(Il tentativo di esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)
Accostamento della relatività di Einstein con la qualità della rappresentanza di sinistra !
Storia di un genio testardo e del suo sogno impossibile
di Bruno Arpaia, L'espresso, 24/04/2015
Un secolo fa
Einstein elaborava la teoria che ha rivoluzionato il mondo. Poi per
quarant'anni più niente: Perchè si spegne la creatività del Migliore? Un
libro spiega l'enigma.
Sono passati quasi cent'anni da quando, il 25 novembre 1915, Albert Einstein
presentò all'Accademia prussiana delle Scienze il risultato di otto anni di
intensissime ricerche: un'equazione sintetica ed elegantissima che
costituisce, per dirla con J. J. Thomson, «una delle conquiste più elevate
del pensiero umano»: la relatività generale. Per la prima volta dopo due
secoli, l'uomo si spingeva là dove Newton non era riuscito ad arrivare,
capiva, contro ogni inganno dei sensi, che la gravità non è una misteriosa
forza che agisce a distanza, bensì un'incurvatura dello spaziotempo
provocata dalla materia, che cambia, evolve, possiede una Storia.
Poche teorie scientifiche hanno modificato così radicalmente l'immaginario
dell'umanità. Questo 2015 è, dunque, meritatamente "anno einsteiniano";
tanto più che l'Unesco lo ha dichiarato anche "Anno internazionale della
luce", ed è sempre al fisico di Ulm che
dobbiamo la scoperta del «quanto di
luce», di quello che oggi chiamiamo fotone.
Einstein l'aveva descritto nel corso del
suo annus mirabilis, quel 1905 in cui aveva scritto tre articoli
fondamentali, tre «razzi fiammeggianti» che avevano rivoluzionato la fisica
dalle fondamenta. Poi, dieci anni dopo, c'era stato l'exploit della
relatività generale.
Infine, per i successivi quarant'anni
non ottiene più alcun risultato di rilievo, la sua creatività sembra spenta.
Com'è possibile? È un enigma a cui tenta di rispondere Pietro Greco, che ad
Einstein ha dedicato già diversi volumi in passato, in un libro intitolato
"Marmo
pregiato e legno scadente" (Carocci, pagg. 150, euro 15).
I biografi del fisico tedesco pensano
che, da rivoluzionario, Einstein si è trasformato in conservatore, oppure
che si è fatto prendere troppo dalla filosofia e ha trascurato la fisica, o
ancora che ha semplicemente perso smalto, creatività e coerenza. Ma Greco
non è d'accordo: per lui, dopo gli exploit, Einstein rincorre il sogno di
unificazione della fisica. E insegue con insistenza la convinzione che la
natura possieda un'intima unità che si può e deve esprimere attraverso leggi
sempre più generali tendenti a confluire in un'armoniosa Teoria del Tutto. È
quella convinzione a fargli manifestare quasi immediatamente una profonda
insoddisfazione per la «sua» relatività generale: secondo lo stesso
Einstein, il primo membro dell'equazione, quello che formalizza il campo
gravitazionale, sarebbe «marmo pregiato», ma il secondo, quello che descrive
la materia, è «legno scadente», un rozzo sostituto di una descrizione più
profonda di ciò che ci circonda.
Trasformare quel legno scadente in marmo
pregiato sarà il programma di lavoro di Einstein per i successivi
quarant'anni. Una battaglia che combatterà su due fronti: da una parte,
tenterà di opporsi alla teoria quantistica, di cui pure era stato uno dei
fondatori, perché la sua indeterminazione fa a pugni con l'idea einsteiniana
di una natura complessa, sì, ma non incoerente né incompleta; dall'altra,
lavorerà da zero a una teoria che unifichi le grandi forze della natura,
elettromagnetismo e gravità, e le descriva con funzioni continue. Fino alla
morte, avvenuta nel 1955, Einstein procederà in perfetta solitudine nella
sua impresa, incomprensibile ai più. «Sono diventato», scriverà nel 1949
all'amico Michele Besso, «agli occhi dei miei colleghi una sorta di eretico
testardo». E a tutt'oggi quella battaglia nessuno l'ha vinta.
Il parallelismo Einstein - Hominibus
comparando la rivoluzionaria relatività generale
con la ordinaria equazione amministrativa Stati=Condomini
Oggi si potrebbe raccontare la storia delle menti normali
e del loro sogno estremamente elementare che si propone di influenzare
le intelligenze dei Potenti affinché abbandonino i disegni di alta strategia politica nei
Paesi affidati alle loro cure ed abbiano la modestia di ripetere i semplici
criteri abituali in gestioni di aggregazioni d'ambiti privati.
Nel caso in esame è facile rilevare la estrema normalità
di una proposta che invita a sfrondare gli ampollosi programmi politici
di Personalità intente a voler scrivere il loro nome nella storia della Umanità, ma che
non vogliono capire di dover partire dall'ordine delle cose semplici per
aspirare al riconoscimento nelle imprese complesse.
Un esempio della incapacità del sapere individuare e
collaborare a risolvere la crisi dei Paesi, che vengono abbandonati dai
loro abitanti, è costituito della scarsa qualità sociale degli scambi internazionali, in
cui prevale la cura dei propri interessi nel completo disinteressamento
dei danni provocati dalla spoliazione di quei territori.
E così ora ci si arrovella come arrestare la invasione
delle Genti che abbiamo aiutato a vivere una vita infernale, ricorrendo
alla abituale ferocia verso i più deboli, non più depredabili, con i bombardamenti,
la chiusura di frontiere, la esclusione dei progammi di collaborazione
internazionale, occupazione, solo se c'è da speculare.
Ma la stessa ferocia viene esercitata anche nei Paesi
apparentemente più avanzati, in cui non vi sono condizioni estreme
di vita, ma dove si ripete la prevalenza dei ceti sociali economicamente più forti,
che trovano normale rendere complessa e onerosa la distribuzione
degli oneri per i servizi comuni con vantaggi indebiti.
E, purtroppo, anche i giovani che giungono al potere
non trovano di meglio che perdersi nei meandri di organizzazioni
sociali antiquate, senza capirne i veri difetti di funzionamento, limitando l'azione
di governo ad aspetti marginali, atteggiamenti di plateale richiesta
di consenso, immeritato per effettiva inadeguatezza.
La colpa maggiore ricada sulla tradizionale politica di
sinistra, la quale ha fissato i canoni della rivoluzione sociale con
la mentalità dei conservatori, avendo migliorato, innanzitutto, il personale stato
economico dei rappresentanti, ma lasciando insoluto il problema
delle cicliche crisi economiche e sociali delle masse.
Adattando l'insoddisfazione dello Scienziato tedesco
che definiva "marmo pregiato" il primo membro dell'equazione
sulla relatività generale, ma "legno scadente" il secondo che descrive la materia,
si legge lo stato della Sinistra mondiale con il "marmo" gli agi
dei Capi, con il "legno" la miseria dei Rappresentati!
Insomma, ecco perché ...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione ed in associazione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in Europa entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Egregi Signori, Voi che potete influenzare le coscienze,
aiutatele ad accettare il fisco condominiale che risolve
non solo la corretta ripartizione delle spese comuni,
ma serve ad annullare il forte richiamo dei paradisi
fiscali, facili ricoveri generati dalla connivenza,
incapacità, stupidità o arroganza politica.
Roma, 25 Aprile 2015
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate