La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 409 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre Tutti sulla retta via)

Lo schiaffo di Bersani e D'Alema al Governo di Gentiloni e al Pd di Renzi. La maggioranza è morta

Mdp non vota il Def, Bubbico unico loro vice ministro si dimette. Comincia braccio di ferro sulla legge elettorale

“Siamo fuori dalla maggioranza”. Lo strappo arriva a metà pomeriggio. Roberto Speranza lascia la riunione con i 16 senatori e i 43 deputati del gruppo nato a febbraio dalla scissione con il Pd e annuncia che oggi “Mdp non voterà il Def", la Nota di aggiornamento, che contiene le coordinate delle politiche economiche dei prossimi tre anni. Gli scissionisti voteranno invece a favore della Relazione di scostamento sul deficit (da 1,2 a 1,6) per cui è necessaria la maggioranza assoluta. “È solo una questione di responsabilità” precisa il coordinatore di Mdp. In quella votazione, infatti, il governo rischia la sfiducia. E non sarebbe il caso.  

Chi vince e chi perde

Se bisogna schematizzare, si può dire che nella battaglia incomprensibile che da mesi si combatte, più sul lessico che nei contenuti, a sinistra del Pd, oggi vince Massimo D’Alema che ha sempre teorizzato che la discontinuità di Mdp dal Pd la si poteva misurare soprattutto non votando il bilancio. E che quello sarebbe stato il vero atto fondativo della nuova sinistra. 

Si può dire, anche, che oggi la distanza tra il Campo Progressista di Pisapia e Mdp di Bersani sta diventando insuperabile. Nonostante, o forse proprio anche per quell'incontro a palazzo Chigi lunedì quando Il premier Gentiloni ha improvvisamente scelto come capo delegazione l'ex sindaco di Milano e non l'ex segretario Bersani o il coordinatore Speranza. Ma in politica nulla è quello che sembra. La cosa certa è che la sessione di bilancio, da ora a fine anno, sarà un lunghissimo braccio di ferro tra Pd e scissionisti sulla pelle, ancora una volta, della legge elettorale, convitato di pietra di ogni votazione o decisione che il governo assumerà nei prossimi mesi.

L'apertura di Padoan

Lo strappo atteso e annunciato, arriva dopo una giornata in cui invece il governo aveva dato i segnali attesi. A fine mattinata il ministro Padoan illustra i contenuti della nota di variazione del Def e la struttura di quella che sarà la legge di bilancio.  Il titolare del Mef elenca investimenti per ricerca, sviluppo e giovani (638 milioni  nel  2018; 1,3 miliardi nel 2019;3,9 miliardi nel 2020), per combattere la povertà (600 milioni nel 2018; 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020), per il pubblico impiego (2,6 miliardi per il rinnovo dei contratti). La legge di bilancio, invece, parte da un valore minimo di 19,6 miliardi. Le coperture arrivano in parte dalla spending review (3,5 miliardi) e da entrare aggiuntive (5,1 miliardi). 

Nell'intervento di Padoan davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite a palazzo Madama, c'è quello che, nelle intenzioni del governo, doveva essere un passaggio chiave per tenere unita la maggioranza ed evitare strappi. Un passaggio in qualche modo concordato lunedì quando Pisapia e i capigruppo Laforgia e Guerra sono stati ricevuti da Gentiloni. "Dentro la cornice di politica economica - ha detto Padoan - è avviato un percorso/dialogo con le forze di governo - Pd, Mdp, Ap - volto a definire ipotesi di intervento su investimenti, lavoro, lotta alla povertà e salute". Sono i quattro "ambiti di intervento" su cui Pisapia ha chiesto di intervenire. "I dati ISTAT sono buoni, il Pil a 1,5 e quasi un milione di posti di lavoro recuperati dal 2014. Questo ci dice che le politiche e le riforme di questi anni sono buone e che bisogna proseguire. Ma - ha avvertito il ministro economico - non c'è alcun compiacimento in questi numeri". Anzi. 

La drammatizzazione 

Insomma, parole che contengono un messaggio distensivo, di apertura. Ma non basta. Oppure è troppo tardi. Oppure, qualsiasi cosa sarebbe stata inutile. "Ascolteremo le parole del ministro per decidere come votare" aveva detto Cecilia Guerra. Ma appena Padoan termina il suo intervento è chiaro che qualunque parola, promessa, impegno sarebbe stato inutile. Speranza convoca al Senato la riunione del gruppo. Alle 17,30 l'annuncio: "Non mi sento più parte di questa maggioranza". La decisione è di non partecipare al voto, astensione perché "così il governo non cade ma usciamo dalla maggioranza". Pochi minuti dopo, il viceministro all'Interno Filippo Bubbico, unica casella di governo occupata da Mdp,  lascia l'incarico. 

Chi è veramente soddisfatto è Arturo Scotto, ex SEL: "Finalmente, chiarezza è fatta". Soddisfazione speculare da parte del leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni che vede come un'insidia l'alleanza Mdp-Pd, immagina un fronte unico a sinistra e plaude "al nuovo soggetto sfidante e alternativo al Pd".  

E Pisapia?

Si parla di una riunione e di un voto unanime. Senza opposizioni interne. Neppure da chi, soprattutto tra i deputati, è più vicino a Pisapia e al Campo Progressista.  Bruno Tabacci , che di Pisapia è stato assessore, non ha dubbi: "Mdp sta sbagliando: ha una linea poco chiara, confusa, non la condivido. Per quello che mi riguarda voterò a favore del Def". Ciccio Ferrara, che di Mdp è vicepresidente e di Campo Progressista è tra i promotori, detta una lunga nota alle agenzie che non chiude affatto la porta al governo. "Non voteremo il Def ma voteremo lo scostamento di bilancio. Le parole di Padoan oggi non sono state sufficienti. Ma verificheremo nei prossimi giorni se ci sarà la svolta auspicata sui temi che abbiamo indicato". Poi l'avvertimento: "Pisapia non va tirato per la giacchetta, farà le sue valutazioni al momento opportuno e in assoluta autonomia". Ecco, la sensazione invece è che Bersani e D'Alema, dopo settimane di stallo, abbiano deciso di sganciare l'ex sindaco di Milano. Abbandonarlo al suo destino di "sfidante" del Pd renziano. Ma che con il Nazareno non ha mai voluto rompere. E di qua, a sinistra, far nascere una cosa con mille sfumature di rosso. 

La riflessione di Hominibus

 

Questa contrapposizione, tra fratelli gemellati

dalla medesima insensibilità sui veri problemi sociali,

non dà Speranza alcuna di ravvedimento. Ecco perché..

 

...Insiste l'urgenza di trovare la soluzione per impedire

l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che

non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione

capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi

strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione

democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.

 

Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione

dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove

prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al

danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale

preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.

IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo

e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!

...................

Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,

 è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte

che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,

risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Stati, Unioni.

-----------------------------------------------------------------------------

ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,

PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE

LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,

DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,

 CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!

-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!----------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma, 4 Ottobre 2017 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.