La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 410 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)
Il coordinatore Roberto Speranza siede abbandonato, volto pallido e sguardo nel vuoto, sulla panchina nel cortile di Montecitorio mentre al suo orecchio un avvolgente Nicola Fratoianni, il segretario di Sinistra italiana, gli spiega le magnifiche sorti progressive della nuova cosa rossa a trazione dalemiana ma non solo. Eppure era stato Speranza a rompere con quell’intervista domenica: “Pisapia? L’attesa è un soap opera. Avanti anche senza di lui ”. A vederlo oggi, gli deve essere costato molto.
In Transatlantico Ciccio Ferrara e il giovane Furfaro, pisapianidoc, occupano di argomenti un divano di pelle verde. Arriva Nico Stumpo, bersanian-dalemiano (ma c’è chi dice che non è possibile in natura), comunque ex dem, si butta sul divano di fronte, li guarda e allarga le braccia. Anche per lui non è un gran giornata.
Si aggira tra i corridoi, il Transatlantico e il cortile, Ettore Rosato, il capogruppo del Pd, vigile e attento ad ogni spostamento di sopracciglio nei siparietti sopra raccontati, una specie di indiano, orecchie a terra, in cerca della pista dei bisonti.
S’intravede anche Achille Occhetto. Nel giorno in cui la sinistra si divide in cinque, l’uomo che nell’89 chiuse il Pci alla Bolognina, si lascia andare in uno sfogo con l’Ansa: “Il paese è in mano ad un serial killer e voi ancora gli andate dietro… Il bello è che non ne ha mai azzeccata mezza”. Qualsiasi riferimento a D’Alema non è casuale.
Scene da Montecitorio. Lunedi mattina, per solito, la Camera è semivuota. Ieri invece era molto abitata. Ma sembrava d’essere nella stanza degli addii, dei rimpianti e delle rivendicazioni, quelle dove due si lasciano alla vigilia del matrimonio e magari hanno già anche la casa arredata.
Il cantiere del “nuovo soggetto a sinistra, un campo largo e sfidante del Pd” si chiude qua. O meglio, finisce “Insieme”, nata il primo luglio 2017, deceduta lunedì 9 ottobre con il requiem di Pisapia: “rischiano di fare l’ennesimo partito del 3 per cento. Sono loro ad aver cambiato strada. Io faccio una sinistra di governo”. Cento giorni di Pisapia, D’Alema e Bersani. Se ne vanno tutti di schiena. Con molti rimpianti e nostalgie, soprattutto per Bersani in nome del quale, racconta un pisapiano, “finora abbiamo cercato di tenere aperto questo cantiere”. A terra macerie. Una nuova scissione. C’è chi immagina anche una nuova fusione. Ma anche un paio di vincitori: Massimo D’Alema e Nicola Fratoianni.
Accade tutto, come era prevedibile, con l’arrivo della legge elettorale in aula. Il Rosatellum 2.0 - il sistema misto, due/terzi proporzionale, un terzo maggioritario – fa il suo esordio in aula oggi alle 15. Si comincia subito a votare. Circa 200 emendamenti, una cinquantina di voti segreti per capire subito come va. “Il patto regge – dice convinto Rosato – ben due partiti di opposizione sono d’accordo”. La prova entro oggi. Decisive alcune modifiche al testo dei giorni scorsi e l’apertura del segretario Renzi alle coalizioni. Era venerdì. Poi le cose sono inevitabilmente precipitate.
Lo snodo della giornata è una riunione di Campo Progressista alla Camera che inizia alle 17 e va avanti fino alle 20. Ciccio Ferrara, Massimiliano Smeriglio, Furfaro e il drappello di deputati pisapiani devono decidere il dà farsi: restare con Articolo 1 è praticamente impossibile vista la deriva antiPd, la trazione dalemiana e l’adesione dei civici Anna Falcone e Tomaso Montanari. E se adesso la nascita di un nuovo gruppo parlamentare sarebbe inspiegabile per chi sta fuori a pochi mesi dal voto politico, è chiaro che il gruppo Articolo 1-Mdp non è più una casa ma un albergo dove ognuno sente di avere mani libere. "Noi restiamo convinti che si debba lavorare a un centrosinistra ampio, inclusivo, di governo. A chi è interessato a fare un partitino, venendo io da Sel, dico che abbiamo già dato. Crediamo che il gruppo debba restare unito nel suo pluralismo politico. Del resto è già capitato altre volte di votare in maniera diversa” dice Ferrara lasciando la Camera. E’ un modo per prendere tempo. “Vediamo cosa succede con la legge elettorale” spiega un altro presente all’incontro. “Se passa questo testo, allora è chiaro cosa faremo…”. La lista Pisapia. O Campo progressista. E se il contesto non rendesse possibile questa convivenza forzata, come è, probabile, le vie d’uscita sono molte: un nuovo gruppoparlamentare (servono 20 deputati), una componente (ne bastano dieci). Di sicuro, assicura uno di Campo progressista, “usciremo da sinistra”. Il gruppo al momento conta su un quindicina di deputati: Ferrara, Formisano, Kronbichler. Martelli, Matarelli, Piras, Quaranta, Ragosta, Zaratti. E poi Bordo, Laquaniti. I centristi di Tabacci sono una squadretta di quattro, cinque deputati.
Mentre a Roma Articolo 1 sbanda e perde pezzi, Massimo D’Alema a Milano canta vittoria. Pare abbia parlato con tutti. Si racconta di un’ora di telefonata con Ciccio Ferrara. Eh niente: ha parlato sempre il leader maximo, la strada è segnata, tutti a sinistra per una bella cosa rossa. D’Alema attacca. “Se Pisapia apre a Renzi nega le cose che ha detto fino a ieri. E questo è un problema di Pisapia con Pisapia, non con noi”. Poi immagina che sarà Campo progressista “il partitino del 3 per cento”. Mentre nel futuro di Articolo 1 vede “il 10 per cento”. E avverte: “Se siamo più forti noi, è più forte anche il Pd”. Sull’ex sindaco aggiunge che “un giorno ci si potrà anche di nuovo incontrare”. Ma ormai quella è una ex storia. E provvede il leader ad archiviarla predisponendo le truppe al congresso (il 19 novembre), ricerca del simbolo, del nome e campagna elettorale.
Anche l’ex enfant prodige dei Giovani comunisti gongola. Ha tremato in questi mesi, l’asse con Pisapia lo avrebbe costretto ad una mini alleanza di sinistra con poche speranze. Così invece “faremo un percorso largo, democratico che riesca a coinvolgere il più alto numero di persone”. Tutto sommato quel po’ di maggioritario previsto dal Rosatellum sta bene anche a lui. Ha impiegato quasi un’ora per spiegarlo all’attonito Speranza. Fratoianni immagina un nuovo arcobaleno con tutti dentro: Articolo 1, i Comitati civici di Falcone e Montanari, Rifondazione comunista, ovviamente Civati. La vede già: “Entro l’anno avremo una bella lista civica e di sinistra”. Ma se Fratoianni immagina in tempi brevi una fusione tra Sinistra italiana e Articolo 1, la strada potrebbe non essere così semplice.
La riflessione di Hominibus
Questa contrapposizione, tra fratelli-coltelli,
ma anche tra i figlioli di altre incerte costituzioni,
è causa di disordine morale e di conseguente confusione
comportamentale. Allora, cari finti vincitori, ecco perché ...
...Insiste l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Regioni, Stati.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!-----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA,
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il
Roma, 10 Ottobre 2017
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.