La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli

(Il tentativo di esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

 

Il Governo dà il via alla riforma del Catasto: censimento per 62 milioni di immobili!

Riattivate le Commissioni Censuarie: dovranno definire i nuovi valori da utilizzare per gli estimi. I parametri: qualità del manufatto, collocazione, anno di costruzione, stato conservativo della casa e dei valori immobiliari della zona di cui fa parte (La Stampa - 10/11/2014 - Paolo Baroni)

 

E così il primo mattone, è proprio il caso di dire, è posato. Il governo oggi ha dato ufficialmente il via alla riforma del Catasto con il varo in Consiglio dei ministri della versione definitiva del decreto legislativo che riattiva le Commissioni censuarie, primo passo per la revisione completa dei meccanismi si valutazione (e quindi anche di tassazione) degli immobili.  

 

Che cosa succederà

Le Commissioni censuarie, introdotte in Italia nel lontano 1886, in seguito alla definizione del primo assetto fiscale del Paese, sono tuttora esistenti, anche se di fatto in disarmo. In molti casi, infatti, non si riuniscono più magari anche da 15 anni. Una volta entrata in vigore la riforma, “una grande riforma” l’ha definita sabato scorso Renzi, il compito delle commissioni sarà quello di definire i nuovi valori da utilizzare per gli estimi catastali, stabilendo il valore medio ordinario di tutti gli immobili attraverso l’elaborazione di un coefficiente che terrà conto della qualità del manufatto, della sua collocazione, dell’anno di costruzione, dello stato conservativo degli immobili e dei valori immobiliari della zona di cui fa parte. In particolare – e questa è la vera novità di questa riforma - il nuovo valore degli immobili in futuro sarà calcolato non più sul numero dei vani ma metri quadri. 

Chi fa parte delle commissioni censuarie

Tra i membri delle commissioni censuarie, per i quali rispetto al passato sono stati aboliti i gettoni di presenza, ci saranno rappresentanti delle Entrate, degli enti locali, di professionisti, tecnici, docenti qualificati ed esperti di statistica e di econometria, indicati da Ordini e associazioni di categoria. Queste ultime – dopo il passaggio del dlgs in Parlamento - troveranno ora spazio obbligatoriamente nelle commissioni, mentre nella versione iniziale del decreto la loro presenza era facoltativa. Ogni commissione “locale” sarà organizzata in tre distinte sezioni: una si occuperà in prima istanza della revisione degli estimi, una seconda avrà competenza sui fabbricati, mentre alla terza sarà assegnata la competenza sui terreni. 

I componenti di ciascuna sezione, in totale sei, saranno scelti dal presidente del Tribunale cui spetterà anche indicare il presidente della commissione locale, scegliendo tra i magistrati ordinari o amministrativi, o tra i presidenti o i presidenti di sezione delle commissioni tributarie provinciali diverse da quella competente in materia di catasto. I presidenti delle singole sezioni sono invece scelti dal presidente della Commissione tra i componenti delle sezioni stesse. 

 

Competenze

Le commissioni locali (organizzate di fatto ancora su base provinciale) avranno il compito di approvare i quadri tariffari delle unità immobiliari urbane e quelli delle qualità e classi dei terreni, collaborando inoltre alle revisioni del catasto urbano e, soprattutto, validando gli algoritmi necessari all’attribuzione delle nuove rendite catastali. La commissione censuaria centrale, invece, rivestirà il ruolo apicale di giudice sui ricorsi presentati dalle Entrate ma anche da Comuni e da associazioni di categoria contro le decisioni delle commissioni locali sui quadri delle categorie e delle classi catastali. 

 

I nuovi valori patrimoniali

Il valore patrimoniale di un immobile sarà determinato a partire dal valore di mercato al metro quadro rilevato dall’Osservatorio del mercato immobiliare per la tipologia di appartenenza del bene, a cui andrà applicato un fattore correttivo in funzione della localizzazione e di alcune caratteristiche edilizie. Il valore così ottenuto verrà moltiplicato per la superficie dell’immobile

La rendita catastale verrà definita a partire dai redditi da locazione medi (fonte Omi), tenendo conto della localizzazione e delle caratteristiche edilizie dei beni per destinazione catastale e ambito territoriale. Il valore così ottenuto verrà moltiplicato per la superficie dell’immobile e a questa cifra verranno poi applicate riduzioni che si riferiscono alle spese sostenute per la manutenzione straordinaria, l’assicurazione e i costi di amministrazione. 

 

Le prossime tappe

L’approvazione del decreto sulle Commissioni censuarie è solo il primo passo della più ampia revisione della materia catastale nel nostro paese: ora si attendono gli altri decreti sul catasto. La prossima tappa, una volta ricostituite le commissioni provinciali, sarà quella relativa alla determinazione del meccanismo di individuazione del valore patrimoniale medio mediante specifici algoritmi. 

Quindi si passerà al censimento degli oltre 62 milioni di unità immobiliari, operazione monstre che richiederà circa 5 anni di tempo. 

La questione nei giorni scorsi è stata al centro di un incontro informale tra l’Agenzia delle Entrate e le 15 associazioni che compongono il Coordinamento Interassociativo Catasto (formato da Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio-Fimaa, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria, Consiglio Nazionale del Notariato e Fiaip). Per il neo direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi l’obiettivo fondamentale da perseguire per la riforma, anche in questo ambito, è quello di “procedere ad un lavoro tecnico che sia improntato a criteri di collaborazione e non di contrapposizione poiché siamo in presenza di una riforma epocale”.  

 

Quanto vale oggi il patrimonio

In totale, il valore del patrimonio immobiliare italiano posseduto dai privati ammonta a 5.559 miliardi di euro, quello delle società a 565. In testa alla classifica Lombardia e Lazio (rispettivamente con un valore di 794,8 e di 724,9 miliardi di euro. Seguono Toscana (504 miliardi di euro), Campania (491,4), Emilia Romagna (458,9), Veneto (440,3), Piemonte (394,4). Per quanto riguarda le proprietà di società, in testa Lazio (112,1 miliardi) e Lombardia (109,6). In base ai dati contenuti nelle “Statistiche catastali” realizzate dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con la Direzione Catasto, in base ai valori 2013 la rendita catastale complessiva attribuita allo stock immobiliare italiano ammonta a quasi 37 miliardi di euro, così ripartiti: 16,6 miliardi provengono dagli immobili censiti come abitazioni, 10,8 dagli immobili a destinazione speciale (categoria D), quasi 6 miliardi da negozi, locali di deposito, box e posti auto (categoria C), 1,5 dagli uffici (categoria A/10), 1,3 dagli immobili ad uso collettivo (categoria B) e 0,7 dagli immobili a destinazione particolare (categoria E). L’aumento sarà inevitabile, ma il governo ha già assicurato che la rivalutazione non produrrà un aumento del prelievo sui proprietari. Anche se il pericolo, evidentemente, c’è tutto.

 

L'opinione di Hominibus

Ieri, lunedì, 10 novembre 2014, i giornali danno la notizia

clamorosa della riattivazione delle Commissioni censuarie, in alcuni casi

ferme da 15 anni, con il compito, stimato in prima approssimazione, della durata di 

almeno 5 anni, di censire tutti gli immobili residenti in Italia, nell'ambito

di una riforma, definita grande dal Presidente del Consiglio.

 

Questo importante atto d'imperio dà il segnale di novità del

Governo dei giovani volenterosi, capitanati dal virgulto fiorentino, Renzi,

di cui dimostra, alla fine, la volontà di volere insistere, malgrado l'insolita verde età,

sulle vecchie metodologie, che si basano sulla centralità della soluzione,

 

mentre, oggi e da loro, sarebbe stato meglio l'uso della Rete.

 

Con la Rete, si poteva dare un forte segnale molto importante

di svolta verso la delega di funzioni vitali alla Popolazione, che sarebbe

stata chiamata a registrare in una istituenda Borsa dei Cespiti Fiscali (B.C.F.) tutti

i beni di proprietà, mobili, immobili, civili, commercial, industriali, anche

religiosi non di culto, consentendo il libero accesso pubblico.

 

Scegliendo questa soluzione, si sarebbe giunti alla creazione

di una formidabile banca dati, capace di vita propria, con l'allineamento

dei dati al valore di mercato, con la semplice autorizzazione della Offerta pubblica

di acquisto (O.P.A.) per tutti quei beni che suscitassero l'interesse del

lettore per il valore inferiore a quello di mercato oltre il limite.

 

Ecco perché questi giovani al governo sembrano più vecchi

dei vecchi veri, perché vuol dire che sono bloccati e ancora affascinati

dalle liturgie basate sulla manipolazione egoistica delle leve di economia pubblica,

anche se ciò comporta un cattivo uso delle risorse sempre più esigue

in momenti di grave crisi, come quella che stiamo vivendo.

 

Ecco perché la Compagnia del cinguettante fiorentino non

è sfiorata neppure dalla opportunità di ripensare ad una politica fiscale

che riesca ad azzerare l'evasione fiscale, obiettivo facilissimo da raggiungere solo

se si spostasse l'imponibilità dalla ricchezza finanziaria a quella reale,

intendendo quei beni mobili ed immobili annotati nella B.C.F.

 

Però bisogna anche dire che la Compagnia del cinguettante

fiorentino Renzi deve affrontare questioni più urgenti, come l'Italicum, la

incombente dimissione del Presidente Napolitano, il rispetto delle direttive della

Comunità europea, ma si potrebbe almeno solo accennare agli obiettivi

di lungo termine, su cui invitare ad una riflessione più seria.

 

Sui giornali più avvertiti si comincia a leggere riflessioni sulla

ipotesi che la Rete, in futuro ormai molto vicino, potrebbe portare alla

riduzione progressiva della importanza della articolazione dei territori in Stati,

travalicati dalla globalizzazione, perché il mercato "plasma i rapporti

sociali sottraendoli ai compiti interni tradizionali dello Stato".

 

Concludendo, si risolvano i problemi fiscali per la ripartizione

delle spese comuni indivisibili ricorrendo al Mercato, in sostituzione

delle solite commissioni costose e poco efficienti, traendo vantaggi possibili

solo lasciando intervenire l'interesse privato a costo zero per l'Erario,

rendendo pubblici i valori imponibili e relative offerte pubbliche.

 

Insomma, ...

 

"Non si può risolvere un problema con

 lo stesso modo di pensare

che lo ha creato !" 

(Einstein)

 

E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

www.parlamentopopolare.it

(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni)

Hominibus propone cose giuste, facili da fare,

sicuramente in nome di una idea onesta

per una società del 3° Millennio. 

Traduciamola in realtà!

L'ITALIA

La prima Nazione nel Mondo

con il sistema fiscale patrimoniale,

anzi, condominiale, e la libera circolazione

della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!

 

Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...

STATO CONDOMINIALE

con un Parlamento Popolare

per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,

che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...

MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE

in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !

 

 

Roma, 11 Novembre 2014

Hominibus

Movimento di opinione per la costruzione di una societa' onesta,

che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,

vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate