La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 381 di esortare i più forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via

Francia: Macron vince l’ultimo duello al veleno con Le Pen

Il confronto tv fra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron (AP)

Il confronto tv fra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron (AP)

Un corpo a corpo. Più che un confronto sui temi di fondo, il dibattito televisivo di ieri sera tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen è stato una battaglia. Uno scontro confuso e teso, a volte ai confini della rissa. Che certo non è servito ai francesi per approfondire le proposte dei due candidati alle presidenziali.

Da una parte la leader dell'estrema destra, incalzante, insistente, con qualche efficace frase a effetto («Non faccia come il professore e l'allievo, con me non funziona», «La Francia sarà guidata da una donna, o sarò io o sarà Angela Merkel»). Dall'altra l'esponente centrista che ha cercato, non sempre riuscendoci, di spiegare con calma, di non cadere nella trappola degli slogan e delle provocazioni – continuamente ripetute e accompagnate da irritanti risate - di un'avversaria palesemente più sperimentata in questo genere di esercizio ma spesso eccessiva, sopra le righe.

La Le Pen – molto aggressiva, a volte anche insultante, ai confini della diffamazione («Mi auguro che nei prossimi giorni non si scopra un vostro conto alle Bahamas») – piuttosto che parlare del proprio programma è andata subito all'attacco, accusando Macron di essere «un Hollande junior, il candidato del sistema e delle élite, della Francia che si sottomette, della mondializzazione selvaggia, dei grandi interessi economici e finanziari, con la freddezza e il cinismo del banchiere d'affari».

Macron, facendo un evidente sforzo per conservare il proprio sangue freddo, ha ribattuto rinfacciando alla Le Pen di essere «portatrice di uno spirito di sconfitta, di rassegnazione, di chiusura», contrapposto allo «spirito di conquista di un Paese aperto al mondo». Di dire «sciocchezze e bugie, parlando di vicende che non conosce, di giocare sulla pelle dei lavoratori con promesse non sostenibili, senza proporre in realtà nulla di concreto, di fattibile, di credibile». Fino ad affondare il colpo: «Siete indegna di rappresentare le istituzioni, di esserne garante, perché le offendete. La Francia merita di meglio».

INFODATA / Che cosa prevedono gli esperti di dati per il secondo turno

Scintille ci sono state sul tema del fondamentalismo islamico. Con la Le Pen all'offensiva: «Siete compiacente con il terrorismo, sottomesso alle pressioni degli islamisti radicali». E Macron che contrattacca: «La guerra al terrorismo sarà una priorità assoluta. Il vostro obiettivo è quello di alimentare l'odio, che porta alla guerra civile nel Paese, dividendo i francesi».

Scontro frontale, ovviamente, sull'Europa. Tema sul quale i due candidati hanno visioni radicalmente opposte. La Le Pen ha ribadito – in maniera un po' pasticciata - l'obiettivo di «sostituire l'Unione europea con un'Allenza europea tra Stati sovrani» e l'intenzione di ritornare a una moneta nazionale, abbandonando l'euro e sostituendolo con una moneta comune per le transazioni finanziarie sull'esempio dell'Ecu. Macron, con una certa sufficienza, ha ribattuto parlando di «progetto pericoloso, che porterà alla svalutazione e quindi alla perdita di valore dei loro depositi per i risparmiatori, a una caduta della competitività», delineando uno scenario fatto di controllo dei capitali e di «panico bancario». «L'euro – ha concluso Macron – ci protegge e la Francia è sempre stata perdente nella guerra delle valute».

I primi sondaggi a caldo dicono che Macron è stato il più convincente (per il 63% dei telespettatori), dando l'impressione di avere – nonostante l'età e la scarsa esperienza politica – uno “standing” presidenziale. La Le Pen non sarebbe quindi riuscita a recuperare almeno una parte del distacco, apparentemente incolmabile, in vista del ballottaggio di domenica prossima.

Secondo le rilevazioni sulle intenzioni di voto e sui flussi, la partita sarebbe infatti sostanzialmente giocata. Grazie al fatto che Macron, in vista del secondo turno, può contare su un serbatoio di consensi più importante rispetto alla sua avversaria. Che dovrebbe consentirgli di vincere con circa 17 milioni di voti, a fronte dei circa 12 della Le Pen.

Per Macron l'ampiezza della probabile vittoria è fondamentale anche in vista delle legislative di metà giugno e quindi della maggioranza parlamentare sulla quale potrà eventualmente contare. Stando al primo sondaggio sul prossimo appuntamento elettorale, il movimento “En Marche!”, creato solo un anno fa, potrebbe ottenere 249-286 deputati. Sarebbe il partito più importante dell'Assemblée Nationale, a un passo dalla maggioranza assoluta (289 seggi).

 

La riflessione di Hominibus

E' evidente che questi giovani politici europei non danno grande speranza

di cambiamento dimostrando tanta soddisfazione di stare al centro in un momento

in cui la posizione stessa denuncia l'urgenza di concepire un nuovo modo di stare insieme,

che impone maggiore partecipazione popolare e conseguente rivoluzione della rappresentanza.

Oggi ci sono i mezzi per realizzare l'obiettivo che sottintende la possibilità di assicurare il rispetto

della espressione di volontà popolare eliminando, anche totalmente, la mediazione del rappresentante,

dando, così, modo di evitare i relativi errori di interpretazione, ed assegnando alla moderna tecnologia in

uso la funzione più qualificante poiché permette di realizzare il sogno della partecipazione diretta alla

formazione delle leggi con conseguente remissione delle forme di critiche verso il potere costituito,

il quale, di contro, consapevole del controllo, metterà maggiore cura nelle proposte relative.

Intanto, anche per la Francia come per tutto il Mondo, deve valere il solito consiglio...

--------------------------------repetita iuvant--------------------------------

ASSORBIRE IL POTERE POLITICO NELL'AMMINISTRATIVO,

IN CUI DIVENTANO INSIGNIFICANTI TERMINI COME:

.... PARTITI, DESTRA, SINISTRA, LIBERISTA,

 POPULISTA, TURBOLIBERISTA, .. !!!

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L'invito di Hominibus a voler riflettere sui criteri politici che governano

 l'Amministrazione pubblica, in cui è facile rilevare un comportamento

comune, tendente a cogliere irresistibili occasioni per ritagliare dei

ghiotti margini, che sono alla base dell'agire privato o di gruppo.

Tali comportamenti sono resi più irresistibili a causa di sistemi

fiscali che scelgono di inseguire la ricchezza liquida al posto

di quella solida, mentre sarebbe più efficace ed economico

ridurre l'interesse al solo patrimonio, essendo scopo

ultimo dell'umana attività, beneficiario del buon

funzionamento dei servizi pubblici sul

territorio, realizzando l'obbiettivo, insolito per la

Amministrazione pubblica, di semplicità e correttezza

nei confronti di tutti i Cittadini, evitando di fare le pulci con

procedure che richiederebbero meritati provvedimenti punitivi

per il relativo costo e la complessità inutile e fallace di gestione!

 

Anche cambiando la guida di governo, pescando nel finto nuovo,

la musica rimane la stessa perché il canovaccio usato lungo tutto l'arco

della rappresentanza politica denuncia, alla base, lo stesso difetto che inficia

e pregiudica l'adozione d'unica strategia capace di assicurare il risultato migliore,

che consiste nel coniugare, insieme, i requisiti di semplicità, economicità, universalità

e automaticità, tutti raggiungibili solo se basati sul presupposto del vero rispetto reciproco,

richiedendo il totale azzeramento degli attuali apparati politici, le cui funzioni sarebbero affidate

ai massimi livelli dell'amministrazione pubblica con compiti di continua rilevazione delle pubbliche

richieste di modifiche degli ordinamenti statali e delle istanze relative alla gestione dei rapporti

politici ed economici nazionali ed internazionali, basata sulla risposta al seguente quesito,

che può sembrare strampalato, ma che assicura la partecipazione diretta dei Cittadini e

la continua uniformità dei provvedimenti conseguenti, sostituendo figure oramai fuori

tempo, essendo necessaria accettare la insolita equazione richiesta qui di seguito:

"STATO = CONDOMINIO"

Ma perché non debba essere presa in considerazione una soluzione prospettabile

con l'apparentamento di Stato ad un grosso Condominio, da cui discenderebbe

naturalmente l'eliminazione del potere politico e l'ampliamento delle funzioni

amministrative dei Ministeri secondo regolamenti predefiniti che diano la

certezza del domani perché basati su norme elementari da seguire?

 

L'adozione dello Stato Condominiale farebbe cessare molte delle

discussioni apparentemente vitali, dando impulso alla riforma

definitiva che permetta l'accesso diretto alla formazione

 delle leggi o la delega temporanea a rappresentare,

gratuita o a compenso da convenire, grazie alla

immensa potenzialità dei mezzi trasmissivi

odierni, con potere di voto unitario per

 votazioni di principio o pari alla ricchezza

patrimoniale rappresentata per le votazioni

richiedenti gli impegni di spesa collettiva, usando

le Camere per l'accoglienza di Delegati con accordi di

tipo privato di durata e compensi con Cittadini deleganti.

 

Nella speranza che, finalmente, sparisca l'attuale ceto politico,

vera causa, innanzitutto, di disordine morale per la incapacità di

liberare l'animo dall'ansia di arricchimento personale, che potrebbe

essere combattuta con la rivoluzione del sistema fiscale che imponga

la giusta partecipazione della ricchezza patrimoniale alle spese comuni

indivisibili, esimendo, in cambio, la ricchezza finanziaria dalla consapevole

e arrogante presunzione di poterne controllare correttamente la circolazione! 

 

IL MANIFESTO CONTRO L'ACCOZZAGLIA POLITICA:

 

Hominibus desidera far riflettere il Lettore sulla situazione che

sta sotto gli occhi di tutti, in cui posti di grande responsabilità

sono ricoperti da personalità che non hanno la necessaria

preparazione, sensibilità, cultura per decidere il destino

nel rispetto di Tutti e, quindi, urge correre ai ripari

prima che possa accadere l'irreparabile,

oggi molto più probabile di ieri con

i soliti politici al comando!

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma,  Primo Maggio 2017 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.