La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 384 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via

La metà degli italiani non ha reddito e non paga le tasse. E la classe media si è impoverita: chi finanzia il welfare?

Solo 185 euro di Irpef a testa versati dal 45,48% dei contribuenti italiani. Grazie alle detrazioni e agli 80 euro il numero di chi ha versato l'Irpef è 27,59 milioni di abitanti

La metà degli italiani non ha reddito e non paga le tasse. E la classe media si è impoverita: chi finanzia il welfare?

Redazione Tiscali

Solo 185 euro di Irpef a testa per il 45,48% dei contribuenti italiani. Complice il bonus da 80 euro e le detrazioni, il numero di cittadini che ha pagato l'Irpef (il 4,87% del totale) è di 27,59 milioni di abitanti. Un problema per le casse dell'attuale sistema pensionistico che sulla futura coesione sociale. A elaborare i dati di uno studio di Itinerari Previdenziali sui data base del Dipartimento delle Finanze, è il Corriere della sera nel suo inserto "Economia". 

I redditi analizzati sono relativi al 2015, dichiarati ai fini Irpef tramite i vari modelli fiscali nello scorso anno. Il totale è di 832,970 miliardi di euro dichiarati con un incremento rispetto al 2015 dell'1,7 per cento. Sottraendo l'effetto del bonus di 80 euro (di cui hanno beneficiato 11.155.355 contribuenti con reddito fino a 29 mila euro), il totale di Irpef versata diminuisce da 171,714 miliardi a 162,750 miliardi di euro.

Cosa fanno gli 80 euro

Scrive il giornale milanese che "rapportando la percentuale di crescita dei redditi (+1,7%) con quella dell'Irpef prima e dopo il bonus, si evidenzia un aumento del carico fiscale per redditi sopra i 29 mila euro di oltre il 3,6 per cento e una pari riduzione di quelli sotto il livello del bonus e quindi una traslazione mascherata del carico fiscale".

I numeri sui contribuenti possono far capire meglio la situazione: nel 2015 i dichiaranti sono stati 40,77 milioni, "ma solo 30,9 milioni hanno presentato una dichiarazione dei redditi positiva". Che significa che oltre la metà degli italiani, il 50,9%, non ha reddito, ovvero è a carico di qualcuno. Quindi: su 60,665 milioni di abitanti, dichiarano reddito nullo o negativo 680.422 contribuenti (l'1,67%). Mentre dichiarano redditi fino a 7.500 euro lordi l'anno, 9.378.279 italiani, che corrispondono al 23 per cento. L'effetto bonus poi fa sì che ogni contribuente paghi 44 euro di Irpef all'anno, risultando "totalmente a carico della società". 

La classe media è più povera

Insomma, nel nostro Paese chi paga le tasse? Chi denuncia più di 300 mila euro (lo 0,08%) paga il 4,92% delle tasse. Sopra i 200 mila euro (0,2% dei contribuenti) si registra il 7,56% dell'Irpef versata. Oltre i 100 mila, l'1,08%, che paga il 17,22% del gettito fiscali. Scrive il Corriere che facendo riferimento a redditi superiori a 55 mila si ha che il 4,27% dei contribuenti si accolla il 34,02% dell'Irpef. Infine, per i redditi sopra i 35 mila euro lordi, risulta che l'11,97% paga il 53,7% dell'Irpef totale. Queste categorie, a ben vedere, nota il giornale milanese, hanno un carico fiscale, nel 2015, aumentato rispetto a quello dell'anno precedente come il reddito spendibile, diminuito per via dell'aumento dei costo dei servizi (queste fasce non accedono alle esenzioni). Risultato: classe media più povera.

Il sistema è sostenibile?

Insomma, le domande che il Corsera si pone è: da dove arriveranno i 50,13 miliardi di euro "per coprire i costi del servizio sanitario degli incapienti" e i circa "103 miliardi della spesa sostenuta per l'assistenza"? E i soldi per pagare le pensioni ai 10 milioni di non contribuenti, da dove usciranno? Domande per ora senza risposte. Il Welfare con i suoi onerosi capitoli di bilancio è a rischio, a meno di nuovi aumenti dei prezzi dei servizi.

 

La riflessione di Hominibus

Da quanto messo in evidenza nella situazione sopra descritta

è spontaneo sottolineare la presunzione degli storici istitutori della

imposizione fiscale sui redditi di qualsiasi origine e la critica rilevazione

dei risultati facilmente prevedibile data la volatilità dei dati che, invece, sono

riepilogabili dall'accumulo di ricchezza patrimoniale territoriale riscontrabile con

la semplice imposizione della obbligatoria iscrizione in pubblici servizi per tutti i beni

mobili ed immobili con valore commerciale superiore al limite fissato di esenzione, mentre

la singola quotazione sarebbe soggetta a offerta pubblica d'acquisto se giudicata sottoquotata

Così, cari Giornalisti e Politici di tutto il Mondo, varrebbe la pena di valutare il seguente invito...

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ASSORBIRE IL POTERE POLITICO NELL'AMMINISTRATIVO,

IN CUI DIVENTANO INSIGNIFICANTI TERMINI COME:

CATTOLICI, LAICI, COMUNISTI, MONARCHICI, ...

PARTITI, DESTRA, SINISTRA, LIBERISTA,

 POPULISTA, TURBOLIBERISTA, ...

CONSENTENDO DI CONCENTRARE L'ATTENZIONE

SULLA CORRETTA DISTRIBUZIONE DEGLI ONERI COMUNI !!!

-------------------------------REPETITA IUVANT------------------------------

L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obbiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma,  15 Maggio 2017 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.