La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 389 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via

Grillo paga il conto dell’inciucio con Renzi e dell’effetto Raggi sindaca: gli italiani ora hanno paura degli inesperti al potere

Una parte degli elettori che preferivano l'antisistema sono rimasti delusi: il patto non è sembrato un grande accordo per aprire la "scatoletta di tonno", ma un giochino di Palazzo che non è nemmeno andato a buon fine

Il leader Pd Renzi, Beppe Grillo, Virginia Raggi

di Luca Telese

Il problema del M5s non è che hanno perso le elezioni perché non sono andati al ballottaggio in nessun comune importante. Casomai è il contrario: non sono andati al ballottaggio in nessun comune importante, proprio perché hanno un problema politico. 

L'espulso Pizzarotti cancella il Movimento a Parma

Per la prima volta Il Movimento di Grillo segna il passo, per la prima volta un espulso dal Movimento cancella il Movimento (e non il contrario) come è avvenuto a Parma con il successo di Federico Pizzarotti. Non è questione di quorum e di sbarramenti, di seggi o di eletti: per la prima volta il numero dei voti assoluti e in percentuale raccolti dai grillini segnano il passo o addirittura tornano indietro, rispetto al grande boom che aveva prodotto - sempre alle amministrative - la conquista di Roma e Torino. 

I motivi del crollo

Io credo che i motivi di questo innegabile passo indietro siano almeno tre. Il primo: il M5s paga a livello nazionale un evidente effetto-Raggi. Fino alle elezioni di Roma il Movimento era visto come una alternativa estrema ma possibile. Adesso uno vede un giovane sconosciuto candidato a cinque stelle, e teme che dietro possa nascondersi un improvvisatore inesperto, uno che non riesce nemmeno a fare la giunta. Il che non vuole dire necessariamente che questo elettore non potrebbe dare lo stesso voto alle politiche. Ma che, almeno per amministrare una città, preferisce una opzione che sia più garanzie di concretezza.

L'autogol dell'accordo per la legge elettorale

Secondo motivo: l'accordo sulla legge elettorale, a prescindere dal contenuto, anche per il modo in cui è stato interpretato e comunicato alla base e all'opinione pubblica è stato percepito come una normalizzazione del Movimento. Per la prima volta i grillini si sedevano ad un tavolo, per un accordo che non è apparso virtuoso, per la prima volta hanno parlato la lingua faticosa e acrobatica del compromesso, per la prima volta si sono - per così dire -  "normalizzati". Una parte degli elettori che preferivano l'antisistema sono rimasti delusi: il patto non è sembrato un grande accordo per aprire la "scatoletta di tonno", ma un giochino di Palazzo che non è nemmeno andato (come sappiamo) a buon fine. 

Il tallone di Achille degli accordi

Terzo motivo: il nodo delle alleanze. Quando il movimento era una novità assoluta e i partiti tradizionali si trovavano nel loro momento più basso, "vinciamo da soli" era un punto di forza. Oggi, che il M5s è in Parlamento, fa accordi, partecipa alla vita politica, il correre da soli diventa una tallone di Achille rispetto alle tradizionali coalizioni, che portano la soglia per accedere al ballottaggio sopra la soglia naturale del 35%. Tradotto in termini concreti: il risultato medio di una coalizione decente è superiore a quello straordinario che serve per superare quella soglia decisiva di un voto su tre.

Messaggi contraddittori

Ma se Atene piange, Sparta non ride: tutti i partiti hanno trasmesso in questi giorni messaggi del tutto distonici rispetto a quello che comunicavano sul territorio. Pd e Forza Italia hanno comunicato ansia di inciucio, proprio mentre nei comuni costruivano alleanze bipolari. Il successo - se così si può chiamare - dei candidati di coalizione non è determinato dai partiti-cardine, ma dai loro alleati. Dalle liste minori, per esempio. O dalle liste civiche che raccolgono consenso sul territorio, con le loro decine di candidati di quartiere. Se i grillini si trovassero degli alleati, o si inventassero delle liste di appoggio potrebbero sperare di tornare competitivi.

Non mi importa con chi sta, ma cosa sa fare

Quarto punto: nelle elezioni amministrative contano l'esperienza e la credibilità. L'incredibile risultato del longevo Leoluca Orlando a Palermo, è il simbolo dell'usato sicuro che batte sul campo l'ideologia della rottamazione a tutti i costi. E la vittoria di Pizzarotti che arriva primo senza nessun grande partito alle spalle, è l'immagine della credibilità non ideologica che prevale sul l'appartenenza: non mi importa con chi sta, ma cosa sa fare. A Lecce un partito minore di destra - quello di Fitto - traina al successo tutta la coalizione: l'alleanza fa si che se il partito dominante è in difficoltà altri possano raccogliere consensi al suo posto.

Consigli per il futuro

I ballottaggi diranno altre sue cose molto importanti: chi prevale fra destra e sinistra e - soprattutto - dove vanno quegli elettori che al primo turno hanno votato M5s. Quello che è certo fin da ora, però, è che - con il senno di poi - i grillini avrebbero fatto meglio a non cambiare linea, o addirittura (visto che poi lo hanno sconfessato) a non sottoscrivere il patto "tedesco". Questo giro di elezioni in tutta Europa hanno dimostrato che in paesi diversissimi e con Sitter diverse, i movimenti antisistema rischiano di esaurire la loro funzione da una elezione all'altra: come dei piatti usa e getta che gli elettori usano per pungolare i partiti di cui sono insoddisfatti, e di cui poi si disfano: perché la funzione esaurita, o perché c'è un altro pungolo che funziona meglio. Se non vogliono fare questa fine i pentastellati dovranno cambiare qualcosa della loro linea. Al più presto. 

La riflessione di Hominibus

Quello che accade in questi giorni fa chiarezza sulle aspirazioni reali

delle attività politiche che denunciano una netta prevalenza degli interessi

personali sulle esigenze oggettive dei cittadini rappresentati dando la motivazione

fondamentale alla urgente riforma dei meccanismi di delega solo come 'extrema ratio'.

Cari Politici di tutto il Mondo, è sempre più vicino ed opportuno il momento magico per...

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ASSORBIRELE FUNZIONI POLITICHE NELLE AMMINISTRATIVE,

PER MODERNIZZARE IL SISTEMA FISCALE ED IMPIEGARE

LE EFFICIENTI ED ELEMENTARI REGOLE DEL MERCATO,

DA RENDERE OBBLIGATORIE IN TUTTO IL MONDO CIVILE,

 CON LIBERA CIRCOLAZIONE DELLA RICCCHEZZA FINANZIARIA!

-----------------------------REPETITA IUVANT-----------------------------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obbiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma, 12 Giugno 2017 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.