La ciliegina sulla torta del
sistema fiscale è la Corte dei Conti,
cioè, la magistratura contabile,
che mostra meraviglia per la inefficacia
dell'approccio amichevole,
aggravato da presunta difficoltà per un serio contrasto
all'evasione, vanificando una
razionalità teorica, sostenibile, però, solo
da coscienze e
menti collaborative verso soluzioni distrattive.
Da questa situazione si può
trarre la conclusione di essere di
fronte al riconoscimento
dell'efficacia politica del sistema adottato, che
realizza la difesa sostanziale
dei percettori di reddito, ma anche la difesa della vera
ricchezza, quella che é il frutto
principalmente di evasioni ed elusioni,
ma anche, purtroppo, della
connivenza dei poteri costituiti.
Allora,
sarebbe più costruttivo, anzi, definitivamente risolutivo
da parte della
istituzione, che svolge la funzione suprema del controllo
delle entrate
fiscali, abbandonare i metodi della rilevazione minuziosa
per passare
alla più semplice
rilevazione della mutazione del valore commerciale di
beni
mobili, immobili, civili, commerciali, industriali
e religiosi.
Questo metodo
consentirebbe di delegare al mercato, a costo
zero per lo
Stato, la mappatura aggiornata della ricchezza reale, base
per la
fiscalità nazionale ed anche per gli enti locali, che
richiede, solo per i beni
mobili, l'annotazione dei
trasferimenti duraturi, per correlare l'imposta
a tempi di residenza nazionale,
regionale, provinciale, comunale.
L'assunzione di
questo metodo, oltre a consentire lo snellimento
delle strutture
pubbliche, nazionali e locali, consentirebbe di realizzare
il doppio
vantaggio di rilevare dati oggettivi, che fanno
venire meno il controllo
di miliardi di fatture e
scontrini, dando pubblicità alla ricchezza mobiliare
e immobiliare residente e
autorizzando l'offerta pubblica d'acquisto.
Questa
impostazione discende dall'equiparazione delle comunità,
Stati,
Regioni, Province, Comuni a dei semplici condomini o
consorzi, in
cui Condomini o
Consorziati partecipano alla copertura delle spese comuni in
base
all'ammontare della ricchezza,
formata da beni reali, escludendo quella
finanziaria, come capitali,
depositi, redditi, titoli di credito, ecc.
Con Enti
territoriali amministrati come Condomini e Consorzi,
si decreterebbe
il definitivo abbandono della assurda presunzione di
poter
controllare l'applicazione puntuale di valori aggiunti su
transazioni e imposte
su
trasferimenti di denaro, si ricorrerebbe al criterio
principale che fa
riferimento alla
fruizione ambientale e funzionale del territorio.
Così, tutti
gli istituti territoriali, posti a presidio amministrativo,
sia nazionali che
locali, disporrebbero di un'unica banca dati condivisa,
alimentata
dall'interesse dei Cittadini, tutelata dalla legge e
sarebbero sollevati dal
controllo
minuto, disponendo di dati patrimoniali al valore di
mercato,
con uno straordinario
ridimensionamento di risorse strutturali.