La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N. 344 di esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

 

Flat Tax 2016, che cosa cambia con la riforma fiscale: novità per le partite Iva - Pubblicato il 18 Mag 2016 - 11:38 am  - Ubaldo Cricchi

Tra i punti cardine della riforma fiscale che porterà tante novità per le partite Iva ci sono la semplificazione e l’introduzione della cosiddetta flat tax; da segnalare anche l’abolizione degli studi di settore, la deducibilità dell’Imu e le nuove regole sull’Irap, che prevedono l’esenzione per ditte individuali e studi professionali con un solo dipendente che si occupa di mansioni esecutive.

Cos’è la Flat Tax e quando arriverà

Il Governo ha pensato a questa riforma per dare una mano a quel gran numero di“piccole” partite Iva che si sono ritrovate in grossa difficoltà a causa della crisi economica; le novità entreranno in vigore da maggio tramite la presentazione di un correttivo al decreto semplificazioni e saranno valide fino al prossimi dicembre, quando arriverà l’ora della nuova legge di Stabilità. La flat tax è sicuramente l’aspetto principale di questa riforma, ma cos’è? Innanzi tutto il suo nome vero dovrebbe essere Iri, ovvero imposta sul reddito dell’imprenditore ad aliquota unica (probabilmente il 27,5%): le imprese personali che lasceranno gli utili in azienda verranno premiate con l’applicazione di una tassazione proporzionale (Ires) e non progressiva (Irpef). Con l’introduzione della flat tax probabilmente arriverà anche un nuovo sistema d’imputazione del reddito d’impresa, con il criterio della competenza che lascia spazio al criterio di cassa: in questo modo le aziende pagherebbero le tasse solo su quanto guadagnato realmente.

Le altre novità della riforma fiscale per partite Iva: addio studi di settore e spesometro

Un’altra importante novità è rappresentata dall’addio agli studi di settore: nonostante i tanti aggiornamenti effettuati nel corso degli anni, questo strumento continua ad essere considerato poco utile e incapace di rappresentare con precisione la vera situazione economica del contribuente. L’abbandono degli studi di settore, almeno per il primo momento, riguarderebbe solo i professionisti, la cui categoria si distingue per atipicità ed eterogeneità, ma è prevista anche per tutti quelli che comunicheranno tramite trasmissione telematica le operazioni rilevanti ai fini Iva (cioè corrispettivi e fatture). Oltre agli studi di settore si dirà addio anche ad altri tipi di comunicazioni e adempimenti, tra cui lo spesometro, ma solo per quelli che sceglieranno di effettuare la trasmissione telematica di fatture e corrispettivi (a questo punto l’elenco clienti fornitori diventerebbe solo un doppione dei dati già ottenuti dall’Agenzia delle Entrate). Per questi soggetti è prevista anche l’esenzione dall’obbligo di comunicazioni Intrastat e Blacklist e l’accesso prioritario per i rimborsi Iva.

Per gli studi professionali che non hanno dipendenti o ne hanno solo uno che svolge mansioni solo esecutive è prevista l’abolizione dell’Irap. Questa misura è strettamente legata a quanto sentenziato dalla Cassazione, secondo la quale uno studio privo di dipendenti in grado di aumentare la produttività non avrebbe il requisito dell’autonoma organizzazione, necessario affinché possa essere applicata l’imposta. La prossima legge di Stabilità dovrebbe inoltre portare un aumento della queta di deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa (attualmente fissata al 20%).

L'opinione di Hominibus

Non si può avere alcuna incertezza nel classificare la sollecitudine

reiterata dei governi nel mantenere la criticità dei sistemi fiscali come immensa

vigliaccheria verso i ceti più deboli che, oltre ad essere danneggiati dalla difesa ad oltranza

della vera ricchezza, debbono sopportare le sconclusionate variazioni al tema

come addii agli studi di settore e spesometri, ma non la cosa giusta.

 

La cosa giusta consiste nell'azzeramento del ceto politico che si è

macchiato dei crimini peggiori in nome dei Popoli, travisando continuamente

l'interesse personale e di casta con quello reale delle Genti, come accade oggi, che siamo

nel Terzo Millennio e capita ancora di leggere l'estratto di propositi vigliacchi

come vera panacea dei mali passati per conseguire il bene comune.

 

La soluzione per tutti i mali generati dai governanti politici consiste

nella equazione Stati=Consorzi o Condomini, in cui sono ammessi solamente

amministratori con poca fantasia, limitata dai modelli di riferimento, ma dotati di rispetto

verso il prossimo, che è lasciato libero a fare quello che consentono i semplici

regolamenti previsti e funzionanti tra i Consorziati o i Condomini.

 

L'adozione degli elementari regolamenti consortili o condominiali

mette in berlina la vana pretesa di controllare il vorticoso giro di affari in termini di

incassi e spese, manda in soffitta dichiarazioni più o meno spontanee di redditi e rendite,

mentre si rivolge alle intere Comunità, esclusivamente amministrative, che hanno

il compito di raccogliere i dati della ricchezza mobile ed immobile.

 

Concludendo, è urgente ignorare la ricchezza finanziaria perché

non richiede servizi particolari per il suo godimento, stando in forzieri domestici

od anche esteri, mentre, se convertita in beni mobili o immobili, impone la predisposizione

 di servizi territoriali a carico di amministrazioni di riferimento che userebbe i valori

dei beni serviti per la equa, proporzionale distribuzione di quote.

 

Dunque, basta con il controllo spesso fasullo su redditi e rendite.

basta con imposte su presunti valori aggiunti, che sono

residuali della atavica e pervicace arroganza

dei ceti benestanti, invitati a togliere

i veli su patrimoni spesso

frutto di abusi.

 

Insomma, ...

 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !"

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle elezioni di ottobre)

 

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

 

L'ITALIA,

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Insomma, stare insieme, ma da pari, in un grande...

 

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Roma, 13 Luglio 2016

 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una societa' onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.