La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 416 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)

Renzi, il dito di Pisapia e la sinistra furiosa. "Chi vuol rompere sappia che lo farà contro il Pd e non con il Pd"

Ieri la relazione dell'ex sindaco di Milano che non chiude ad una possibile unità e fa alcune proposte. Le risposte oggi in Direzione con la relazione del segretario che apre alle alleanze. Le mediazioni di Veltroni e Cuperlo.

Renzi con Pisapia

Renzi con Pisapia

di Claudia Fusani - 13 Novembre 217

Pisapia non rompe e indica una strada, stretta ma possibile, per andare avanti insieme. Con sorpresa, pare, del Nazareno che fino a ieri mattina dava Campo Progressista “già di là con Mdp". Veltroni fa Veltroni, cioè il padre nobile con un ultimo disperato appello all'unità "perché il momento è grave, le destre avanzano e sarebbe disgraziato e una follia aprire loro la strada". La sinistra-sinistra osserva, prende nota e in serata esprime scetticismo. "Pisapia insiste con un modello di centrosinistra che non esiste più" dice Nicola Fratoianni, segretario di Si. Anche Laura Boldrini la presidente della Camera, che starebbe con Pisapia, ha sentenziato: "Per gente come noi, non ci può essere posto accanto al Pd". Il contrario di quello che poco dopo, dallo stesso palco dell'Auditorium Antonianum di Roma,dirà Pisapia nell'intervento finale dell'assemblea di Campo Progressista.

Indizi chiari per una relazione, oggi, che sarà monitorata sillaba dopo sillaba e da cui dipende il futuro del centrosinistra. Si è detto spesso negli ultimi mesi. Quasi ad ogni relazione del segretario. Ma adesso è proprio una questione di calendario: la legge elettorale c'è e la legislatura è agli sgoccioli. Game over per giochi e tattiche: c'è da pensare al programma, alle alleanze e alle liste. Matteo Renzi ha passato la domenica in famiglia, ha preso nota degli interventi di giornata, prima di Pisapia e poi di Veltroni, di quanto hanno detto, sempre in mattinata, prima Cuperlo ma anche Damiano a nome delle minoranze dem, di Orlando e di Emiliano, i messaggi in chiaro e quelli più sibillini, ha sentito i fedelissimi e ha poi messo mano e testa alla relazione di oggi. 

Indiscrezioni del Nazareno parlano di una relazione "aperta e inclusiva". Perché sia chiaro che "chi vorrà rompere lo farà contro il Pd e non con il Pd". Un discorso che "non farà abiure" e anzi "rivendicherà i mille giorni" perché sono quelli che hanno tirato fuori il paese dalle sabbie mobili della crisi portandolo nuovamente sulle terra ferma. Un discorso che dirà si "alle alleanze a sinistra" praticabili e già in essere come dimostrano le giunte dove Pd e Mdp governano insieme "con le nostre diversità" in ben 14 regioni e migliaia di comuni "nonostante sia intervenuta la scissione". Ma che dirà "sì anche alle alleanze al centro.

La mano tesa di Pisapia 

A fine mattinata Pisapia aveva lasciato l'assemblea di Campo Progressista riunita a Roma sotto un titolo emblematico ("Diversa") con una serie di richieste molto precise al Pd per poter avviare un'alleanza. L'ex sindaco ha chiesto “segnali forti" nella legge di bilancio come "un intervento sui super ticket e per la lotta alla povertà". E prima della fine della legislatura "il via libera a norme di civiltà come le nuove regole sulla cittadinanza, il bio testamento e l'abolizione del reato di immigrazione clandestina". Ovverosia la proposta di legge di Emma Bonino che sempre di più si sta presentando con un soggetto unico Radicali-Campo Progressista-Verdi. "Le alleanze si stringono sui contenuti - ha detto Pisapia- e con alcune parole d'ordine come tutela delle persone, difesa dell'ambiente, sviluppo sostenibile, eliminazione del precariato e diritto al lavoro e alla salute, dialogo con i corpi intermedi e le organizzazioni dei lavoratori".

È una bozza d'intesa su punti non impossibili, soprattutto super ticket, cittadinanza e e fine-vita. Neppure irricevibili. L'ex sindaco è sembrato quasi voler indicare non solo la strada ma anche il lessico da usare oggi in Direzione.  "Dobbiamo imparare dagli errori fatti. Non vogliamo un'altra Sicilia, non vogliamo altre divisioni, bisogna trovare contenuti e percorsi per un'ampia unità, un centrosinistra radicalmente alternativo a ciò che è accaduto negli ultimi anni, capace di unire anime, forze, sensibilità diverse e dare una voce a chi non ce l'ha, di dare una casa a chi oggi si sente senza casa". Per poi tirare le somme: "Queste sono le nostre proposte. Attendiamo risposte". 

La prima risposta, Veltroni

Il Nazareno prende appunti. Molto apprezzato il fatto che Pisapia, da giurista quale è, si sia ben guardato dal sollevare questioni sulla premiership. Certo, la legge elettorale "non piace", ma non aver tirato in ballo il nodo-segretario è già un passo avanti. La prima risposta vera arriva da Walter Veltroni che, intervistato da Lucia Annunciata su Rai3, indica a Renzi il dà farsi. "Sarebbe un segno di apertura se Renzi domani alla direzione dicesse al Pd di concludere la legislatura con ius soli e bio testamento e poi invitasse a un tavolo di confronto Grasso e le forze che con lui si stanno organizzando a sinistra". Anche dal fondatore del Pd l'appello all'unità è univoco e senza alternative se non la consegna del paese alle destre e ai populismi. 

La parola al segretario

E si arriva a oggi. Alla relazione del segretario. Ieri in serata fonti del Nazareno erano abbastanza convinte del fatto che "il segretario non farà alcuna abiura, rivendicherà il passato e tutto il lavoro fatto, il lavoro di Minniti come il JobsAct, il lavoro di Gentiloni come la flessibilità in Europa". Ma poi "aprirà in modo molto chiaro alle alleanze a sinistra e al centro". Ricordando, tra l'altro, come "in molte regioni ci siano giunte dove Pd e Mdp governano insieme nelle nostre diversità". Un discorso, quindi, che dovrebbe raccogliere tutte le sollecitazioni avute in settimana da Orlando, Franceschini, Emiliano e lo stesso Fassino e per ultimi, proprio ieri, Veltroni e Pisapia. Anche Renzi chiederà "unità senza veti né provocazioni" sperando anche che cessi una volta per tutte il gioco perverso delle divisioni interne e si inizi, finalmente, a parlare di programma. "Ogni giorno in cui parliamo di tatticismi elettorali e non di problemi reali perdiamo consenso" è il mantra di Renzi. 

È chiaro che resta, alla base, uno profondo scetticismo sul fatto che tutta la sinistra voglia stare insieme senza destituire il segretario. Che Mdp abbia cioè superato le questioni personali e la conditio sine qua non sulla sua persona. La risposta a Pisapia dovrebbe quindi essere un'apertura di credito alle sue richieste. Un discorso "aperto e inclusivo". Di modo che sia chiaro che "chi vorrà rompere dovrà farlo contro il Pd, non grazie al Pd".

 

La riflessione di Hominibus

Tutta questa tiritera sulle sorti

di un Partito, qualunque esso sia,

è ormai fuori di un tempo coerente con

questo Terzo Millennio che stiamo vivendo,

in cui si annulleranno le classifiche politiche

perché l'intero Genere Umano finalmente capirà

la centralità della Fiscalità Patrimoniale come Ordine

Universale per la Correttezza, l'Economia e l'Efficienza!

 

E così v'è l'urgenza di trovare la soluzione per impedire

l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che

non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione

capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi

strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione

democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.

 

Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione

dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove

prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al

danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale

preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.

IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo

e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!

...................

Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,

 è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte

che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,

risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.

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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,

PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE

LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,

DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,

 CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!

-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

Provvedimenti ipotizzati in italia, estensibili nel mondo...

...ripetendo l'esperimento del 2006, destinazione Dudinka!

 

Insomma...

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma, 13 Novembre 2017

 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.