La faticosa riqualificazione degli
allevatori mondiali di polli
(Il tentativo di esortare i piu' forti, perché possano riuscire
a condurre tutti sulla retta via)
L'annusamento tra i grandi Capi del Mondo, ripetendo
comportamenti del regno animale!
Renzi
al G20: "L'austerity non basta, i Grandi sono d'accordo"
Matteo
Renzi con il primo ministro australiano Tony Abbott (Ansa) "L'Europa deve cambiare gioco e puntare
di più su crescita e occupazione: dobbiamo cambiare strategia come eurozona,
come ci hanno suggerito Barack Obama e David Cameron stamattina".
Così ha esordito il premier Matteo Renzi nel suo intervento alla plenaria
del G20 in Australia. "Stiamo facendo
molte riforme - ha ricordato Renzi - lavoro, fisco, giustizia civile,
Pubblica Amministrazione, riforma costituzionale, corruzione ed evasione.
E la più importante di tutte, la scuola".
Servono investimenti e riforme - Questa mattina, prima
degli appuntamenti del G20, aveva espresso lo stesso concetto con un tweet:
"I Grandi paesi del mondo condividono l'idea di fondo: l'austerità non
basta. Servono investimenti e riforme".
Colloquio informale Renzi-Obama prima del vertice - In
mattinata, prima dell'avvio dei lavori del G20, Renzi ha avuto un colloquio
informale tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Le immagine
scattate poco prima dell'apertura del summit mostrano i due che si scambiano
opinioni in attesa dell'inizio del vertice.
Scambio opinioni Renzi-Modi - Renzi ha scambiato alcune
battute anche con il premier indiano Narendra Modi. I due sono stati
fotografati mentre parlavano tra di loro in un momento di pausa dei lavori
del G20. L'Italia "farà tutto ciò che è necessario" per i marò, ma bisogna
"evitare le polemiche con l'India", ha detto il premier dopo lo scambio di
battute con Narendra Modi.
15 novembre 2014 Redazione Tiscali
L'opinione di Hominibus
Come si fa ad andare in giro per il mondo
vantando suggerimenti
avuti da pari campioni della politica inglese ed
americana ed aggiungendo, come
sopra misura del Governo italiano, l'inutile Jobs
Act, le solite dichiarazioni fiscali, 'ma, però',
precompilate e a domicilio ed altre bazzecole
nella giustizia civile, nella pubblica
amministrazione, legge elettorale, lotta a
corruzione ed evasione?
Il Campione in carica
della politica italiana pretende di dare rilievo
alla sua azione in Italia,
in Europa e nel Mondo, incontrando altri Comprimari,
senza rendersi conto
che l'errore della gestione politica nostrana è molto diffuso dovunque,
e, quindi, corrisponderebbe
all'annusarsi tra animali a scopo della reciproca
accettazione e rispetto degli universali canoni
di quieto vivere.
Altra cosa sarebbe stata
se avesse evitato iniziative come il Jobs Act,
riconoscendo la capacità
della giustizia ordinaria a dirimere le questioni di lavoro,
le dichiarazioni fiscali a
domicilio, suggerendo a livello mondiale l'equazione Stati=Condomini,
con la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, esentata da oneri fiscali, e la
imposizione solo
sulla ricchezza reale, affidata ai medesimi Cittadini.
Nelle scalcinate
condizioni attuali della politica ed economia nostrana
l'Italia sta perdendo
tempo prezioso, mentre le piazze si riempiono di folle infuriate,
che, a vario titolo,
in massima parte generate da delusione di aspettative mirabolanti, ma ormai
tramontate,
sono stufe di aspettare, constatata l'incapacità, anche di giovani virgulti
al governo, di concepire strategie in grado di
risolvere lo stato critico.
Già affermando che ci
vogliono "investimenti e riforme" e non "riforme
e investimenti" fa pensare
che la precedenza spetta agli investimenti per fare, poi, se
avanza tempo, ma
innanzitutto denaro, le riforme, altrimenti si proseguirà
con il solito tran-tran,
in attesa che la situazione si aggravi a tal
punto che non si potrà rinviare, apparendo
lampante anche per i più cocciuti la
indilazionabilità delle riforme stesse.
Insomma, non si può
opporre giustificazione alcuna alla accettazione di
una riforma fiscale
secondo i criteri della amministrazione condominiale o consortile,
per risolvere
definitivamente la ripartizione delle spese comuni indivisibili,
applicabile a Comuni,
Province, Regioni, Stati, Federazioni di Stati,
utilizzando la medesima base imponibile
e realizzando, contemporaneamente, semplicità,
correttezza, economia.
Se si intraprendesse questa strada, prescindendo
dallo stravolgimento
che necessariamente si provocherebbe a livello
nazionale e internazionale, unitamente
alla esenzione di
tutte le forme di ricchezza finanziaria, come stipendi,
salari, pensioni, capitali,
depositi, titoli di credito, azioni,
partecipazioni e di valori aggiunti nei trasferimenti,
la
imponibilità
riguarderebbe solo i beni reali aventi rilevanza di mercato.
Indubbiamente lo
scombussolamento sarebbe provocato presso i ceti
benestanti, abituati a
considerare i beni personali come frutto di sforzi corrispondenti
alla loro entità e,
quindi, da privilegiare con trattamenti più leggeri, avendo
subito robusti prelievi
fiscali su redditi prodotti e trasferimenti, ma
bisognerebbe prendere in considerazione
i vantaggi su redditi e investimenti nel
prosieguo delle future attività.
Chi trarrebbe maggiore
beneficio si trova oggi nelle piazze a causa della
eccessiva onerosità del
lavoro che impedisce agli imprenditori di proseguire la normale
attività e trovare
più conveniente delocalizzare,
ma ancora non si rilevano atteggiamenti a favore
del fisco
patrimoniale da parte dei capi amministrativi delle associazioni sindacali,
forse
per ingiustificabili conseguenze a carico delle
ricchezze messe da parte.
Allora, l'invito di
Hominibus, rivolto a tutti i grandi Capi sindacali,
di chiedere a gran voce la
liberazione di ogni forma retributiva
del Lavoro
dagli esecrabili oneri fiscali applicati da Stati
padronali che amano
definire arricchimento anche
striminziti salari spesso
sufficienti a sfamarsi,
in combinazione con un
sistema fiscale
capace di controllare le
ricchezze
reali residenti nel Paese,
che
godono dei servizi per
esse predisposti.
Insomma, ...
"Non si può risolvere un problema con
lo
stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E'
necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
www.parlamentopopolare.it
(in
costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
con un Parlamento Popolare
per consentire
finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno
ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il
2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Roma, 16 Novembre 2014
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una societa' onesta,
che
riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti,
sempre peggio rappresentate