La faticosa riqualificazione degli
allevatori mondiali di polli
(Il tentativo di
esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta
via)
La sorte del Jobs Act, l'inutile regalo della politica contro il
naturale asse giroscopico Impresa-Lavoro
n.
9/2014 (23 marzo)
IL GOVERNO E IL DECRETO-LEGGE
SUL LAVORO.
Peccato. “Il primo provvedimento di peso del governo Renzi a entrare in vigore è
quello che rende più flessibili i contratti a termine” (Corriere
della Sera, 21 marzo 2014). L’illusione è
sempre la stessa: “ Il lavoro flessibile produce occupazione: è la promessa
miracolosa che ha legittimato lo smantellamento delle tutele del lavoro. La
realtà è diversa, molto diversa” (Luciano Gallino, Vite Rinviate. Lo
scandalo del lavoro precario, Editori Laterza, 2014).
Per poter derogare al principio che “il
contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma
comune di rapporto di lavoro” (principio che il Decreto conferma, ma che suona
quasi una beffa), le assunzioni a termine dovrebbero essere legate ad esigenze
di carattere obiettivamente temporaneo. Tuttavia il Decreto consente al datore
di lavoro di “potere instaurare sempre rapporti di lavoro a tempo determinato
senza causale” (le soppresse “ragioni di carattere tecnico, produttivo,
organizzativo o sostitutivo” dell’apposizione del termine in contratto). Mentre
al datore di lavoro si apre la più ampia discrezionalità di impiego del
lavoratore, al lavoratore si rende impraticabile, per mancanza di qualificazione
sostanziale del rapporto, l’impugnazione del contratto. Ben otto, poi, le
proroghe successive possibili del contratto iniziale, una vera e propria agonia
che toglie al lavoratore ogni autonomia.
Il contratto di apprendistato viene
colpito nella sua vocazione peculiare, la formazione professionale: con
l’eliminazione della forma scritta, il piano formativo individuale diventa
virtuale e forse eventuale, dipendente dalla buona volontà del singolo datore di
lavoro.
Considerato il trattamento (salari, tutele, ecc.) complessivamente ridotto
dell’apprendista rispetto al lavoratore ordinario, è poi deludente il venir
meno, ai fini dell’assunzione di nuovi apprendisti, dell’obbligo di
stabilizzazione di una percentuale degli apprendisti giunti al termine del
proprio percorso formativo.
Le semplificazioni positive in materia di
documento di regolarità contributiva (DURC) e le risorse mobilitate per
sostenere i contratti di solidarietà non possono nascondere la caduta
(ulteriore) della nostra legislazione sul lavoro. Come potrà mai questo Decreto
sostenere quel “processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato
a tutele crescenti” del primo Job Act (8.1.2014)?
E poi, in generale: è del tutto vero che
le riforme del mercato del lavoro non creano occupazione? No, forse si. No, di
sicuro non creano occupazione se sono cattive riforme, forse aiutano se sono
buone.
Proponiamo al lettore il
testo del Decreto Legge, del quale abbiamo ricostruito
il contesto normativo per renderlo più accessibile.
Clicca e scarica
Decreto legge 20 marzo 2014, n.34.pdf
("Disposizioni
urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli
adempimenti a carico delle imprese").
Istituto De Gasperi di Bologna,
perché
ci si ostina nel predefinire i termini del contratto di
lavoro,
cercando di darne rilievo per pretenderne la
esaustiva bontà e completezza,
essendo certi di poterne e doverne regolamentare
le possibili forme,
rendendo critica una cosa elementare?
Egregio Istituto De Gasperi di Bologna,
perché non si prova ad astenersi da un
esercizio di tipicizzazione,
ricorrendo a principi generali necessari e
naturali, che favoriscano l'incontro
della domanda e della corrispondente offerta
di collaborazione, che
faccia supporre reciproca soddisfazione?
Egregio Istituto De Gasperi di Bologna,
perché si insiste in questo impegno
maniacale, che si vuole, anche,
sigillare con un titolo enfatico,
nascondendo sotto la superficie protocollare
la stupidità di un potere privo della
comune esperienza esistenziale,
che ne suggerirebbe i comportamenti?
Egregio Istituto De Gasperi di
Bologna,
perché si vuole ripetere l'errore che
si commette nell'ordinamento
fiscale, dove una normale
intelligenza ricorrerebbe all'abbinamento del fisco
con il mercato, e non si ripete la
correzione con il libero confronto
dei bisogni di domanda ed offerta di
lavoro?
Egregio Istituto De Gasperi di
Bologna,
così come è indiscutibile la
funzione giroscopica dell'asse Mercato-
Fisco, parimenti bisogna
riconoscere la stretta connessione e correlazione tra
i bisogni del Datore di lavoro e
del Lavoratore, uniche variabili che
possono e debbono fissarne le
modalità.
Egregio Istituto De Gasperi di
Bologna,
dopo aver fissato queste regole
fondamentali, rimangono, a guardia
del corretto svolgimento del
rapporto di
lavoro, non il prezzo, che è definito dalle
reciproche utilità marginali,
né la durata, che dipende dalle attività da
svolgere, ma il rispetto fisico e
morale.
Egregio Istituto De Gasperi
di Bologna,
se si assumono questi
criteri, saltano tutte le smanie di regolamenti
di un enorme apparato
politico, che trova la sua giustificazione di indefesso
lavorio
nella minutazione,
come imporre inutili tutele crescenti o regole nelle
forme di apprendistato, solo
pretenziose.
Egregio Istituto De
Gasperi di Bologna,
solo se il Politico, che,
innanzitutto, deve giustificare la sua presenza,
gioca con sconti
previdenziali e fiscali, possono essere imposte
queste precisazioni,
che mettono in
evidenza, ancora una volta,
l'incidenza dell'apparato,
spesso come metastasi
dell'economia.
Egregio Istituto De
Gasperi di Bologna,
Hominibus invita Chi
può incidere nella riforma costituzionale ed
istituzionale
dell'Italia, di svolgere un'azione di serio
contenimento dell'interferenza
politica nei delicati
processi produttivi, all'insegna di un
altro asse
giroscopico, da
lasciare libero d'interagire.
Egregio Istituto
De Gasperi di Bologna,
questo asse è
formato da Impresa-Lavoro, dove il Primo
elemento
non può essere
soffocato da un fisco demenziale, che
pretende imposte su presunti
valori aggiunti
e redditi di facciata al posto del valore di
mercato,
ed il Secondo
deve aggiustarsi sul Primo.
Egregio
Istituto De Gasperi di Bologna,
inoltre, si
potrebbe evitare anche il famoso DURC,
documento di
regolarità
contributiva, sottraendo alla politica
la gestione dei fondi previdenziali e
fiscali,
accreditando al Lavoratore il lordo
della retribuzione, con
l'onere di
eseguire i debiti versamenti.
Egregio
Istituto De Gasperi di Bologna,
infine,
vista l'allegra gestione dei fondi
previdenziali e fiscali,
il
Lavoratore potrebbe rivolgersi a
compagnie pubbliche di assicurazione
e trovare
giusto
subire l'azione fiscale sulla reale
ricchezza realizzata,
riducendo al minimo le velleità
politiche.
Egregio Istituto De Gasperi di
Bologna,
ecco
come si può riassumere il...
Jobs
Act di Hominibus:
Politici,
Andate a lavorare,
e capirete che il Lavoro
deve essere lasciato
libero
di trovare la giusta
armonizzazione
con il suo Datore di
lavoro,
sia pubblico, sia
privato,
nel reciproco bene
con l'asse...
IMPRESA - LAVORO
entrambi in grado di
autoregolarsi,
se lasciati liberi di decidere
il proprio destino!
Insomma,
...
"Non si può risolvere un problema con
lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in
(in costruzione, attendendo l'occasione delle prossime elezioni. Nell'anno?)
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio.
Traduciamola in realtà!
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO & FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
Roma 24 Marzo 2014
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una societa' onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.