La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo N.319 di esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

Ecco perché è urgente ridurre i rischi di rappresentanti politici cretini o idioti !

Parigi e le stalle chiuse

 
di , 14 Novembre 2015 08:16

Parigi sotto attacco, almeno 150 morti. Il presidente Hollande dichiara lo stato di emergenza e chiude le frontiere.

Dice che chiude le frontiere per evitare l’ingresso di terroristi. Se non si trattasse di una tragedia, quest’uomo farebbe quasi tenerezza, per l’ingenuità, l’incoscienza, l’irresponsabilità, l’inconsapevolezza che lo anima; qualità che si possono scusare in un bambino, non in un capo di Stato. Chiude le frontiere per evitare che entrino terroristi? Hollande, guardi che i terroristi sono già entrati, ce li ha già in casa. Doveva chiuderle prima le frontiere.  Doveva pensarci prima, lei e tutta la schiera di governanti euroidioti che da decenni, sotto la bandiera ipocrita della solidarietà e dell’operazione umanitaria, sta favorendo l’invasione dell’Europa da parte di disperati afro/arabo/asiatici in gran parte musulmani che covano odio, rancore e volontà di rivalsa e vendetta nei confronti dell’Europa e dei cristiani. Lepanto è un’onta da lavare col sangue. Ma il Papa dice che sono nostri fratelli e che dobbiamo accogliere tutti. Anzi, i vescovi ed i preti dicono di accoglierli direttamente in casa nostra. Come dire “Adotta un terrorista“. Poi, quando gli scoppia la bomba sotto il culo, fingono sorpresa e tentano maldestramente di correre ai ripari. Da noi si dice “Chiudere la stalla quando i buoi sono scappati“. Hollande chiude le frontiere quando i terroristi sono già entrati. Geniale, ecco perché lui è presidente e voi no. Ed ecco perché l’Europa è destinata a soccombere al jihad, alla guerra santa; perché siamo in mano a gentaglia simile, che vuole adattare il mondo alla propria ideologia nefasta, allo scellerato buonismo masochista, e si accorge del danno quando è ormai tardi per rimediare.

Intanto, come di consueto in simili circostanze drammatiche, parte la passerella di dichiarazioni ufficiali di solidarietà e vicinanza alla popolazione parigina colpita dall’attacco terrorista. Dopo “Je suis Charlie“, ora il motto è “Je suis Paris“. A gridarlo sono gli stessi terzomondisti che sostengono l’immigrazione e l’accoglienza senza limiti e controlli, continuano a sognare l’integrazione (che è già ampiamente fallita ovunque, ma questi fingono di non saperlo) e che, grazie ai loro residuati ideologici di un socialismo storicamente fallimentare, sono responsabili della progressiva islamizzazione dell’Europa.  Mai che gli venga in mente di gridare l’unico motto che gli si addice:

Je suis idiot“.

Il presidente Obama, appena ha avuto notizia della strage, ha dichiarato: “E’ un attacco non solo al popolo francese ma a tutta l’umanità e ai valori che condividiamo. I valori di liberté, egalité e fraternité non sono solo condivisi dal popolo francese, ma anche da noi.”. Che parole toccanti, che originalità, che profondità di pensiero. Solo i grandi presidenti, specie se americani, possono fare dichiarazioni così dense di significato. Anche Hillary Clinton si è affrettata a commentare: “Le notizie che giungono da Parigi sono strazianti. Prego per la città e le famiglie delle vittime.”. Ha fatto bene a precisarlo, perché la gente comune magari pensava che la notizia della strage fosse rassicurante e di buon auspicio: no, è straziante; lo dice la Clinton. Ma i  parigini possono dormire sonni tranquilli perché Hillary Clinton prega per loro.

Anche i servizi segreti americani, quelli che  parlavano di armi chimiche inesistenti di Saddam (con cui giustificarono l’intervento in Iraq, del quale si pagano ancora le conseguenze) e che di recente hanno riconosciuto di aver sbagliato tutto sulla strategia militare per combattere l’Isis, hanno rilasciato la loro bella dichiarazione sugli attentati a Parigi: “Appaiono chiaramente come una serie di attacchi coordinati.”.Ma va, “Cosa mi dici maaiii…”, direbbe Topo Gigio. Roba da non credere, tutti avrebbero pensato che tre attacchi a Parigi, avvenuti contemporaneamente, fossero del tutto casuali. Invece erano “coordinati“, lo dicono i servizi per la sicurezza USA.

E non finisce qui, perché tra oggi e domani assisteremo alla solita rassegna di dichiarazioni di circostanza banali, scontate, di facciata ed un po’ ipocrite, sentite mille volte. Bisognerebbe raccoglierle e stamparle in un opuscolo (magari esiste davvero) a disposizione di capi di Sato, commentatori, opinionisti, intellettuali: da tenere sempre a portata di mano, buone per ogni occasione. Che tempi, signora mia, non ci sono più le mezze stagioni.

Ma non è che l’inizio, il bello deve ancora venire. Lo dice l’Isis, e quelli mica scherzano, non hanno un grande senso dell’umorismo. “Ora tocca a Roma“, dicono. Ma sono certo che il ministro Alfano, quello che continua a sciorinare dati Istat per dire che i reati stanno diminuendo (e magari ci crede davvero), ci dirà che è tutto sotto controllo, che non ci sono pericoli per l’Italia (è quello che ripete ogni volta che qualcuno lancia l’allarme su possibili azioni terroristiche sul territorio nazionale e sulla presenza di terroristi fra gli immigrati). E poi, per male che vada, se proprio dovesse esserci un attacco, dichiariamo lo stato di emergenza e, se necessario, chiudiamo anche le frontiere.  In ogni caso, in previsione di un possibile attentato in casa nostra (è solo questione di tempo) è bene cominciare a pensare qualche bella frase ad effetto da pronunciare con aria afflitta davanti alle telecamere e da rilanciare sui media. Potrebbero andar bene, per esempio “Chi è causa del suo mal pianga se stesso“, o “Del senno di poi son piene le fosse“, o…beh, lasciamo spazio alla fantasia, quella non ci manca.

L'opinione di Hominibus

 

Perché non ci si vuole accorgere che è finita l'epoca della delega

politica con la tradizionale procedura di eleggere un candidato che, come è

consuetudine abbastanza diffusa, usa il potere conferito con una enorme libertà che

gli consente anche inconsapevolmente di tradire le aspettative a causa della

precarietà di rapporti stabiliti in incontri fuggevoli e tempi diversi?

 

Il grande progresso realizzato nelle comunicazioni deve suggerire

la soluzione alla effettiva incapacità per i politici di eseguire il mandato avuto

a rappresentare i veri bisogni percepiti e favorire le soluzioni più idonee, che porta ad

ipotizzare la missione del delegato come giunta al termine e da sostituire con

la consultazione diretta dei Cittadini mediante semplici formulari.

 

Così facendo, il Presidente Hollande avrebbe evitato di essere

indicato come il responsabile diretto della feroce reazione di questi giorni e

avrebbe avuto la copertura per il comportamento da tenere nei confronti dei terroristi

che sono percepiti dall'opinione pubblica come una potenziale minaccia, sì,

ma non esterna al territorio europeo, ma ormai diffusa dentro!

 

E adesso sembra essere giunto il turno di Roma, che offre una

ottima occasione con le manifestazioni del Giubileo, che richiameranno grandi

assembramenti in piazze, strade e luoghi di raccolta per le celebrazioni religiose e che

richiederanno l'approntamento di scrupolosi servizi di sicurezza, nella speranza

che almeno in tali occasioni sia già soddisfatta la sete di sangue.

 

Insomma, non è più accettabile che un gruppo molto ristretto di

politici, quasi sempre al riparo da effettive potenziali minacce, possa disporre di

libere iniziative che mettono a grave rischio la vita dei Cittadini, mentre ormai si dispone

di mezzi per rapide ed economiche consultazioni di massa, che permetterebbero

una gestione condivisa e partecipata delle emergenze generali.

 

Concludendo il ragionamento, oggi è realizzabile la democrazia

diretta, immediatamente per i problemi che riguardano tutti i Cittadini, da cui potrà

estendersi per esigenze di secondo ordine, fino a giungere alla cessazione della delega

politica, che metterà fine all'esercizio muscolare predisposto da una poltrona che

rimane al riparo da rischi insiti, per stupidità o menefreghismo.

 

Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,

aiutatele ad accettare la rimozione della principale

causa del disagio dei Popoli, che è generata

dalla speculazione dei Ceti dominanti

e può essere rimossa adottando

dei semplici criteri amministrativi

che assicurino la corretta ripartizione

degli oneri del vivere insieme, riducendo

 la sofferenza della povertà, spesso alla base

 della stimolazione dei comportamenti estremi.

 

Roma, 16 Novembre 2015

 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.