La faticosa riqualificazione degli allevatori mondiali di polli
(Il tentativo di esortare i piu' forti, perché possano riuscire a condurre tutti sulla retta via)

Un avviso agli incauti naviganti trentenni/quarantenni nel mare magnum dell'amministrazione pubblica

Financial Times incorona Matteo Renzi: "Buona la proposta del Jobs Act"

Roma, 14 gen. (TMNews) - Un vero e proprio 'endorsement' anche se con qualche cautela quello che arriva oggi a Matteo Renzi da un editoriale del Financial Times, secondo cui nella paludosa situazione dell'Italia (paese a proposito del quale "nonostante la bellezza è sempre più difficile essere ottimisti"), la "nuova generazione dei politici meno legati al vecchio sistema" rappresenta "la migliore speranza". Incarnata in particolare dal 39enne sindaco di Firenze, purché dimostri di fare sul serio. E secondo il quotidiano economico della City, soprattutto dal Jobs Act di Renzi, perchè in attesa di conoscere meglio i dettagli "per ora c'è molto di buono di quello che propone".
Per esempio, misure per ridurre il cuneo fiscale, essenziali per attrarre investimenti esteri. La disponibilità a rendere il mercato del lavoro "più flessibile per i nuovi assunti" con l'introduzione di "un unico contratto caratterizzato dalla crescita graduale dei diritti con il passare del tempo". Ci sono ancora dubbi su dove Renzi possa trovare le risorse per le sue riforme, osserva FT dopo aver indicati altri punti positivi nel programma renziano sul lavoro, ma sono misure "che potrebbero aiutare coloro che non hanno impiego ad avere il giusto supporto per ritrovarlo". Se Renzi "non annacquerà le sue proposte il problema più grande è verificare se può concretizzarle" prosegue l'editoriale, all'interno del governo delle larghe intese.
 
 
Inoltre "c'è chi si chiede quanto Renzi sia fedele al suo stesso piano; alcuni temono che sia solo un'abile mossa politica" per spaccare e far cadere il governo.
E quindi il monito del Financial Times che traccia la strada al neosegretario Pd: "l'impulso riformista di Renzi non deve fermarsi a metà strada. Quando presenterà il suo piano giovedì dovrà annunciare quello che ritiene necessario per trasformare il mercato del lavoro in Italia. Dovrebbe poi impegnarsi per queste proposte e spingere il governo Letta ad applicarle. Naturalmente potrebbe non riuscirci. Ma allora gli elettori saprebbero che è davvero diverso da coloro che hanno contribuito alla crisi dell'Italia".
 
Redazione Tiscali  14 gennaio 2014
L'opinione di Hominibus
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
bisogna avere effettiva esperienza nel campo. Di conseguenza, visto che il nuovo
segretario del PD ha solo a suo favore l'esperienza anomala del rappresentante politico,
dove il datore di lavoro è ed è stato sempre una comunità di Cittadini, non si può
sperare nel reperimento di una soluzione accettabile in tempi brevi.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
quindi, è già una presunzione evidente che un gruppo di trentenni e quarantenni,
tutti con medesime caratteristiche formative, possano andare oltre la composizione di un
titolo riguardante la materia, che, essendo in lingua straniera, avrà già impegnato
ed esaurito la carica propositiva, da recuperare in almeno 8 mesi.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
innanzitutto sarebbe cosa buona e giusta usare la propria madre lingua, di cui
si è più padroni, sia per chi scrive e per chi legge, altrimenti si dà l'impressione che non ci
si vuol far capire, un pò perché non si é ancora pronti per formulare proposte
 pari alle aspettative o perché l'argomento è veramente complesso.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
l'esperienza nella atipicità di quello di rappresentanza politica, dove la formula
del 'do ut des' (Io ti do affinché Tu mi dia) trova una applicazione favorevole ad entrambi
 i contraenti, ma spesso, come insegnano gli scandali frequenti, a carico di Terzi,
ignari destinatari del bene o servizio, non fa sperare un buon esito!
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
è necessario rendersi conto della apparente complessità del rapporto, in cui,
non escludendo l'ipotesi anomala e delittuosa di accordo per truffare il prossimo, vi sono
due contraenti che confrontano le personali 'utilità marginali' per verificare
la esistenza di un punto di incontro delle reciproche aspettative.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
bisogna riconoscere la impossibilità di dettagliare tutte le tipologie di lavoro,
presenti e future, per cui l'ampolloso 'Jobs Act' potrebbe essere ridotto ad una sola nota
di principio in cui si dichiari che l'accordo tra le parti deve presupporre una
 chiara formulazione ed accettazione dei termini di collaborazione.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
non si deve dare peso ad incoraggiamenti che sembrano giustificati più dalla
assicurazione della completa assenza di novità che dalla genuina innovazione delle idee,
per il semplice motivo che il maggiore ostacolo al progresso della società di
oggi è costituito proprio dalla opprimente intermediazione dei partiti.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
quindi, innanzitutto bisogna chiudere e liquidare tutte le formazioni politiche,
che ormai esercitano un potere egoistico, quasi sempre in contrasto all'interesse generale,
eliminando la causa principale della deriva sociale ed economica, e fare una
legge elettorale per eleggere direttamente i propri rappresentanti.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
grazie alla riforma elettorale, i Cittadini potranno attuare la rivoluzione fiscale,
che, eliminando l'imposizione sui redditi di varia origine e sui valori aggiunti e dando subito
 grande impulso alle attività imprenditoriali, metteranno sotto accusa gli storici
ed attuali politici, contrabbandieri d'interessi privati come generali.
 
Per risolvere il problema del lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo,
è obbligatorio smettere di perseguire ad oltranza la difesa della
ricchezza comunque acquisita, perché, se eccessivamente
 protetta, è motivo delle cicliche crisi economiche per
 la immobilizzazione e privatizzazione dei beni,
che possono essere evitate al sorgere
solo con la mediazione magica
dell'asse giroscopico...
 
 
Mercato-Fisco
con la equazione Stato=Condominio,
con la istituenda Borsa dei Cespiti Fiscali
e l'autorizzazione di Offerta Pubblica di Acquisto
contro i beni dichiarati con valori commerciali incongrui,
rottamando l'imposizione su capitali, redditi e rendite varie!
 
con i quali sarà possibile scoprire fuorvianti encomi, ma anche  ...
 
1) CAMBIARE VERSO A RENZI , 2) CAMBIARE VERSO AL PD,
3) CAMBIARE VERSO ALL' ITALIA, EUROPA, MONDO !
 
Insomma, ...
 

"Non si può risolvere un problema con

lo stesso modo di pensare
che lo ha creato !"
(Einstein)
 
E' necessario cambiare radicalmente metodo, come è indicato in

(L'apertura del sito è rinviata in vista delle prossime elezioni)

 
Hominibus propone cose giuste, facili da fare,
sicuramente in nome di una idea onesta
per una società del 3° Millennio. 
Traduciamola in realtà!
 
L'ITALIA
La prima Nazione nel Mondo
con il sistema fiscale patrimoniale,
anzi, condominiale, e la libera circolazione
della ricchezza finanziaria, grande risorsa sociale!
 
Dunque, stare insieme, ma da pari, in un grande...
STATO CONDOMINIALE
per consentire finalmente la partecipazione diretta di tutti i Cittadini,
che avranno ruolo attivo, anche amministrativo, all'insegna del binomio ...
MERCATO  &  FISCO PATRIMONIALE
in Italia entro il 2020, in un'Europa condominiale entro il 2030, nel Mondo entro il 2050 !
 
Roma 15 Gennaio 2014
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una societa' onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.