli
poteri
forti
oppure
ex
poteri
forti,
che
hanno
ancora
paura di
una
vostra
affermazione
elettorale?
"In
Italia
c’è un 1
per
cento
della
popolazione
che ha
il 25
per
cento
della
ricchezza
nazionale.
Si
tratta
di una
élite
che in
questi
trenta o
quarant’anni
ha
ottenuto
leggi ad
personam
e fondi
senza
meritarli.
Quella
parte lì
sta
tentando
di
influenzare
molto
gli
organi
di
informazione.
Penso a
Mediaset
che è di
proprietà
di
Berlusconi
e poi
alle tv
di Stato
che sono
controllate
dal
Governo
e dal
Pd. Da
qui
nasce la
grande
narrazione
negativa
contro
di noi”.
Però non
è tutto
inventato,
errori
ne fate
spesso
anche
voi.
"Certo,
anche
noi
sbagliamo
ci
mancherebbe,
ma non
meritiamo
di
essere
raccontati
come una
forza
politica
che vuol
far del
male
all’Italia.
Questa è
una
vergognosa
bugia
che ogni
giorno
tentano
di
diffondere.
Noi
siamo
semplicemente
dalla
parte
del 99
per
cento
degli
italiani
che non
ha avuto
favori
ma
subito
vessazioni”.
Il 5
marzo,
dopo il
voto,
può
essere
un
giorno
pericoloso
per il
Paese?
"Potrebbe
essere
il
giorno
in cui
il
Movimento
Cinque
Stelle
raggiungerà
una
percentuale
tale di
voti da
andare
al
governo
e
impedire
a Pd e
Forza
Italia
di fare
un
inciucio
ai danni
del
Paese.
Loro si
stanno
rendendo
conto
che non
avranno
i
numeri.
Bisognerà
parlare
con noi
oppure
si dovrà
tornare
a
votare.
Ma certo
non
lasceremo
l’Italia
nel caos
e faremo
in modo
di
prenderci
la
responsabilità
di
assicurare
un
governo
e
sceglieremo
una
squadra
di
eccellenze
italiane”.
E’ una
svolta
rispetto
al
vostro
comportamento
ad
esempio
nelle
precedenti
elezioni
del
2013.
"La
squadra
di
governo
non si
potrà
discutere:
la
presenteremo
prima.
Si potrà
ragionare
su una
convergenza
larga
sui temi
per
trovare
una
maggioranza”.
Era uno
scenario
possibile
anche
nel 2013
quando
rifiutaste
l’apertura
dell’allora
segretario
del Pd
Pierluigi
Bersani?
"No,
perché
con la
precedente
legge
c’era un
premio
di
maggioranza
che ci
avrebbe
schiacciato
e reso
impossibile
incidere
sulle
politiche
pubbliche.
Ora lo
scenario
invece è
radicalmente
diverso”.
Come
giudica
adesso
Bersani?
"La sua
vicenda
dimostra
che il
Pd è un
partito
che non
si può
riformare.
Sono
così
attaccati
al
potere
che
hanno
messo
fuori un
ex
segretario
e
candidato
premier”.
L'opinione di Hominibus
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve a favorire la libera circolazione della
ricchezza finanziaria mondiale, annullando
il forte richiamo dei paradisi fiscali,
facili ricoveri, generati dalla
connivenza politica.
Roma, 13 Febbraio 2018
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate