(Il tentativo di esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)
Smettiamo di dire che ci sono i ladri perché non ci sono le regole ...,
Mose, Renzi: "Il problema sono i ladri non le regole". Cantone: "Un sistema più grave di quello dell'Expo"
"Smettiamo di dire che ci sono i ladri perché non ci sono le regole: la gente che ruba va mandata a casa. Il problema delle tangenti non sta nelle regole ma nei ladri". E' questo il pensiero di Matteo Renzi sullo scandalo Mose. Sull'argomento si era espresso in precedenza anche il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. Si tratta di “un sistema molto inquietante, ancor più di quello già grave venuto alla luce per Expo”, aveva detto a proposito di quanto sta emergendo su una vicenda che ovviamente deve essere vagliata dalla magistratura. Ai microfoni di “Prima di tutto” su Radio 1, Cantone aveva proseguito: “Nel caso del Mose sembrerebbe coinvolto il sistema imprenditoriale, il sistema politico ma anche il sistema dei controlli: ufficiali della Guardia di finanza, un magistrato contabile: il quadro che emerge è di una corruzione davvero penetrante, che viene in qualche modo favorita dalla quantità enorme di denaro che gira quando si tratta di Grandi Opere”. A intervenire sull'argomento anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Sono intristito ma non stupito", afferma commentando gli arresti avvenuti ieri a Venezia all'assemblea di Confcommercio
La legge sugli appalti va cambiata - La legge che regola gli appalti "va cambiata", perché "troppe opere fatte con deroghe finiscono quasi sempre con fatti di corruzione", spiega il presidente dell’Anticorruzione Cantone in un’altra intervista a Repubblica. Quanto agli appalti finiti a imprenditori corrotti ricorda che nella legge Severino già esiste il "patto di integrità" per cui già oggi potrebbero essere revocati. "La legge Severino - sottolinea Cantone - è in vigore da un anno e le Pubbliche amministrazioni stanno facendo fatica ad adeguarsi alle regole. È fisiologico che non ci siano ancora risultati". Inoltre, secondo il presidente dell'Autorità, "bisogna affrontare la corruzione fuori dall`emergenza, quando non ci sono fatti corruttivi, perché lavorare sull`emergenza è la soluzione peggiore".
Cambiare le regole - "Ogni volta che accadono fenomeni corruttivi di questo tipo, giocoforza si parla di cambiare le regole. Però parliamoci chiaro: non possiamo certo pensare che con il solo cambiamento delle regole si possa evitare il ripetersi di situazioni così incancrenite in cui sono coinvolti controllati, controllori, ceto politico. Il sistema è veramente complicato, le regole sono uno degli aspetti su cui lavorare, ma è evidente che si tratta anche di fare scelte chiare sul piano della discontinuità politica e culturale", dice Cantone. "Revocare un appalto laddove si individuino reati rischia di compromettere tutto il lavoro svolto per quella particolare manifestazione, ma è anche non facilissimo dal punto di vista tecnico-giuridico", conclude Cantone. Però da privato cittadino e da studioso del diritto mi pare giusto affermare una cosa: nessuno deve poter ottenere vantaggio dalla propria attività delittuosa".
Orlando: "Facciamo funzionare le leggi" - "Basta con le procedure eccezionali e con i percorsi emergenziali, perché dove non c'è concorrenza è più facile che si crei opacità", ha spiegato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel corso dell'assemblea di Confcommercio. Orlando ha poi aggiunto che "abbiamo le leggi, facciamole funzionare: solo poche settimane fa è stato nominato il presidente dell'agenzia anticorruzione, quello è lo strumento". Quanto alla concertazione ''personalmente penso che debba essere percorsa. Tuttavia c'è un tema di crisi della rappresentanza, una volte per tutte occorre riflettere seriamente su come si rappresentano gli interessi. Bisogna fare passi avanti, spesso di tratta si rituali stanchi e spesso inutili''.
05 giugno 2014 Redazione Tiscali
Il suggerimento gratuito di Hominibus ...
... elevare gli Stati a ...semplici condomini!
Prima di passare all'Europa, è urgente cambiare verso all'Italia,
e il metodo migliore sarebbe quello di cambiare subito verso al nostro sistema fiscale,
lasciando la incerta e costosa imposizione sul reddito, ignorando qualsiasi movimento di denaro,
anche transfrontaliero, e concentrando l'attenzione sulla sola ricchezza reale residente
di beni mobili e immobili, aventi un valore corrente di mercato.
In tal modo si spegnerebbero molti dei gai sorrisi soprastanti,
malgrado si tratti della nuova rappresentanza della squadra di governo, già pronta a
lanciarsi in Europa, ma indubbiamente appesantita dalle tragiche notizie provenienti dalle procure,
che in un flusso ininterrotto annunciano gravi provvedimenti contro alte personalità
politiche, appartenenti a tutti gli schieramenti del potere italico.
E non serve difendersi affermando la personale estraneità alle
consuetudini denunciate dalle cronache nere, perché basta riflettere sulla difficoltà
a rilevare tutte le varie forme di malversazione e di accordi sotto banco, per riconoscere la gravità
di simili crimini, resi più attraenti dalla possibilità di realizzare il doppio vantaggio:
1) Evasione fiscale; 2) Investimento maltolto in area protetta!
Il vantaggio maggiore si avrebbe se tutto il Mondo si decidesse
a distogliere l'attenzione dalla ricchezza finanziaria, a cui bisogna riconoscere il ruolo
di risorsa sociale, sollevandola da ogni onere fiscale e favorendone la circolazione internazionale,
realizzando il duplice risultato di eliminare l'arbitrio politico nell'indicare come pagare,
e fissare l'aliquota col rapporto tra spesa e ricchezza pubblica.
Pertanto, è vero che ci sono i ladri perché non ci sono le regole,
anzi, bisogna dire che alla categoria appartengono anche i Legislatori per la resistenza
a non volere riformare il sistema fiscale con il semplice allineamento al regolamento condominiale
o consortile, in cui la base imponibile è costituita soltanto dalla ricchezza patrimoniale,
semplice da rilevare e da adeguare al valore corrente di mercato.
Ed oggi si hanno delle evidenze straordinarie sulla consuetudine
molto diffusa al ladrocinio proprio nella classe politica, che è in posizione preminente
per condizionare i comportamenti nella decisione e affidamento delle opere pubbliche da eseguire,
che sarebbe molto meno dannoso per la economia della Comunità se fosse facilmente
percepibile e, quindi, perseguibile con il semplice fisco patrimoniale.
Insomma, se i Governi del Mondo non fossero frequentati anche da ...
ladri, che vedono nel potere l'ottima occasione per realizzare facili vantaggi economici,
si avrebbero ordinamenti di migliore qualità e più rispettosi dell'interesse comune, alla cui base vi è
l'affermazione che ricchezza e povertà sono stati sociali che impongono lo scrupolo
fisico della proporzionale partecipazione alle spese comuni indivisibili.
Per rispettare questo criterio è urgente eliminare la gragnola di imposte,
conseguenza della tendenza prevalente ad imbrogliare un'operazione semplice, con
un comportamento che denuncia immaturità o perversione o tracotanza, se si considera che il vero
scopo delle imposte è quello di consentire la predisposizione dei necessari servizi,
tra cui la solidarietà, per il pacifico godimento del benessere raggiunto.
In conclusione, il cinguettio che annuncia di mandare a casa la gente
che ruba riguarda anche chi è preposto alla formazione delle leggi e dei regolamenti
e non capisce di avere la grande responsabilità di provvedere affinché questo venga impedito già
nella scelta dei criteri da adottare, che, nel caso del sistema fiscale, impone l'urgente
sostituzione del reddito e rendite di varia origine con la ricchezza reale.
In parole povere bisogna dire che "il pesce puzza dalla testa",
perché è inammissibile che non vi sia, ad oggi, una
iniziativa legislativa nelle alte sfere politiche
per rimuovere la matrice delittuosa
dei comportamenti amorali
a tutti i livelli, che è...
IL SISTEMA FISCALE BASATO SUL REDDITO,
una entità filosofica,
che impegna enormemente
anche in piccoli rilevamenti, perché
richiede il confronto minuzioso tra i relativi
costi e ricavi e serve a giustificare la differenza
tra il patrimonio iniziale e finale di periodo,
che mette in evidenza la disonestà
dei Governanti, consapevoli
di favorire solo i Ricchi.
allora...
Quanti anni bisognerà attendere ancora per ascoltare,
anche se cinguettando, la seguente proclamazione ....
W IL FISCO PATRIMONIALE
GESTITO DIRETTAMENTE DAI CITTADINI MEDIANTE
LA ISTITUZIONE DELLA BORSA DEI CESPITI FISCALI,
REALIZZANDO IL SOGNO DELLA VERA DEMOCRAZIA,
CON LA RILEVAZIONE DELLA RICCHEZZA REALE DEL
TERRITORIO AMMINISTRATO, AL VALORE CORRENTE
DI MERCATO, METTENDO ORDINE NELLA GIUNGLA DI
ORDINAMENTI GENERATI DAL GOVERNO DEI POTENTI!
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)