Legge
elettorale: no di Forza Italia sulle preferenze, apertura sulla
soglia al 38%
Nessuna apertura di Forza Italia sulle preferenze per la nuova legge
elettorale che sarà in Aula il 29 gennaio. Sarebbe questo l'esito
dell'incontro, secondo fonti parlamentari, tra Denis Verdini e Maria
Elena Boschi. Fi potrebbe invece concordare su un innalzamento della
soglia dal 35 al 38 per cento. Il tema della riforma elettorale
continua a tenere banco nel dibattito politico, dopo che il premier
ha detto che sarebbe preferibile per i cittadini poter scegliere
attraverso le preferenze. In questo senso Angelino Alfano ha fatto
appello a Berlusconi augurandosi che sul no alle preferenze il
Cavaliere 'si ravveda'.
Franceschini: no alle preferenze - Contro le
preferenze invece il ministro Dario Franceschini: "Vedo che le
preferenze sono diventate improvvisamente popolarissime ma io, che
ho iniziato a prenderle, e molte, a vent'anni, sento il dovere
morale di dire che oggi sarebbe un errore enorme reintrodurle".
Reintrodurre le preferenze sarebbe un errore, per Franceschini, "non
soltanto perché farebbero quasi certamente saltare l'intesa
raggiunta ma molto di più per i danni al sistema politico e alla sua
trasparenza". Le preferenze, spiega, "come tutti sanno, farebbero
aumentare a dismisura i costi delle campagne elettorali dei singoli
candidati, con tutti i rischi connessi, non sempre porterebbero in
Parlamento i migliori e comunque lo priverebbero della presenza di
competenze e professionalità indispensabili". "Io da capogruppo -
aggiunge Franceschini - ho conosciuto deputati indispensabili per
competenze e lavoro che non riuscirebbero mai a essere eletti. Non è
un caso se in nessun paese di Europa sono utilizzate le preferenze
per il parlamento nazionale, ma soltanto o collegi uninominali, da
sempre la proposta del Pd, o liste corte, perché dappertutto cercano
intelligentemente di avere gruppi parlamentari che siano un mix di
radicamento territoriale e competenze".
Casini, la soglia deve salire al 40% - "Mi sembra
che Renzi abbia fatto una cosa doverosa, per cambiare le regole del
gioco bisogna parlare col leader dell'opposizione. La parte più
significativa dell'accordo sulla legge elettorale è il superamento
del bicameralismo perfetto, siamo l'unico paese ad averlo. Poi la
riforma del titolo V. Nella proposta di nuova legge elettorale vedo
due problemi, ma Parlamento non è un passacarte e potrà migliorarla.
Il primo è lo sbarramento al 35%, con un premio di maggioranza così
alto. Deve salire almeno al 40%. E poi le preferenze, che non vanno
mitizzate. Però con i collegi così stretti non hanno
controindicazioni, permettono solo agli italiani di scegliere". Lo
ha detto il senatore Pierferdinando Casini.
Salvini: Italicum peggio dell'attuale -
''L'Italicum è una legge peggiore dell'attuale, ci sono le liste
bloccate, non ci sono le preferenze, c'è un premio elettorale del
20% quindi non c'è possibilità di scelta e sopravvivrebbero due-tre
partiti''. Lo ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo
Salvini, intervistato da Sky Tg24 che ha diffuso una sintesi. ''È
una legge fatta su misura per la convenienza di qualcuno - ha
aggiunto Salvini - Detto questo, come Lega, continuiamo a dire che
la nostra priorità è un'altra, è il lavoro, la disoccupazione, la
farsa della mini Imu di oggi, la Tares e, l'euro che continua ad
ammazzare le nostre imprese”.
M5S scrive a Boldrini: Italicum illegale - La
proposta di legge di riforma elettorale venuta fuori dai colloqui
informali fra il segretario del Pd, Matteo Renzi, e il leader di
Forza Italia, Silvio Berlusconi, è illegale. Lo afferma il gruppo
parlamentare del MoVimento 5 Stelle alla Camera che ha scritto alla
presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, una lettera denunciando
tutte le violazioni del regolamento avvenute in commissione Affari
costituzionali e chiedendole di intervenire per garantire il
rispetto delle regole.
24 gennaio 2014 Redazione Tiscali
L'opinione di Hominibus