La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 404 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

Alluvioni, hacker, giudici, faide interne: quanti guai per il Movimento Cinque Stelle !!!

Crollano le donazioni e i donatori. E anche Di Maio ora teme. Ma i sondaggi continuano a premiarli.

Grillo, Fico,  Di Maio  e Di Battista

di Claudia Fusani

Anche la gag non funziona: il ghiaccio resta  lì, nei bicchieri, e non accenna a sciogliersi. Se doveva essere la metafora della ritrovata empatia tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio, diciamo che non ha raggiunto l'effetto sperato. E quella frase finale che il capo politico butta  in faccia al gestore del suo blog- "adesso mi dai tutti i soldi che mi devi" - è l'unica cosa che "buca" nel video di 30 secondi.

L'operazione verità stavolta non produce gli effetti sperati. Annunciato il giorno prima in pompa magna  come la risposta definitiva a dieci giorni di articoli e analisi pieni di dubbi e domande sulla "crisi ai vertici della Casaleggio" fino al sospetto di una "rottura soprattutto di linea politica tra Beppe e Davide", il video non convince e quella che doveva essere solo battuta sui soldi alla fine prende il sopravvento e diventa quasi l'unica verità.

Beppe Grillo e Davide Casaleggio

I sondaggi continuano a premiarli, sono stabili intorno al 27-28%, lontani ormai dal 30 e settimana dopo settimana il consenso viene rosicchiato di qualche decimale. Ma è un momento difficile per il Movimento 5 Stelle. Il più difficile. In cui niente va come deve.   Quasi che le stelle si fossero messe di traverso e avessero smesso di brillare. Ci mancava solo il giudice ieri che ha bloccato le regionarie in Sicilia mettendo in forse la corsa di Cancelleri... "Come dice la legge di Murphy? Tranquillo che se qualcosa può andare male, lo farà? Ecco, adesso è così" dice la deputata 5 Stelle chiaramente preoccupata mentre scivola in Transatlantico. Ale di Battista, normalmente passo sicuro, sguardo di sfida, intorno a se capannelli adoranti, cammina a testa bassa e si siede solo nel cortile di Montecitorio dove parlotta fitto con uno, massimo due fedelissimi alla volta.

Le spine nel fianco: i sindaci 

Ogni giorno c'è n'è una. La tragedia di Livorno preoccupa, giustamente, i vertici del Movimento. Non che il povero Nogarin sia responsabile della bomba d'acqua, così come la Raggi non è della siccità. Ma la reazione del sindaco di Livorno non è stata delle migliori: è stato il primo a fare polemica - salvo poi fare marcia indietro - quasi per mettere le mani avanti rispetto ad una sua evidente mancanza: non aver rispettato la procedura dell'alert system previsto dalla Regione Toscana (avviso ai cittadini sul rischio meteo). Così come è il sindaco a non aver dato priorità, in tempo di prolungata siccità, alla pulizia di fiumi e torrenti. Se a questo si aggiunge che Nogarin non ha praticamente più la maggioranza in consiglio - un eletto se n'è andato in polemica con il trasferimento forzato dell'assessore al bilancio Lemmetti a Roma - ha ragione il deputato toscano che dice: "A giorni ci scoppia tra le mani anche Livorno, speriamo dopo Italia 5 Stelle".

Sfiducia per Virginia?

Tutto questo incrociando le dita per Roma: si è allagata domenica mattina, giorno di festa, e le conseguenze sono state pesanti: Colosseo chiuso, metropolitana anche, asfalto saltato lungo le strade, tombini chiusi anche da foglie e sporco, fogne che non ricevono. Il timore è che la Capitale non possa reggere ad una pioggia insistente di qualche ora. Lato inchieste, invece, pare che i magistrati di Roma abbiano pietà per Virginia e abbiano deciso di rinviare a dopo la convention nazionale di Rimini il rinvio a giudizio per falso (inchiesta nomine). Ma comunque la si voglia vedere, il Campidoglio è una zavorra per tutto il Movimento. "Insostenibile una campagna elettorale per le politiche con la bomba innescata di Roma" disse durante l'estate un senatore 5 Stelle. Meglio sfiduciarla prima? In ogni caso c'è chi sta organizzando una mozione di sfiducia pubblica da mettere in scena proprio a Rimini, durante "Italia 5Stelle".

I conti non tornano 

Già, Rimini, il vero incubo del Movimento. Sulla carta è la kermesse di lancio della campagna elettorale per le regionali in Sicilia e le politiche della prossima primavera. Per Casaleggio e Di Maio, quasi un unico turno elettorale, dove il primo voto tira l'altro in una ipotetica cavalcata delle valchirie pentastellate. E però... Mancano i soldi. Fino allo scorso fine settimana, la raccolta segna 232 mila euro quando ne servono 400 mila. Il video del ghiaccio di ieri serve anche a questo: metter mano al portafoglio. Ma quello che preoccupa è il crollo verticale del numero dei donatori: quest'anno sono, al momento, 1903, solo il 21 per cento rispetto al 2016. 

Le cose non vanno meglio nella Casaleggio. Per il terzo anno di fila la casa madre segna rosso nel bilancio. Eppure gestisce il blog di Grillo e tutte le piattaforme digitali degli eletti. Sono clic e quindi pubblicità. Per questo Grillo chiede soldi? I suoi soldi?

E anche Rousseau fa le bizze 

Questa è la spina più amara per Davide Casaleggio. Anche per Grillo e tutti i puristi ortodossi che si sono beati e riempiti la bocca delle bellezza e trasparenza della democrazia digitale. Da quando Rousseau è stata hackerato in piena estate, il mito della democrazia del clic è andato in profonda crisi. Se vogliamo, è proprio questo il problema principale. Rousseau ha dimostrato tutta la sua fragilità, si teme il furto di identità digitali ed è chiaro che tutte le elezioni finora avvenute tramite i blog sono state tutt'altro che blindate. Anzi: gli hacker hanno dimostrato che è possibile il controllo totale delle informazioni, e quindi anche del voto e dei votanti, da parte di chi gestisce il blog. 

Che fare ora? La comunicazione tranquillizza dicendo che è tutto a posto, che "è stato aggiunto un pin per ogni elettore, un filtro di sicurezza in più" e che le votazioni per decidere il candidato premier "avverranno regolarmente tramite Rousseau". Ma la macchia dei voti e del consenso pentastellato è ferma ai box da metà luglio. Dalla prima incursione dei pirati.

Il premier 

Ieri Di Maio ha fatto outing: "Se i nostri iscritti vorranno individuare me come candidato premier, io ci sarò". Un'autocandidatura anomala per la grammatica 5 Stelle dove, appunto, uno-vale-uno (pur con tutte le correzioni intervenute sul tema), e più di tutto conta il programma votato su Rousseau dai cittadini e di cui ogni eletto è portavoce. 

Il fatto è che anche sulla premiership è in corso una partita durissima tra le due anime del Movimento, ortodossi prima maniera e pragmatici alla Di Maio, quelli per cui è giusto e necessario andare a Cernobbio a parlare ai "nemici" della trilateral. Lo smalto di Giggino ultimamente è un po' ammaccato, effetti collaterali - anche - della vicinanza alla Raggi. È "il candidato" da almeno due anni. E questa rincorsa lo sta sfibrando. Glielo si legge anche in faccia. La domanda è se il suo logoramento sia casuale o, invece, studiato a tavolino. La sera del 23 settembre a Rimini, sarà dato l'annuncio. Non sono escluse sorprese.

Cavallo azzoppato

Infine, l'ultima iattura, arriva dalla Sicilia, da tempo fonte di guai per i 5 Stelle. Il giudice civile ha accolto il ricorso dell'attivista Mauro Giulivi, escluso dalla regionarie perché non aveva sottoscritto il codice etico. Decisione illecita, secondo il giudice. Che ha rinviato al 18 settembre la decisione. Nel frattempo Cancelleri è un candidato azzoppato. Congelato. "Il giudice - spiega l'avvocato Borrè che assiste Giulivi - ha riconosciuto che il nostro cliente è stato escluso per l'asserita pendenza di un procedimento disciplinare per un illecito che non è neanche previsto dall'attuale statuto come causa di esclusione della candidatura". 

Insomma, 5 Stelle puniti dalle loro stesse regole che, per altro, cambiano molto in fretta. E comunque sempre nella direzione decisa dalla Casaleggio. È la riedizione di Genova, quando il vertice decise di escludere Cassimatis. Il blog butta acqua sul fuoco: "Tutto bene, i 5 Stelle parteciperanno alle Regionali, faremo quello che decide il giudice". Un'altra grana. Grossa. Il solito imbarazzante pasticcio. Se poi ci metti che Giulivi è vicino a Nuti, 5 Stelle storico, da sempre rivale di Cancelleri è sospeso per l'inchiesta sulle firme false, si capisce che dietro tutto ci sta ancora una volta la guerra interna al Movimento.

Come se non bastasse, il povero Di Maio era in Sicilia ieri, nel mini tour con Cancelleri, quando è arrivata la notizia. Anche plasticamente, un nuovo imbarazzo per il candidato premier. Si tratta di capire, ora, se tutto questo è colpa della legge di Murphy. O se siamo di fronte ad una sorta di luddismo a 5 Stelle: la rivolta delle macchine, dei sistemi, delle regole e delle piattaforme che sono anima e scheletro del Movimento. 

13 settembre 2017

La riflessione di Hominibus

Esiste l'urgenza di trovare la soluzione per impedire

l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che

non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione

capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi

strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione

democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.

 

Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione

dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove

prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al

danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale

preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.

IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo

e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!

...................

Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,

 è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte

che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,

risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Stati, Unioni.

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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,

PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE

LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,

DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,

 CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!

-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!----------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma, 13 Settembre 2017 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.