La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 404 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)
Anche la gag non funziona: il ghiaccio resta lì, nei bicchieri, e non accenna a sciogliersi. Se doveva essere la metafora della ritrovata empatia tra Beppe Grillo e Davide Casaleggio, diciamo che non ha raggiunto l'effetto sperato. E quella frase finale che il capo politico butta in faccia al gestore del suo blog- "adesso mi dai tutti i soldi che mi devi" - è l'unica cosa che "buca" nel video di 30 secondi.
L'operazione verità stavolta non produce gli effetti sperati. Annunciato il giorno prima in pompa magna come la risposta definitiva a dieci giorni di articoli e analisi pieni di dubbi e domande sulla "crisi ai vertici della Casaleggio" fino al sospetto di una "rottura soprattutto di linea politica tra Beppe e Davide", il video non convince e quella che doveva essere solo battuta sui soldi alla fine prende il sopravvento e diventa quasi l'unica verità.
Beppe Grillo e Davide Casaleggio
I sondaggi continuano a premiarli, sono stabili intorno al 27-28%, lontani ormai dal 30 e settimana dopo settimana il consenso viene rosicchiato di qualche decimale. Ma è un momento difficile per il Movimento 5 Stelle. Il più difficile. In cui niente va come deve. Quasi che le stelle si fossero messe di traverso e avessero smesso di brillare. Ci mancava solo il giudice ieri che ha bloccato le regionarie in Sicilia mettendo in forse la corsa di Cancelleri... "Come dice la legge di Murphy? Tranquillo che se qualcosa può andare male, lo farà? Ecco, adesso è così" dice la deputata 5 Stelle chiaramente preoccupata mentre scivola in Transatlantico. Ale di Battista, normalmente passo sicuro, sguardo di sfida, intorno a se capannelli adoranti, cammina a testa bassa e si siede solo nel cortile di Montecitorio dove parlotta fitto con uno, massimo due fedelissimi alla volta.
Ogni giorno c'è n'è una. La tragedia di Livorno preoccupa, giustamente, i vertici del Movimento. Non che il povero Nogarin sia responsabile della bomba d'acqua, così come la Raggi non è della siccità. Ma la reazione del sindaco di Livorno non è stata delle migliori: è stato il primo a fare polemica - salvo poi fare marcia indietro - quasi per mettere le mani avanti rispetto ad una sua evidente mancanza: non aver rispettato la procedura dell'alert system previsto dalla Regione Toscana (avviso ai cittadini sul rischio meteo). Così come è il sindaco a non aver dato priorità, in tempo di prolungata siccità, alla pulizia di fiumi e torrenti. Se a questo si aggiunge che Nogarin non ha praticamente più la maggioranza in consiglio - un eletto se n'è andato in polemica con il trasferimento forzato dell'assessore al bilancio Lemmetti a Roma - ha ragione il deputato toscano che dice: "A giorni ci scoppia tra le mani anche Livorno, speriamo dopo Italia 5 Stelle".
Tutto questo incrociando le dita per Roma: si è allagata domenica mattina, giorno di festa, e le conseguenze sono state pesanti: Colosseo chiuso, metropolitana anche, asfalto saltato lungo le strade, tombini chiusi anche da foglie e sporco, fogne che non ricevono. Il timore è che la Capitale non possa reggere ad una pioggia insistente di qualche ora. Lato inchieste, invece, pare che i magistrati di Roma abbiano pietà per Virginia e abbiano deciso di rinviare a dopo la convention nazionale di Rimini il rinvio a giudizio per falso (inchiesta nomine). Ma comunque la si voglia vedere, il Campidoglio è una zavorra per tutto il Movimento. "Insostenibile una campagna elettorale per le politiche con la bomba innescata di Roma" disse durante l'estate un senatore 5 Stelle. Meglio sfiduciarla prima? In ogni caso c'è chi sta organizzando una mozione di sfiducia pubblica da mettere in scena proprio a Rimini, durante "Italia 5Stelle".
Già, Rimini, il vero incubo del Movimento. Sulla carta è la kermesse di lancio della campagna elettorale per le regionali in Sicilia e le politiche della prossima primavera. Per Casaleggio e Di Maio, quasi un unico turno elettorale, dove il primo voto tira l'altro in una ipotetica cavalcata delle valchirie pentastellate. E però... Mancano i soldi. Fino allo scorso fine settimana, la raccolta segna 232 mila euro quando ne servono 400 mila. Il video del ghiaccio di ieri serve anche a questo: metter mano al portafoglio. Ma quello che preoccupa è il crollo verticale del numero dei donatori: quest'anno sono, al momento, 1903, solo il 21 per cento rispetto al 2016.
Le cose non vanno meglio nella Casaleggio. Per il terzo anno di fila la casa madre segna rosso nel bilancio. Eppure gestisce il blog di Grillo e tutte le piattaforme digitali degli eletti. Sono clic e quindi pubblicità. Per questo Grillo chiede soldi? I suoi soldi?
Questa è la spina più amara per Davide Casaleggio. Anche per Grillo e tutti i puristi ortodossi che si sono beati e riempiti la bocca delle bellezza e trasparenza della democrazia digitale. Da quando Rousseau è stata hackerato in piena estate, il mito della democrazia del clic è andato in profonda crisi. Se vogliamo, è proprio questo il problema principale. Rousseau ha dimostrato tutta la sua fragilità, si teme il furto di identità digitali ed è chiaro che tutte le elezioni finora avvenute tramite i blog sono state tutt'altro che blindate. Anzi: gli hacker hanno dimostrato che è possibile il controllo totale delle informazioni, e quindi anche del voto e dei votanti, da parte di chi gestisce il blog.
Che fare ora? La comunicazione tranquillizza dicendo che è tutto a posto, che "è stato aggiunto un pin per ogni elettore, un filtro di sicurezza in più" e che le votazioni per decidere il candidato premier "avverranno regolarmente tramite Rousseau". Ma la macchia dei voti e del consenso pentastellato è ferma ai box da metà luglio. Dalla prima incursione dei pirati.
Ieri Di Maio ha fatto outing: "Se i nostri iscritti vorranno individuare me come candidato premier, io ci sarò". Un'autocandidatura anomala per la grammatica 5 Stelle dove, appunto, uno-vale-uno (pur con tutte le correzioni intervenute sul tema), e più di tutto conta il programma votato su Rousseau dai cittadini e di cui ogni eletto è portavoce.
Il fatto è che anche sulla premiership è in corso una partita durissima tra le due anime del Movimento, ortodossi prima maniera e pragmatici alla Di Maio, quelli per cui è giusto e necessario andare a Cernobbio a parlare ai "nemici" della trilateral. Lo smalto di Giggino ultimamente è un po' ammaccato, effetti collaterali - anche - della vicinanza alla Raggi. È "il candidato" da almeno due anni. E questa rincorsa lo sta sfibrando. Glielo si legge anche in faccia. La domanda è se il suo logoramento sia casuale o, invece, studiato a tavolino. La sera del 23 settembre a Rimini, sarà dato l'annuncio. Non sono escluse sorprese.
Infine, l'ultima iattura, arriva dalla Sicilia, da tempo fonte di guai per i 5 Stelle. Il giudice civile ha accolto il ricorso dell'attivista Mauro Giulivi, escluso dalla regionarie perché non aveva sottoscritto il codice etico. Decisione illecita, secondo il giudice. Che ha rinviato al 18 settembre la decisione. Nel frattempo Cancelleri è un candidato azzoppato. Congelato. "Il giudice - spiega l'avvocato Borrè che assiste Giulivi - ha riconosciuto che il nostro cliente è stato escluso per l'asserita pendenza di un procedimento disciplinare per un illecito che non è neanche previsto dall'attuale statuto come causa di esclusione della candidatura".
Insomma, 5 Stelle puniti dalle loro stesse regole che, per altro, cambiano molto in fretta. E comunque sempre nella direzione decisa dalla Casaleggio. È la riedizione di Genova, quando il vertice decise di escludere Cassimatis. Il blog butta acqua sul fuoco: "Tutto bene, i 5 Stelle parteciperanno alle Regionali, faremo quello che decide il giudice". Un'altra grana. Grossa. Il solito imbarazzante pasticcio. Se poi ci metti che Giulivi è vicino a Nuti, 5 Stelle storico, da sempre rivale di Cancelleri è sospeso per l'inchiesta sulle firme false, si capisce che dietro tutto ci sta ancora una volta la guerra interna al Movimento.
Come se non bastasse, il povero Di Maio era in Sicilia ieri, nel mini tour con Cancelleri, quando è arrivata la notizia. Anche plasticamente, un nuovo imbarazzo per il candidato premier. Si tratta di capire, ora, se tutto questo è colpa della legge di Murphy. O se siamo di fronte ad una sorta di luddismo a 5 Stelle: la rivolta delle macchine, dei sistemi, delle regole e delle piattaforme che sono anima e scheletro del Movimento.
13 settembre 2017
La riflessione di Hominibus
Esiste l'urgenza di trovare la soluzione per impedire
l'avvicendamento nella scena politica di personaggi che
non hanno la preparazione necessaria per svolgere l'azione
capace di comprendere ed armonizzare le aspettative dei diversi
strati sociali, da sempre affrontate in mancanza di una vera visione
democratica, dall'Alto, e di educazione ai diritti spettanti, dal Basso.
Quello che accade da sempre tra i Paesi del Mondo denuncia la ripetizione
dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove
prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al
danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale
preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.
IL FISCO rappresenta la prova di povertà d'animo dei Ceti dominanti in tutto il mondo
e l'urgenza di seria revisione in grado di rendere adeguatamente onerosa la vera ricchezza!
...................
Per questo motivo, cari Politici, di destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, etc,
è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per rendere conto delle vostre malefatte
che finiranno con il modello di convivenza più vicino alla esperienza quotidiana di Tutti Noi,
risolvendo a costo zero la contribuzione alle spese comuni per Comuni, Province, Stati, Unioni.
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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!----------
L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA,
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il
Roma, 13 Settembre 2017
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.