La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 398 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via

Macron è la malattia politica d'Europa, non la soluzione. E l'Italia deve stare attenta!!!

Dalla gestione del problema migranti all'attivismo in Libia, fino alle pulsioni neocoloniali in Africa Centrale. Altro che idolo del centro sinistra, la "grandeur" di Macron rischia di costarci cara

Emmanuel Macron

di Paola Pintus

Macron non  è la soluzione, ma la malattia politica dell'Europa e dell'Italia in particolare. Il suo obiettivo da un lato è la supremazia continentale attraverso saldatura dell'asse politico-economico con la Germania, dall'altro è il mantenimento delle sue posizioni d'influenza in Africa e Medio Oriente, attraverso il rilancio di una aggressiva politica neocoloniale. Con buona pace di Bruxelles e della stabilità mediterranea, gestione migranti compresa. Lo stiamo capendo troppo tardi, in queste ore in cui il presidente francese si intrattiene alle porte di Parigi in un summit improvviso con i leader libici Khalifa Haftar e Fayez al Sarraj, l'uno sostenuto da Francia Egitto e Russia, l'altro esponente "formale" del governo legittimo di Tripoli  riconosciuto dall'Onu e dall' Italia. Parigi assicura che Roma "era stata informata" ed è "strettamente coinvolta" in questa iniziativa, ma in pratica ha scavalcato la diplomazia italiana, che in quelle stesse ore con il Ministro Minniti era impegnata a Tunisi nei colloqui del gruppo di contatto Europa-Africa, per promuovere una più stretta collaborazione coi paesi di transito delle rotte migranti. 

Nella bozza di intesa diffusa prima dell'incontro pomeridiano i due leader libici si dicono "disposti ad un cessate il fuoco" in vista di "elezioni politiche al più presto". Un indubbio successo di immagine per l'intraprendente Macron, in affanno nei sondaggi interni ad appena due mesi dall'ascesa all'Eliseo. Ma non solo di questo si tratta.  Con questa mossa il novello Napoleone intende sostituirsi all'Italia alla guida della mediazione libica, in modo da  poter lucrare, a tempo debito, le maggiori commesse sull'estrazione del greggio libico, a scapito dell'Eni.

Ma questo è solo l'ultimo esempio della spregiudicatezza francese ai danni dell'Italia. Abbiamo già visto in cosa si è concretizzata la solidarietà di Macron davanti alle richieste di Minniti di aprire i suoi porti alle navi dei migranti: no secco all'accoglienza indiscriminata, in virtù della distinzione, codificata nel diritto internazionale, fra "migranti economici" e "rifugiati" che fuggono dalle guerre. Si scorda, Macron, che proprio una delle aree di partenza e di maggior transito di migranti, quella fra Niger e Ciad, è in pratica sotto tacito protettorato francese,  laddove Parigi, attraverso la società statale Areva, detiene saldamente la sua influenza e il monopolio dello sfruttamento delle miniere di uranio della regione, da cui dipende l'alimentazione delle centrali nucleari d'oltralpe. 

Una situazione drammatica quella del Niger: è il quarto esportatore mondiale di uranio, eppure è al 187° nell’indice di sviluppo umano dell’ONU. In base a due convenzioni datate 1968 e 1974, Areva è praticamente esentata dal versamento a Niamey di imposte sulla sua attività estrattiva: negli ultimi 40 anni solo il 13% del valore globale dell’uranio esportato sarebbe finito nelle casse del Niger. In base a una recente rinegoziazione degli accordi, il valore della produzione trattenuta in loco dovrebbe passare dal 5 al 12% del Pil annuo, ma non basta. Le miniere a cielo aperto devastano l'ambiente inquinando le falde acquifere che avvelenano le colture e gli uomini. Masse enormi di rifiuti radioattivi, residuo dello sfruttamento minerario, vengono lasciate all'aperto, a contatto diretto con la popolazione fortemente esposta alle malattie legate alla radioattività. La contaminazione dei terreni  danneggia anche l'allevamento, praticato dalle tribù nomadi. Anche il consumo d' acqua legato all'attività estrattiva (8 milioni di metri cubi all'anno), pesa sulle già scarse risorse idriche e mette in crisi l'economia di sussistenza.

Dal Niger, lungo lo snodo di Agadez e poi più su sulla rotta che da Dirkou-Seguedine porta fino all'ultimo avamposto controllato dalle milizie speciali francesi a Madama sono passati solo nel 2016 circa 290mila migranti, diretti verso la Libia. Ma a Parigi, concentrata sul contrasto al terrorismo e sulla stabilizzazione dell'area, non interessa fermare i flussi che in parte sono anche effetto collaterale della pesante attività di sfruttamento della regione. 

Nel Centrafrica, come in Libia, l'Eliseo persegue principalmente i suoi interessi, di tipo marcatamente neocoloniale. L’emigrazione di massa ne è il risultato. Ma nel contesto della "solidarietà europea" vengono socializzate le perdite, non i guadagni. Passata la sbornia dell'innamoramento macroniano, il centrosinistra italiano dovrebbe iniziare a porsi qualche domanda sull' "europeismo" dei cugini d'oltralpe. E Gentiloni, Alfano e Minniti, dovrebbero iniziare a discuterne in tutte le sedi opportune, da Parigi a Bruxelles. E se non basta, anche altrove. 

 

La riflessione di Hominibus

Ancora un altro straordinario esempio di danno politico!

Quello che accade da sempre tra i Paesi del mondo segnala la ripetizione

dei comportamenti tra Cittadini di uno stesso Paese, dominanti e dominati, dove

prevale sempre l'interesse del più forte, il cui vantaggio conseguito corrisponde al

danno provocato al Cittadino o Paese più debole, dipendendo dalla forza contrattuale

preponderante del Primo rispetto al Secondo, causa di vantaggi e di danni amplificati.

Ecco perché Macron non rappresenta la novità sia all'interno che all'esterno di Francia!

...................

Cari Politici di tutto il Mondo, è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per...

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ASSORBIRE LE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,

PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE

LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,

DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,

 CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!

-----------DA IMPARARE A MEMORIA E TRAMANDARE AI FIGLI!----------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma, 26 Luglio 2017 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.