La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo di esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

 

Come far convivere su questa terra Cittadini dai destini diversi?

 

  1. La bustina di minerva - l'Espresso - 4 Giugno 2015

    Umberto Eco

     La società liquida.  Con questa idea Bauman illustra l'assenza di qualunque riferimento “solido” ...

Zygmunt Bauman - Società liquida (da Wikipedia)

Nei suoi ultimi lavori, Bauman ha inteso spiegare la postmodernità usando le metafore di modernità liquida e solida. Nei suoi libri sostiene che l'incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori[2]. In particolare, egli lega tra loro concetti quali il consumismo e la creazione di rifiuti umani, la globalizzazione e l'industria della paura, lo smantellamento delle sicurezze e una vita liquida sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa, e così via.

L'esclusione sociale elaborata da Bauman non si basa più sull'estraneità al sistema produttivo o sul non poter comprare l'essenziale, ma sul non poter comprare per sentirsi parte della modernità. Secondo Bauman il povero, nella vita liquida, cerca di standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi come gli altri, cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore. La critica alla mercificazione delle esistenze e all'omologazione planetaria si fa spietata soprattutto in Vite di scarto, Dentro la globalizzazione e Homo consumens.

Secondo Bauman, l'"omogeneizzarsi" indica, relativamente ai rapporti tra i soggetti, un processo affine all'omologazione, all'assorbimento passivo dovuto ad usi e consuetudini, a modelli culturali e di condotta prevalenti in un dato contesto sociale. Oppure si può riferire anche a comportamenti o valori che aprioristicamente ed in maniera dogmatica vengono accettati e tramandati tra le generazioni di individui, senza alcuno spirito critico o alcuna capacità riflessiva. Passo successivo a ciò sono processi quali la spersonalizzazione e l'alienazione.

La morale in Bauman

Secondo Bauman, nella modernità la morale è la regolazione coercitiva dell’agire sociale attraverso la proposta di valori o leggi universali a cui nessun uomo ragionevole (la razionalità è caratteristica della modernità) può sottrarsi. Non si può invece parlare della morale post-moderna, perché la fine delle "grandi narrazioni" del Novecento, cioè le ideologie, ha reso impossibile la pretesa di verità assolute, e quindi ci possono essere tante morali.

Bauman propone un tipo di morale: la morale nasce come (ed è sostanzialmente) il consegnarsi totalmente dell’io al tu (ovvero di me all’altro). È un fatto assolutamente e totalmente individuale e libero. Poiché non può esistere un terzo che mi dice se la mia azione sia morale oppure no, non c’è più società, la quale necessita sempre di almeno tre persone. Ma come si traduce questa definizione individuale nella concreta pratica sociale? Bauman specifica che questa libertà di donarsi è sempre dentro a certi vincoli e costruzioni dati da una struttura che è, appunto, la società.

L’impulso ad essere per l’altro, a donarsi all'altro, indipendentemente da come l’altro si atteggia nei suoi confronti (questo impulso è stato formulato da Emmanuel Lévinas, filosofo francese contemporaneo) non è razionale; per questo per Bauman la morale (originata da tale impulso) è del tutto irrazionale. L’origine della morale è sempre un atto individuale, implica necessariamente un io (è la mia decisione), mai un noi (non è un atto collettivo, né l’esito di un accordo, perché è sempre la scelta del singolo di atteggiarsi in un certo modo nei confronti dell’altro). Se non c’è l’io l’atto morale non c’è. La morale quindi è un atto del tutto individuale, ma crea la società. La società nasce da una scelta etica individuale, l’atto etico individuale va fatto da me e non da altri, e però crea un vincolo: viviamo in società, siamo in società, solo in virtù del nostro essere morali. Per Bauman solitamente si incontra l’altro "non come persona": Bauman usa il termine “persona” nel senso in cui viene usato dall'interazionismo simbolico, per cui il concetto di persona è inteso nel senso di una maschera che ricopre un ruolo. L’identità di ogni individuo è la somma di tutti i ruoli che copre, per questo si parla solo di persone, cioè di attori che ricoprono ruoli. L’atto morale ci permette di incontrare l’altro non come persona/maschera, ma come volto, cioè nella sua vera identità e non nel ruolo. Con l’atto morale mi consegno a una debolezza assoluta (l’atto morale è l’antitesi del potere o della sua logica, che è forza) perché riconosco all'altro la possibilità di comandarmi, accetto di consegnarmi a lui.

Il paradosso della morale per Bauman è che da un lato crea disordine, dall'altro è necessario come atto fondante della società (senza l'impulso di aprirsi all'altro non ci sarebbero le relazioni sociali). Tuttavia, essendo l'impulso della morale irrazionale e libero, è in antitesi all'ordine sociale, e pertanto la morale rischia di non avere molto spazio in una società sempre più complessa che ha bisogno di regole sempre più sofisticate. Bauman non risolve questo paradosso del ruolo della morale, pur essendo cruciale nella sua visione.

La riflessione di Hominibus
 
E' veramente incredibile come questi due eccellenti personaggi
del mondo culturale e filosofico possano perdersi nel tentativo di ricercare
e scoprire i riferimenti fondanti della società umana, così come accade di osservare
nel comportamento di muli nel superare anche piccoli fossi pieni d'acqua,
attorno ai quali preferiscono girare, scuotendo i loro testoni.
 
Nella bustina di Minerva Umberto Eco si chiede, sconsolato o
confidante nell'esito negativo, come riuscire ad interrompere la costante
liquefazione della società, che sembra destinata a durare  ancora a lungo, insieme a
Bauman, che abbandona  la speranza della salvezza dall'alto, dallo Stato
o dalla rivoluzione, giustificando l'interregno dell'indignazione!
 
Questo accade perché le menti, ma anche i cuori umani, non
hanno difficoltà a individuare cosa non vogliono, ma insufficientemente
onesti per aspirare alle cose che sono utili a tutti ed evitare la liquefazione paventata
da Bauman, il quale, però, potrebbe fare un piccolo sforzo per formulare
suggerimenti buoni a coniugare l'individualismo e il socialismo.
 
Allora, constatato l'imbarazzo di queste due grandi personalità,
che preferiscono lasciare irrisolto il rebus, dopo averne avvertito il freno 
alla realizzazione della agognata esigenza del vivere insieme da parte di individui non
omogenei per stati culturali ed economici, Hominibus non può rinunciare
a proporre una soluzione prima che la società possa esplodere.
 
A Bauman ed Eco non dovrebbe risultare difficile condividere
una proposta che prevede l'equazione Stato=Condominio, impegnandoLi
Entrambi a voler rinunciare al Loro stato di Cittadini privilegiati, per censo o per doti
naturali,  ed accettare criteri fiscali semplici per la ripartizione delle spese
comuni indivisibili in base alla loro reale ricchezza personale.
 
Questa soluzione permetterebbe ad Entrambi, insieme alle
 proprie Comunità di appartenenza, di superare lo stallo che crea veleni
nelle menti più deboli, incapaci di affrontare le difficoltà elementari della loro vita e
spinti ad atteggiamenti di violenta rivolta, perché assumono invalicabili
le difficoltà del vivere insieme per educazione o ignoranza.
 
Hominibus Li invita, Entrambi, a collaborare nel tentativo
di dare nuove regole agli assetti della convivenza nella società civile,
abbandonando l'isterica tagliola sui movimenti di denaro a qualsiasi titolo e di
badare solamente alla ricchezza patrimoniale, al valore di mercato,
censita nei propri territori, escludendo quella finanziaria!
 
Insomma, rendendo più sicura ed equa la ripartizione dei
costi del vivere insieme, si eliminerebbe la causa principale di crisi
del concetto di comunità, che genera individualismo sfrenato, dove nessuno
é compagno di strada, ma antagonista di ciascuno da cui guardarsi,
un soggettivismo alla base della liquidità sociale (U.Eco).
 

Insomma, smettiamo di morderci la coda perché...

 

"Non si può risolvere un problema con

 lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !" 

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

L'ITALIA

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,

aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve

non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,

ma serve ad annullare il forte richiamo dei paradisi

 fiscali, facili ricoveri generati dalla connivenza,

 incapacità, stupidità o arroganza politica. 

 

Roma, 4 Giugno 2015

 

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate