Letta:
"Subito decreto per sospendere la rata Imu di giugno. Legge
elettorale da cambiare.
Imu, Iva, legge elettorale e lavoro:
sono questi gli argomenti che il presidente del Consiglio Enrico
Letta tratta nel suo debutto televisivo da premier, intervistato da
Fabio Fazio a Che tempo che fa. Letta enuncia quindi in tv
i primi interventi del governo: subito, già in settimana, il decreto
per sospendere la rata dell'Imu, che "non è un progetto solo di
Berlusconi" e rifinanziare la cassa integrazione in deroga. Poi, più
avanti, il governo tenterà di "scongiurare" l'aumento dell'Iva ma
l'"ossessione" del presidente del Consiglio è "abbassare le tasse
per i neoassunti".
Imu sospesa - Il premier
affronta subito la questione Imu: “Non è una cosa di Berlusconi, il
suo superamento faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti
politici che sostengono il governo. Il Pd aveva il superamento come
uno dei piani essenziali. Si va in quella direzione ma i particolari
sono da discutere. Come scritto nel discorso programmatico noi
faremo un decreto per sospendere la rata Imu di giugno e consentire
nelle prossime settimane di mettere in campo il processo di
riforma". Al termine di una giornata costellata di polemiche e
distinguo dentro la maggioranza, sull'Imu come sul ddl sulla
cittadinanza e sulla Bossi-Fini, Letta fa chiarezza sul programma
della sua strana maggioranza. E riparte dal discorso fatto alle
Camera per affermare che è quello che "vale" per gli impegni da
portare a termine; mentre su altri argomenti, che pure gli stanno a
cuore, come la cittadinanza per i figli degli immigrati, la
maggioranza discuterà per vedere se riuscirà a trovare una sintesi.
Legge elettorale - Il presidente
del Consiglio non fa alcun cenno ad un altra spina: la Convenzione
per le riforme. Ma non ha dubbi che la "legge elettorale balorda",
causa di questo risultato elettorale e di un governo che "neanche io
avrei voluto", va "assolutamente cambiata" nei tempi più celeri.
Insieme alla legge elettorale Letta vuole anche la riduzione del
numero dei parlamentari, che può essere fatta in 7-8 mesi.
L'emergenza esodati - Ma è
l'emergenza economica e l'obiettivo di "riavvicinare i cittadini
allo Stato e lo Stato ai cittadini" il cuore della missione del
premier. Letta si augura di riuscire a far fronte ai provvedimenti
senza "una nuova manovra". Ma oltre all'emergenza, Letta spera di
mettere in cantiere riforme più complessive come l'estensione delle
tutele a chi non ha lavoro e una correzione della riforma Fornero
che, sugli esodati, ha dato "una botta di incertezza".
Convincere l'Ue - Un programma
che deve fare i conti con la coperta troppo corta delle coperture e
che per questo per il presidente del consiglio non può prescindere
da una correzione di rotta dell'Europa. "Dopo il tour europeo -
sostiene Letta - sono tornato con qualche elemento fiducia in più:
ho detto che l'Italia non vuole sbracare, vuole mantenere gli
impegni presi ma non possiamo più accettare che l'Europa sia solo
tagli tasse e austerità". E per il vertice di giugno proporrà che
l'Unione si ritrovi "su un grande progetto per il rilancio
dell'occupazione dei giovani". Il premier sembra aver chiara la
bussola del suo governo. Pur non facendo mistero che "non è il
governo ideale per gli italiani" né per i partiti che lo sostengono.
I guai del Pd - Letta nega di
temere i contraccolpi di Pdl e Pd ma lancia un messaggio al popolo
dem. "Siamo in un frangente terribile e la richiesta del presidente
della Repubblica non poteva trovare il Pd non pronto", spiega il
premier che invita il suo partito ad avviarsi ad un congresso che
sia "fondativo" perché nonostante i "limiti" che ha mostrato è
"ancora un'idea vincente". Infine una promessa solenne: "Mi prendo
l'impegno: se ci saranno dei tagli su cultura, scuola e ricerca mi
dimetto".
06 maggio 2013 Redazione Tiscali