Roma - «E se Di Pietro facesse Di Pietro con se stesso?».
Cioè, Daniele Capezzone, lei propone:
Di Pietro si interroghi e risponda al magistrato che è in lui?
«Non amo il genere giudiziario, ma Di Pietro provi a immaginare o di
avere a che fare con il pm Di Pietro o con l’avversario politico Di
Pietro e di rispondere alle domande dell’uno e dell’altro. Scelga lui
qual è il Di Pietro con cui preferisce confrontarsi».
Il gioco del Di Pietro?
«Ha passato gli ultimi anni della sua vita ad aggredire gli avversari
politici. Quando arriva un giornale che fa un’inchiesta e pone delle
domande improvvisamente alza il ditino e dice “non ci sto”. Mi pare una
prova di debolezza. Quanto è suscettibile!».
Sul suo blog il leader dell’Italia dei
valori ha scritto che le case se l’è comprate anche con i soldi che «Il
Giornale ha già dovuto sborsare negli anni per le innumerevoli
diffamazioni perpetrate ai miei danni».
«Anziché minacciare a destra e a manca, dia un po’ di spiegazioni, prima
di tutto spiegazioni politiche. È vero o falso che esiste una società
Antocri che gestisce gli immobili citati dal Giornale? È vero o falso
che esiste una associazione formata da tre persone, ovvero lui stesso,
la tesoriera del partito Silvana Mura e la moglie che di fatto è
un’associazione di controllo rispetto al partito?».
Capezzone, adesso lei sta facendo il
Di Pietro.
«Non faccio il magistrato, sono garantista e voglio esserlo anche con Di
Pietro. Però un po’ di trasparenza servirebbe. Pongo una domanda
politica: se arriva il signor X e vince il congresso dell’Italia dei
valori ottiene o non ottiene il controllo del partito? Oppure il
controllo del partito rischia di rimanere nelle mani di questa
associazione? È una domanda e non conosco la risposta».
«Solo veleni», la reazione.
«Se la metà delle cose che Il Giornale ha scritto su Di Pietro fossero
state scritte su un altro politico, lui cosa avrebbe detto? Trovo che
abbia uno strano modo di procedere: dipietrista con gli altri e
garantista con se stesso».
Nel suo blog scrive anche che «il
nostro successo fa paura».
«Forse fa paura a Veltroni che è stato truffato politicamente. Di Pietro
potrebbe anche spiegare come mai Veltroni, che era buono due mesi fa,
ora è diventato cattivo?».
«Non prendo soldi dalle casse di Idv,
nessuno ha portato via niente».
«Il problema è che deve rendersi conto che se chiede il centoeuno di
trasparenza agli altri dovrà garantire almeno il 15-20% di trasparenza
su se stesso, sennò è tutta roba da ridere. Come mai tutti quelli che
hanno fatto intese politiche con Di Pietro se ne sono andati o hanno
fatto causa? Magari avranno torto, ma sarebbe interessante capire
perché. Oppure sono tutti berlusconiani? Achille Occhetto, Elio
Veltri... Insomma, faccia una bella piazza Navona».
Su se stesso?
«Vada a piazza Navona e renda note tutte queste risposte al suo
pubblico. Vorrei che i moralisti che fanno le prediche facessero un po’
di pulizia nel loro pulpito. Il suo amico Travaglio, per esempio: che
sta facendo? Si fosse trattato di un esponente del Pdl avrebbe già fatto
4 articoli sull’Unità più 2 videomessaggi. In quale piscina sta a mollo
per non accorgersi di queste cose?».
Allora, il quesito di fondo é::
Quando finirà questo bordello
di amministrazione pubblica infedele?
Fare incetta di immobili quasi esentasse
"nun é peccate", caro onorevole Cape zzone,
ma questo sport così tanto amato dai Benestanti
é la principale causa dei gravi disagi sociali,
perché toglie dalla base imponibile fiscale
una grande parte di ricchezza del Paese,
spostando il recupero di minore introito
nel massacro di lavoro e consumi,
uniti al destino dei più deboli.
Rifletteteci, poteri forti, forse riuscirete
a provarne un pò di vergogna,
..... si spera!