La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo N. 391 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via
Matteo Renzi, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Beppe Grillo
L'ultima perla l'ha scoperta Huffington post spulciando in anteprima il bilancio del Pd. Per la campagna (fallimentare e perdente) del referendum costituzionale Matteo Renzi ha buttato nella fornace 14 milioni di euro, accumulando 9,5 milioni di euro di deficit. Il fronte del No ha vinto spendendo zero (non per virtù, purtroppo, solo perché non aveva soldi). Ma non è questo il punto.
Ciò che stupisce è l'incredibile miopia e cecità nell'amministrazione di un bilancio. E soprattutto il fatto che malgrado questi conti fallimentari Renzi fosse, fino alla settimana scorsa, il principale sostenitore del patto per il voto anticipato: come e con quali soldi pensasse di sostenere quella campagna elettorale-lampo, anticipata addirittura al 24 settembre - è questa la data che aveva scelto lui - resta un mistero di fede.
Così come un enigma è il harakiri del Pd sul referendum, con tanto di celeberrima promessa (non rispettata) di abbandono della politica in caso di sconfitta. Silvio Berlusconi però non è da meno: la sua coalizione è l'unica che avanza sul piano dei ballottaggi, e lui sosteneva tenacemente una legge che aveva come obiettivo la cancellazione delle coalizioni. Il centrodestra è l'unico schieramento che ha un partito al 5%, e lui sosteneva una legge che fissava uno sbarramento al 5%, elegantemente ribattezzabile "l'Ammazzameloni".
Giuliano Pisapia ha costituito un partito e animato una scissione dichiarando che l'obiettivo del suo neonato Campo progressista è quello di allearsi con Matteo Renzi, e poi risponde sdegnato alle profferte del leader del Pd: "Non è che uno può flirtare per un mese con Berlusconi - ha detto indignato da Giovanni Floris - e poi in cinque minuti cambia idea e vuole fare l'alleanza con Pisapia!". Già, ma a chi lo dice? Forse a se stesso.
Angelino Alfano è stato invece brutalmente lucido: "Caro Vespa - ha esclamato a Porta a Porta - posso prendermela solo con me stesso. Non so come, ho potuto immaginare che Renzi non facesse a me quello che ha fatto agli altri partiti. Ovviamente mi sbagliavo, con me si è comportato addirittura peggio! (#angeinostaisereno).
Anche i Cinque stelle non scherzano: hanno costruito la loro fortuna nella battaglia contro "i nominati" (al punto che questa parola l'hanno tecnicamente inventata loro, nello storico "V day" di Bologna), poi quando c'è da votare la nuova legge, sostengono il testo che porta il parlamento al 100% dei nominati. Ovvio, poi, che - giustamente - i loro militanti li massacrino su internet. Ma a proposito di coalizioni: anche il Pd, come il centrodestra, ha un unico possibile valore aggiunto, le alleanze, e anche il Pd era contrario alle colazioni. Quindi Pd e centrodestra vincono solo grazie allo strumento elettorale che volevano distruggere.
Tuttavia destra e sinistra non sono mai state così deboli: cinque anni fa, nelle stesse amministrative, Forza Italia e Partito Democratico erano il cardine delle rispettive coalizioni e raccoglievano il 75% dei voti delle alleanze che mettevano in piedi. Oggi il rapporto si è ribaltatato, e questi due partiti raccolgono il 25% dei consensi dei rispettivi schieramenti: prima erano il motore, ora sono una protesi. Erano giganti con i piedi d'argilla, adesso sono nani con le gambe mozzate.
Il paradosso della politica italiana di oggi è che i leader pensano di perseguire il proprio interesse particolare, e spesso arrivano alla spudoratezza di dichiarare questo obiettivo, ma non sono in grado di capire che spesso, in realtà, si stanno facendo male da soli.
La politica italiana ha un know how così scarso, da confondere un possibile successo con un suicidio involontario. E mentre sul ponte del Titanic si balla, si avvicina il vero motivo per cui tutti volevano anticipare il voto: la prossima legge di stabilità, su cui l'Europa non consente nessuna deroga.
Il rischio dietro l'angolo sono le imposte patrimoniali, prelievi forzosi, possibili procedure di infrazione per risanare i nostri traballanti conti pubblici. L'unica scelta giusta - dal punto di vista dei partiti - era questo furbesco rinvio al dopovoto, simile però al trucco maldestro della domestica che nasconde la polvere sotto il tappeto: se i partiti gestiscono il nostro bilancio, con la stessa sagacia con cui amministrano i propri conti e i propri interessi, la bancarotta del paese è assicurata.
La riflessione di Hominibus
Quello che accade in questi giorni fa chiarezza sulle aspirazioni reali
delle attività politiche che denunciano una netta prevalenza degli interessi
personali sulle esigenze oggettive dei cittadini rappresentati dando la motivazione
fondamentale alla urgente riforma dei meccanismi di delega solo come 'extrema ratio''.
Cari Politici di tutto il Mondo, è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per...
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ASSORBIRELE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,
PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE
LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,
DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,
CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!
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L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano
l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento
comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei
ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.
Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi
fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto
di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico
ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo
ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon
funzionamento dei servizi pubblici sul
territorio, realizzando l'obbiettivo, insolito per la
Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza
nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con
procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi
per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!
Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,
la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco
della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia
e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,
che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità
e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,
richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate
ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche
richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti
politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,
che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e
la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori
tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:
"STATO = CONDOMINIO"
Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile
con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe
naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni
amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la
certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?
L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle
discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma
definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione
delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,
gratuita o a compenso da convenire, grazie alla
immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi
odierni, con potere di voto unitario per
votazioni di principio o pari alla ricchezza
patrimoniale rappresentata per le votazioni
richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando
le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di
tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.
Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,
vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di
liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe
essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga
la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni
indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole
e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione!
IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:
Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che
sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità
sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria
preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino
nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari
prima che possa accadere l'irreparabile,
oggi molto più probabile di ieri con
i soliti politici al comando!
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA,
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il
Roma, 15 Giugno 2017
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.